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Autore: Sora89 et HikariKanna    20/09/2006    5 recensioni
Cosa succederebbe se Sora e Hikari partissero per la Francia per un anno?E se incontrassero...dei ragazzi speciali? è la prima fanfiction che scriviamo insieme,e vorremmo sapere cosa ne pensate!^^
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Sora Takenouchi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Hikari

“Hikari!!!Hai finito??”

“Un secondo!”

Era il primo giorno di scuola,per la nostra brunetta,ed era già in ritardo. Allora forse non era solo di Taichi la colpa!

Ansante, Hikari corse fuori dall’ appartamento che aveva.

“Scusami,Kirsten!”

“Qui direbbero:de rien…”disse l’americana sorridendo. Quella di parlare con persone completamente diverse era una delle cose più belle di quell’esperienza:c’era gente da ogni dove,ed era davvero fantastico potersi confrontare con altre culture!
”Pronta per il primo giorno,Hikari?”

“Oh,sì…sono solo un po’ tesa;sai com’è,non conosciamo la classe,i professori…”

“Le classi non sono fisse,ci sono diverse aule,quindi,almeno per quello, non dovresti preoccuparti più di tanto…”

“Se lo dici tu!”sospirò la giapponesina.

Non che lei avesse mai avuto molti problemi ad orientarsi,e ci teneva davvero tanto a fare amicizia,però…

“Ragazze!!Com’è che siete sempre le ultime?”

Erano scese dal palazzo in cui erano state alloggiate,e il tutor le stava rimbeccando per bene.

“Questo è un lavoro di responsabilità!Non potete fare sempre i comodi vostri,perché qui c’è gente che lavora per voi!E statemi a sentire quando parlo!”
Sì,sì…nessuno fra i ragazzi che c’erano lo stava ascoltando sul serio. Quando finalmente la sua gola non ne poté più,si avviarono alla scuola superiore.

 

Essendo il primo giorno di scuola,dappertutto si potevano vedere persone che erano state lontane tutta l’estate e che adesso si ritrovavano. L’atmosfera era allegra,nonostante si preannunciassero nove mesi di “duro”studio!

“Bene,ragazzi,adesso sarete divisi per classi. Poi vi dirò in che aula sarete,va bene?”

Senza aspettare una qualsiasi risposta,il tutor si diede da fare.

Hikari capitò assieme a Kirsten,per fortuna, e ad un ragazzo greco,Alexes, nella 4 L di quell’istituto linguistico . Dovevano dirigersi nell’aula di chimica,dove sarebbero stati presentati alla classe.

“Meno male che siamo capitate in classe insieme,Kirsten!”
”Sì,infatti!Metti che questi sono i tipici francesini per benino,con la puzza sotto il naso…almeno staremo insieme!”

“Già!” Hikari si soffermò ad osservare Alexes. Si vedeva che era greco,aveva capelli e occhi scuri,come la sua carnagione. Da quando l’aveva conosciuto,non aveva detto molto. Forse non capiva alcune cose,o forse era solo carattere,ma non le andava che fosse così chiuso;perciò decise di parlargli un po’.

“E tu,Alexes?Che ne dici ? "

"Di cosa ? "

“Oh,non saprei…della scuola,del progetto…”

“Ah. Bè,è presto per dire qualcosa.”

Le sue parole avevano un tono deciso,tale da chiudere il discorso.

Hikari si sentì avvampare per l’imbarazzo,mentre Kirsten le dava una gomitata per dire:”Tanto è inutile,non parlerà mai più del dovuto.”

Uff…erano arrivati all’aula,e Kirsten bussò decisa.

Qui est-là?”

Chiese una voce gentile di donna,mentre apriva la porta. “Oh,ma siete voi!Entrate,entrate,s’il vous plaÎt !”

C’erano formule incomprensibili sulla lavagna!!

“Alors,garçons…”iniziò l’insegnante  decisa a far trovare gli alunni internazionali a loro agio. “Questi sono i vostri nuovi compagni…Kirsten…”

Kirsten fece un saluto infantile con la mano.

“…Hikari…e Alexes…Mi raccomando,siate gentili con loro!”

Hikari fece un breve inchino con la testa(retaggio dell’essere giapponese),mentre Alexes fece un breve e impercettibile gesto con la mano.

“Dunque…come avrete capito,garçons, questa è la lezione di chimica. Quando suonerà la campanella,dovrete dirigervi nell’aula di letteratura…l’orario ve lo diremo più tardi.”

Finite dunque le presentazioni,il trio cercò dei posti per sistemarsi. Trovarono dei posti in fondo alla classe,ovviamente,ma visto lo scarso interesse che avevano tutt’e tre per quella materia,non potevano chiedere di meglio.

Hikari squadrò bene i suoi compagni di corso. Non sembravano affatto male,ma fra di loro non c’era quel ragazzo biondo che aveva visto vicino a quel bar…sospirò,forse era più grande!

“Smettila di desiderare troppo,Hikari.”si disse fra sé e sé. I sogni potevano essere belli,sì…ma meglio non illudersi. Poi ripensò anche a Daisuke,a cui mancava tanto…però fra i due non ci poteva essere confronto!

 

Conclusa finalmente la lezione,si dovettero dirigere all’aula di letteratura. In realtà,prima,dovevano andare per forza agli armadietti,per recuperare i libri attinenti alla materia.

Ora,c’era un piccolissimo problema... Non sapeva la combinazione,e aveva perso strada facendo Kirsten,Alexes e qualunque studente internazionale! Il suo armadietto era posto in mezzo a quelli di studenti normalissimi,che la guardavano armeggiare con molta curiosità.

“Dio!Come si apre questo coso?!” Inutile…gli armadietti francesi non si riescono a scassinare!!

“Je peux t’aider ? "(*)

" Magari !"disse Hikari prima di rendersi realmente conto di chi fosse il suo interlocutore. Alzò pian piano la testa,e davanti a lei…tipo un angelo che compare quando hai bisogno d’aiuto…c’era il biondino dell’altra sera!!!Allora non era di molto più grande di lei!Le mancò il fiato per un istante,e si rese conto che gli aveva parlato in giapponese!Merde! Ma il ragazzo sorridente parve capire lo stesso.

“Ah…quindi non sai la combinazione?”

Lei scosse la testa,incapace anche solo di proferire parola. Lui provò in tutti i modi ad aiutarla,mentre il corridoio si svuotava lentamente.

Quando rimasero solo loro due,lui rosso per lo sforzo,lei per ben altri motivi,il ragazzo prese finalmente la risoluzione di andare dal preside.

“Vieni con me?”le chiese gentilmente,porgendole la mano.

O-oui…”Sì!!!Hikari accettò la mano,e si stavano avviando,quando…

“HIKARI!Ma dov ’eri finita?!”Una Kirsten agitatissima si presentò loro davanti. Capì immediatamente la situazione,e si pentì d’ aver rovinato l’atmosfera.

Hikari stava per perdere la sua proverbiale calma,ma l’imbarazzo fu più forte.

“Ecco…io…non sapevo la combinazione e…e…lui mi voleva aiutare.”
”Ma è una tua amica?”sussurrò il biondo all’indirizzo della brunetta. La distanza fra di loro diminuì paurosamente,e Hikari per due secondi riuscì a sentire i suoi capelli che le solleticavano il viso,annuendo nervosa.

“Comunque,ce l’avevo io la combinazione,Hikari!”disse Kirsten,divertita a vedere la povera malcapitata arrossire sempre di più.

“Ma tu eri scomparsa!”esclamò lei,stringendo ancora la mano del ragazzo. Cavoli!Doveva staccarsi!Altrimenti cosa avrebbe pensato di lei?

“Vabbè,ora te lo apro io.”

Kirsten armeggiò un secondo,e fece uscire fuori tutti i libri che servivano. A quel punto la presenza del ragazzo era inutile. Considerata da un altro punto di vista,però,era la presenza di Kirsten ad essere inutile...!

Lui tolse la mano da quella di lei,e fece per andarsene.
”No,aspetta!Vorrei ringraziarti…”gridò Hikari. “Mi dici almeno il tuo nome?”

“Takeru Takaishi. Comunque non fa niente,l’ho fatto volentieri.”disse il ragazzo prima di scomparire nell’aula di francese.

Takeru??Allora aveva capito bene l’altra sera!Aveva un nome giapponese!!!Doveva indagare a fondo,magari andando in quel bar,ma prima…

“Kirsten……..”sussurrò Hikari con una voce lugubre e minacciosa. “Hai idea di cosa hai rovinato?!”

“Tesoro,quello è uno dei ragazzi più belli ed irraggiungibili della scuola,a quanto ho saputo. Non ti pare di volere troppo?”mormorò l’americana.

 

 

Coche!(**)Non puoi abbandonarmi adesso!”Un ragazzo dall’inconfondibile accento spagnolo stava imprecando contro il proprio veicolo. Non era solo,infatti dalla macchina uscì una ragazza dai capelli rossicci.

“Josè…dai,vado a piedi!”cercò di consolarlo la ragazza.

“NO!Non se ne parla!Un vero cavaliere mantiene le sue promesse!Avevo detto che ti avrei accompagnata,e così sarà!Dovessi anche portarti in braccio!”
Ok,ok,meglio andare a piedi. La prospettiva di essere portata all’Università in braccio a Josè non era una delle più allettanti.

Sora osservò il piccolo orologio al polso. Si era data tanto da fare,era pure in anticipo!!Ma grazie a quel vecchio macinino,e al fatto che a fare la barista non si riusciva a comprare una macchina,avrebbe rischiato seriamente di non arrivare in orario.

“Vediamo se Erika può aiutarmi…”pensò ad alta voce la ragazza.

“No…ora sta facendo l’esame all’universidad!”affermò ad alta voce lo spagnolo,trafficando col motore e sporco d’olio.

“Josè,non è che potresti sforzarti di parlare francese?!Ricordati che non sono europea,e poi non capisco nulla di spagnolo!!” esclamò Sora spazientita. Uffa,neanche Erika era disponibile!

“Va bene,mi vida!”disse lui.

‘Ma allora non ha capito proprio niente!!’pensò la ragazza,guardando disperata l’orologio. Aveva ancora venti minuti d’anticipo…

“Ma tu guarda!La ragazzina col testone!”

Un ragazzo con la moto si fermò davanti a loro,togliendosi il casco. Sora riconobbe,purtroppo,immediatamente la sua voce.

“Quante volte ti devo dire che io non ho il testone?!”urlò,rivolta a quell’irritante biondo dell’altra volta.

“Uuuh…vedo che hai problemi con la macchina!Eh,questo non succede ad avere una moto ultimo modello…”

“Magari tipo la tua,vero?”sospirò la ragazza,notando che effettivamente quella moto era tenuta proprio bene.

“Vedo che hai capito…lui è un tuo amico?”chiese il bel cantante.

Sora non fece in tempo a parlare,che Josè alzò lo sguardo e vide il possibile rivale.

“No,io non sono un suo amico…sono il futuro fidanzato!”le strizzò l’occhio. Sora voleva precipitare in un profondissimo abisso. Non c’è niente di meglio,dopotutto,che trovarsi in ritardo il primo giorno di scuola,avere davanti una persona che ti prende in giro e un’altra che è completamente andata fuori di testa!

“Ah…hai molta autostima,vero…?”Il cantante cercò di capire il nome del moretto.

“Ah,giusto…Josè.”

“Yamato.” Il biondo fu stranamente gentile,ma nella stretta di mano che si scambiarono c’era qualcosa che sapeva vagamente di sfida. Tutti e due sembravano molto infastiditi dall’altra presenza maschile.

“Ma dove devi andare,ragazzina?”volle informarsi Yamato.

Sora,pur interrogandosi sul perché avesse un nome spiccatamente giapponese,rispose piccata:

“A parte il fatto che gradirei essere chiamata col mio nome Sora. Capisci?

S-O-R-A!”sillabò il proprio nome,quasi lui stesse all’asilo.

“Va bene,SORA,ti accompagno se ti va…”

EH???”Ti accompagno se ti va”?Davvero parole così gentili erano uscite dalla sua bocca??

Lo scrutò attentamente. Mmm…no,probabilmente doveva solo far ingelosire qualche ex. O forse lo faceva per darsi un tono!

“Non preoccuparti,caro,ma ci sono io aquì per lei!” rispose lo spagnolo,con la segreta convinzione che la macchina non si sarebbe mai riavviata…

“Ehi,calmo,Juan…”

“Josè.”

“È lo stesso. Comunque,l’ho chiesto a lei,mica a te. “Rifletti,ragaz…cioè,Sora,mancano dieci minuti all’inizio della lezione.”

Quanto era prepotente e infantile!Nonostante tutto,però,sarebbe arrivata prima…

“Josè…scusa,ma sai com’è…”indicò imbarazzata l’orologio.

“Entiendo…”mormorò lui,chiamando l’assistenza stradale. Avrebbe dovuto pensarci prima!
”Entiendo?E che roba è?”

“Yamato,credo sia un “Capisco”…”disse Sora,assicurandosi il casco.

Lei non aveva mai cavalcato una moto prima di quel momento,ma stare appiccicata a un tizio che non sopportava,per quanto carino,e vedere sempre più lontano un proprio amico,bè,faceva uno strano effetto…Josè era carino,simpatico,ma solo questo,davvero. Non avrebbe potuto immaginarsi un possibile fidanzamento con lui!E poi c’era questo strano cantante motociclista con un nome giapponese…che lei cordialmente sopportava poco. In effetti,aveva accettato solo perché non voleva dare una brutta impressione fin da subito.

“Siamo arrivati,mademoiselle!”

Dopo un viaggio non esattamente calmissimo,Sora si ritrovò davanti all’edificio che tanto aveva sognato nei mesi precedenti. Proprio come se l’era sempre sognato:non un edificio vecchio,bensì un edificio che sapesse di vissuto…colorato,sì che dava l’impressione di una scuola di moda!

Arrivare insieme a Yamato le fece guadagnare punti agli occhi di alcune ragazze,ma d’altro canto poteva quasi sentire sulle pelle le occhiate d’invidia. Era davvero così agognato quel ragazzo?
”Grazie davvero per il passaggio…”affermò,sentendo finalmente la terraferma sotto i piedi.

“Nulla…ci rivediamo stasera!”
Partì a tutta velocità,ricordandole che la sera avrebbe dovuto faticare di nuovo parecchio!

‘Non ci pensare,Sora…’ si ripeté mentalmente.

Intanto le occhiate aumentavano a macchia d’olio.

 

“Sora…finalmente!Josè mi ha detto che hai avuto problemi stamattina…”asserì una ragazza occhialuta sorridendo.

“ERIKA!!Meno male che sei qui!”

Sora era appena uscita dalla propria aula,dove aveva cercato di capire l’haute couture in francese…era stato difficile,sì,ma dopotutto erano solo i primi tempi!E per nulla al mondo vi avrebbe rinunciato! Uscita,insomma,si era imbattuta nella sua coinquilina…anzi,vedendo bene,c’era anche Josè.

“Josè…ce l’hai ancora con me per stamattina?”chiese la rossa cautamente.

L’espressione di lui si rasserenò notevolmente.”Ma no,Sora…Come potrei avercela con te,luce dei miei occhi?!”

Si inginocchiò,particolarmente ispirato.

Erika lo rialzò tirandolo per le orecchie,facendolo anche tornare con i piedi per terra. “Ma ora la tua macchina dov ’è finita?”
Taller eléctrico…”
”COSA?”esclamarono le due ragazze all’unisono.

“Elettrauto!”sbuffò Josè.

“Allora,ragazzi,smettiamola di discutere!Andiamo a mangiare!”propose Sora entusiasta.

“Dai,conosco un ristorantino internazionale che è la fine del mondo!”disse Erika con gli occhi luccicanti.

“Basta che ci sia la paella…”bofonchiò il ballerino.

Ridendo,Erika lo rassicurò.

“Ah,Erika…com’è andato l’esame?”chiese gentile Sora.

“Benissimo…ne dubitavi,forse?” scherzò l’italiana.

“No di certo!Tu sei sempre perfetta!”Josè la guardò di sottecchi.

“Tu sei solo invidioso,Josè!”

“Per niente…meglio ballare che passare sempre il tempo col naso sui libri!”

Lui le fece una linguaccia,lei iniziò a strepitare arrabbiata. Ecco,Sora non riusciva a capirli quei due…Erika era sempre così gentile,posata,seriosa…lui era l’opposto!Ma è risaputo il detto che gli opposti si attraggono… beh,forse quei due erano l’eccezione che confermava la regola!

Finalmente arrivarono al famoso locale. Erika gustò la pasta,per quanto dicesse:”Bleah,i francesi non la sanno fare!”;Josè la sua amatissima paella(che a sua detta era buona),mentre Sora scelse un piatto francese. Amava gustare la cucina di altri posti,nonostante fosse per ovvi motivi legata alla sua cucina nazionale!

“Hai ancora lezione più tardi,Sora?” domandò Josè.

Sora scosse la testa. “No,ma alle sette comincio a lavorare…”

“Quindi alla fine il signor Romains ti ha preso?”

“Sì,Erika…devo dire che è stato molto gentile!”

“Eh,sì…il suo locale è molto conosciuto qui in città!” s’intromise Josè.

“Anche perché canta Yamato Ishida,con la sua band…”disse Erika con occhi sognanti.

“Non mi dirai che ti piace,vero?!”esclamò Sora. No,non era possibile!!Erika era una ragazza intelligente!

“E a chi non piace?Dai,sono sicura che ha colpito anche te…”Erika le diede una piccola gomitata,facendole l’occhiolino.

“Affatto!!!”

“Sì,sì…”rispose l’altra in tono poco convinto.

“Ma è quello di stamattina?!”chiese Josè allarmato.

“Sì,Josè…”sospirò Sora.

“Erika,ciò conferma i tuoi gusti pessimi…Sono molto meglio io!”

“Sì,su un altro pianeta…”sussurrò Erika a Sora,che scoppiò a ridere. Josè le guardò in maniera interrogativa,come a dire :”Donne!Chi le capisce è bravo!”

 

Al diavolo i bicchieri da lavare! Uff…Sora era così stanca! Non erano neanche le dieci(e ciò voleva dire aspettare almeno altre quattro ore prima di poter staccare!),ma era già distrutta! Si vedeva che “Le Rencontre” era uno dei locali più in,tutti i giovani erano lì a divertirsi! Tranne lei,che doveva lavorare…

Persino Erika non era rimasta sui libri,Josè l’aveva convinta(chissà come!)a vederlo ballare,in modo che lei si rendesse conto di chi aveva davanti. In realtà,aveva invitato anche lei;ma doveva lavorare! E stranamente non aveva ancora visto Yamato…

“Brava,Sora!So che per te è dura,ma stai facendo un ottimo lavoro!”
”Ah,signor Romains…è lei…grazie mille!”Sora sorrise al suo cortese principale.

“Senta…”continuò la ragazza.”…ma stasera non viene Yamato a cantare?”

Lui sorrise,e rispose:”Perché,sei interessata a lui?”

Sora fece una faccia così buffa che l’uomo si affrettò a dire:”Dai,scherzavo!Comunque sì,verrà a momenti!”

Si allontanò velocemente,lasciando la ragazza con dei boccali da riempire. Era curiosa di sentire la voce di Yamato…sbruffone com’era,probabilmente lo applaudivano solo per l’aspetto fisico! In effetti,la clientela femminile predominava…

All’improvviso,chinata sotto il bancone a prendere un po’ di ghiaccio,sentì un applauso fortissimo. Per la curiosità di vedere, sbatté la testa. “AHIA!!Ma tu vedi,Yamato mi fa male anche a distanza!”

Ci aveva visto giusto,l’applauso era per l’entrata in scena di Yamato & co. Dietro le quinte,però,vide un altro ragazzo biondino, più piccolo ma molto simile a quello sbruffone…chissà chi era!

“Una coca cola al limone…”

Oh,un’ordinazione!Che sciocca a soffermarsi su di loro!

“Subito…”

“Sora??” Una voce femminile era abbastanza stupita. Ma chi diavolo…? Sora ci mise un po’ a capire di chi fossero la voce e il volto,vista l’oscurità e la musica.

“Hikari?!Che ci fai qui?”

“Che ci fai tu qui?!”esclamò la bruna,sorpresissima. Lei e Sora non si vedevano da quel giorno in aeroporto!

“Io ci lavoro…ma tu?”

“Ehm…”Hikari arrossì parecchio. “Io ero venuta qui…per…ahem…vedere una persona!”

“Chi?”chiese Sora,sperando vivamente non fosse Yamato.

“Quel biondino lì…no,non quello che canta…l’altro…”

“Uff…per un attimo avevo temuto che…” sospirò. Meno male che Hikari non si era presa una cotta per quel bellimbusto!

“Cosa?”chiese l’altra in preda alla curiosità.

“Avevo temuto che ti fossi innamorata di Yamato,il cantante…!Non te lo consiglio proprio!”

Hikari represse a stento un sorriso…Sora si stava comportando in maniera esilarante!

“Non ti preoccupare…quello te lo lascio!”

“Ma…hai frainteso tutto!”

“Come no…ora vado,Sora…”

“Sì,va a fare conquiste…”

L’espressione di Hikari s’incupì un po’. Cercare anche solo di parlare con Takeru era un’impresa impossibile…

“È uno dei ragazzi più desiderati di tutta la scuola!”

“Ah,punti in alto…”

“Una soda fresca,per favore…”

Una voce maschile aveva fatto un’altra ordinazione,distogliendo così Sora dalla conversazione.

“Certo!Ecco a lei!”

“Ehi,ma tu non sei…aspetta…Hikari,giusto?Almeno,la tua amica ti ha chiamato così!”

“Takeru?!Scusa,ma non ti avevo proprio riconosciuto!”Da dove era sbucato?!

Hikari si profuse in mille scuse davanti al bel ragazzo,sotto lo sguardo divertito di Sora. Sì,era carino,ma aveva sì e no 18 anni…e poi lei non era andata lì per trovare l’amore!

Sora si rese conto che non aveva prestato affatto attenzione alle canzoni che Yamato stava cantando…forse perché erano tutte rock!

“Ehi,ma siete sorelle?”chiese Takeru a Hikari.

“No…siamo solo amiche!”gli rispose lei.

Che bello poter scambiare quattro chiacchiere con lui!

Solo che tutt’a un tratto la musica cambiò,era diventata una bellissima ballata lenta,e Takeru venne invaso letteralmente dalle fan,che volevano ballare con lui. Senza considerare tutte le ragazze adoranti ai piedi di Yamato! Sora non poteva sopportare quelle persone che davano false speranze,e Yamato che sorrideva loro,era proprio una di queste!

“Mi dispiace,Hikari…”
”Di cosa,Sora?”
Ma…Yamato aveva una voce stupenda!!Come aveva fatto a non accorgersene prima? Rimase tutto il tempo della canzone ad osservarlo,senza neanche rendersene conto. La sua voce aveva un effetto così…sconvolgente…

Yamato la vide e le sorrise,sincero. A quel sorriso,il cervello di Sora parve risvegliarsi dalla trance in cui era caduto…distolse di colpo lo sguardo.

“Sora…!”

“Eh,cosa,Hikari?”

“Niente…”disse lei,cercando con lo sguardo Takeru…uffa,era scomparso! Intanto erano già le undici e qualcosa;quindi doveva tornare a casa dal tutor…sennò chissà che ramanzina l’avrebbe aspettata!

“Allora a presto,Sora!Verrò spesso a trovarti!”

“Ci conto!!”la salutò l’altra.

Sora continuò a raccogliere ordinazioni su ordinazioni,e ad asciugare bicchieri fino all’una. Era davvero esausta…

“Mi dai una birra,SORA?”disse in modo spavaldo un ragazzo sui vent’anni circa. L’unico che diceva il suo nome in quel modo era…
”Non c’è bisogno di enfatizzare così il mio nome!”rispose la barista guardando negli occhi l’interlocutore. Come le faceva rabbia!!Yamato era così spaccone,eppure sapeva incantare!
”Ehi,come siamo acide!Strano,però…quando cantavo non eri così!”sorrise sprezzante.

“Tsk…sei solo un po’ bravo a cantare,tutto qui.”gli rispose lei,porgendogli il boccale e arrossendo un po’.

“Come vuoi…vabbè,andiamo,Takeru,per te è già tardissimo!”Yamato si rivolse a quel ragazzo che tanto piaceva a Hikari. Mmm…che fossero fratelli?

Au revoir…” la salutò Yamato. Takeru le fece un cenno con la mano.

Sora non se ne curò più di tanto,della presunta parentela fra i due,anche perché era quasi orario di chiusura!

E pensare che…in fondo era ancora il suo primo giorno effettivo!

 

(*)=Posso aiutarti?

(**)=Macchina!

HikariKanna:ohhh,finalmente ho finito questo capitolo!!!Scusate per l’enorme ritardo(causa quell’orribile edificio chiamato scuola)!!Speriamo però che questo capitolo vi sia piaciuto!(a me è piaciuto descrivere l’incontro fra Takeru e Hikari!^_^ Eh eh,conoscendomi!XD) Adesso passo la linea a Sora89!^^

Sora89: Direi che come storia siamo a buon punto no? Le novità sono già state affrontate da entrambe le nostre protagoniste… Ora cominceranno i casini!! Il prossimo capitolo tocca a me!!!

Non ho la più pallida idea di cosa scriverò… Ma si scoprirà presto ( almeno spero…)!!!

Sora89+HikariKanna: Au revoir!!

  
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