Cuori in tempesta
Il mattino successivo, Alice fu la prima a
svegliarsi e in un primo momento si ritrovò spaesata, visto che quella non era
la sua stanza, ma dopo aver fatto mente locale gli ritornarono alla mente gli
avvenimenti della sera precedente a partire dalla morte di Elijah, alla
litigata con Elena e per finire il momento di riconciliazione tra lei e Damon.
Quest’ultimo stava dormendo come un angelo, aveva il
viso rivolto verso di lei e un suo braccio non aveva intenzione di lasciarla
andare, tanto la teneva stretta a sé, quasi avesse paura che lei scappasse da
un momento all’altro.
Alice poteva stare ore ed ore a guardarlo dormire,
era una visione incantevole con quel fisico meraviglioso, ma una cosa che lei
adorava di lui, oltre ai suoi splendidi occhi color ghiaccio naturalmente,
erano i suoi capelli, neri e lucidi come le piume di un corvo ed erano
incredibilmente morbidi al tocco, tanto che la sera prima non riusciva a
smettere di accarezzarli e fu con questo suo gesto, che Damon si addormentò con
il sorriso sulle labbra, come se fosse, dopo tanto tempo sereno e felice.
Lei si accorse che Damon aveva un ciuffo di capelli
vicino agli occhi, così, cercando di fare il più delicatamente possibile per
non svegliarlo, glielo sistemò in modo che non gli desse fastidio, ma non
riuscì a trattenersi dall’accarezzarlo partendo dai capelli, passando poi a
tracciare la forma del naso e infine arrivando alle sue labbra , le sue labbra
sexy e bellissime che ti facevano venire una gran voglia di baciarle, ma Alice
sapeva che quella non era la cosa giusta da fare, eppure lui ultimamente era
sempre al centro dei suoi pensieri, che lei lo volesse o meno. Così mentre
cercava di rimettere ordine nei suoi pensieri, si ricordò che la sua mano si
trovava ancora sulle labbra di Damon… fece per
tirarla via, quando sentii la sua mano riportarla sulle sue labbra, dove vi
posò un delicato bacio, dopodiché Damon aprì definitivamente gli occhi, quegli
occhi stupendi che la incantavano ogni qualvolta li guardava .
Alice dopo essersi ripresa gli disse con voce calma,
cercando di mitigare l’imbarazzo che sentiva dentro di sé: “Buongiorno! dormito
bene?” Damon poté percepire il suo imbarazzo, nonostante lei cercasse di
nasconderlo ai suoi occhi, così per cercare di metterla a suo agio le rispose:
“ Buongiorno anche a te! E per rispondere alla tua
domanda, ho dormito magnificamente … avendo inoltre una compagna di letto
fantastica, non poteva che essere così! ” le disse in modo serio ma con il
sorriso sulle labbra.
Alice non essendo abituata ai complimenti si
imbarazzò non poco, tanto che le sue guancie si colorarono immediatamente di un
rosso acceso e per mascherare questo suo imbarazzo, abbassò lo sguardo cercando
un nuovo argomento di conversazione ma Damon l’anticipò dicendole con tono
serio : “Mi hai veramente sorpresa ieri sera sai?”, lei non capendo a cosa si
riferisse gli chiese:
“A cosa ti
riferisci esattamente??”
“Mi riferisco
alle cose che hai detto ad Elena per difendermi quando me ne sono andato,
credimi se ti dico che sei l’unica che l’abbia mai fatto, non che io ne abbia
bisogno sia chiaro!!” le disse lui in
tono serio, ma nello stesso tempo cercava di non far scorgere quanto fosse
felice di questo suo gesto;
“Bè…” disse Alice
fissandolo negli occhi, “deduco che tu abbia sentito ogni parola di quello che
ci siamo dette giusto??” Damon, dopo
averle fatto il suo classico ghigno le rispose :
“ Sai com’è
noi vampiri abbiamo un udito sopraffino
e poi voi urlavate talmente forte, che non mi stupirei se tutti i
cittadini di Mystic Falls
vi avessero sentito!” Alice rise della sua battuta, ma ripensando a tutto
quello che si erano dette lei ed Elena la sera prima, si fece improvvisamente
seria in volto e non riuscendo a tenere per sé i suoi pensieri gli disse: “Se
ripenso alle cose che ha detto a te e poi a me, mi verrebbe da staccarle la
testa a morsi… Dio come può dirti quelle cose, ti
parla come se tu fossi una sua proprietà, cosa non vera dal momento che sta con
tuo fratello!! E comunque anch’io devo ringraziarti, per avermi difeso da lei
prima che arrivassi!!”;
Damon dopo
aver ascoltato il suo monologo, ripensò anche lui a quello che Elena gli aveva
detto a proposito di Alice e si rese conto di non essersi affatto pentito di
aver preso le sue difese anzi, dopo quello che aveva fatto per lui la sera
precedente gli sembrava di aver fatto troppo poco così le disse:
“Figurati, mi stava dando sui nervi vedere Elena che
si arrabbiava con te per un motivo così futile”
Alice capì, che Damon non le aveva detto quella
frase solo per essere gentile, ma perché ci credeva veramente e di questo non
poteva che esserne felice, così gli sorrise.
In quel momento però, si ricordò che Beth la sera prima era andata a casa accompagnata da Mason, chissà come starà ora, visto che l’aveva lasciata
che non era in ottime condizioni, forse era il caso di verificare di persona se
si fosse ripresa o meno dallo shock;
Damon vedendo Alice così pensierosa gli chiese “ehi
a cosa stai pensando??”
“ Sto pensando che dovrei tornare a casa per
controllare come sta Beth… ieri sera era sconvolta
per tutto quello che è successo….!”, il vampiro
vedendola così preoccupata cercò di rasserenarla “vedrai che starà bene e
comunque se sei così decisa ad andare da lei ti accompagno, visto che dopo devo
andare a scuola per mettere al corrente la streghetta
e barbie vampire” .
“grazie Damon sei molto gentile…e
comunque voglio venire con te, dammi il tempo di vedere Beth
come sta e andiamo!”
I due si prepararono in pochi minuti per
avviarsi fuori e ci misero all’incirca soli cinque minuti di macchina,
vista la folle velocità con cui guidava Damon e non appena arrivati, Ali invitò
il vampiro a entrare in casa. Non appena oltrepassarono l’uscio di casa, videro
Beth girovagare per la casa senza meta. Sembrava
irriconoscibile, aveva tutti i capelli disordinati ed era ancora in pigiama.
Non appena notò la presenza di Damon gli sorrise fintamente: “Guarda chi si
rivede.. Il nostro Salvatore è tornato! Hai altre cene omicide da proporci?”
domandò sorseggiando un bicchiere di latte.
“Sono venuto a proporre una tregua! E spero che non
ce l’avrai con me per quel piccolo incidente avvenuto la scorsa notte, con Elijah… doveva essere fatto, lui era pericoloso per tutti
noi” rispose Damon per convincerla.
Beth
lo guardò come se non avesse minimamente ascoltato le sue parole: primo, perché
non le interessava, secondo perché se Elijah era ritenuto pericoloso allora
anche Damon lo era, a giudicare dal suo carattere folle.
Alice esausta guardò Damon poi si diresse verso Beth per consolarla:” Ti va di uscire un po’? Così per
dimenticare i brutti trascorsi dell’altra notte…
andiamo a scuola dagli altri, dai unisciti a noi!” mormorò supplicante. Beth non era per niente in vena di uscire, perché non aveva
dormito per tutta la notte, ma le era difficile negare qualcosa ad Alice e
soprattutto non le andava di incuterle il suo malumore, ora che sembrava
decisamente serena.
Seppur riluttante uscirono insieme, anche se Beth per tutto il viaggio lanciò a Damon occhiate glaciali.
I ragazzi si ritrovarono tutti nel parcheggio della
scuola, le lezioni erano finite da pochi minuti e l’esterno dell’edificio era
parecchio affollato.
Alice restava sempre accanto a Damon, mentre Beth era completamente sovrappensiero: la sua mente non
faceva altro a ripensare alla scorsa notte, a quella cena a dir poco ambigua,
la morte improvvisa di Elijah avvenuta proprio sotto i suoi occhi e infine alla
pseudo minaccia da parte di Mason di fare qualcosa
contro i vampiri: perché il futuro si prospettava così pieno di problemi?
Nel frattempo Elena, Bonnie
e Caroline uscirono dalla scuola ma quando Elena vide Alice vicino a Damon non
poté fare a meno di lanciarle un’occhiata di fuoco.
Alice fece finta di niente, anche se aveva notato lo
sguardo a dir poco irritato di Elena e dovette ammettere che ci godeva
parecchio, a vedere Elena Gilbert rossa d’invidia. Rise dentro di sé, notando
che anche Bonnie la stava squadrando dalla testa ai
piedi: persino lei non si capacitava del perché Alice fosse così … strana! Come
se avesse qualcosa da nascondere a tutti i costi… e
quella collana poi?
Ma tutti i loro pensieri vennero distolti da un
rumore assordante.. una di quelle musiche house che andavano di moda nelle discoteche.
Tutti i presenti si voltarono verso il lato della strada, dove stava
sfrecciando a tutto gas una macchina decappottabile rossa, con la radio accesa
ad alto volume.
L’auto si fermò con un inchiodata proprio di fronte
all’uscita della scuola, dove tutti si erano fermati ad ammirare quella
splendida macchina tirata a lucido e aveva una linea sexy ed elegante.
Alice scorse il simbolo del cavallo rampante sul
cofano della macchina e rimase esterrefatta perché anche se aveva vissuto per
tanti anni in Italia, non aveva mai visto dal vivo una Ferrari.
Ma più che dall’auto, i presenti erano rimasti
abbagliati dal conducente. Dire che fosse soltanto bello era un eufemismo, era
molto di più: un ragazzo giovane, molto muscoloso con i capelli biondi tirati su
con un pizzico di gel e aveva un paio di occhiali da sole a specchio.
Alice aveva sempre criticato l’atteggiamento un po’
troppo accomodante di Beth, nei confronti dei bei
ragazzi ma per quel ragazzo lei avrebbe potuto fare un eccezione alla regola.
Tutte le ragazze della scuola lo fissarono con
sguardo sognante e Damon sentendosi messo da parte sbottò con tono acido :
“Insomma non avete mai visto una Ferrari?! A casa se volete ho un sacco di
macchine d’epoca che potrebbero benissimo fare concorrenza a quella sottospecie
di auto!”
Alice scosse
la testa divertita ma poi sentì il corpo di Beth
irrigidirsi al suo fianco e il suo respiro farsi molto agitato; così si voltò
verso l’amica e notò che era
notevolmente impallidita e un terribile sospettò le balenò nella mente.
Il conducente dell’auto aveva appoggiato il braccio
sul finestrino abbassato e si girò verso la folla con un sorriso smagliante,
togliendosi gli occhiali da sole. Improvvisamente Alice, Beth
e Damon rimasero paralizzati dallo shock e dalla sorpresa.
Damon dovette trattenersi al massimo per non saltare
addosso a quel bell’imbusto mentre Adrian Dickmen sfoderò un altro di quei suoi sorrisi abbaglianti,
e vedendo i loro visi sconvolti gridò dall’interno della sua auto:
“Buongiorno! Qualcuno ha bisogno di un passaggio?
Magari tu!” disse affabile indicando Alice “così la prossima volta eviterai di
rompere i pavimenti con le tue entrate ad effetto!”
Alice arrossì
sentendosi tutti gli occhi dei presenti su di lei e non osò guardare in viso
Damon, dal momento che era alquanto imbarazzata dallo sguardo di apprezzamento
che le aveva lanciato Adrian.
Damon aveva visto lo sguardo che Adrian
aveva lanciato ad Alice e avrebbe voluto staccargli la testa a morsi ma c’era
troppa gente che stava guardando la scena, quindi dovette trattenersi per la
seconda volta in pochi minuti; dopodiché Adrian rimise
subito in moto, spingendo sempre di più il pedale dell’acceleratore.
Prima di
partire però si girò per l’ultima volta verso Alice facendole l’occhiolino con
un sorriso divertito e strafottente; infine sfrecciò via come un aereo
supersonico che vola a raso terra, evitando per poco di investire qualcuno.
Non appena la Ferrari si fu allontanata, Beth si sentì in qualche modo rinata e girandosi verso
Alice le disse “Oh mio Dio…!”
“Com’è possibile… credevo che se ne fossero andati…!”
sussurrò Alice sgomenta .
Damon si girò verso la direzione che aveva preso
l’auto di Adrian e il suo sguardo si fece minaccioso,
come se avesse appena raccolto una sfida personale: “Doveva essere così! Quel
tizio o è davvero pazzo come avevo già presupposto, oppure … è tornato per un
altro scopo…” sussurrò glaciale, mentre Alice e Beth si stringevano l’una alla’altra impaurite, perché
avevano ormai capito che il destino amava accanirsi contro di loro.
*Inizio
flashback*
Adrian,
Yannick e Xavier entrarono
nella grande fortezza in Tennessee sbattendo fortemente la porta; il rumore
risuonò come un boato infernale dentro quelle mura sperdute dal resto del
mondo. Sembrò non esserci anima viva in quel luogo desolato ma in pochi minuti
nell’ala principale accorsero degli uomini affiancati da delle donne e da
alcuni ragazzi per chiedere qualche notizia proveniente da Mystic
Falls.
Xavier
si mosse lentamente, come se non sentisse la terra sotto i piedi e aveva il
viso così stravolto che non ci sarebbe stato bisogno di domande superflue o occhiate
allusive, per capire che la loro caccia in quel piccolo paesino era stato un
completo disastro; l’uomo si lasciò andare tutto ansante su una sedia e
raccontò in breve tempo tutto quello che era successo.
Alla fine del racconto, tutti i presenti impallidirono
e restarono sgomenti e senza parole quando scoprirono che Theo era morto; molti
soffrirono in silenzio per quella perdita, dal momento che egli era lo stregone
più potente dell’Ordine ed era morto con coraggio sfidando un avversario più
forte di lui: “Mi dispiace per Theo e per gli altri, ma sapevamo che non
sarebbe stato facile. Ma questo non cambia niente, noi siamo più forti di loro,
noi siamo…” la frase di un giovane però fu interrotta
da Adrian che avanzò con prepotenza e prese la
parola:
“ Noi siamo
dei poveri coglioni! Siamo stati completamente spazzati via da un uomo solo… Capitan America ha sbagliato sicuramente i suoi
calcoli!” gridò in modo ironico rivolgendosi a Xavier
, che subito si alzò imperioso non avendo mai tollerato queste uscite fuori
luogo da parte di Adrian.
“ Ti avevo
detto che quel luogo era diverso, che Theo era inquieto perché percepiva
presenze più forti del previsto. Ma tu col tuo solito carattere impulsivo e da
testa calda, non mi hai dato retta e ti sei buttato nella mischia come un
esaltato!”
Adrian gli sorrise sprezzante: “Almeno non sono stato il
primo a scappare con la coda tra le gambe!”
L’umore di Xavier si
rabbuiò istantaneamente e lo fissò indispettito, nel frattempo nella sala calò
un silenzio angosciante, temendo che Xavier tagliasse
la gola ad Adrian.
Yannick
si affiancò subito al fratello come faceva sempre in situazioni del genere, per
evitare che qualcuno tentasse di fare qualche azzardo nei confronti di Adrian. Xavier allora si limitò a
sorridere in modo franco per non creare un polverone per niente e stranamente
lasciò correre, ma la lingua di Adrian non aveva
ancora smesso di sputare sentenze e domandò, ancora tagliente:
“ Chi era quel vampiro? Quello che strappa i cuori
dal petto manco fossero caramelle?!”
Xavier
alzò lo sguardo verso Adrian e il biondino per un
attimo scorse negli occhi dell’uomo un lampo di terrore mai visto prima in lui;
ma la sua espressione dura del volto non fece trasparire nulla di quello che
provava veramente: “Sarà un vampiro più forte di tutti quelli che abbiamo
affrontato fino ad ora. Vi avevo avvertito che la situazione questa volta
sarebbe stata più pericolosa… e così è stato!”
rispose semplicemente.
Adrian
tuttavia non si fece incantare dalle sue belle parole e rimarcò ancora sulla
questione:
“E’ vero, ma
fino a quel punto? Potevi anche dirci qualcosa di più, visto che ci hai rotto
bastantemente la testa nei giorni addietro, su questa caccia a Mystic Falls!” gli disse
cominciando ad alterarsi, poiché Xavier aveva fatto
soltanto degli accenni su quella storia, tacendo alcune parti cruciali su
quello che stava accadendo in quella cittadina, dove niente era quello che
sembrava.
Xavier
non era stato del tutto sincero su ciò che avrebbero dovuto affrontare, ma
l’uomo replicò: “Ora non dovrai sopportare più questo cruccio Dickmen, dal momento che ci lasceremo alle spalle per un
po’ di tempo Mystic Falls e
i suoi misteri!”
Adrian rimase allibito e anche Yannick
dopo l’ultima affermazione di Xavier, così si girò
tentennante verso il fratello e poi prese lui la parola: “Perché? Non abbiamo
mai rinunciato a una caccia prima d’ora, capisco che la morte di Theo ci abbia
destabilizzati ma … non era di vitale importanza questa missione? Non si era deciso
ogni cosa, non si era fatto tutto ciò che si doveva fare per vincerla?”
“Questa volta
è andata così!” sbottò Xavier furiosamente “Non ho
detto che abbandoniamo la caccia, ci occupiamo soltanto di altri territori, dal
momento che il mondo è vasto e gli esseri soprannaturali non vivono soltanto a Mystic Falls… ci penserò io, e
voi rimettetevi a chi le sa le cose!”
mormorò interrompendo di botto la conversazione e andandosene con passi felpati
fuori dalla sala, seguito poi da altri uomini.
Così alla fine nella sala rimasero solo i due
fratelli, entrambi con un’espressione in volto che andava da l’attonito
all’adirato.
“Si piglia
gioco di noi?! Insomma tutto questo blaterare di pietre di luna, di maledizioni
senza senso alla fine cosa ne abbiamo ricavato? Discorsi al vento, campati per
aria!” mormorò Adrian furioso. Anche il fratello gli
diede ragione: “Insomma si può dire che questa volta Xavier
abbia preso un granchio e ha visto maledizioni dove non ce n’erano! Anche se
non mi piace appagarmi di chiacchiere come quella che ci ha rifilato prima …
abbiamo perso molti uomini e per cosa poi?” si chiese Yannick
con voce agitata.
Adrian
nel frattempo si era immerso nei suoi pensieri: tornò con la mente a quella
situazione che gli sembrava sempre più strana…tutta
quella fretta nel voler andare a Mystic Falls per recuperare quella pietra di luna, la spiegazione
fredda e impacciata di Xavier nel voler agire con la
massima segretezza e attenzione, come se fosse una caccia di vitale importanza
… senza contare poi che Xavier aveva accennato a
qualche gran misfatto, come se stesse per arrivare la fine del mondo, ma non
dicendo mai nulla di concreto.
Di vero sapevano soltanto di una maledizione del
sole e della luna che sia i vampiri che i licantropi stavano cercando di
spezzare e loro dovevano impedirlo ad ogni costo; il perché, il come e il chi
nessuno lo aveva capito, poiché Xavier ci teneva a
mantenere i suoi segreti per sé.
Ma tutte quelle circostanze messe assieme facevano
presumere ad Adrian che ci fosse sotto un mistero ben
diverso da quello che gli era stato detto.
Quasi quasi ebbe l’impulso
di tornare indietro per mettere Xavier alle strette e
farsi dire con le buone o con le cattive quello che stava realmente succedendo,
ma quando alzò gli occhi vide il fratello che lo stava scrutando attentamente: “Ti vedo pensieroso!”
Adrian
alzò le spalle “Sto pensando in effetti!”
Yannick
ridendo gli rispose: “Quando pensi tendi a fare qualche cazzata o sbaglio?!”
Visto che sapeva che le idee di Adrian
non portavano mai a nulla di buono ed erano anche pericolose talvolta.
“Lo so!”
rispose il fratello sorridendo anche lui di rimando, ma ad un tratto gli si
illuminarono gli occhi. Yannick lo guardò
visibilmente preoccupato perché qualsiasi cosa gli fosse passata per la mente
sarebbe stata probabilmente una follia. E lui ovviamente lo avrebbe seguito,
come aveva sempre fatto.
*Fine
flashback*
Alice e Damon entrarono al Grill tutti agitati, per
parlare di quello che era appena successo nel cortile della scuola e per cercare
di capire come muoversi; in un primo momento non si accorsero dei due
forestieri seduti al bancone del bar intenti a sorseggiare un drink.
Adrian
e Yannick stavano parlando a quattr’occhi:“Devi
rendertene conto Yannick, il nostro capo sta tirando
fuori certe ragioni senza sugo per interrompere questa caccia da lui stesso
definita << di enorme importanza >> e quindi voglio vederci
chiaro!”
“Io invece
vorrei spicciarmi nel concludere questa faccenda; senti quello che ho in mente…” replicò Yannick mettendosi
più vicino possibile al fratello in modo che nessun’altro sentisse la loro
conversazione, ma fu in quel momento che furono avvicinati da Damon e Alice
alle spalle e la ragazza li guardò con
disprezzo e timore.
I due fanatici si accorsero della loro presenza alle
spalle e si girarono, anche se non si dimostrarono affatto sorpresi di quella
visita:
“Tu guarda chi si rivede!!! Non pensavo di rivedervi
così presto… vi unite a noi?” domandò Adrian sfacciato guardando prima Damon e poi lanciando
occhiate e sorrisi maliziosi a Alice.
Damon contraccambiò il sorriso beffardo, ma non gli
sfuggì l’occhiata che quel bastardo aveva posato su Alice e dentro di sé
cominciò a provare una voglia irrefrenabile di uccidere quell’essere
ripugnante, che aveva osato guardare Alice in quel modo. << Cosa avrà
tanto da guardare?! Se pensa anche di fare qualcosa con lei o di prenderla di mira… gli renderò la morte ancora più insostenibile! lei è
mia e di nessun’altro!!!! Pensò, ma nel momento stesso in cui Damon si rese
conto di quello che aveva appena pensato si impietrì, non pensava di poter
provare in così poco tempo, un sentimento così forte per una ragazza, ma Alice
non è una ragazza qualunque, lei è speciale, è riuscita a tirare fuori una
parte di me che nemmeno credevo di possedere più, neanche Elena ci era mai
riuscita, anche se per lei avrei fatto qualsiasi cosa, sarei diventato la
persona che voleva che diventassi e l’unica cosa che volevo era essere la sua
prima scelta, ma dentro di me sapevo che non l’avrebbe mai fatto lei amava Stefan e avrebbe sempre scelto Stefan!!!
Alice invece, da quando abbiamo iniziato a conoscerci meglio, mi ha sempre
messo al primo posto e dopo quello che ha fatto per me la scorsa notte non
posso più rinnegare quello che sto iniziando a provare per lei!> >
Così rispose con tono minaccioso: “Perché no? Così
ne approfitto per assicurarmi che lascerete la città entro un ora senza farvi
più ritorno, se non volete fare una brutta fine”
Adrian
rise in modo molto ironico mentre Yannick finiva il
suo drink, senza far trapelare la benché minima paura per la minaccia ricevuta:
“ Come siamo maleducati! Non credevo che gli americani fossero così inospitali
… ci credo che la città è praticamente deserta … anche se questo problema
dipende forse dal fatto che tu e i tuoi colleghi stiate dissanguando tutti i
cittadini. Le attrazioni turistiche non sono più quelle di una volta!” rispose
sfrontato Adrian ma anche Yannick
si unì alla risata girandosi apertamente verso i loro interlocutori.
Questa volta Yannick non portava
gli occhiali e si poteva così intravedere la somiglianza tra i due fratelli,
sebbene quest’ultimo non fosse di una bellezza disarmante come quella di Adrian, anche se non era niente male neanche lui, pensò tra
sé e sé Alice.
“Qui non c’è niente per voi, tornatevene da dove
siete venuti” gli disse Damon per lanciare un ultimo avvertimento; Adrian però non sembrava averlo preso sul serio infatti si
comportava come se lo stesse prendendo in giro: “Mi dispiace Damon non possiamo
farlo, vedi … il nostro capo fa veramente paura, se disubbidissi ai suoi ordini
mi farebbe delle cose talmente atroci, roba che non potrei più sposarmi!”
Yannick
rise sotto i baffi ma Damon iniziò a stancarsi per tutta quella strafottenza
nei suoi confronti così prese Adrian per il collo,
serrandolo con forza contro il bancone.
Alice rimase immobile ma quella situazione era
altamente rischiosa, soprattutto perché non erano soli dentro quel bar e molta
gente si era già girata nella loro direzione incuriositi da quello che poteva
sembrare un semplice litigio:
“Vi avverto … appena farete un passo fuori da qui,
non vi riserberò una così bella accoglienza!”
Yannick
si alzò e lo prese per il braccio, cercando di strappare la presa di Damon dal
collo del fratello, mentre con l’altro nascondeva un paletto di legno dentro al
cappotto: “lascialo andare o avrai tu una bella sorpresa …!” mormorò
disprezzandolo.
Alice temendo che la situazione gli sfuggisse di
mano mise una mano sulla spalla di Damon per fargli capire di lasciarlo andare:
“Damon è meglio lasciare perdere per questa volta … andiamo via di qui!” gli
sussurrò all’orecchio in modo serio ma tranquillo, cercando di farlo stare calmo,
dal momento che aveva notato che quel paletto era piuttosto appuntito.
Damon questa volta la ascoltò e lasciò seppur con
riluttanza la presa sul collo di Adrian, che stava
iniziando a respirare faticosamente ma sfoderò comunque uno dei suoi sorrisi migliori:
“Pensavi
davvero che non ci saremmo prevenuti per un’eventuale trappola da parte di
qualcuno della vostra allegra combriccola?! Prova soltanto a farci qualche tuo
scherzetto da vampiro e trucidiamo la tua adorata doppelganger,
mi hai capito?? Noi non abbiamo bisogno di inviti per entrare in casa degli
umani!” disse sogghignando mentre l’espressione di Damon divenne gelida, così Adrian continuò, vedendo che stava avendo l’effetto sperato
nel vampiro: “O magari potrei aver messo una bomba a Mystic
Falls che si innescherà nel momento stesso in cui il
mio cuore cesserà di battere … un po’ assurdo in effetti, ma vuoi davvero
rischiare di farci saltare tutti in aria? E ora, cosa mi dici Damon?”
I due
fratelli allora girarono attorno al vampiro e Adrian
gli passò accanto come se volesse sfidarlo
a dimostrazione che non stesse affatto scherzando.
Damon serrò i pugni pronto a rompergli la testa in
quel medesimo istante ma poi Adrian si girò verso di
lui e gli disse: “Ah un’ultima cosa, ci avete fatto un grossissimo favore ad
uccidere quel vampiro spaventoso
<< Mister vi strappo i cuori in un secondo >> Dovevamo
ucciderlo noi, ma ci avete risparmiato la fatica, grazie davvero!” mormorò con
tono saccente prima che Yannick lo bloccasse.
“Può bastare Adrian! Sono
sicuro che ha recepito il messaggio, è meglio andare ora”
Adrian
alzò il mento e Alice per un attimo ebbe l’impressione che stesse guardando
proprio lei e non le piacque per niente lo sguardo che le stava lanciando …
come se volesse provocarla.
“ci rivediamo dolcezza!” mormorò deciso continuando
a fissarla mentre Yannick appoggiò il braccio sulle
spalle del fratello per fargli capire che era arrivato il momento di andarsene
di lì e così fecero.
Dopo di che, Damon lanciò tutti i bicchieri che si
trovavano sul bancone, per terra rompendosi all’istante; Alice tremò per
quell’atto rabbioso, mentre si avvicinava a lui per calmarlo:
“Damon calmati … vedrai che le loro minacce cadranno
a vuoto e riusciremo a risolvere tutto. Parlane con Stefan
…” ma Alice non finì la frase che Damon si girò verso di lei e la fulminò con
lo sguardo.
Lei non c’entrava nulla, ma si trovava di fronte a
Damon nei suoi classici momenti di sfogo, così non se la prese più di tanto per
la sua occhiata precedente.
Damon dopo aver sbollito un po’ la rabbia sembrò
calmarsi, ma non la degnò di una parola e se ne andò da lì velocemente,
lasciandola sola con mille interrogativi in testa.
Dopo una buona mezz’ora, Alice pensò di andare a controllare come stava Damon, dal
momento che sembrava essere ritornato di cattivo umore così decise di ritornare
a casa Salvatore. La porta stranamente era aperta e lei la richiuse guardandosi
attorno sospettosa: sembrava non ci fosse anima viva e nemmeno Stefan era in casa.
Salì le scale per dirigersi verso la camera di
Damon, quando sentì il fruscio dell’acqua cadere dalla doccia.
Alice allora andò verso la porta del bagno e si
imbarazzò molto per questa sua intromissione, ma voleva soltanto vedere chi ci
fosse dentro, così aprì lentamente la porta. “Damon? Sei tu?” chiese titubante.
“Entra pure!” le urlò di rimando una voce femminile,
che di certo non era quella di Damon o di Stefan.
Alice strabuzzò gli occhi e questa volta aprì
completamente la porta. Elena si girò verso di lei intenta a lavarsi i capelli
e uscì senza alcun pudore dalla doccia, mettendosi di fronte a lei. “Ehi! Puoi
lanciarmi quell’asciugamano vicino a te per favore?”
Ali rimase sbigottita per questa sua richiesta e le
lanciò l’asciugamano senza chiederle nulla.
“Aspettavi Damon? E’ stato qualche minuto nella
doccia con me, ma poi è dovuto andare via!” esclamò Elena divertita. Ali la
fissò disgustata e il suo sguardo si riempì d’odio:
“Hai bevuto parecchio ieri sera visto che confondi
la realtà con i tuoi sogni! Damon solo qualche mezz’ora fa era con me, non
certo con te!”
“E’ un vampiro e il suo umore nonché le sue voglie,
cambiano di continuo ad una velocità impressionante.. sei delusa?” domandò,
abbassando la testa da un lato come se volesse compatirla.
Alice non accettò questa sua offesa e se ne andò dal
bagno, poi dal corridoio le urlò:” Hai bisogno di una bella doccia fredda! O
magari di qualche psichiatra!” Ma non fece in tempo a finire, che sentì una
botta alla testa che la fece svenire sul pavimento.
Nel frattempo Beth si era
appostata fuori casa Salvatore dietro un albero, cercando di non farsi vedere
da nessuno. Ormai c'era abituata nello spiare le case altrui!
Aveva detto ad Alice che si sentiva sotto shock dopo
l’improvvisa comparsa di Adrian in città e disse che
sarebbe andata a casa per dormire un po’ e starsene al sicuro, ma era solo una
scusa per andare a casa di Stefan e Damon senza
seccature. Ci era andata a piedi e ci aveva messo più tempo del previsto, ma
ora era lì finalmente.
Si augurò che
Stefan non fosse in casa e visto che Damon era ancora
con Alice, presumeva, Beth si avvicinò lentamente
alla porta.
Ovviamente era rischioso, ma ci aveva pensato tutta
la notte e alla fine si era convinta che fosse la cosa giusta, anche se poteva
sembrare che lo facesse solo e unicamente per i suoi capricci e gli ormoni
sballati. << Cioè anche per quello… >>
pensò Beth in un momento di follia << Ma Elijah
sa qualcosa su Alice..su quello che sta passando.. e per avere qualche risposta
ho bisogno di un interlocutore vivo, non di un cadavere rinsecchito >>
Fu facile per lei scassinare la serratura, visto che
in Italia aveva frequentato un tizio decisamente poco raccomandabile infatti
Alice aveva subito storto il naso quando lo aveva visto, ma quel tipo le aveva
insegnato cose davvero ingegnose: come scassinare una serratura o far andare in
moto le auto senza le chiavi, come nei film.
Beth
quando aveva imparato tutti quei trucchetti, si era
sentita una wonder woman e fu così anche in quel
momento, non appena mise piede in casa Salvatore.
Era una cattiva idea, sì decisamente. Damon poteva
entrare da un momento all’altro e farla secca in un secondo, ma doveva almeno
tentare.
Si chiese da che parte fosse la cantina, dove era
rinchiuso Elijah, ma non ebbe il tempo neanche di andare in salotto, che si
ritrovò davanti Elena Gilbert, quasi mezza nuda visto che indossava soltanto
una vestaglia.
<< Strano, non era a scuola? >> Pensò Beth mentre la fissava ma capendo che era stata scoperta e
che potesse sembrare una ladra, cercò di giustificarsi:
“Elena! Ci si rivede! Stavo cercando Alice e
sicuramente sarà qui con Damon!” mormorò con voce stridula, come faceva di
solito quando era a disagio.
Elena le sorrise freddamente e le diede le spalle
andandosene in cucina: “Alice non c’è. E cerca di moderare i toni con me.
Sembri una papera che starnazza”
Beth
spalancò la bocca, non credendo a quello che avesse appena udito…Ok
lei e Elena non era mai state amiche, anzi, ma non erano mai arrivate a
lanciarsi simili frecciatine così maleducate e scortesi. Si sentì montare la
collera dentro di lei e rincorse Elena con passi decisi: << Sotto Beth! Ne va del tuo onore di papera offesa! >> Pensò
delirante mentre accalappiava la Gilbert alla spalle.
“Modera tu i termini Elena! Non puoi parlarmi in
questo modo!” gridò Beth offesa, cercando di farla
voltare verso di lei, ma Elena la prese con violenza per il collo, e la lanciò
contro il divano, con una furia disumana. Beth lanciò
un urlo mentre cadeva contro il divano, ma per fortuna non si era fatta niente
visto che era caduta sul morbido, però comunque non riusciva a capire come mai
Elena si comportasse così… ma poi guardandola bene in
volto, Beth socchiuse gli occhi e deglutì sentendosi
invadere dalla paura.
“Katherine…” sussurrò
debolmente, cercando di alzarsi e scappare via come un fulmine.
Ma i sensi
dei vampiri sono più veloci e attenti.
A Katherine bastò pochissimo per essere di fronte a Beth e cominciò a fissarla con uno strano sorriso, come se
ai suoi occhi fosse il miglior spuntino che potesse capitarle in quel momento.
Beth deglutì terrorizzata, incapace di fare il più piccolo
spostamento e pensò di essere spacciata ma all’improvviso sentì delle grida
provenire dalle scale.
Beth
nella sua mente stramba, pensò che un qualche Dio miracoloso fosse venuto a
salvarla, ma non appena vide che era soltanto Alice, la quale si teneva premuta
la testa con le mani per il forte dolore subìto:
“lasciala
stare puttana!” esclamò furiosa fissando Katherine negli occhi.
Beth
vedendo che le cose si stavano mettendo male si fece prendere dal panico e urlò
ad Alice di andarsene via di lì, ma la ragazza non aveva nessuna intenzione di
abbandonare Beth così si mise al suo fianco per
difenderla.
Katherine sorrise divertita per quel suo vano
tentativo di proteggere l’amica ma le disse in tono cattivo: “Avete un aspetto
veramente delizioso, ho sempre saputo che Damon avesse buon gusto in fatto di
donne!”, detto questo si avvicinò pericolosamente alle due ragazze per bere il
loro sangue.
Beth
istintivamente chiuse gli occhi terrorizzata e si strinse con tutta la sua
forza ad Alice, che non poté fare altro che restarsene lì immobile ad aspettare
il morso della vampira, sperando in qualche modo che la verbena da loro
ingerita potesse salvarle la vita.
Ma fortunatamente non sentirono niente: nessun
morso, nessuna spinta, niente di niente.
Quando
decisero di aprire finalmente gli occhi
poterono vedere Damon che tratteneva, anche se con poca difficoltà, una
Katherine che gli si stava strusciando letteralmente addosso, quasi stesse
facendo le fusa:
"Damon! Mi sei mancato!" disse sensuale al
vampiro.
Beth
fece un sospiro di sollievo per essersela cavata, e esclamò
euforica:"Grazie al cielo!"
Poco dopo Alice si staccò da Beth,
partendo in quarta verso Damon e prima ancora di pensare a cosa dirgli, le
parole vennero fuori da sole:
"Che diavolo ci fa lei qui?! L'ho trovata sotto
la doccia e pensavo fosse Elena! Ma cosa
più importante...perché non è più nella cripta??” le disse con tono arrabbiato
additando in direzione della vampira.
Damon era scioccato quanto lei, dal momento che
l’unica cosa che non si aspettava in quel momento era vedere Katherine in casa
sua, mentre stava per cibarsi di Alice e Beth.
Quindi si
tolse di dosso le mani della vampira e guardandola negli occhi in modo
minaccioso le disse: “ Come cavolo hai fatto ad uscire dalla cripta??”
Katherine lo guardò annoiata, visto che si aspettava
questa domanda da parte di Damon:“ Quando hai ucciso Elijah, il suo ordine è
stato annullato e così voilà eccomi qui” gli disse spalancando le braccia in
modo teatrale.
Ma Damon non
ancora contento della sua risposta insisté sull’argomento: “C’è ancora una cosa
che non mi torna, dal momento che sapevi che Klaus sta arrivando a Mystic Falls perché sei rimasta?
Credevo che una volta libera ti saresti letteralmente volatilizzata dall’altra
parte del pianeta pur di fuggire da lui e quindi la mia domanda è... cosa stai
architettando Katherine?”
“Non sto
architettando proprio nulla, come ti ho già detto in precedenza sono rimasta
per aiutarvi ad uccidere Klaus, nulla di più, quindi non dovete preoccuparvi
sono nella vostra squadra ora e qualcosa mi dice che ne avete un disperato
bisogno …” rispose lanciando un occhiata di rimprovero alle due ragazze.
Visto che ormai aveva fatto la sua entrata plateale,
decise di andarsene ma venne fermata dalla voce stridula di Beth:"
E comunque sono le oche che starnazzano, non le papere!!" disse per
prendersi una leggera rivincita anche se stava ancora tremando.
Katherine si girò dalla sua parte, ma fece soltanto
le spallucce e se ne andò, lasciando tutti allibiti.
Damon si girò verso Alice e Beth
con uno sguardo ancora sconvolto per l’improvvisa entrata in scena della
vampira e si avvicinò alle ragazze per constatare di persona che stessero
effettivamente bene: “Spero che Katherine non vi abbia fatto niente, lei ama le
entrate ad effetto!”
Alice deglutì vistosamente e abbassò lo sguardo,
facendo mente locale di quello che era successo in quegli ultimi minuti: “Mi ha
tramortita dopo che ci siamo date uno scambio di battute poco amichevoli …!
Mentre ero svenuta deve essere arrivata Beth e se l’è
presa anche con lei!”
Nel
frattempo, Beth si era messa a sedere sul divano
lentamente, come se ne avesse paura e cercò di non pensare a quello che sarebbe
potuto succedere se Katherine...
Damon notò che Beth era
caduta in stato di shock, così guardando Alice le disse:
“Tua sorella
è parecchio sconvolta, forse è meglio che torni a casa prima che le venga un
attacco di panico.. volendo potrei anche aiutarla con la mia tecnica di
persuasione ma dal momento che prende della verbena lo renderebbe inutile!”.
Beth
in quel momento si riscosse prontamente e disse guardando per la prima volta
Damon negli occhi:
“Si infatti questa casa mi mette ansia … e tra
l’altro non voglio più vedere in vita mia quella serpe odiosa!! Vieni con me
Ali?” domandò premurosa accarezzandole la spalla; Alice però ricordandosi
dell’ultima conversazione avuta con Damon al bar le rispose: “Non preoccuparti,
resto ancora un po’ qui a parlare con Damon.
Tu però vai, tieni ti do le chiavi della macchina, così arrivi prima”
Beth
non se lo fece ripetere due volte e se ne andò alla svelta via di lì, andando a
sbattere contro un tavolino per la fretta e per la paura ancora in circolo
dentro di lei.
Alice sorrise per la sbadataggine dell’amica ma poi
tornò seria e si girò verso Damon : “Mi spieghi cosa è successo prima al bar??”
Damon la
guardò stranito non riuscendo a capire cosa volesse dire e facendo mente locale
di quello che era successo le rispose:
“Ho messo al
suo posto quel bastardo di un fanatico … che c’è di strano?!”
Lei lo guardò come se fosse impazzito: “Cosa c’è di
strano? E me lo domandi anche? Ti dico io cosa c’è di strano, c’è che stavi
letteralmente perdendo il controllo davanti a un sacco di persone!! Inoltre non
è prudente essere così minacciosi con quei tipi … soprattutto con quell’Adrian … è uno che
non scherza, ti farebbe fuori in un secondo!!”
“Sei preoccupata più per me o per lui??!”
Alice a quella domanda rimase basita, dal momento
che non riusciva a capire cosa passasse in quel momento per la mente del
vampiro:
“Cosa stai
blaterando?!
“Sto dicendo che sembravi piuttosto, come posso
dire, compiaciuta … dal modo in cui ti guardava nel parcheggio!”
In quel
momento Damon, anche se sfoggiava il suo sorriso ironico si poteva capire
chiaramente, che dietro quella sua maschera era in realtà piuttosto arrabbiato
e infastidito, il problema era che Alice ancora non riusciva a capire il motivo
di tutta questa sua arrabbiatura, cosa c’entrava lei in tutto questo?
“Hai per caso bevuto Damon??questo spiegherebbe il
motivo per cui stai dicendo tutte queste assurdità!!” Ma lui quasi non l’avesse
sentita continuò con il suo monologo: “É
ovvio che abbia delle mire su di te … si capiva chiaramente dalle
occhiate che ti lanciava!” Alice a quelle parole ritornò con la mente alla
frase che le disse Adrian quando erano in quella casa
diroccata, mentre Stefan e Damon erano svenuti..
<< la cosa si sta facendo piuttosto interessante!! >> era
esattamente quella la frase che le aveva detto Adrian
dopo averle lanciato uno strano sorriso.
“Sicuramente non è come pensi Damon!”
“Io invece
credo di aver capito benissimo, lui ti vuole!” detto questo si avvicinò a lei,
quasi per farle capire meglio il concetto della sua ultima frase, ma Alice
l’aveva capita alla perfezione e sinceramente stava anche iniziando ad
incazzarsi perché, dal momento che loro erano solo amici, lui non poteva farle
una sceneggiata di questo genere; sembrava quasi che fosse geloso per il fatto
che qualcun altro potesse interessarsi a lei ma era assurdo, anche se lei ci
sperava da un bel pezzo che Damon potesse essere in qualche modo interessato a
lei in quel senso.
Così decise di fargli capire cosa provava, sperando
che funzionasse altrimenti sarebbe passata al piano B.
“Damon anche nel caso fosse come dici tu, questo non
implica che io sia minimamente interessata a lui! È un bel ragazzo certo, ma è
un nostro nemico e se ciò non bastasse ti posso assicurare che non è lui che
voglio e desidero …!”
Alice lasciò
la frase sospesa per vedere la sua reazione che non arrivò.. il che già di per
sé era molto strano, ma guardandolo in viso si poteva notare che i suoi occhi
di solito canzonatori e felici, erano tanto tristi quanto rassegnati.
Alice non poteva vedere Damon triste, quindi decise
di passare al piano B; si avvicinò a lui il più velocemente possibile in modo
che lui non capisse quello che aveva intenzione di fare, lo spinse seduto sul
divano gli si mise a cavalcioni e dopo avergli preso il viso tra le mani lo
baciò come avrebbe voluto fare da molto tempo.
All’inizio fu un bacio a stampo ma allo stesso tempo
passionale anche se non durò molto dal momento che Alice si staccò da lui per
vedere finalmente una sua reazione, e poté vedere nei suoi occhi incredulità e
stupore, ma non riuscire a capire nient’altro visto che Damon si riappropriò
della sua bocca e questa volta non fu un bacio tenero come il precedente ma un
bacio carico di urgenza, un’urgenza di sentirsi entrambi.
Occhi chiusi... bocca socchiusa...il loro alito
divenne un solo...
Le labbra s'incollarono... l'uno all'altra... Lui le
accarezzava dolcemente con la sua lingua...
Finche il bacio divenne più profondo, passionale.
I loro corpi si allacciarono lei le mise le braccia
intorno al collo... Lui le stringeva la vita...
Lei sentiva il suo desiderio premere contro il suo
corpo... Strani brividi percorrevano tutto il suo essere...
Mentre lui si sentiva come un fiume in piena; il suo
Desiderio cresceva a dismisura...
E nelle loro bocche incomincio una dolce battaglia
di lingue, che si sfioravano, si allacciavano, si attorcigliavano...
Un gioco che procurava sensazioni mai sentite...
Il desiderio li avvolgeva come una coperta...la mano
di lui ad un tratto le sfiorò il seno....
Fiamme di desiderio..... Fiamme di desiderio
incendiavano i loro corpi... Le loro menti....
Sempre come avvolti in un alone di magia intensa.
La mano di
lui gli accarezzava la gola e con un braccio gli cingeva la vita, continuando a
baciarla.
La mano scese un po' sul petto, sbottonando il primo
e il secondo bottone.. E insinuò con molta dolcezza la mano dentro il reggiseno
di lei...
"Che sta succedendo qui??!" gridò una voce
non molto lontana da loro, che fece sobbalzare Alice dalla sorpresa e dallo
stupore, andando persino a finire giù dal divano.
Imbarazzatissima come non lo era mai stata, alzò la
testa sopra al divano per vedere chi c'era: erano Elena e Stefan
ad averli interrotti e quella più sconvolta era la doppleganger.
Damon sbraitò cominciando a sbuffare per la loro
intromissione:"Secondo te cosa stava succedendo Elena?! Certo che voi
scegliete i momenti meno opportuni per irrompere in casa!" dichiarò
sarcastico, alzandosi dal divano. Si mise velocemente a posto i pantaloni
calati di fronte ai due guastafeste, con un ghigno superbo stampato in faccia.
Intanto Alice si era girata per mettersi a posto la
camicia, ma la fretta e il totale imbarazzo danneggiarono soltanto le cose e
quindi si coprì con le braccia, cercando di far svanire il rossore dalle
guance.
"Vi sembra il momento adatto questo? Quei fanatici sono ritornati e voi vi date alla
pazza gioia!" disse Elena furiosa,
cercando di non esplodere.
Damon le lanciò un occhiataccia e così fece anche
Alice:
"Scusa Elena, ma io non ti vengo a criticare
per le numerose volte che tu e mio fratello fate baldoria in casa mia, quindi
gradirei la stessa cortesia" rispose Damon sfrontato per abbattere le
accuse di Elena e Alice lo fissò ammirata, visto che avrebbe detto le stesse
identiche parole a quella smorfiosa.
Damon però poi si rifece serio e disse al fratello
che doveva parlargli urgentemente, allora Alice ne approfittò per dileguarsi da
quella situazione assurda.
"Allora.. ci vediamo.." sussurrò piano al
vampiro, che ricambiò intensamente lo sguardo.
Ma prima di andarsene, Ali si accorse che Elena le
stava lanciando occhiate omicide..
"Cos’è che volevi dirmi di cosi tanto
urgente?" domandò Beth sorseggiando un caffè, al
grill. Alice era vicino a lei e si morse il labbro, cercando le parole giuste
da dire. Si era sempre confidata con lei per ogni minima cosa e non si era mai
pentita, ma questa volta era diverso. Beth
sicuramente non avrebbe reagito bene alla notizia che lei aveva baciato Damon,
visto che si era accorta che non gli piaceva affatto e non perdeva occasione
per denigrarlo.
Alice esitò, bevendo tutto quello che era rimasto
nel suo bicchiere e allora Beth alzò il
sopracciglio:"Ho la sensazione che ci sia sotto qualcosa di grosso.. Katherine
ha convertito anche te al suicidio?"
"No non riguarda lei.."
"Oh.. meno male, altrimenti se la sarebbe vista
con me!! Allora.. sputa il rospo altrimenti dovrò dedurre da sola che cosa hai
combinato" rispose sorridendole, per incitarla a parlare.
Ali sospirò incerta ma poi si fece coraggio:
"Ho baciato Damon" rispose a bassa voce.
Ma Beth non riuscì a
sentire:
"Eh?"
"Ho baciato Damon!" rispose alzando il
tono della voce, anche se il termine "baciare" era riduttivo in quel
caso.
Beth
all'inizio restò a bocca aperta e spalancò gli occhi shockata, ma poi scoppiò
in una sonora risata:
"Cosa? Ma parli seriamente?" mormorò
ridendo ancora.
alice però era rimasta seria, segno che non si
trattava di una bufala e allora Beth smise di ridere,
cercando di assorbire quella cannonata.
"Lui ha baciato te, o tu hai baciato lui?"
"che importanza ha?" chiese nervosa.
"Dipende dalle prospettive! Lui può anche
averti rubato un bacio contro la tua volontà e non mi stupirebbe la cosa"
"in verità ho preso io l'iniziativa.. credo che
lui mi piaccia.. e molto.." disse abbassando lo sguardo.
Beth
si toccò la faccia con la mano e chiuse gli occhi per non esplodere; brutto
segno visto che non riusciva neanche a sdrammatizzare con le sue battute.
"La tua vita é già abbastanza incasinata Ali..
io ti sono rimasta vicina perché sei la mia migliore amica, sei mia sorella e
ti voglio bene più di chiunque altro.. ma non pensi che uno come Damon potrebbe
soltanto recare danni e farti star male?" domandò preoccupata.
Alice le sorrise timidamente:" Posso capire che
sei rimasta sbalordita ma.. lui é diverso da come vuol far apparire e penso che
potrebbe nascere qualcosa fra noi. E tranquilla non mi caccerò nei guai!"
Beth
sospirò rumorosamente continuando a fissarla, ma poi ricominciò a parlare a
manetta:" Che cosa ci vedi in lui, mi chiedo? Sembra che abbia la faccia
plastificata!" esclamò divertita.
"Non é vero! Ha un fascino tutto suo.. ma tu lo
dovresti capire visto che ti sei presa una cotta per uno della sua stessa razza"
rispose puntigliosa.
Ci volle poco per capire che parlasse di Elijah, il
cui bel petto era ancora scalfito dal pugnale.
"Vuoi davvero confrontare Elijah con Damon?! É come paragonare un delfino con
un tonno!!" esclamò Beth offesa.
Alice rise divertita sciogliendo la tensione, ma poi
Beth si mise a pensare al suo piano di salvataggio
fallito.. purtroppo non era andato come sperava e da quel che avevo capito,
Katherine probabilmente si sarebbe trasferita in quella casa.
<< Come cavolo farò a introdurmi lì dentro
senza farmi scoprire e perdere il collo? Forse dovrei chiamare quel tipo
italiano, quello tutto muscoli con giacca di pelle, per farmi dire se conosce
qualche trucchetto per mettere k.o.
i vampiri o escogitare un piano stile evasione >> pensò in un attimo di
follia.
Alice vedendo che era assorta nei suoi pensieri
chiese:
"Beth? C'é qualcosa
che ti preoccupa? Mi avevi detto che Mason aveva dei
piani in mente, non molto pacifici, nei confronti dei vampiri.."
Lei allora alzò lo sguardo sorpresa, per essere
stata interrotta mentre pensava a un possibile piano di salvataggio fortuito:
“Lui mi ha detto così, che non si fida ancora di
Damon..” disse stringendosi le spalle. “Io comunque l’ho scongiurato di non
fare pazzi,e quindi non saprei che altro fare… io
l’ho avvertito che sarebbe stato inutile combattere ancora l’uno contro
l’altro, quindi…”
Sospirò agitata ma poi disse sorridendo, alzando la
mano come se sembrasse Cicerone :”Comunque chi ha già i suoi guai non ne cerchi
altri, diceva Diogene... o qualcuno come lui!!”
Alice rise per quella battuta, visto che Beth non era mai stata un asso in storia e sicuramente chi
aveva detto quella frase saggia non era Diogene, ma comunque apprezzò la sua
buona fede nel farla sorridere di nuovo. Beth è
sempre stata così: quando vedeva Ali in difficoltà o giù di morale, lei faceva
di tutto per farla sorridere, per farle scacciare i brutti pensieri dalla mente
e farla pensare sempre in positivo, dandole la forza necessaria per andare
avanti in mezzo a quell’inferno.
Probabilmente sarebbe già impazzita se non ci fosse
stata lei al suo fianco...
Le accarezzò dolcemente la mano, per dimostrarle
tutta la sua gratitudine e il suo affetto, e poi continuarono a chiacchierare.
In quel momento entrò anche Damon al Grill; doveva parlare
con Bonnie ma quando notò che c’era anche Ali seduta
a un tavolo, si fermò e pensò di raggiungerla ma venne fermato subito dalla
strega, che l’aveva appena raggiunto.
“Ehi Damon.” Disse Bonnie
mettendosi davanti a lui.
Il vampiro sospirò deluso per essere stato fermato
proprio in quel momento, ma divenne serio per ascoltare quello che la ragazza
aveva da dire.
“Dunque Bonnie…hai avuto
notizie di quei fanatici? Hai idea di cosa abbiano in mente?”
“Nessuno li ha più visti in paese, dopo quella scena
plateale a scuola e poi al bar… secondo me non hanno cattive intenzioni questa
volta, sono venuti soltanto per… racimolare
informazioni”
“Informazioni su cosa?” domandò Damon
“Sulla maledizione del sole e della luna, sulla doppelganger, sulla pietra di luna…
insomma su tutto. Forse anche loro sono interessati a spezzare la maledizione e
vogliono capirci di più. Altro non posso dirti, visto che non hanno rapito
nessuno questa volta.”
“Dovrei ringraziarli per questo allora?” chiese
sarcastico. “Comunque, ovviamente anche loro sono interessati alla maledizione,
ma di certo non a spezzarla…anzi vogliono impedire
che questo succeda..” Il viso del vampiro si fece improvvisamente cupo e serio.
“Intendi che… per impedire
che i vampiri o i licantropi spezzino la maledizione.. sarebbero capaci di
tutto? Di uccidere Elena…?” chiese allibita e
shockata
“Ne saresti così sorpresa? Quelli sono pazzi, e se
distruggono la doppleganger, il cerchio si chiude a
vantaggio loro” rispose duro.
“Dobbiamo fare qualcosa allora!”
“Calmati sapientona.. lasciamo fare la prima mossa a
loro… poi vedranno in che guaio si sono cacciati e si
pentiranno di averci seccati o di aver cercato rogne in questa città” mormorò
Damon in tono crudele.
Bonnie
assentì con la testa, ma poi cambiò argomento:”Damon c’è qualcos’altro di cui
ti voglio parlare… si tratta di Alice.”
“Alice…? E che c’entra
lei?” chiese sorpreso.
“Insomma non ti sembra strano tutta questa faccenda?
Che non può essere soggiogata dai vampiri nonostante non abbia la verbena in
corpo, che mia nonna le abbia dato quella strana collana, da cui non si separa
mai come se fosse una cosa vitale! Senza contare che quando l’ho toccata quella
volta, mi ha fulminata… e non so perché! Ho cercato
in tutti i libri una spiegazione a questo, ma non ho trovato niente che
riguardasse il suo caso e cosa più importante non riesco a capire perché mia
nonna gliela abbia data con così tanta premura.. Perché?” chiese con tono
angosciata, visto che era la prima volta che vedeva una cosa simile.
E se Bonnie era preoccupata
allora ci doveva essere un motivo più che logico… Ma
Damon scosse subito la testa:
“Andiamo Alice non è pericolosa! Vedrai che quella
collana non è nulla! Sarà magica questo è ovvio..forse tua nonna le voleva bene
e le ha fatto un piccolo regalo, visto che doveva partire per un paese
straniero.. non vedo il motivo di farsi paranoie inutili”
“Lo so che Alice non è pericolosa, figurati! La
conosco da tanto e poverina ne ha passate veramente tante…
tra la morte di sua madre, ha dovuto andarsene da Mystic
Falls…” ma Bonnie venne
prontamente interrotta da Damon:
“Aspetta.. sua madre è morta?” chiese allibito. Non
lo sapeva.
“Si.. purtroppo è morta dandola alla luce e quindi
non l’ha mai conosciuta… anche se non lo da a vedere,
ne soffre moltissimo perché pensa di essere la causa della sua morte. E’ stata
durissima la sua infanzia ma poi è arrivata Beth e… insomma con lei è difficile essere tristi o sconsolati!”
mormorò, intristendosi mentre parlava della vita di Alice.
Damon ne fu molto sorpreso, perché non poteva
immaginare, che Alice avesse dovuto subire una perdita così grave; si girò a
guardare Alice che stava ridendo insieme a Beth. Il
suo sguardo per un attimo si fece triste e malinconico, perché anche lui sapeva
cosa volesse dire perdere un familiare in quel modo…
Quando era nato Stefan, il parto era stato molto
difficile e la madre dopo pochi giorni perì.. lasciando soli Damon e il piccolo
Stefan con un padre autoritario e severo, che non
dimostrava mai il suo affetto.
Guardò pensieroso il viso di Alice ancora per
qualche secondo, poi salutò Bonnie dicendole di non
preoccuparsi e che ci avrebbe pensato lui ai fanatici.
D’altronde era così… non
c’era niente di cui preoccuparsi o scandalizzarsi…
non c’era niente di strano in Alice.
Xavier
entrò con passi veloci e affrettati lungo un corridoio buio, che sembrava non
finire mai. Lungo il tragitto incontrò diversi uomini che lo salutarono
cordialmente e con rispetto, ma Xavier andava
talmente di fretta e aveva uno sguardo così sconvolto che non ricambiò e
affrettò sempre di più il passo.
Arrivò in una specie di bunker blindato e
sorvegliato da diversi uomini, che appena lo videro arretrarono di un passo e
si dileguarono per lasciarlo solo.
Circolavano strane voci in quella residenza
infernale, a dir poco inquietanti; in pochi ne parlavano ma avevano sentito
dire che Xavier possedeva... era assurdo ma a quanto
pare possedeva un'arma mortale e pericolosa per chiunque..un mostro
precisamente.
Xavier
si sfilò la collana a forma di croce e la depose nella serratura di una porta
blindata, e appena fu inserita scattò un meccanismo per cui la porta si aprì
automaticamente.
Dopodiché riprese la collana, e se la mise al collo
con cura. Sul lato più lungo della croce c'era una scritta antica incisa nel
metallo "Rosenkreuz".
Xavier
si ritrovò in un ampia stanza semi-buia e davanti a sé c'era una vetro spesso a
due strati; il fanatico si avvicinò e dopo qualche minuto comparve dall'altro
lato dello specchio una figura nera.. si evidenziò un uomo abbastanza alto, con
i capelli e occhi scuri e una faccia terrificante.
"Sei venuto finalmente" sussurrò con voce
fredda, priva di umanità.
"Sapevi benissimo che ero occupato.. ho fatto
quello che mi hai chiesto" rispose Xavier.
"E..?"
Il fanatico in breve gli spiegò quello che era
successo a Mystic Falls,
che purtroppo non erano riusciti a trovare la pietra di luna ma era fiducioso
di riuscire nell'intento.
Inoltre gli disse che Theo era morto per mano di un
vampiro.
"Se quello stregone é morto mi spieghi come
faccio a uscire di qui?" chiese freddo l'uomo.
"Ci sono altri stregoni di questo non devi
preoccuparti.. piuttosto dovrai farlo quando ti dirò chi é stato ad
ucciderlo"
Dopo averlo saputo, l'uomo rimase lo stesso immobile
e privo di emozioni, sebbene qualcosa nell'espressione dura nel suo viso fosse
cambiata, anche se solo per un secondo.
"C'è un altra cosa che devi sapere" disse Xavier e proseguì dicendo ciò che Theo gli aveva sussurrato
all'orecchio, nella casa diroccata.
Questa volta l'uomo spalancò gli occhi neri e
sembrava stesse tremando... dalla rabbia.
"Xavier tu conosci la
storia della mia famiglia, quindi non posso tollerare questi tuoi
giochetti" sussurrò feroce, abbassando il tono della voce.
"E visto che ci conosciamo da tanto, ormai
dovresti sapere che questi giochetti non sono da me... é tutto vero comunque,
almeno così mi ha detto Theo." rispose Xavier
sincero.
"Theo si é sbagliato"
"Theo non si sbagliava mai."
L'uomo sembrava non volerci credere, ogni centimetro
del suo corpo gli intimava di stare all'erta e di guardare in faccia la realtà.
Non poteva essere.. eppure..
"Portamela qui" disse infine.
Xavier
rimase allibito da quella sua richiesta.
"La ragazza? Perché? Non ne vedo il motivo di
esporci così tanto"
"Perché voglio constatarlo io stesso. Me la
devi per forza portare qui, visto che non posso muovermi, quindi fai ciò che ti
ho chiesto" rispose duro per voler verificare la teoria di Theo.
Xavier
invece rimase profondamente offeso per quel suo tono arrogante e strinse i
pugni, mentre l'uomo si girò e gli diede le spalle.
Poi alla fine si rigirò e guardò Xavier
negli occhi:
"Per favore" aggiunse in tono glaciale
misto a cortese, questa volta.
Xavier
sorrise debolmente e rispose:
"Come vuoi, Michael"
Dopo aver detto questo, fece passare attraverso una
piccola fessura, una sacca di sangue e se ne andò, richiudendo dietro di sé la
porta con un tonfo rimbombante.
Ciao
carissime … lo so è quasi un mese che non pubblico e mi prenderei a schiaffi da
sola XDXDXD ma spero che la giuria mi perdonerà per questa mia
inadempienza!!!!! Comunque, tornando a noi per farmi perdonare vi ho postato un
capitolo più lungo del solito e ricco di contenuti, tra cui il tanto atteso
bacio tra Alice e Damon, la scena del bar che a mio parere è fantastica per non
parlare poi della scena di Adrian davanti alla scuola
e la gelosia di Damon!!!! XDXDXD
Parlando
di Adrian, secondo voi Damon ha ragione quando dice
che lui ha qualche mira su Alice o è solo frutto della sua gelosia?? Fatemi
sapere i vostri pareri mi raccomando!!!! E vi posto qui sotto la foto del
nostro Adrian per chi non l’avesse ancora visto!!!!
XDXDXD
Foto Adrian
http://www.flickr.com/photos/sweetalwys4eva/5063731423/
E
per concludere in bellezza la scena finale con il colpo di scena … chi se l’aspettava????
Ovviamente
ringrazio tutte le persone che hanno recensito gli scorsi capitoli, le persone
che hanno inserito la storia nelle seguite e nelle ricordate e le persone
silenziose che leggono!!!! XDXDXD
Spero
di non aver deluso le vostre aspettative e attendo con ansia le vostre
recensioni sempre molto gradite!!!! XDXDXD
Vi
invito a leggere questa storia della mia Beta che non è altro il seguito della
storia di Briony e Elijah fate girare la voce perché
questa storia merita davvero!!!! XDXDXD
Ecco
il link per leggerla mi raccomando lasciatele tante belle recensioni!!!!
XDXDXD
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=953262
Dopo
questo vi auguro una buona giornata ci vediamo al prossimo capitolo che ora
come ora non so quando sarà anche se spero presto!!!! XDXDXDXD