Pensavo di non riuscirci ma alla fine ecco il capitolo nuovo, spero che vi piaccia. Ringrazio come sempre chi segue e recensisce la mia storia e... ah già, voi che mi seguite, lasciatemi una recensione, che vi costa? Alla prossima!
*Dal capitolo precedente.*
-Cosa
vuoi fare, tappetto? Ti è dato di volta il cervello?-
Khopins si mise in
posizione.
Il
conte e il maggiordomo non risposero, poi…
-In guardia!!- Ciel scattò in avanti.
Nuovo capitolo.
Il
vampiro riuscì a bloccare il colpo tentando un contrattacco
facendo un affondo
ma questo colpo fu annullato poiché per Ciel
bastò spostarsi di lato e menare
fendenti precisi e rapidi.
Il
vampiro riuscì a pararli, ma stancandosi molto, quindi si
allontanò di un poco
per cercare una possibile breccia negli attacchi frontali di Ciel e lo
trovò.
Un fendente forte e sicuro sarebbe stato risolutivo se non che due dita
nere
bloccarono la sua lama.
In
mezzo tra l’indice e il medio si fermò il metallo.
Un sorriso sfottente di Ciel
lo fece riprendere dalla sorpresa, egli cercò con tutte le
forze di affondare
la lama e tagliare la mano del conte ma non servì a nulla.
-Sei
così concentrato a cercare di colpirmi, che non noti che sei
scoperto.- Ciel aveva
ragione.
Khopins
abbassò la testa e vide il suo vestito bianco perlaceo
tingersi di vermiglio.
-Non
può essere… sono immortale.- Stava cedendo e le
gambe fremevano dal dolore.
Ciel
girò l’elsa come se fosse una chiave e infine
mosse velocemente la lama verso
la sua destra e uno zampillo chiazzò i risvolti della
camicia del piccolo
Phantomhive.
-Attento,
io posso essere più pericoloso del mio maggiordomo.
Ricordatelo.-
Il
vampiro s’inginocchiò di fronte a lui e
cercò con le proprie mani le mani del
conte, per chiedergli pietà.
-Risparmiami…-
Alzò lo sguardo velato di lacrime per incrociarlo con quel
color blu marino del
suo avversario.
Ciel
scansò le mani sofferenti del nemico e continuò a
fissarlo, costui stava
perdendo le forze e l’intelletto, quasi strisciando si
avvicinò alla figura del
Phantomhive senza mai arrendersi fino a che i palmi toccarono il cuoio
nero
delle sue scarpe.
-Non
uccidermi… dammi un’altra
possibilità…- Chiuse gli occhi.
-Cosa
vuole fare?- Sebastian, ritto come una statua, osservava.
Ciel mise una mano in tasca e cacciò una pistola.
-Ti
permetto una morte indolore e una nuova vita.- Ciel accennò
a un sorriso.
*Click*
Il
corpo bianco divenne chiazzato di rosso. Una macchia rossiccia si
allargò sul
pavimento.
-La
missione è compiuta, torniamo a casa.- Ciel rivolse lo
sguardo altrove.
Sebastian
ebbe un sussulto, l’occhio sinistro di Ciel si era tinto di
rosso?
-Sebastian,
sei sordo? Andiamocene!- La voce di Ciel era dura e non ammetteva
repliche.
-Mi
scusi, ma il suo occhio…- Sebastian alzò a
malapena un dito indicando l’occhio.
-Che
cosa?- Ciel sbatté più volte la palpebra.
-Niente…-
Sebastian notò che l’occhio era ritornato blu.
-“Sarà
stata una mia impressione”- Sebastian cercava di trovare una
spiegazione logica,
ma non c’erano prove solide di quello che sospettava.
Tornare
a casa era facile, Ciel usò il telefono del paese per
prenotare un battello e una
carrozza con i cavalli.
-Mio
signore, c’è qualcosa che la turba?- Sebastian era
abituato al carattere del
conte ma stavolta egli sembrava molto più chiuso.
-Sebastian,
se io fossi un demone, tu mi serviresti per
l’eternità?- Ciel formulò la
domanda all’improvviso.
-Beh,
forse sì. Se non accadrebbe un caso eccezionale.- Sebastian
era stupito dalla
strana richiesta.
-Oh
bene…- Ciel chiuse l’occhio e poi lo
riaprì a breve, terminando la frase:-
Chiudiamo l’argomento.-.
-Sebastian,
ricordami che quando saremo nella mia magione, devo scrivere una
lettera a
Cassandra.- Detto ciò si chiuse in cupi pensieri.
-Yes, my lord.- Sebastian avrebbe passato una notte con Greil a fare sconcezze inimmaginabili, pur di sapere che aveva in mente di fare quel piccolo ragazzo dalla maturità di un adulto.
Eccovi alla fine del capitolo, non della storia, per carità. Ancora 3 o 4 capitoli da scrivere, ci sono ancora misteri da chiarire! Il nuovo episodio arriva 19/02. Non mancate!