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Autore: HandfulOfDust    12/02/2012    3 recensioni
Lo sconosciuto realizza chi è il colpevole tra i cinque tipi appena entrati, però l'unica cosa che riesce a pronunciare non riguarda neanche lontanamente il fatto appena avvenuto.
- Ma come cazzo ti sei vestito, al buio?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cobra Starship
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Damn you look good and I'm not drunk (SCANDALOUS!)
Genere: Slash
Pairing: Questo è il pairing che cambierà il mondo delle slash. Udite udite signori e signore. Gabe Saporta / Marco Mengoni per la prima volta nella storia. - Per ulteriori informazioni su come è nata tale coppia potete chiedere -
Prompt: "Ma come cazzo ti sei vestito, al buio?" -> lunga storia, lol
Disclaimer: Vi pare una cosa possibile? Certo che sì.

~ Damn you look good and I'm not drunk (SCANDALOUS!)

Gabe è in auto ma crede di essere in paradiso e l'unica cosa che gli fa capire che ciò non è vero è la presenza di Vicky, la quale lo sta prendendo a calci dicendogli di non imbambolarsi davanti ad ogni cosa che vede. Ma in questo momento ne ha tutto il diritto, dato che è appena giunto a Roma e l'auto sta percorrendo le strade che lui aveva sognato di vedere da tanto tempo.
- No Vicky, tu non capisci, non puoi capire. Ti rendi conto di dove siamo? Hai minimamente idea che siamo nella Città Eterna?
- Sì, ma non è che se mi agito come fai tu rendo l'idea del dove sono eh.
- Città Eterna sarebbe un bel titolo per una canzone no?
Vicky si volta verso chi aveva appena aperto bocca.
- Suarez, ti ci metti anche tu?
Alex si raggomitola in un angolo e assume un'espressione tragica.
- Chiedo perdono, mia signora.
- Perdonato. Nemmeno siamo arrivati e stiamo già degenerando, non oso immaginare il ritorno.
Gabe sogghigna e ritorna a fissare le vie romane.


- VI VOLETE MUOVERE?
E' mattina. Gabe è nel corridoio dell'albergo e strepita in preda all'ansia che Roma scompaia dopo migliaia di anni guarda caso proprio mentre lui è lì, apre e chiude le porte delle stanze di tutti quanti, scrive su Twitter dov'è giunto da poche ore, sbuffa e cerca di apprendere cosa andranno ad ammirare durante la giornata. Da quello che ha capito se la prenderanno comoda, la mattina un bel giro culturale mentre il pomeriggio sarà all'insegna dello shopping. Ma siccome stanno perdendo minuti preziosi in hotel, il cantante freme e si placa soltanto quando vede i suoi compagni di band e viaggio uscire dalle rispettive camere.
- Finalmente.
- Gabe, se sei iperattivo da quando sei arrivato qui mica lo diventiamo automaticamente anche noi!
- Oh. Scusate. Allora quando andiamo??
- Sei sempre il solito..muoviamoci.
Vicky sorpassa tutti quanti e si mette alla guida del gruppo, portandoli all'auto che li avrebbe scarrozzati in giro per il fine settimana.
Tempo mezz'ora e i Cobra si trovano davanti al Colosseo, increduli di quale meraviglia sia davanti ai loro occhi.
L'unica a mantenere un certo contegno è Vicky, che cerca di apprendere qualche nozione riguardo alla storia e alle caratteristiche dell'antico Anfiteatro, mentre tutti gli altri sono in estasi e iniziano a scattarsi foto assurde da mostrare – ovviamente – a tutti i fan via vari profili su internet. Il culmine della demenza è raggiunto quando Ryland nota un centurione e trascina tutti a fare ulteriori scatti, costringendo per una volta anche la signorina Asher a dare sfogo al suo lato stupido. In fin dei conti sono in vacanza e sono lì anche per divertirsi, quindi la ragazza dopo qualche iniziale ritrosia si lascia coinvolgere da quei quattro screanzati che si trova come compagni, ma presto torna ad essere ironica e quasi superba.
Le ore scorrono veloci e in men che non si dica il gruppo ha già pranzato in un ristorante al centro, dal momento che non ci sono assedi di fan, motivo in più per cui Gabe inizia ad elogiare l'Italia per la quinta volta dalla mattinata. Per cui Vicky lo fulmina per l'ennesima volta.
- Smettila, tanto non potresti rimanerci a lungo in un posto così.
- E perché mai?
- Perché senza la fama impazziresti, prima o poi. Ma in effetti sei talmente assurdo che diventeresti conosciuto anche qui in pochissimo tempo.
Per una volta Gabe tace fino a quando l'auto si ferma in una strada piena di gente.
- Dove stiamo andando, scusate?
- A fare del puro e sano shopping, contento Gabe?
La risposta proviene da Ryland, il quale viene stritolato in un mega abbraccio dal cantante in preda a un momento di esternazione dei propri sentimenti nei confronti del mondo.
- Proprio quello che ci voleva, gente!


I negozi presi di mira sono i più svariati e quelli di abbigliamento hanno un posto di riguardo nella classifica di Gabe, ma quando si rende conto di aver superato un favoloso negozio di occhiali torna indietro preoccupato dalla tanta leggerezza con cui lo stava tralasciando, forse troppo preso dalle poche magliette fluorescenti nelle numerosissime vetrine. Esaltato dalle montature realizzate da noti marchi italiani, il ragazzo entra in fretta e furia trascinandosi dietro la band e malauguratamente un manifesto pubblicitario vicino all'entrata. Prima di poter implorare perdono a commessi o clienti nell'aria riecheggia una voce stizzita.
- Ma un po' di attenzione, santo Cielo!
Gabe vorrebbe scusarsi ma non ci riesce, tanto gli viene da ridere a causa della reazione esagerata di quello sconosciuto e perciò lo osserva con espressione inebetita per qualche secondo.
- Oddio.
Lo sconosciuto realizza chi è il colpevole tra i cinque tipi appena entrati, però l'unica cosa che riesce a pronunciare non riguarda neanche lontanamente il fatto appena avvenuto.
- Ma come cazzo ti sei vestito, al buio?
I Cobra sono paralizzati, questo è un vero e proprio affronto per Gabe, il quale non riesce a trovare termini abbastanza cruenti per esprimere il suo odio nei confronti di quel ragazzino insolente mai visto prima.
- Prego? Hai qualcosa contro il mio abbigliamento?
- Sì, tutto. Ma ti sei visto? Sembri un evidenziatore vivente.
Non posso rispondere "è proprio questo l'obiettivo", pensa il cantante.
- E con ciò? Dobbiamo creare una discussione al riguardo? Scusa per averti travolto, ma finiamola qua, okay?
- Certamente, sarebbe anche ora.
La commessa che ha assistito alla scena scoppia in un risolino isterico e si rivolge alla band mentre il ragazzo se ne va dal negozio borbottando qualcosa simile ad un "le mie considerazioni erano solo dettate dalla realtà" e sistemandosi la sciarpetta al collo.
Aiutati dalla commessa, i Cobra nel mentre sono già stati presi dalle innumerevoli paia di occhiali che li circondano, dimenticando l'accaduto e iniziando a provare tutto ciò che li attira; l'atmosfera è abbastanza tranquilla fino a quando Gabe inizia a saltare da una parte all'altra della stanza sotto lo sguardo imbarazzato e allo stesso tempo divertito degli altri clienti.
- Santo Cielo Gabe, che ti prende?
- Viiiiiicky! Ma non hai visto??
- Cosa?
- La splendida montatura che ho trovato!
- Quale, tra le trenta che hai fatto tirare fuori?
- Questa qui. - il giovane prende con sicurezza un paio di occhiali ben preciso e lo indossa – Il nuovo modello della Lozza. Che te ne pare?
La ragazza lo osserva in silenzio per qualche istante ed emette il suo giudizio.
- Vintage, decisamente troppo vintage per te. Ma ti stanno bene, potresti scoprire nuovi stili a partire da questi, il che sarebbe solo un bene.
Gabe rimane interdetto, per cui tutto quello che fa è annuire e osservarsi allo specchio, pensando a quanto adora quegli occhiali e a cosa ci sia di sbagliato nel suo look. Forse un po' troppo estroso, ma a lui non piace passare inosservato, in questo modo non corre il rischio di sicuro. Alla fine opta per l'acquisto, è in vacanza e qualcosa proveniente da Roma non può mancare al suo ritorno negli States, ma quando esce dal negozio soddisfattissimo, trascinandosi dietro il resto della band, nota il manifesto pubblicitario che aveva fatto cadere a terra poco prima.
Com'è affascinante il modello, pensa Gabe, ha un volto familiare.
Colpo al cuore. Dura un istante solo per cui nessuno lo nota; il passaggio da piacere ad accecante stupore è celere. In quel momento il cantante realizza che il modello e il ragazzo scontroso di poco prima sono la stessa persona.


Il programma della giornata si sussegue veloce e senza pause, in modo da non perdere neanche un attimo della vita romana; la sera nella mite capitale è splendida. Una cena veloce in piazza Navona e l'auto dirige i ragazzi ad un club per un concerto di un giovane cantante italiano. E' Vicky ad aver organizzato ed acquistato i biglietti perciò racconta agli altri ciò che ha sentito al riguardo dell'artista.
- Vi, ma sei sicura che non sarà una serata pallosa? Che poi se questo canta in italiano io non ci capisco niente!
- Alex, mi hanno detto che farà anche qualcosa in inglese! E poi non puoi apprezzare altre cose oltre al testo?
- Tipo??
- Tipo la musica, lo spettacolo, il modo in cui canta. Possibile che devo dirti tutto io?
Gabe è stravaccato nel sedile dietro e ascolta la conversazione con relativo interesse fino a quando Ryland chiede come si chiami il cantante in questione.
- Marco Mengoni, ha vinto un talent show qualche mese fa, ma pare sia molto promettente, al contrario di altri.
- Capito.
Gabe ha il sidekick in mano e spinto da un moto di curiosità apre la pagina di Google e digita il nome che per qualche strano motivo sembrava già noto.
Il chitarrista si volta e sorride.
- Sempre con quel dannato cellulare in mano eh?
- Non è vero, dai.
- Mmmh, come dici tu.
Il cantante per dimostrare di avere ragione interrompe la ricerca mai iniziata e mette in tasca il sidekick, incrociando le braccia sul petto.
- Sei sempre il solito!
- Taci, Ryland.
L'auto si ferma e Vicky afferra la sua pochette e si gira verso i sedili dietro con sguardo intimidatorio. E' decisamente ora di andare.


Dall'alto degli spalti i Cobra osservano e commentano il mucchio di gente – in prevalenza ragazzine – raccolta nel parterre in attesa dell'inizio del concerto.
- Guarda come urlano! E' giovane, sicuro è un gran figo e tutte sognano una notte di fuoco con lui!
- Gabe, non sono tutti come te grazie a Dio! - sentenzia Vicky.
Suarez interviene pensieroso.
- Ma non hai visto le decine di cartelloni di fuori con la sua bella gigantografia?
- C'erano dei cartelloni?
La band lo guarda con tanto d'occhi, scioccata da quanto il cantante cammini sulle nuvole certe volte.
- Buonanotte, signor Saporta. La richiameremo a inizio concerto.
- Grazie del pensiero, Vi.
E in effetti il resto della band continua a colloquiare allegramente mentre il frontman fissa inebetito la scenografia del palco, pensando che solo un miracolo possa fargli incrociare di nuovo il ragazzo del negozio di occhiali. In qualche minuto si rende conto che lui, trentenne star internazionale, è identico a quelle ragazzine poco lontane da lui.
La cosa però lo fa sorridere.


Si spengono le luci. Una voce scende dall'alto e parla in italiano; il pubblico urla impazzito. Sul palco appaiono cinque conigli che si muovono tra il fumo e la band immobile, fino a quando non si bloccano in posizioni precise ed uno di essi prende il microfono, togliendosi la maschera di pari passo con l'iniziare della prima canzone.
Ecco sul palco Marco Mengoni, nella sua tenuta scenica e con la matita nera agli occhi, che balla e canta elargendo sorrisi a tutto il pubblico.
Gabe paralizzato si incolla al suo posto mentre il resto della band è saltata in piedi ad applaudire, saltare e qualcuno anche a cantare le poche parole in inglese della canzone, ovvero "Deeper inside" e "I wanna kiss you", quasi siano diventati improvvisamente fan del giovane. E così va avanti gran parte del concerto, tra canzoni proprie e cover, melodie allegre o più malinconiche, balletti o accendini alzati e cambi d'abito. Ma Gabe è sempre lì impassibile, Vicky lo nota e gli si avvicina.
- Hey, che dici di andare a fare il cretino con i ragazzi? Si stanno divertendo un mondo.
- Nah..non sono dell'umore.
- Gabe, nonostante gli anni passati con voi non mi sono rincretinita. Sei accigliato da quando siamo usciti dal negozio di occhiali e abbiamo entrambi capito che Mengoni a quanto pare è il tipo di oggi pomeriggio.
- Sei la solita ottima osservatrice, Vi.
Il volto della ragazza si illumina.
- Fidati di me, goditi il concerto e divertiti stasera, al resto ci penso io.
- Ma..
- Non ti illudere se mi hai fatto sorridere. Questo è un ordine Gabe.
- Sarò felice di eseguirlo.


Marco ringrazia la band, i ballerini, gli organizzatori ed ovviamente il caloroso pubblico che in un paio d'ore gli ha dimostrato come i sogni certe volte divengano realtà. Cala il sipario sulla serata che per molti rimarrà indelebile nella mente, per qualcuno di più, per altri di meno.
C'è chi si dilegua subito, ci sono le ragazze che si appostano vicino ai cancelli a caccia di una foto o di un autografo e ci sono i Cobra che attendono ordini da Vicky. La ragazza parla con qualcuno al cellulare e sorridente annuncia che sono invitati ad una spaghettata notturna insieme a Marco e molti di quelli che sono stati ringraziati poco prima.
- Ma come fa ad avere agganci ovunque questa fanciulla?
Gabe alza le spalle lasciando Suarez senza una risposta vera e propria, inducendolo così ad andare a rompere a qualcun altro. Il cantante è tesissimo e Vicky gli si avvicina giusto per prenderlo in giro, mormorando frasi come "mica ti devi andare a sposare" e via dicendo, fino al momento in cui salgono in macchina.
Una fila di auto sfila per le strade di Roma per raggiungere un ristorante ancora aperto, probabilmente appartenente a qualche amico di uno dei tanti presenti. Appena giunti lì un uomo, probabilmente quello con cui ha parlato al telefono Vicky, presenta i Cobra a tutta la comitiva, sottolineando il fatto che una nota band straniera ha scelto di venire in vacanza a Roma e ha assistito al concerto di un giovane e promettente artista. Ovvero Marco, che se la ride in un angolo e si avvicina a loro con nonchalance, stringendo la mano a ognuno e sfoggiando il proprio inglese.
Il tempo scorre piacevolmente per tutti, ma Gabe rimane inchiodato ad un lato del tavolo, ovvero quello opposto a Marco, mentre Vicky ci è già riuscita a parlare per lungo tempo scambiandosi anche i rispettivi nickname di Twitter. Quasi a fine cena però la ragazza si avvicina furibonda al cantante della propria band.
- Gabe, mi stai leggermente facendo venire il nervoso.
- Che ho fatto di male?
- Niente. E' questo il punto. Smuoviti a fare qualcosa di male o giuro che ti soffoco con un cuscino stanotte.
- Preparati a diventare una folle omicida Vì.
Sconfortato, Gabe si dirige verso il bagno. E' solo una fissazione passeggera, si ripeteva nella mente. Fra una settimana tornerai negli States e neanche ti ricorderai la sua faccia. In fondo neanche ci hai mai parlato, che ne sai com'è caratterialmente..anche se sembra simpaticissimo.
Preso dal suo monologo interiore il ragazzo va a sbattere contro qualcuno in bagno. E il destino vuole che quel qualcuno sia proprio Marco.
- Oddio, scusami tanto.
- E siamo a due. Sei con la testa da un'altra parte o sei calamitato dalla mia presenza?
- Ehm, ohh. Beh, potrebbe essere un misto delle due.
Vai Gabe, ce la stai facendo.
- Sul serio? Non pensavo di fare colpo sui cantanti di fama internazionale.
- Mh. A quanto pare ti sbagliavi.
Marco si avvicina pericolosamente.
- Eppure oggi pomeriggio mi avrai odiato. Sono un isterico bastardo.
- Beh, io sono un evidenziatore vivente con la testa tra le nuvole.
Il giovane sorride.
- Direi che siamo pari.
Un passo ancora. La distanza minima è stata appena infranta.
- Dannazione, se continui a mostrare quell'espressione maliziosa finirò per saltarti addosso.
- Ah sì?
- Sì. E non sono neanche ubriaco.
Ancora un sorriso. E' questione di pochi secondi e Gabe si ritrova le labbra di un semi-sconosciuto dalla voce angelica sulle sue.
'Era quello che volevi no? Allora non fare il timido!' Il monolgo di Gabe continua, ma non si rivela del tutto inutile.
Al punto che quando Marco si allontana, ha un'espressione alquanto soddisfatta.
- Io rimango in una delle camere sopra al ristorante, seguimi appena puoi.
Altro bacio.
- Sarà fatto.
Gabe inebetito rimane solo nel bagno. Automaticamente prende il sidekick e manda un messaggio a Vicky.
"Non aspettatemi. Gabe"
Breve e coinciso. La risposta della ragazza è altrettanto breve e immediata.
"That's amore!"
Il ragazzo ridacchia tra sè e sè, specchiandosi e aggiustandosi gli occhiali sul naso, benedicendo l'attimo in cui è entrato nel negozio a comprarli. In un giorno a Roma ha trovato un animo affine al suo e Vicky non diventerà una pazza assassina. Potrebbe esistere un inizio di vacanza migliore?
  
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