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Autore: LaFine    12/02/2012    3 recensioni
Roxanne Weasley era uscita dai pensieri del giovane James Sirius Potter all'incirca da qualche mese e il Grifondoro presuntuoso non credeva che, un'uggiosa mattinata invernale, si sarebbe ritrovato a pensare a lei, al suo modo di fare e di ridere o perfino a quello di arrabbiarsi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Per toccare uno straniero 
Vi sono occhi elettrici ovunque 
Guarda quella ragazza 
Sa che sto guardando 
Le piace come osservo
HUMAN NATURE   

Human Nature
Prologo

Roxanne Weasley era uscita dai pensieri del giovane James Sirius Potter all'incirca da qualche mese e il Grifondoro presuntuoso non credeva che, un'uggiosa mattinata invernale, si sarebbe ritrovato a pensare a lei, al suo modo di fare e di ridere o perfino a quello di arrabbiarsi. 
Era infatti convinto, nella sua a volte mancata intelligenza, che la cugina fosse un po' come la cioccolata: una volta che ti causa il mal di pancia non vorresti né vederla né mangiarla. Ciò che però non aveva afferrato era che la cioccolata è incredibilmente buona. 
Di conseguenza si era ritrovato lavato e vestito alle quattro di quella domenica mattina orribilmente gelida, con la pioggia che bagnava il castello e la voglia di fare a pugni con qualcuno. 
"James Potter" mormorò mentre si dirigeva alla voliera dei gufi, fregandosene del clima "Possibile che tu sia così idiota? Sei fidanzato e pensi ancora a lei?".
Ebbene sì. La pensava e la amava. Anche troppo, oserei dire. 
Un gufo bianco gli volò sulla testa, emettendo versi striduli. Amava la voliera perché quei piccoli esserini piumati non ti giudicavano, a meno che tu non ti rifiutassi di dar loro da mangiare. 
Salì le scale di pietra scivolose e aprì la porta che lo separava da centinaia e centinaia di uccelli. 
"Salve ragazzi" esclamò, sbottonandosi il mantello "Come ve la passate?"
I gufi tubarono felici. Alcuni di loro gli si avvicinarono e James fu ben lieto di dar loro da mangiare e pulire quel posto sudicio.
Per ultimo, il ragazzo fu raggiunto da quel gufo bianco che pochi attimi prima gli era passato sulla testa.
"E tu chi sei?" domandò James affettuoso.
In tutta risposta venne beccato sulla mano. 
"Hey! Brutto mostro" il gufo si allontanò stizzito.
"Potter, dai un'altra volta del mostro al mio gufo e ti uccido" Roxanne Weasley entrò nella stanza, la spilla di serpeverde che scintillava alla luce fioca delle torce appese al muro.
“Weasley” James finse indifferenza, mentre in realtà il cuore gli batteva forte in petto neanche fosse stata una ragazzina del primo anno “Sei sempre così acida o hai deciso di venire a rompere di proposito?”
“Potter” la ragazza iniziava a stizzirsi “Non ti devo alcuna spiegazione”
“Oh, bene” gli occhi marroni di lui incontrarono quelli di lei “Ci vediamo in giro”
Roxanne non credeva a quello che stava per fare, costantemente convinta di non sopportare quel parassita del cugino: “James, aspetta”.
Il cuore di James si fermò, per poi accelerare.
“Come scusa?” domandò, credendo di aver capito male.
“Insomma io” lei arrossì, spostando lo sguardo altrove “Come va?”.
“Va tutto in modo normale” James sorrise, aggiustandosi i capelli con un gesto fulmineo “A te?”.
Iniziarono a parlare, mentre il sole si faceva spazio tra la coltre di nubi, meno spessa di quanto si poteva pensare.
La ragazza gli raccontò un po’ della sua vita e James prese ad ascoltarla, osservandola legare una lettera al gufo e mandarlo a casa.
“E tu? Che mi dici?” concluse poi lei, avvicinandosi.
“Niente di così eclatante” rispose James, facendo schioccare le labbra nel tentativo di sviare l’argomento “Andiamo a fare colazione?”
“Penso tu debba andare da Rebecca Paciock” rispose sua cugina, freddamente.
James venne spiazzato da quelle parole. Non si aspettava che Roxanne fosse a conoscenza del fatto che fosse fidanzato con la figlia di Neville Paciock e neanche che doveva andare da lei quella mattina, giorno di libertà per gli studenti del castello. Quindi si limitò a sospirare e a mormorare una sorta di affermazione, mista a scuse.
“Adieu, allora, Potter” rispose lei, superandolo e uscendo dalla stanza.
“ASPETTA!” urlò James, correndo fuori “Potremmo..”.
Ma era troppo tardi. Roxanne Weasley, e questo James doveva segnarselo da qualche parte, era più veloce di quanto lui pensasse.
  
  
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