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Autore: buffy46    12/02/2012    4 recensioni
Questa è la storia di due ragazze speciali, due amiche, che ritornano dopo molti anni a Mystic Fall’s per ricongiungersi ai loro vecchi amici d’infanzia ma capiranno presto che la loro passione sul soprannaturale non è soltanto una speciale passatempo o idea... è qualcosa di reale e questo lo proveranno sulla loro pelle!!!"
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Cuori in tempesta

 

 

Il mattino successivo, Alice fu la prima a svegliarsi e in un primo momento si ritrovò spaesata, visto che quella non era la sua stanza, ma dopo aver fatto mente locale gli ritornarono alla mente gli avvenimenti della sera precedente a partire dalla morte di Elijah, alla litigata con Elena e per finire il momento di riconciliazione tra lei e Damon.

Quest’ultimo stava dormendo come un angelo, aveva il viso rivolto verso di lei e un suo braccio non aveva intenzione di lasciarla andare, tanto la teneva stretta a sé, quasi avesse paura che lei scappasse da un momento all’altro.

Alice poteva stare ore ed ore a guardarlo dormire, era una visione incantevole con quel fisico meraviglioso, ma una cosa che lei adorava di lui, oltre ai suoi splendidi occhi color ghiaccio naturalmente, erano i suoi capelli, neri e lucidi come le piume di un corvo ed erano incredibilmente morbidi al tocco, tanto che la sera prima non riusciva a smettere di accarezzarli e fu con questo suo gesto, che Damon si addormentò con il sorriso sulle labbra, come se fosse, dopo tanto tempo sereno e felice.

Lei si accorse che Damon aveva un ciuffo di capelli vicino agli occhi, così, cercando di fare il più delicatamente possibile per non svegliarlo, glielo sistemò in modo che non gli desse fastidio, ma non riuscì a trattenersi dall’accarezzarlo partendo dai capelli, passando poi a tracciare la forma del naso e infine arrivando alle sue labbra , le sue labbra sexy e bellissime che ti facevano venire una gran voglia di baciarle, ma Alice sapeva che quella non era la cosa giusta da fare, eppure lui ultimamente era sempre al centro dei suoi pensieri, che lei lo volesse o meno. Così mentre cercava di rimettere ordine nei suoi pensieri, si ricordò che la sua mano si trovava ancora sulle labbra di Damon… fece per tirarla via, quando sentii la sua mano riportarla sulle sue labbra, dove vi posò un delicato bacio, dopodiché Damon aprì definitivamente gli occhi, quegli occhi stupendi che la incantavano ogni qualvolta li guardava .

Alice dopo essersi ripresa gli disse con voce calma, cercando di mitigare l’imbarazzo che sentiva dentro di sé: “Buongiorno! dormito bene?” Damon poté percepire il suo imbarazzo, nonostante lei cercasse di nasconderlo ai suoi occhi, così per cercare di metterla a suo agio le rispose:

“ Buongiorno anche a te! E per rispondere alla tua domanda, ho dormito magnificamente … avendo inoltre una compagna di letto fantastica, non poteva che essere così! ” le disse in modo serio ma con il sorriso sulle labbra.

Alice non essendo abituata ai complimenti si imbarazzò non poco, tanto che le sue guancie si colorarono immediatamente di un rosso acceso e per mascherare questo suo imbarazzo, abbassò lo sguardo cercando un nuovo argomento di conversazione ma Damon l’anticipò dicendole con tono serio : “Mi hai veramente sorpresa ieri sera sai?”, lei non capendo a cosa si riferisse gli chiese:

 “A cosa ti riferisci esattamente??”

 “Mi riferisco alle cose che hai detto ad Elena per difendermi quando me ne sono andato, credimi se ti dico che sei l’unica che l’abbia mai fatto, non che io ne abbia bisogno sia chiaro!!”  le disse lui in tono serio, ma nello stesso tempo cercava di non far scorgere quanto fosse felice di questo suo gesto;

Bè…” disse Alice fissandolo negli occhi, “deduco che tu abbia sentito ogni parola di quello che ci siamo dette giusto??”  Damon, dopo averle fatto il suo classico ghigno le rispose :

“ Sai  com’è noi vampiri abbiamo un udito sopraffino  e poi voi urlavate talmente forte, che non mi stupirei se tutti i cittadini di Mystic Falls vi avessero sentito!” Alice rise della sua battuta, ma ripensando a tutto quello che si erano dette lei ed Elena la sera prima, si fece improvvisamente seria in volto e non riuscendo a tenere per sé i suoi pensieri gli disse: “Se ripenso alle cose che ha detto a te e poi a me, mi verrebbe da staccarle la testa a morsi… Dio come può dirti quelle cose, ti parla come se tu fossi una sua proprietà, cosa non vera dal momento che sta con tuo fratello!! E comunque anch’io devo ringraziarti, per avermi difeso da lei prima che arrivassi!!”;

 Damon dopo aver ascoltato il suo monologo, ripensò anche lui a quello che Elena gli aveva detto a proposito di Alice e si rese conto di non essersi affatto pentito di aver preso le sue difese anzi, dopo quello che aveva fatto per lui la sera precedente gli sembrava di aver fatto troppo poco così le disse:

“Figurati, mi stava dando sui nervi vedere Elena che si arrabbiava con te per un motivo così futile”

Alice capì, che Damon non le aveva detto quella frase solo per essere gentile, ma perché ci credeva veramente e di questo non poteva che esserne felice, così gli sorrise.

In quel momento però, si ricordò che Beth la sera prima era andata a casa accompagnata da Mason, chissà come starà ora, visto che l’aveva lasciata che non era in ottime condizioni, forse era il caso di verificare di persona se si fosse ripresa o meno dallo shock;

Damon vedendo Alice così pensierosa gli chiese “ehi a cosa stai pensando??”

“ Sto pensando che dovrei tornare a casa per controllare come sta Beth… ieri sera era sconvolta per tutto quello che è successo….!”, il vampiro vedendola così preoccupata cercò di rasserenarla “vedrai che starà bene e comunque se sei così decisa ad andare da lei ti accompagno, visto che dopo devo andare a scuola per mettere al corrente la streghetta e barbie vampire” .

“grazie Damon sei molto gentile…e comunque voglio venire con te, dammi il tempo di vedere Beth come sta e andiamo!”

I due si prepararono in pochi minuti per avviarsi  fuori e ci misero  all’incirca soli cinque minuti di macchina, vista la folle velocità con cui guidava Damon e non appena arrivati, Ali invitò il vampiro a entrare in casa. Non appena oltrepassarono l’uscio di casa, videro Beth girovagare per la casa senza meta. Sembrava irriconoscibile, aveva tutti i capelli disordinati ed era ancora in pigiama. Non appena notò la presenza di Damon gli sorrise fintamente: “Guarda chi si rivede.. Il nostro Salvatore è tornato! Hai altre cene omicide da proporci?” domandò sorseggiando un bicchiere di latte.

“Sono venuto a proporre una tregua! E spero che non ce l’avrai con me per quel piccolo incidente avvenuto la scorsa notte, con Elijah… doveva essere fatto, lui era pericoloso per tutti noi” rispose Damon per convincerla.

Beth lo guardò come se non avesse minimamente ascoltato le sue parole: primo, perché non le interessava, secondo perché se Elijah era ritenuto pericoloso allora anche Damon lo era, a giudicare dal suo carattere folle.

Alice esausta guardò Damon poi si diresse verso Beth per consolarla:” Ti va di uscire un po’? Così per dimenticare i brutti trascorsi dell’altra notte… andiamo a scuola dagli altri, dai unisciti a noi!” mormorò supplicante. Beth non era per niente in vena di uscire, perché non aveva dormito per tutta la notte, ma le era difficile negare qualcosa ad Alice e soprattutto non le andava di incuterle il suo malumore, ora che sembrava decisamente serena.

Seppur riluttante uscirono insieme, anche se Beth per tutto il viaggio lanciò a Damon occhiate glaciali.

 

I ragazzi si ritrovarono tutti nel parcheggio della scuola, le lezioni erano finite da pochi minuti e l’esterno dell’edificio era parecchio affollato.

Alice restava sempre accanto a Damon, mentre Beth era completamente sovrappensiero: la sua mente non faceva altro a ripensare alla scorsa notte, a quella cena a dir poco ambigua, la morte improvvisa di Elijah avvenuta proprio sotto i suoi occhi e infine alla pseudo minaccia da parte di Mason di fare qualcosa contro i vampiri: perché il futuro si prospettava così pieno di problemi?

Nel frattempo Elena, Bonnie e Caroline uscirono dalla scuola ma quando Elena vide Alice vicino a Damon non poté fare a meno di lanciarle un’occhiata di fuoco.

Alice fece finta di niente, anche se aveva notato lo sguardo a dir poco irritato di Elena e dovette ammettere che ci godeva parecchio, a vedere Elena Gilbert rossa d’invidia. Rise dentro di sé, notando che anche Bonnie la stava squadrando dalla testa ai piedi: persino lei non si capacitava del perché Alice fosse così … strana! Come se avesse qualcosa da nascondere a tutti i costi… e quella collana poi?

Ma tutti i loro pensieri vennero distolti da un rumore assordante.. una di quelle musiche house che andavano di moda nelle discoteche. Tutti i presenti si voltarono verso il lato della strada, dove stava sfrecciando a tutto gas una macchina decappottabile rossa, con la radio accesa ad alto volume.

L’auto si fermò con un inchiodata proprio di fronte all’uscita della scuola, dove tutti si erano fermati ad ammirare quella splendida macchina tirata a lucido e aveva una linea sexy ed elegante.

Alice scorse il simbolo del cavallo rampante sul cofano della macchina e rimase esterrefatta perché anche se aveva vissuto per tanti anni in Italia, non aveva mai visto dal vivo una Ferrari.

Ma più che dall’auto, i presenti erano rimasti abbagliati dal conducente. Dire che fosse soltanto bello era un eufemismo, era molto di più: un ragazzo giovane, molto muscoloso con i capelli biondi tirati su con un pizzico di gel e aveva un paio di occhiali da sole a specchio.

Alice aveva sempre criticato l’atteggiamento un po’ troppo accomodante di Beth, nei confronti dei bei ragazzi ma per quel ragazzo lei avrebbe potuto fare un eccezione alla regola.

Tutte le ragazze della scuola lo fissarono con sguardo sognante e Damon sentendosi messo da parte sbottò con tono acido : “Insomma non avete mai visto una Ferrari?! A casa se volete ho un sacco di macchine d’epoca che potrebbero benissimo fare concorrenza a quella sottospecie di auto!”

 Alice scosse la testa divertita ma poi sentì il corpo di Beth irrigidirsi al suo fianco e il suo respiro farsi molto agitato; così si voltò verso l’amica  e notò che era notevolmente impallidita e un terribile sospettò le balenò nella mente.

Il conducente dell’auto aveva appoggiato il braccio sul finestrino abbassato e si girò verso la folla con un sorriso smagliante, togliendosi gli occhiali da sole. Improvvisamente Alice, Beth e Damon rimasero paralizzati dallo shock e dalla sorpresa.

Damon dovette trattenersi al massimo per non saltare addosso a quel bell’imbusto mentre Adrian Dickmen sfoderò un altro di quei suoi sorrisi abbaglianti, e vedendo i loro visi sconvolti gridò dall’interno della sua auto:

“Buongiorno! Qualcuno ha bisogno di un passaggio? Magari tu!” disse affabile indicando Alice “così la prossima volta eviterai di rompere i pavimenti con le tue entrate ad effetto!”

 Alice arrossì sentendosi tutti gli occhi dei presenti su di lei e non osò guardare in viso Damon, dal momento che era alquanto imbarazzata dallo sguardo di apprezzamento che le aveva lanciato Adrian.

Damon aveva visto lo sguardo che Adrian aveva lanciato ad Alice e avrebbe voluto staccargli la testa a morsi ma c’era troppa gente che stava guardando la scena, quindi dovette trattenersi per la seconda volta in pochi minuti; dopodiché Adrian rimise subito in moto, spingendo sempre di più il pedale dell’acceleratore.

 Prima di partire però si girò per l’ultima volta verso Alice facendole l’occhiolino con un sorriso divertito e strafottente; infine sfrecciò via come un aereo supersonico che vola a raso terra, evitando per poco di investire qualcuno.

Non appena la Ferrari si fu allontanata, Beth si sentì in qualche modo rinata e girandosi verso Alice le disse “Oh mio Dio…!”

 “Com’è possibile… credevo che se ne fossero andati…!” sussurrò Alice sgomenta .

Damon si girò verso la direzione che aveva preso l’auto di Adrian e il suo sguardo si fece minaccioso, come se avesse appena raccolto una sfida personale: “Doveva essere così! Quel tizio o è davvero pazzo come avevo già presupposto, oppure … è tornato per un altro scopo…” sussurrò glaciale, mentre Alice e Beth si stringevano l’una alla’altra impaurite, perché avevano ormai capito che il destino amava accanirsi contro di loro.

*Inizio flashback*

Adrian, Yannick e Xavier entrarono nella grande fortezza in Tennessee sbattendo fortemente la porta; il rumore risuonò come un boato infernale dentro quelle mura sperdute dal resto del mondo. Sembrò non esserci anima viva in quel luogo desolato ma in pochi minuti nell’ala principale accorsero degli uomini affiancati da delle donne e da alcuni ragazzi per chiedere qualche notizia proveniente da Mystic Falls.

Xavier si mosse lentamente, come se non sentisse la terra sotto i piedi e aveva il viso così stravolto che non ci sarebbe stato bisogno di domande superflue o occhiate allusive, per capire che la loro caccia in quel piccolo paesino era stato un completo disastro; l’uomo si lasciò andare tutto ansante su una sedia e raccontò in breve tempo tutto quello che era successo.

Alla fine del racconto, tutti i presenti impallidirono e restarono sgomenti e senza parole quando scoprirono che Theo era morto; molti soffrirono in silenzio per quella perdita, dal momento che egli era lo stregone più potente dell’Ordine ed era morto con coraggio sfidando un avversario più forte di lui: “Mi dispiace per Theo e per gli altri, ma sapevamo che non sarebbe stato facile. Ma questo non cambia niente, noi siamo più forti di loro, noi siamo…” la frase di un giovane però fu interrotta da Adrian che avanzò con prepotenza e prese la parola:

 “ Noi siamo dei poveri coglioni! Siamo stati completamente spazzati via da un uomo solo… Capitan America ha sbagliato sicuramente i suoi calcoli!” gridò in modo ironico rivolgendosi a Xavier , che subito si alzò imperioso non avendo mai tollerato queste uscite fuori luogo da parte di Adrian.

 “ Ti avevo detto che quel luogo era diverso, che Theo era inquieto perché percepiva presenze più forti del previsto. Ma tu col tuo solito carattere impulsivo e da testa calda, non mi hai dato retta e ti sei buttato nella mischia come un esaltato!”

 Adrian gli sorrise sprezzante: “Almeno non sono stato il primo a scappare con la coda tra le gambe!”

L’umore di Xavier si rabbuiò istantaneamente e lo fissò indispettito, nel frattempo nella sala calò un silenzio angosciante, temendo che Xavier tagliasse la gola ad Adrian.

Yannick si affiancò subito al fratello come faceva sempre in situazioni del genere, per evitare che qualcuno tentasse di fare qualche azzardo nei confronti di Adrian. Xavier allora si limitò a sorridere in modo franco per non creare un polverone per niente e stranamente lasciò correre, ma la lingua di Adrian non aveva ancora smesso di sputare sentenze e domandò, ancora tagliente:

“ Chi era quel vampiro? Quello che strappa i cuori dal petto manco fossero caramelle?!”

Xavier alzò lo sguardo verso Adrian e il biondino per un attimo scorse negli occhi dell’uomo un lampo di terrore mai visto prima in lui; ma la sua espressione dura del volto non fece trasparire nulla di quello che provava veramente: “Sarà un vampiro più forte di tutti quelli che abbiamo affrontato fino ad ora. Vi avevo avvertito che la situazione questa volta sarebbe stata più pericolosa… e così è stato!” rispose semplicemente.

Adrian tuttavia non si fece incantare dalle sue belle parole e rimarcò ancora sulla questione:

 “E’ vero, ma fino a quel punto? Potevi anche dirci qualcosa di più, visto che ci hai rotto bastantemente la testa nei giorni addietro, su questa caccia a Mystic Falls!” gli disse cominciando ad alterarsi, poiché Xavier aveva fatto soltanto degli accenni su quella storia, tacendo alcune parti cruciali su quello che stava accadendo in quella cittadina, dove niente era quello che sembrava.

Xavier non era stato del tutto sincero su ciò che avrebbero dovuto affrontare, ma l’uomo replicò: “Ora non dovrai sopportare più questo cruccio Dickmen, dal momento che ci lasceremo alle spalle per un po’ di tempo Mystic Falls e i suoi misteri!”

 Adrian rimase allibito e anche Yannick dopo l’ultima affermazione di Xavier, così si girò tentennante verso il fratello e poi prese lui la parola: “Perché? Non abbiamo mai rinunciato a una caccia prima d’ora, capisco che la morte di Theo ci abbia destabilizzati ma … non era di vitale importanza questa missione? Non si era deciso ogni cosa, non si era fatto tutto ciò che si doveva fare per vincerla?”

 “Questa volta è andata così!” sbottò Xavier furiosamente “Non ho detto che abbandoniamo la caccia, ci occupiamo soltanto di altri territori, dal momento che il mondo è vasto e gli esseri soprannaturali non vivono soltanto a Mystic Falls… ci penserò io, e voi rimettetevi  a chi le sa le cose!” mormorò interrompendo di botto la conversazione e andandosene con passi felpati fuori dalla sala, seguito poi da altri uomini.

Così alla fine nella sala rimasero solo i due fratelli, entrambi con un’espressione in volto che andava da l’attonito all’adirato.

 “Si piglia gioco di noi?! Insomma tutto questo blaterare di pietre di luna, di maledizioni senza senso alla fine cosa ne abbiamo ricavato? Discorsi al vento, campati per aria!” mormorò Adrian furioso. Anche il fratello gli diede ragione: “Insomma si può dire che questa volta Xavier abbia preso un granchio e ha visto maledizioni dove non ce n’erano! Anche se non mi piace appagarmi di chiacchiere come quella che ci ha rifilato prima … abbiamo perso molti uomini e per cosa poi?” si chiese Yannick con voce agitata.

Adrian nel frattempo si era immerso nei suoi pensieri: tornò con la mente a quella situazione che gli sembrava sempre più strana…tutta quella fretta nel voler andare a Mystic Falls per recuperare quella pietra di luna, la spiegazione fredda e impacciata di Xavier nel voler agire con la massima segretezza e attenzione, come se fosse una caccia di vitale importanza … senza contare poi che Xavier aveva accennato a qualche gran misfatto, come se stesse per arrivare la fine del mondo, ma non dicendo mai nulla di concreto.

Di vero sapevano soltanto di una maledizione del sole e della luna che sia i vampiri che i licantropi stavano cercando di spezzare e loro dovevano impedirlo ad ogni costo; il perché, il come e il chi nessuno lo aveva capito, poiché Xavier ci teneva a mantenere i suoi segreti per sé. 

Ma tutte quelle circostanze messe assieme facevano presumere ad Adrian che ci fosse sotto un mistero ben diverso da quello che gli era stato detto.

Quasi quasi ebbe l’impulso di tornare indietro per mettere Xavier alle strette e farsi dire con le buone o con le cattive quello che stava realmente succedendo, ma quando alzò gli occhi vide il fratello che lo stava scrutando  attentamente: “Ti vedo pensieroso!”

Adrian alzò le spalle “Sto pensando in effetti!”

Yannick ridendo gli rispose: “Quando pensi tendi a fare qualche cazzata o sbaglio?!”

Visto che sapeva che le idee di Adrian non portavano mai a nulla di buono ed erano anche pericolose talvolta.

 “Lo so!” rispose il fratello sorridendo anche lui di rimando, ma ad un tratto gli si illuminarono gli occhi. Yannick lo guardò visibilmente preoccupato perché qualsiasi cosa gli fosse passata per la mente sarebbe stata probabilmente una follia. E lui ovviamente lo avrebbe seguito, come aveva sempre fatto.

*Fine flashback*

 

Alice e Damon entrarono al Grill tutti agitati, per parlare di quello che era appena successo nel cortile della scuola e per cercare di capire come muoversi; in un primo momento non si accorsero dei due forestieri seduti al bancone del bar intenti a sorseggiare un drink.

Adrian e Yannick stavano parlando a quattr’occhi:“Devi rendertene conto Yannick, il nostro capo sta tirando fuori certe ragioni senza sugo per interrompere questa caccia da lui stesso definita << di enorme importanza >> e quindi voglio vederci chiaro!”

 “Io invece vorrei spicciarmi nel concludere questa faccenda; senti quello che ho in mente…” replicò Yannick mettendosi più vicino possibile al fratello in modo che nessun’altro sentisse la loro conversazione, ma fu in quel momento che furono avvicinati da Damon e Alice alle spalle e la ragazza  li guardò con disprezzo e timore.

I due fanatici si accorsero della loro presenza alle spalle e si girarono, anche se non si dimostrarono affatto sorpresi di quella visita:

“Tu guarda chi si rivede!!! Non pensavo di rivedervi così presto… vi unite a noi?” domandò Adrian sfacciato guardando prima Damon e poi lanciando occhiate e sorrisi maliziosi a Alice.

Damon contraccambiò il sorriso beffardo, ma non gli sfuggì l’occhiata che quel bastardo aveva posato su Alice e dentro di sé cominciò a provare una voglia irrefrenabile di uccidere quell’essere ripugnante, che aveva osato guardare Alice in quel modo. << Cosa avrà tanto da guardare?! Se pensa anche di fare qualcosa con lei o di prenderla di mira… gli renderò la morte ancora più insostenibile! lei è mia e di nessun’altro!!!! Pensò, ma nel momento stesso in cui Damon si rese conto di quello che aveva appena pensato si impietrì, non pensava di poter provare in così poco tempo, un sentimento così forte per una ragazza, ma Alice non è una ragazza qualunque, lei è speciale, è riuscita a tirare fuori una parte di me che nemmeno credevo di possedere più, neanche Elena ci era mai riuscita, anche se per lei avrei fatto qualsiasi cosa, sarei diventato la persona che voleva che diventassi e l’unica cosa che volevo era essere la sua prima scelta, ma dentro di me sapevo che non l’avrebbe mai fatto lei amava Stefan e avrebbe sempre scelto Stefan!!! Alice invece, da quando abbiamo iniziato a conoscerci meglio, mi ha sempre messo al primo posto e dopo quello che ha fatto per me la scorsa notte non posso più rinnegare quello che sto iniziando a provare per lei!> >

Così rispose con tono minaccioso: “Perché no? Così ne approfitto per assicurarmi che lascerete la città entro un ora senza farvi più ritorno, se non volete fare una brutta fine”

Adrian rise in modo molto ironico mentre Yannick finiva il suo drink, senza far trapelare la benché minima paura per la minaccia ricevuta: “ Come siamo maleducati! Non credevo che gli americani fossero così inospitali … ci credo che la città è praticamente deserta … anche se questo problema dipende forse dal fatto che tu e i tuoi colleghi stiate dissanguando tutti i cittadini. Le attrazioni turistiche non sono più quelle di una volta!” rispose sfrontato Adrian ma anche Yannick si unì alla risata girandosi apertamente verso i loro interlocutori.

Questa volta Yannick non portava gli occhiali e si poteva così intravedere la somiglianza tra i due fratelli, sebbene quest’ultimo non fosse di una bellezza disarmante come quella di Adrian, anche se non era niente male neanche lui, pensò tra sé e sé Alice.

“Qui non c’è niente per voi, tornatevene da dove siete venuti” gli disse Damon per lanciare un ultimo avvertimento; Adrian però non sembrava averlo preso sul serio infatti si comportava come se lo stesse prendendo in giro: “Mi dispiace Damon non possiamo farlo, vedi … il nostro capo fa veramente paura, se disubbidissi ai suoi ordini mi farebbe delle cose talmente atroci, roba che non potrei più sposarmi!”

Yannick rise sotto i baffi ma Damon iniziò a stancarsi per tutta quella strafottenza nei suoi confronti così prese Adrian per il collo, serrandolo con forza contro il bancone.

Alice rimase immobile ma quella situazione era altamente rischiosa, soprattutto perché non erano soli dentro quel bar e molta gente si era già girata nella loro direzione incuriositi da quello che poteva sembrare un semplice litigio:

“Vi avverto … appena farete un passo fuori da qui, non vi riserberò una così bella accoglienza!”

Yannick si alzò e lo prese per il braccio, cercando di strappare la presa di Damon dal collo del fratello, mentre con l’altro nascondeva un paletto di legno dentro al cappotto: “lascialo andare o avrai tu una bella sorpresa …!” mormorò disprezzandolo.

Alice temendo che la situazione gli sfuggisse di mano mise una mano sulla spalla di Damon per fargli capire di lasciarlo andare: “Damon è meglio lasciare perdere per questa volta … andiamo via di qui!” gli sussurrò all’orecchio in modo serio ma tranquillo, cercando di farlo stare calmo, dal momento che aveva notato che quel paletto era piuttosto appuntito.

Damon questa volta la ascoltò e lasciò seppur con riluttanza la presa sul collo di Adrian, che stava iniziando a respirare faticosamente ma sfoderò comunque uno dei suoi sorrisi migliori:

 “Pensavi davvero che non ci saremmo prevenuti per un’eventuale trappola da parte di qualcuno della vostra allegra combriccola?! Prova soltanto a farci qualche tuo scherzetto da vampiro e trucidiamo la tua adorata doppelganger, mi hai capito?? Noi non abbiamo bisogno di inviti per entrare in casa degli umani!” disse sogghignando mentre l’espressione di Damon divenne gelida, così Adrian continuò, vedendo che stava avendo l’effetto sperato nel vampiro: “O magari potrei aver messo una bomba a Mystic Falls che si innescherà nel momento stesso in cui il mio cuore cesserà di battere … un po’ assurdo in effetti, ma vuoi davvero rischiare di farci saltare tutti in aria? E ora, cosa mi dici Damon?”

 I due fratelli allora girarono attorno al vampiro e Adrian gli passò accanto come se volesse sfidarlo  a dimostrazione che non stesse affatto scherzando.

Damon serrò i pugni pronto a rompergli la testa in quel medesimo istante ma poi Adrian si girò verso di lui e gli disse: “Ah un’ultima cosa, ci avete fatto un grossissimo favore ad uccidere quel vampiro spaventoso  << Mister vi strappo i cuori in un secondo >> Dovevamo ucciderlo noi, ma ci avete risparmiato la fatica, grazie davvero!” mormorò con tono saccente prima che Yannick lo bloccasse.

“Può bastare Adrian! Sono sicuro che ha recepito il messaggio, è meglio andare ora”

Adrian alzò il mento e Alice per un attimo ebbe l’impressione che stesse guardando proprio lei e non le piacque per niente lo sguardo che le stava lanciando … come se volesse provocarla.

“ci rivediamo dolcezza!” mormorò deciso continuando a fissarla mentre Yannick appoggiò il braccio sulle spalle del fratello per fargli capire che era arrivato il momento di andarsene di lì e così fecero.

Dopo di che, Damon lanciò tutti i bicchieri che si trovavano sul bancone, per terra rompendosi all’istante; Alice tremò per quell’atto rabbioso, mentre si avvicinava a lui per calmarlo:

“Damon calmati … vedrai che le loro minacce cadranno a vuoto e riusciremo a risolvere tutto. Parlane con Stefan …” ma Alice non finì la frase che Damon si girò verso di lei e la fulminò con lo sguardo.

Lei non c’entrava nulla, ma si trovava di fronte a Damon nei suoi classici momenti di sfogo, così non se la prese più di tanto per la sua occhiata precedente.

Damon dopo aver sbollito un po’ la rabbia sembrò calmarsi, ma non la degnò di una parola e se ne andò da lì velocemente, lasciandola sola con mille interrogativi in testa.

 

Dopo una buona mezz’ora, Alice pensò  di andare a controllare come stava Damon, dal momento che sembrava essere ritornato di cattivo umore così decise di ritornare a casa Salvatore. La porta stranamente era aperta e lei la richiuse guardandosi attorno sospettosa: sembrava non ci fosse anima viva e nemmeno Stefan era in casa.

Salì le scale per dirigersi verso la camera di Damon, quando sentì il fruscio dell’acqua cadere dalla doccia.

Alice allora andò verso la porta del bagno e si imbarazzò molto per questa sua intromissione, ma voleva soltanto vedere chi ci fosse dentro, così aprì lentamente la porta. “Damon? Sei tu?” chiese titubante.

“Entra pure!” le urlò di rimando una voce femminile, che di certo non era quella di Damon o di Stefan.

Alice strabuzzò gli occhi e questa volta aprì completamente la porta. Elena si girò verso di lei intenta a lavarsi i capelli e uscì senza alcun pudore dalla doccia, mettendosi di fronte a lei. “Ehi! Puoi lanciarmi quell’asciugamano vicino a te per favore?”

Ali rimase sbigottita per questa sua richiesta e le lanciò l’asciugamano senza chiederle nulla.

“Aspettavi Damon? E’ stato qualche minuto nella doccia con me, ma poi è dovuto andare via!” esclamò Elena divertita. Ali la fissò disgustata e il suo sguardo si riempì d’odio:

“Hai bevuto parecchio ieri sera visto che confondi la realtà con i tuoi sogni! Damon solo qualche mezz’ora fa era con me, non certo con te!”

“E’ un vampiro e il suo umore nonché le sue voglie, cambiano di continuo ad una velocità impressionante.. sei delusa?” domandò, abbassando la testa da un lato come se volesse compatirla.

Alice non accettò questa sua offesa e se ne andò dal bagno, poi dal corridoio le urlò:” Hai bisogno di una bella doccia fredda! O magari di qualche psichiatra!” Ma non fece in tempo a finire, che sentì una botta alla testa che la fece svenire sul pavimento.

 

Nel frattempo Beth si era appostata fuori casa Salvatore dietro un albero, cercando di non farsi vedere da nessuno. Ormai c'era abituata nello spiare le case altrui!

Aveva detto ad Alice che si sentiva sotto shock dopo l’improvvisa comparsa di Adrian in città e disse che sarebbe andata a casa per dormire un po’ e starsene al sicuro, ma era solo una scusa per andare a casa di Stefan e Damon senza seccature. Ci era andata a piedi e ci aveva messo più tempo del previsto, ma ora era lì finalmente.

 Si augurò che Stefan non fosse in casa e visto che Damon era ancora con Alice, presumeva, Beth si avvicinò lentamente alla porta.

Ovviamente era rischioso, ma ci aveva pensato tutta la notte e alla fine si era convinta che fosse la cosa giusta, anche se poteva sembrare che lo facesse solo e unicamente per i suoi capricci e gli ormoni sballati. << Cioè anche per quello… >> pensò Beth in un momento di follia << Ma Elijah sa qualcosa su Alice..su quello che sta passando.. e per avere qualche risposta ho bisogno di un interlocutore vivo, non di un cadavere rinsecchito >>

Fu facile per lei scassinare la serratura, visto che in Italia aveva frequentato un tizio decisamente poco raccomandabile infatti Alice aveva subito storto il naso quando lo aveva visto, ma quel tipo le aveva insegnato cose davvero ingegnose: come scassinare una serratura o far andare in moto le auto senza le chiavi, come nei film.

Beth quando aveva imparato tutti quei trucchetti, si era sentita una wonder woman e fu così anche in quel momento, non appena mise piede in casa Salvatore.

Era una cattiva idea, sì decisamente. Damon poteva entrare da un momento all’altro e farla secca in un secondo, ma doveva almeno tentare.

Si chiese da che parte fosse la cantina, dove era rinchiuso Elijah, ma non ebbe il tempo neanche di andare in salotto, che si ritrovò davanti Elena Gilbert, quasi mezza nuda visto che indossava soltanto una vestaglia.

<< Strano, non era a scuola? >> Pensò Beth mentre la fissava ma capendo che era stata scoperta e che potesse sembrare una ladra, cercò di giustificarsi:

“Elena! Ci si rivede! Stavo cercando Alice e sicuramente sarà qui con Damon!” mormorò con voce stridula, come faceva di solito quando era a disagio.

Elena le sorrise freddamente e le diede le spalle andandosene in cucina: “Alice non c’è. E cerca di moderare i toni con me. Sembri una papera che starnazza”

Beth spalancò la bocca, non credendo a quello che avesse appena udito…Ok lei e Elena non era mai state amiche, anzi, ma non erano mai arrivate a lanciarsi simili frecciatine così maleducate e scortesi. Si sentì montare la collera dentro di lei e rincorse Elena con passi decisi: << Sotto Beth! Ne va del tuo onore di papera offesa! >> Pensò delirante mentre accalappiava la Gilbert alla spalle.

“Modera tu i termini Elena! Non puoi parlarmi in questo modo!” gridò Beth offesa, cercando di farla voltare verso di lei, ma Elena la prese con violenza per il collo, e la lanciò contro il divano, con una furia disumana. Beth lanciò un urlo mentre cadeva contro il divano, ma per fortuna non si era fatta niente visto che era caduta sul morbido, però comunque non riusciva a capire come mai Elena si comportasse così… ma poi guardandola bene in volto, Beth socchiuse gli occhi e deglutì sentendosi invadere dalla paura.

Katherine…” sussurrò debolmente, cercando di alzarsi e scappare via come un fulmine.

 Ma i sensi dei vampiri sono più veloci e attenti.

A Katherine bastò pochissimo per essere di fronte a Beth e cominciò a fissarla con uno strano sorriso, come se ai suoi occhi fosse il miglior spuntino che potesse capitarle in quel momento.

 Beth deglutì terrorizzata, incapace di fare il più piccolo spostamento e pensò di essere spacciata ma all’improvviso sentì delle grida provenire dalle scale.

Beth nella sua mente stramba, pensò che un qualche Dio miracoloso fosse venuto a salvarla, ma non appena vide che era soltanto Alice, la quale si teneva premuta la testa con le mani per il forte dolore subìto:

 “lasciala stare puttana!” esclamò furiosa fissando Katherine negli occhi.

Beth vedendo che le cose si stavano mettendo male si fece prendere dal panico e urlò ad Alice di andarsene via di lì, ma la ragazza non aveva nessuna intenzione di abbandonare Beth così si mise al suo fianco per difenderla.

Katherine sorrise divertita per quel suo vano tentativo di proteggere l’amica ma le disse in tono cattivo: “Avete un aspetto veramente delizioso, ho sempre saputo che Damon avesse buon gusto in fatto di donne!”, detto questo si avvicinò pericolosamente alle due ragazze per bere il loro sangue.

Beth istintivamente chiuse gli occhi terrorizzata e si strinse con tutta la sua forza ad Alice, che non poté fare altro che restarsene lì immobile ad aspettare il morso della vampira, sperando in qualche modo che la verbena da loro ingerita potesse salvarle la vita.

Ma fortunatamente non sentirono niente: nessun morso, nessuna spinta, niente di niente.

 Quando decisero di aprire finalmente gli occhi  poterono vedere Damon che tratteneva, anche se con poca difficoltà, una Katherine che gli si stava strusciando letteralmente addosso, quasi stesse facendo le fusa:

"Damon! Mi sei mancato!" disse sensuale al vampiro.

Beth fece un sospiro di sollievo per essersela cavata, e esclamò euforica:"Grazie al cielo!"

Poco dopo Alice si staccò da Beth, partendo in quarta verso Damon e prima ancora di pensare a cosa dirgli, le parole vennero fuori da sole:

"Che diavolo ci fa lei qui?! L'ho trovata sotto la doccia e pensavo fosse Elena!  Ma cosa più importante...perché non è più nella cripta??” le disse con tono arrabbiato additando in direzione della vampira.

Damon era scioccato quanto lei, dal momento che l’unica cosa che non si aspettava in quel momento era vedere Katherine in casa sua, mentre stava per cibarsi di Alice e Beth.

 Quindi si tolse di dosso le mani della vampira e guardandola negli occhi in modo minaccioso le disse: “ Come cavolo hai fatto ad uscire dalla cripta??”

Katherine lo guardò annoiata, visto che si aspettava questa domanda da parte di Damon:“ Quando hai ucciso Elijah, il suo ordine è stato annullato e così voilà eccomi qui” gli disse spalancando le braccia in modo teatrale.

 Ma Damon non ancora contento della sua risposta insisté sull’argomento: “C’è ancora una cosa che non mi torna, dal momento che sapevi che Klaus sta arrivando a Mystic Falls perché sei rimasta? Credevo che una volta libera ti saresti letteralmente volatilizzata dall’altra parte del pianeta pur di fuggire da lui e quindi la mia domanda è... cosa stai architettando Katherine?”

 “Non sto architettando proprio nulla, come ti ho già detto in precedenza sono rimasta per aiutarvi ad uccidere Klaus, nulla di più, quindi non dovete preoccuparvi sono nella vostra squadra ora e qualcosa mi dice che ne avete un disperato bisogno …” rispose lanciando un occhiata di rimprovero alle due ragazze.

Visto che ormai aveva fatto la sua entrata plateale, decise di andarsene ma venne fermata dalla voce stridula di Beth:" E comunque sono le oche che starnazzano, non le papere!!" disse per prendersi una leggera rivincita anche se stava ancora tremando.

Katherine si girò dalla sua parte, ma fece soltanto le spallucce e se ne andò, lasciando tutti allibiti.

Damon si girò verso Alice e Beth con uno sguardo ancora sconvolto per l’improvvisa entrata in scena della vampira e si avvicinò alle ragazze per constatare di persona che stessero effettivamente bene: “Spero che Katherine non vi abbia fatto niente, lei ama le entrate ad effetto!”

Alice deglutì vistosamente e abbassò lo sguardo, facendo mente locale di quello che era successo in quegli ultimi minuti: “Mi ha tramortita dopo che ci siamo date uno scambio di battute poco amichevoli …! Mentre ero svenuta deve essere arrivata Beth e se l’è presa anche con lei!”

 Nel frattempo, Beth si era messa a sedere sul divano lentamente, come se ne avesse paura e cercò di non pensare a quello che sarebbe potuto succedere se Katherine...

Damon notò che Beth era caduta in stato di shock, così guardando Alice le disse:

 “Tua sorella è parecchio sconvolta, forse è meglio che torni a casa prima che le venga un attacco di panico.. volendo potrei anche aiutarla con la mia tecnica di persuasione ma dal momento che prende della verbena lo renderebbe inutile!”.

Beth in quel momento si riscosse prontamente e disse guardando per la prima volta Damon negli occhi:

“Si infatti questa casa mi mette ansia … e tra l’altro non voglio più vedere in vita mia quella serpe odiosa!! Vieni con me Ali?” domandò premurosa accarezzandole la spalla; Alice però ricordandosi dell’ultima conversazione avuta con Damon al bar le rispose: “Non preoccuparti, resto ancora un po’ qui a parlare con Damon.  Tu però vai, tieni ti do le chiavi della macchina, così arrivi prima”

Beth non se lo fece ripetere due volte e se ne andò alla svelta via di lì, andando a sbattere contro un tavolino per la fretta e per la paura ancora in circolo dentro di lei.

Alice sorrise per la sbadataggine dell’amica ma poi tornò seria e si girò verso Damon : “Mi spieghi cosa è successo prima al bar??”

 Damon la guardò stranito non riuscendo a capire cosa volesse dire e facendo mente locale di quello che era successo le rispose:

 “Ho messo al suo posto quel bastardo di un fanatico … che c’è di strano?!”

Lei lo guardò come se fosse impazzito: “Cosa c’è di strano? E me lo domandi anche? Ti dico io cosa c’è di strano, c’è che stavi letteralmente perdendo il controllo davanti a un sacco di persone!! Inoltre non è prudente essere così minacciosi con quei tipi … soprattutto con quell’Adrian  … è uno che non scherza, ti farebbe fuori in un secondo!!”

“Sei preoccupata più per me o per lui??!”

Alice a quella domanda rimase basita, dal momento che non riusciva a capire cosa passasse in quel momento per la mente del vampiro:

 “Cosa stai blaterando?!

“Sto dicendo che sembravi piuttosto, come posso dire, compiaciuta … dal modo in cui ti guardava nel parcheggio!”

 In quel momento Damon, anche se sfoggiava il suo sorriso ironico si poteva capire chiaramente, che dietro quella sua maschera era in realtà piuttosto arrabbiato e infastidito, il problema era che Alice ancora non riusciva a capire il motivo di tutta questa sua arrabbiatura, cosa c’entrava lei in tutto questo?

“Hai per caso bevuto Damon??questo spiegherebbe il motivo per cui stai dicendo tutte queste assurdità!!” Ma lui quasi non l’avesse sentita continuò con il suo monologo: “É  ovvio che abbia delle mire su di te … si capiva chiaramente dalle occhiate che ti lanciava!” Alice a quelle parole ritornò con la mente alla frase che le disse Adrian quando erano in quella casa diroccata, mentre Stefan e Damon erano svenuti.. << la cosa si sta facendo piuttosto interessante!! >> era esattamente quella la frase che le aveva detto Adrian dopo averle lanciato uno strano sorriso.

“Sicuramente non è come pensi Damon!”

 “Io invece credo di aver capito benissimo, lui ti vuole!” detto questo si avvicinò a lei, quasi per farle capire meglio il concetto della sua ultima frase, ma Alice l’aveva capita alla perfezione e sinceramente stava anche iniziando ad incazzarsi perché, dal momento che loro erano solo amici, lui non poteva farle una sceneggiata di questo genere; sembrava quasi che fosse geloso per il fatto che qualcun altro potesse interessarsi a lei ma era assurdo, anche se lei ci sperava da un bel pezzo che Damon potesse essere in qualche modo interessato a lei in quel senso.

Così decise di fargli capire cosa provava, sperando che funzionasse altrimenti sarebbe passata al piano B.

“Damon anche nel caso fosse come dici tu, questo non implica che io sia minimamente interessata a lui! È un bel ragazzo certo, ma è un nostro nemico e se ciò non bastasse ti posso assicurare che non è lui che voglio e desidero …!”

 Alice lasciò la frase sospesa per vedere la sua reazione che non arrivò.. il che già di per sé era molto strano, ma guardandolo in viso si poteva notare che i suoi occhi di solito canzonatori e felici, erano tanto tristi quanto rassegnati.

Alice non poteva vedere Damon triste, quindi decise di passare al piano B; si avvicinò a lui il più velocemente possibile in modo che lui non capisse quello che aveva intenzione di fare, lo spinse seduto sul divano gli si mise a cavalcioni e dopo avergli preso il viso tra le mani lo baciò come avrebbe voluto fare da molto tempo.

All’inizio fu un bacio a stampo ma allo stesso tempo passionale anche se non durò molto dal momento che Alice si staccò da lui per vedere finalmente una sua reazione, e poté vedere nei suoi occhi incredulità e stupore, ma non riuscire a capire nient’altro visto che Damon si riappropriò della sua bocca e questa volta non fu un bacio tenero come il precedente ma un bacio carico di urgenza, un’urgenza di sentirsi entrambi.

Occhi chiusi... bocca socchiusa...il loro alito divenne un solo...

Le labbra s'incollarono... l'uno all'altra... Lui le accarezzava dolcemente con la sua lingua...

Finche il bacio divenne più profondo, passionale.

I loro corpi si allacciarono lei le mise le braccia intorno al collo... Lui le stringeva la vita...

Lei sentiva il suo desiderio premere contro il suo corpo... Strani brividi percorrevano tutto il suo essere...

Mentre lui si sentiva come un fiume in piena; il suo Desiderio cresceva a dismisura...

E nelle loro bocche incomincio una dolce battaglia di lingue, che si sfioravano, si allacciavano, si attorcigliavano...

Un gioco che procurava sensazioni mai sentite...

Il desiderio li avvolgeva come una coperta...la mano di lui ad un tratto le sfiorò il seno....

Fiamme di desiderio..... Fiamme di desiderio incendiavano i loro corpi... Le loro menti....

Sempre come avvolti in un alone di magia intensa.

 La mano di lui gli accarezzava la gola e con un braccio gli cingeva la vita, continuando a baciarla.

La mano scese un po' sul petto, sbottonando il primo e il secondo bottone.. E insinuò con molta dolcezza la mano dentro il reggiseno di lei...

"Che sta succedendo qui??!" gridò una voce non molto lontana da loro, che fece sobbalzare Alice dalla sorpresa e dallo stupore, andando persino a finire giù dal divano.

Imbarazzatissima come non lo era mai stata, alzò la testa sopra al divano per vedere chi c'era: erano Elena e Stefan ad averli interrotti e quella più sconvolta era la doppleganger.

Damon sbraitò cominciando a sbuffare per la loro intromissione:"Secondo te cosa stava succedendo Elena?! Certo che voi scegliete i momenti meno opportuni per irrompere in casa!" dichiarò sarcastico, alzandosi dal divano. Si mise velocemente a posto i pantaloni calati di fronte ai due guastafeste, con un ghigno superbo stampato in faccia.

Intanto Alice si era girata per mettersi a posto la camicia, ma la fretta e il totale imbarazzo danneggiarono soltanto le cose e quindi si coprì con le braccia, cercando di far svanire il rossore dalle guance.

"Vi sembra il momento adatto questo? Quei  fanatici sono ritornati e voi vi date alla pazza gioia!" disse  Elena furiosa, cercando di non esplodere.

Damon le lanciò un occhiataccia e così fece anche Alice:

"Scusa Elena, ma io non ti vengo a criticare per le numerose volte che tu e mio fratello fate baldoria in casa mia, quindi gradirei la stessa cortesia" rispose Damon sfrontato per abbattere le accuse di Elena e Alice lo fissò ammirata, visto che avrebbe detto le stesse identiche parole a quella smorfiosa.

Damon però poi si rifece serio e disse al fratello che doveva parlargli urgentemente, allora Alice ne approfittò per dileguarsi da quella situazione assurda.

"Allora.. ci vediamo.." sussurrò piano al vampiro, che ricambiò intensamente lo sguardo.

Ma prima di andarsene, Ali si accorse che Elena le stava lanciando occhiate omicide..

 

"Cos’è che volevi dirmi di cosi tanto urgente?" domandò Beth sorseggiando un caffè, al grill. Alice era vicino a lei e si morse il labbro, cercando le parole giuste da dire. Si era sempre confidata con lei per ogni minima cosa e non si era mai pentita, ma questa volta era diverso. Beth sicuramente non avrebbe reagito bene alla notizia che lei aveva baciato Damon, visto che si era accorta che non gli piaceva affatto e non perdeva occasione per denigrarlo.

Alice esitò, bevendo tutto quello che era rimasto nel suo bicchiere e allora Beth alzò il sopracciglio:"Ho la sensazione che ci sia sotto qualcosa di grosso.. Katherine ha convertito anche te al suicidio?"

"No non riguarda lei.."

"Oh.. meno male, altrimenti se la sarebbe vista con me!! Allora.. sputa il rospo altrimenti dovrò dedurre da sola che cosa hai combinato" rispose sorridendole, per incitarla a parlare.

Ali sospirò incerta ma poi si fece coraggio:

"Ho baciato Damon" rispose a bassa voce.

Ma Beth non riuscì a sentire:

"Eh?"

"Ho baciato Damon!" rispose alzando il tono della voce, anche se il termine "baciare" era riduttivo in quel caso.

Beth all'inizio restò a bocca aperta e spalancò gli occhi shockata, ma poi scoppiò in una sonora risata:

"Cosa? Ma parli seriamente?" mormorò ridendo ancora.

alice però era rimasta seria, segno che non si trattava di una bufala e allora Beth smise di ridere, cercando di assorbire quella cannonata.

"Lui ha baciato te, o tu hai baciato lui?"

"che importanza ha?" chiese nervosa.

"Dipende dalle prospettive! Lui può anche averti rubato un bacio contro la tua volontà e non mi stupirebbe la cosa"

"in verità ho preso io l'iniziativa.. credo che lui mi piaccia.. e molto.." disse abbassando lo sguardo.

Beth si toccò la faccia con la mano e chiuse gli occhi per non esplodere; brutto segno visto che non riusciva neanche a sdrammatizzare con le sue battute.

"La tua vita é già abbastanza incasinata Ali.. io ti sono rimasta vicina perché sei la mia migliore amica, sei mia sorella e ti voglio bene più di chiunque altro.. ma non pensi che uno come Damon potrebbe soltanto recare danni e farti star male?" domandò preoccupata.

Alice le sorrise timidamente:" Posso capire che sei rimasta sbalordita ma.. lui é diverso da come vuol far apparire e penso che potrebbe nascere qualcosa fra noi. E tranquilla non mi caccerò nei guai!"

Beth sospirò rumorosamente continuando a fissarla, ma poi ricominciò a parlare a manetta:" Che cosa ci vedi in lui, mi chiedo? Sembra che abbia la faccia plastificata!" esclamò divertita.

"Non é vero! Ha un fascino tutto suo.. ma tu lo dovresti capire visto che ti sei presa una cotta per uno della sua stessa razza" rispose puntigliosa.

Ci volle poco per capire che parlasse di Elijah, il cui bel petto era ancora scalfito dal pugnale.

"Vuoi davvero confrontare Elijah  con Damon?! É come paragonare un delfino con un tonno!!" esclamò Beth offesa.

Alice rise divertita sciogliendo la tensione, ma poi Beth si mise a pensare al suo piano di salvataggio fallito.. purtroppo non era andato come sperava e da quel che avevo capito, Katherine probabilmente si sarebbe trasferita in quella casa.

<< Come cavolo farò a introdurmi lì dentro senza farmi scoprire e perdere il collo? Forse dovrei chiamare quel tipo italiano, quello tutto muscoli con giacca di pelle, per farmi dire se conosce qualche trucchetto per mettere k.o. i vampiri o escogitare un piano stile evasione >> pensò in un attimo di follia.

Alice vedendo che era assorta nei suoi pensieri chiese:

"Beth? C'é qualcosa che ti preoccupa? Mi avevi detto che Mason aveva dei piani in mente, non molto pacifici, nei confronti dei vampiri.."

Lei allora alzò lo sguardo sorpresa, per essere stata interrotta mentre pensava a un possibile piano di salvataggio fortuito:

“Lui mi ha detto così, che non si fida ancora di Damon..” disse stringendosi le spalle. “Io comunque l’ho scongiurato di non fare pazzi,e quindi non saprei che altro fare… io l’ho avvertito che sarebbe stato inutile combattere ancora l’uno contro l’altro, quindi…

Sospirò agitata ma poi disse sorridendo, alzando la mano come se sembrasse Cicerone :”Comunque chi ha già i suoi guai non ne cerchi altri, diceva Diogene... o qualcuno come lui!!”

Alice rise per quella battuta, visto che Beth non era mai stata un asso in storia e sicuramente chi aveva detto quella frase saggia non era Diogene, ma comunque apprezzò la sua buona fede nel farla sorridere di nuovo. Beth è sempre stata così: quando vedeva Ali in difficoltà o giù di morale, lei faceva di tutto per farla sorridere, per farle scacciare i brutti pensieri dalla mente e farla pensare sempre in positivo, dandole la forza necessaria per andare avanti in mezzo a quell’inferno.

Probabilmente sarebbe già impazzita se non ci fosse stata lei al suo fianco...

Le accarezzò dolcemente la mano, per dimostrarle tutta la sua gratitudine e il suo affetto, e poi continuarono a chiacchierare.

In quel momento entrò anche Damon al Grill; doveva parlare con Bonnie ma quando notò che c’era anche Ali seduta a un tavolo, si fermò e pensò di raggiungerla ma venne fermato subito dalla strega, che l’aveva appena raggiunto.

“Ehi Damon.” Disse Bonnie mettendosi davanti a lui.

Il vampiro sospirò deluso per essere stato fermato proprio in quel momento, ma divenne serio per ascoltare quello che la ragazza aveva da dire.

“Dunque Bonnie…hai avuto notizie di quei fanatici? Hai idea di cosa abbiano in mente?”

“Nessuno li ha più visti in paese, dopo quella scena plateale a scuola e poi al bar… secondo me non hanno cattive intenzioni questa volta, sono venuti soltanto per… racimolare informazioni”

“Informazioni su cosa?” domandò Damon

“Sulla maledizione del sole e della luna, sulla doppelganger, sulla pietra di luna… insomma su tutto. Forse anche loro sono interessati a spezzare la maledizione e vogliono capirci di più. Altro non posso dirti, visto che non hanno rapito nessuno questa volta.”

“Dovrei ringraziarli per questo allora?” chiese sarcastico. “Comunque, ovviamente anche loro sono interessati alla maledizione, ma di certo non a spezzarla…anzi vogliono impedire che questo succeda..” Il viso del vampiro si fece improvvisamente cupo e serio.

“Intendi che… per impedire che i vampiri o i licantropi spezzino la maledizione.. sarebbero capaci di tutto? Di uccidere Elena…?” chiese allibita e shockata

“Ne saresti così sorpresa? Quelli sono pazzi, e se distruggono la doppleganger, il cerchio si chiude a vantaggio loro” rispose duro.

“Dobbiamo fare qualcosa allora!”

“Calmati sapientona.. lasciamo fare la prima mossa a loro… poi vedranno in che guaio si sono cacciati e si pentiranno di averci seccati o di aver cercato rogne in questa città” mormorò Damon in tono crudele.

Bonnie assentì con la testa, ma poi cambiò argomento:”Damon c’è qualcos’altro di cui ti voglio parlare… si tratta di Alice.”

Alice…? E che c’entra lei?” chiese sorpreso.

“Insomma non ti sembra strano tutta questa faccenda? Che non può essere soggiogata dai vampiri nonostante non abbia la verbena in corpo, che mia nonna le abbia dato quella strana collana, da cui non si separa mai come se fosse una cosa vitale! Senza contare che quando l’ho toccata quella volta, mi ha fulminata… e non so perché! Ho cercato in tutti i libri una spiegazione a questo, ma non ho trovato niente che riguardasse il suo caso e cosa più importante non riesco a capire perché mia nonna gliela abbia data con così tanta premura.. Perché?” chiese con tono angosciata, visto che era la prima volta che vedeva una cosa simile.

E se Bonnie era preoccupata allora ci doveva essere un motivo più che logico… Ma Damon scosse subito la testa:

“Andiamo Alice non è pericolosa! Vedrai che quella collana non è nulla! Sarà magica questo è ovvio..forse tua nonna le voleva bene e le ha fatto un piccolo regalo, visto che doveva partire per un paese straniero.. non vedo il motivo di farsi paranoie inutili”

“Lo so che Alice non è pericolosa, figurati! La conosco da tanto e poverina ne ha passate veramente tante… tra la morte di sua madre, ha dovuto andarsene da Mystic Falls…” ma Bonnie venne prontamente interrotta da Damon:

“Aspetta.. sua madre è morta?” chiese allibito. Non lo sapeva.

“Si.. purtroppo è morta dandola alla luce e quindi non l’ha mai conosciuta… anche se non lo da a vedere, ne soffre moltissimo perché pensa di essere la causa della sua morte. E’ stata durissima la sua infanzia ma poi è arrivata Beth e… insomma con lei è difficile essere tristi o sconsolati!” mormorò, intristendosi mentre parlava della vita di Alice.

Damon ne fu molto sorpreso, perché non poteva immaginare, che Alice avesse dovuto subire una perdita così grave; si girò a guardare Alice che stava ridendo insieme a Beth. Il suo sguardo per un attimo si fece triste e malinconico, perché anche lui sapeva cosa volesse dire perdere un familiare in quel modo… Quando era nato Stefan, il parto era stato molto difficile e la madre dopo pochi giorni perì.. lasciando soli Damon e il piccolo Stefan con un padre autoritario e severo, che non dimostrava mai il suo affetto.

Guardò pensieroso il viso di Alice ancora per qualche secondo, poi salutò Bonnie dicendole di non preoccuparsi e che ci avrebbe pensato lui ai fanatici.

D’altronde era così… non c’era niente di cui preoccuparsi o scandalizzarsi… non c’era niente di strano in Alice.

 

Xavier entrò con passi veloci e affrettati lungo un corridoio buio, che sembrava non finire mai. Lungo il tragitto incontrò diversi uomini che lo salutarono cordialmente e con rispetto, ma Xavier andava talmente di fretta e aveva uno sguardo così sconvolto che non ricambiò e affrettò sempre di più il passo.

Arrivò in una specie di bunker blindato e sorvegliato da diversi uomini, che appena lo videro arretrarono di un passo e si dileguarono per lasciarlo solo.

Circolavano strane voci in quella residenza infernale, a dir poco inquietanti; in pochi ne parlavano ma avevano sentito dire che Xavier possedeva... era assurdo ma a quanto pare possedeva un'arma mortale e pericolosa per chiunque..un mostro precisamente.

Xavier si sfilò la collana a forma di croce e la depose nella serratura di una porta blindata, e appena fu inserita scattò un meccanismo per cui la porta si aprì automaticamente.

Dopodiché riprese la collana, e se la mise al collo con cura. Sul lato più lungo della croce c'era una scritta antica incisa nel metallo "Rosenkreuz".

Xavier si ritrovò in un ampia stanza semi-buia e davanti a sé c'era una vetro spesso a due strati; il fanatico si avvicinò e dopo qualche minuto comparve dall'altro lato dello specchio una figura nera.. si evidenziò un uomo abbastanza alto, con i capelli e occhi scuri e una faccia terrificante.

"Sei venuto finalmente" sussurrò con voce fredda, priva di umanità.

"Sapevi benissimo che ero occupato.. ho fatto quello che mi hai chiesto" rispose Xavier.

"E..?"

Il fanatico in breve gli spiegò quello che era successo a Mystic Falls, che purtroppo non erano riusciti a trovare la pietra di luna ma era fiducioso di riuscire nell'intento.

Inoltre gli disse che Theo era morto per mano di un vampiro.

"Se quello stregone é morto mi spieghi come faccio a uscire di qui?" chiese freddo l'uomo.

"Ci sono altri stregoni di questo non devi preoccuparti.. piuttosto dovrai farlo quando ti dirò chi é stato ad ucciderlo"

Dopo averlo saputo, l'uomo rimase lo stesso immobile e privo di emozioni, sebbene qualcosa nell'espressione dura nel suo viso fosse cambiata, anche se solo per un secondo.

"C'è un altra cosa che devi sapere" disse Xavier e proseguì dicendo ciò che Theo gli aveva sussurrato all'orecchio, nella casa diroccata.

Questa volta l'uomo spalancò gli occhi neri e sembrava stesse tremando... dalla rabbia.

"Xavier tu conosci la storia della mia famiglia, quindi non posso tollerare questi tuoi giochetti" sussurrò feroce, abbassando il tono della voce.

"E visto che ci conosciamo da tanto, ormai dovresti sapere che questi giochetti non sono da me... é tutto vero comunque, almeno così mi ha detto Theo." rispose Xavier sincero.

"Theo si é sbagliato"

"Theo non si sbagliava mai."

L'uomo sembrava non volerci credere, ogni centimetro del suo corpo gli intimava di stare all'erta e di guardare in faccia la realtà. Non poteva essere.. eppure..

"Portamela qui" disse infine.

Xavier rimase allibito da quella sua richiesta.

"La ragazza? Perché? Non ne vedo il motivo di esporci così tanto"

"Perché voglio constatarlo io stesso. Me la devi per forza portare qui, visto che non posso muovermi, quindi fai ciò che ti ho chiesto" rispose duro per voler verificare la teoria di Theo.

Xavier invece rimase profondamente offeso per quel suo tono arrogante e strinse i pugni, mentre l'uomo si girò e gli diede le spalle.

Poi alla fine si rigirò e guardò Xavier negli occhi:

"Per favore" aggiunse in tono glaciale misto a cortese, questa volta.

Xavier sorrise debolmente e rispose:

"Come vuoi, Michael"

Dopo aver detto questo, fece passare attraverso una piccola fessura, una sacca di sangue e se ne andò, richiudendo dietro di sé la porta con un tonfo rimbombante.

 

Ciao carissime … lo so è quasi un mese che non pubblico e mi prenderei a schiaffi da sola XDXDXD ma spero che la giuria mi perdonerà per questa mia inadempienza!!!!! Comunque, tornando a noi per farmi perdonare vi ho postato un capitolo più lungo del solito e ricco di contenuti, tra cui il tanto atteso bacio tra Alice e Damon, la scena del bar che a mio parere è fantastica per non parlare poi della scena di Adrian davanti alla scuola e la gelosia di Damon!!!! XDXDXD

Parlando di Adrian, secondo voi Damon ha ragione quando dice che lui ha qualche mira su Alice o è solo frutto della sua gelosia?? Fatemi sapere i vostri pareri mi raccomando!!!! E vi posto qui sotto la foto del nostro Adrian per chi non l’avesse ancora visto!!!! XDXDXD

Foto Adrian

http://www.flickr.com/photos/sweetalwys4eva/5063731423/

E per concludere in bellezza la scena finale con il colpo di scena … chi se l’aspettava????

Ovviamente ringrazio tutte le persone che hanno recensito gli scorsi capitoli, le persone che hanno inserito la storia nelle seguite e nelle ricordate e le persone silenziose che leggono!!!! XDXDXD

Spero di non aver deluso le vostre aspettative e attendo con ansia le vostre recensioni sempre molto gradite!!!! XDXDXD

Vi invito a leggere questa storia della mia Beta che non è altro il seguito della storia di Briony e Elijah fate girare la voce perché questa storia merita davvero!!!! XDXDXD

Ecco il link per leggerla mi raccomando lasciatele tante belle recensioni!!!! XDXDXD 

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=953262

 

Dopo questo vi auguro una buona giornata ci vediamo al prossimo capitolo che ora come ora non so quando sarà anche se spero presto!!!! XDXDXDXD

  

   
 
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