“Hikari!!!Hai
finito??”
“Un secondo!”
Era il primo
giorno di scuola,per la nostra brunetta,ed era già in ritardo. Allora forse non
era solo di Taichi la colpa!
Ansante, Hikari
corse fuori dall’ appartamento che aveva.
“Scusami,Kirsten!”
“Qui direbbero:de
rien…”disse l’americana sorridendo. Quella di parlare con persone
completamente diverse era una delle cose più belle di quell’esperienza:c’era
gente da ogni dove,ed era davvero fantastico potersi confrontare con altre
culture!
”Pronta per il primo giorno,Hikari?”
“Oh,sì…sono solo
un po’ tesa;sai com’è,non conosciamo la classe,i professori…”
“Le classi non
sono fisse,ci sono diverse aule,quindi,almeno per quello, non dovresti
preoccuparti più di tanto…”
“Se lo dici
tu!”sospirò la giapponesina.
Non che lei avesse
mai avuto molti problemi ad orientarsi,e ci teneva davvero tanto a fare
amicizia,però…
“Ragazze!!Com’è
che siete sempre le ultime?”
Erano scese dal
palazzo in cui erano state alloggiate,e il tutor le stava rimbeccando per bene.
“Questo è un
lavoro di responsabilità!Non potete fare sempre i comodi vostri,perché qui c’è
gente che lavora per voi!E statemi a sentire quando parlo!”
Sì,sì…nessuno fra i ragazzi che c’erano lo stava ascoltando sul serio. Quando
finalmente la sua gola non ne poté più,si avviarono alla scuola superiore.
Essendo il primo
giorno di scuola,dappertutto si potevano vedere persone che erano state lontane
tutta l’estate e che adesso si ritrovavano. L’atmosfera era allegra,nonostante
si preannunciassero nove mesi di “duro”studio!
“Bene,ragazzi,adesso
sarete divisi per classi. Poi vi dirò in che aula sarete,va bene?”
Senza aspettare
una qualsiasi risposta,il tutor si diede da fare.
Hikari capitò
assieme a Kirsten,per fortuna, e ad un ragazzo greco,Alexes, nella 4 L di
quell’istituto linguistico . Dovevano dirigersi nell’aula di chimica,dove
sarebbero stati presentati alla classe.
“Meno male che
siamo capitate in classe insieme,Kirsten!”
”Sì,infatti!Metti che questi sono i tipici francesini per benino,con la puzza
sotto il naso…almeno staremo insieme!”
“Già!” Hikari si
soffermò ad osservare Alexes. Si vedeva che era greco,aveva capelli e occhi
scuri,come la sua carnagione. Da quando l’aveva conosciuto,non aveva detto
molto. Forse non capiva alcune cose,o forse era solo carattere,ma non le andava
che fosse così chiuso;perciò decise di parlargli un po’.
“E tu,Alexes?Che ne dici ? "
"Di
cosa ? "
“Oh,non
saprei…della scuola,del progetto…”
“Ah. Bè,è presto
per dire qualcosa.”
Le sue parole
avevano un tono deciso,tale da chiudere il discorso.
Hikari si sentì
avvampare per l’imbarazzo,mentre Kirsten le dava una gomitata per dire:”Tanto è
inutile,non parlerà mai più del dovuto.”
Uff…erano
arrivati all’aula,e Kirsten bussò decisa.
“Qui est-là?”
Chiese una voce
gentile di donna,mentre apriva la porta. “Oh,ma siete voi!Entrate,entrate,s’il
vous plaÎt !”
C’erano formule
incomprensibili sulla lavagna!!
“Alors,garçons…”iniziò l’insegnante decisa a far trovare gli alunni
internazionali a loro agio. “Questi sono i vostri nuovi compagni…Kirsten…”
Kirsten fece un
saluto infantile con la mano.
“…Hikari…e
Alexes…Mi raccomando,siate gentili con loro!”
Hikari fece un
breve inchino con la testa(retaggio dell’essere giapponese),mentre Alexes fece
un breve e impercettibile gesto con la mano.
“Dunque…come
avrete capito,garçons, questa è la lezione di chimica. Quando suonerà la
campanella,dovrete dirigervi nell’aula di letteratura…l’orario ve lo diremo più
tardi.”
Finite dunque le
presentazioni,il trio cercò dei posti per sistemarsi. Trovarono dei posti in
fondo alla classe,ovviamente,ma visto lo scarso interesse che avevano tutt’e
tre per quella materia,non potevano chiedere di meglio.
Hikari squadrò
bene i suoi compagni di corso. Non sembravano affatto male,ma fra di loro non
c’era quel ragazzo biondo che aveva visto vicino a quel bar…sospirò,forse era
più grande!
“Smettila di
desiderare troppo,Hikari.”si disse fra sé e sé. I sogni potevano essere
belli,sì…ma meglio non illudersi. Poi ripensò anche a Daisuke,a cui mancava
tanto…però fra i due non ci poteva essere confronto!
Conclusa
finalmente la lezione,si dovettero dirigere all’aula di letteratura. In
realtà,prima,dovevano andare per forza agli armadietti,per recuperare i libri
attinenti alla materia.
Ora,c’era un
piccolissimo problema... Non sapeva la combinazione,e aveva perso strada
facendo Kirsten,Alexes e qualunque studente internazionale! Il suo armadietto
era posto in mezzo a quelli di studenti normalissimi,che la guardavano
armeggiare con molta curiosità.
“Dio!Come si
apre questo coso?!” Inutile…gli armadietti francesi non si riescono a
scassinare!!
“Je peux t’aider ? "(*)
" Magari !"disse
Hikari prima di rendersi realmente conto di chi fosse il suo interlocutore.
Alzò pian piano la testa,e davanti a lei…tipo un angelo che compare quando hai
bisogno d’aiuto…c’era il biondino dell’altra sera!!!Allora non era di molto più
grande di lei!Le mancò il fiato per un istante,e si rese conto che gli aveva
parlato in giapponese!Merde! Ma il ragazzo sorridente parve capire lo
stesso.
“Ah…quindi non
sai la combinazione?”
Lei scosse la
testa,incapace anche solo di proferire parola. Lui provò in tutti i modi ad
aiutarla,mentre il corridoio si svuotava lentamente.
Quando rimasero
solo loro due,lui rosso per lo sforzo,lei per ben altri motivi,il ragazzo prese
finalmente la risoluzione di andare dal preside.
“Vieni con
me?”le chiese gentilmente,porgendole la mano.
“O-oui…”Sì!!!Hikari
accettò la mano,e si stavano avviando,quando…
“HIKARI!Ma dov
’eri finita?!”Una Kirsten agitatissima si presentò loro davanti. Capì
immediatamente la situazione,e si pentì d’ aver rovinato l’atmosfera.
Hikari stava per
perdere la sua proverbiale calma,ma l’imbarazzo fu più forte.
“Ecco…io…non
sapevo la combinazione e…e…lui mi voleva aiutare.”
”Ma è una tua amica?”sussurrò il biondo all’indirizzo della brunetta. La
distanza fra di loro diminuì paurosamente,e Hikari per due secondi riuscì a
sentire i suoi capelli che le solleticavano il viso,annuendo nervosa.
“Comunque,ce
l’avevo io la combinazione,Hikari!”disse Kirsten,divertita a vedere la povera malcapitata
arrossire sempre di più.
“Ma tu eri
scomparsa!”esclamò lei,stringendo ancora la mano del ragazzo. Cavoli!Doveva
staccarsi!Altrimenti cosa avrebbe pensato di lei?
“Vabbè,ora te lo
apro io.”
Kirsten armeggiò
un secondo,e fece uscire fuori tutti i libri che servivano. A quel punto la
presenza del ragazzo era inutile. Considerata da un altro punto di
vista,però,era la presenza di Kirsten ad essere inutile...!
Lui tolse la
mano da quella di lei,e fece per andarsene.
”No,aspetta!Vorrei ringraziarti…”gridò Hikari. “Mi dici almeno il tuo nome?”
“Takeru
Takaishi. Comunque non fa niente,l’ho fatto volentieri.”disse il ragazzo prima
di scomparire nell’aula di francese.
Takeru??Allora
aveva capito bene l’altra sera!Aveva un nome giapponese!!!Doveva indagare a
fondo,magari andando in quel bar,ma prima…
“Kirsten……..”sussurrò
Hikari con una voce lugubre e minacciosa. “Hai idea di cosa hai rovinato?!”
“Tesoro,quello è
uno dei ragazzi più belli ed irraggiungibili della scuola,a quanto ho saputo.
Non ti pare di volere troppo?”mormorò l’americana.
“Coche!(**)Non
puoi abbandonarmi adesso!”Un ragazzo dall’inconfondibile accento spagnolo stava
imprecando contro il proprio veicolo. Non era solo,infatti dalla macchina uscì
una ragazza dai capelli rossicci.
“Josè…dai,vado a
piedi!”cercò di consolarlo la ragazza.
“NO!Non se ne
parla!Un vero cavaliere mantiene le sue promesse!Avevo detto che ti avrei
accompagnata,e così sarà!Dovessi anche portarti in braccio!”
Ok,ok,meglio andare a piedi. La prospettiva di essere portata all’Università in
braccio a Josè non era una delle più allettanti.
Sora osservò il
piccolo orologio al polso. Si era data tanto da fare,era pure in anticipo!!Ma
grazie a quel vecchio macinino,e al fatto che a fare la barista non si riusciva
a comprare una macchina,avrebbe rischiato seriamente di non arrivare in orario.
“Vediamo se
Erika può aiutarmi…”pensò ad alta voce la ragazza.
“No…ora sta
facendo l’esame all’universidad!”affermò ad alta voce lo
spagnolo,trafficando col motore e sporco d’olio.
“Josè,non è che
potresti sforzarti di parlare francese?!Ricordati che non sono europea,e poi
non capisco nulla di spagnolo!!” esclamò Sora spazientita. Uffa,neanche Erika
era disponibile!
“Va bene,mi
vida!”disse lui.
‘Ma allora non
ha capito proprio niente!!’pensò la ragazza,guardando disperata l’orologio.
Aveva ancora venti minuti d’anticipo…
“Ma tu guarda!La
ragazzina col testone!”
Un ragazzo con
la moto si fermò davanti a loro,togliendosi il casco. Sora
riconobbe,purtroppo,immediatamente la sua voce.
“Quante volte ti
devo dire che io non ho il testone?!”urlò,rivolta a quell’irritante biondo
dell’altra volta.
“Uuuh…vedo che
hai problemi con la macchina!Eh,questo non succede ad avere una moto ultimo
modello…”
“Magari tipo la
tua,vero?”sospirò la ragazza,notando che effettivamente quella moto era tenuta
proprio bene.
“Vedo che hai
capito…lui è un tuo amico?”chiese il bel cantante.
Sora non fece in
tempo a parlare,che Josè alzò lo sguardo e vide il possibile rivale.
“No,io non sono
un suo amico…sono il futuro fidanzato!”le strizzò l’occhio. Sora voleva
precipitare in un profondissimo abisso. Non c’è niente di meglio,dopotutto,che
trovarsi in ritardo il primo giorno di scuola,avere davanti una persona che ti
prende in giro e un’altra che è completamente andata fuori di testa!
“Ah…hai molta
autostima,vero…?”Il cantante cercò di capire il nome del moretto.
“Ah,giusto…Josè.”
“Yamato.” Il
biondo fu stranamente gentile,ma nella stretta di mano che si scambiarono c’era
qualcosa che sapeva vagamente di sfida. Tutti e due sembravano molto
infastiditi dall’altra presenza maschile.
“Ma dove devi
andare,ragazzina?”volle informarsi Yamato.
Sora,pur
interrogandosi sul perché avesse un nome spiccatamente giapponese,rispose
piccata:
“A parte il
fatto che gradirei essere chiamata col mio nome Sora. Capisci?
S-O-R-A!”sillabò
il proprio nome,quasi lui stesse all’asilo.
“Va bene,SORA,ti
accompagno se ti va…”
EH???”Ti
accompagno se ti va”?Davvero parole così gentili erano uscite dalla sua bocca??
Lo scrutò
attentamente. Mmm…no,probabilmente doveva solo far ingelosire qualche ex. O
forse lo faceva per darsi un tono!
“Non
preoccuparti,caro,ma ci sono io aquì per lei!” rispose lo spagnolo,con
la segreta convinzione che la macchina non si sarebbe mai riavviata…
“Ehi,calmo,Juan…”
“Josè.”
“È lo stesso.
Comunque,l’ho chiesto a lei,mica a te. “Rifletti,ragaz…cioè,Sora,mancano dieci
minuti all’inizio della lezione.”
Quanto era
prepotente e infantile!Nonostante tutto,però,sarebbe arrivata prima…
“Josè…scusa,ma
sai com’è…”indicò imbarazzata l’orologio.
“Entiendo…”mormorò lui,chiamando l’assistenza
stradale. Avrebbe dovuto pensarci prima!
”Entiendo?E che roba è?”
“Yamato,credo
sia un “Capisco”…”disse Sora,assicurandosi il casco.
Lei non aveva
mai cavalcato una moto prima di quel momento,ma stare appiccicata a un tizio
che non sopportava,per quanto carino,e vedere sempre più lontano un proprio
amico,bè,faceva uno strano effetto…Josè era carino,simpatico,ma solo
questo,davvero. Non avrebbe potuto immaginarsi un possibile fidanzamento con
lui!E poi c’era questo strano cantante motociclista con un nome giapponese…che
lei cordialmente sopportava poco. In effetti,aveva accettato solo perché
non voleva dare una brutta impressione fin da subito.
“Siamo arrivati,mademoiselle!”
Dopo un viaggio
non esattamente calmissimo,Sora si ritrovò davanti all’edificio che tanto aveva
sognato nei mesi precedenti. Proprio come se l’era sempre sognato:non un
edificio vecchio,bensì un edificio che sapesse di vissuto…colorato,sì che dava
l’impressione di una scuola di moda!
Arrivare insieme
a Yamato le fece guadagnare punti agli occhi di alcune ragazze,ma d’altro canto
poteva quasi sentire sulle pelle le occhiate d’invidia. Era davvero così
agognato quel ragazzo?
”Grazie davvero per il passaggio…”affermò,sentendo finalmente la terraferma
sotto i piedi.
“Nulla…ci
rivediamo stasera!”
Partì a tutta velocità,ricordandole che la sera avrebbe dovuto faticare di
nuovo parecchio!
‘Non ci
pensare,Sora…’ si ripeté mentalmente.
Intanto le
occhiate aumentavano a macchia d’olio.
“Sora…finalmente!Josè
mi ha detto che hai avuto problemi stamattina…”asserì una ragazza occhialuta
sorridendo.
“ERIKA!!Meno
male che sei qui!”
Sora era appena
uscita dalla propria aula,dove aveva cercato di capire l’haute couture in
francese…era stato difficile,sì,ma dopotutto erano solo i primi tempi!E per
nulla al mondo vi avrebbe rinunciato! Uscita,insomma,si era imbattuta nella sua
coinquilina…anzi,vedendo bene,c’era anche Josè.
“Josè…ce l’hai
ancora con me per stamattina?”chiese la rossa cautamente.
L’espressione di
lui si rasserenò notevolmente.”Ma no,Sora…Come potrei avercela con te,luce dei
miei occhi?!”
Si
inginocchiò,particolarmente ispirato.
Erika lo rialzò
tirandolo per le orecchie,facendolo anche tornare con i piedi per terra. “Ma
ora la tua macchina dov ’è finita?”
”Taller eléctrico…”
”COSA?”esclamarono le due ragazze all’unisono.
“Elettrauto!”sbuffò
Josè.
“Allora,ragazzi,smettiamola
di discutere!Andiamo a mangiare!”propose Sora entusiasta.
“Dai,conosco un
ristorantino internazionale che è la fine del mondo!”disse Erika con gli occhi
luccicanti.
“Basta che ci
sia la paella…”bofonchiò il ballerino.
Ridendo,Erika lo
rassicurò.
“Ah,Erika…com’è
andato l’esame?”chiese gentile Sora.
“Benissimo…ne
dubitavi,forse?” scherzò l’italiana.
“No di certo!Tu
sei sempre perfetta!”Josè la guardò di sottecchi.
“Tu sei solo
invidioso,Josè!”
“Per
niente…meglio ballare che passare sempre il tempo col naso sui libri!”
Lui le fece una
linguaccia,lei iniziò a strepitare arrabbiata. Ecco,Sora non riusciva a capirli
quei due…Erika era sempre così gentile,posata,seriosa…lui era l’opposto!Ma è
risaputo il detto che gli opposti si attraggono… beh,forse quei due erano
l’eccezione che confermava la regola!
Finalmente
arrivarono al famoso locale. Erika gustò la pasta,per quanto dicesse:”Bleah,i
francesi non la sanno fare!”;Josè la sua amatissima paella(che a sua
detta era buona),mentre Sora scelse un piatto francese. Amava gustare la cucina
di altri posti,nonostante fosse per ovvi motivi legata alla sua cucina
nazionale!
“Hai ancora
lezione più tardi,Sora?” domandò Josè.
Sora scosse la
testa. “No,ma alle sette comincio a lavorare…”
“Quindi alla
fine il signor Romains ti ha preso?”
“Sì,Erika…devo
dire che è stato molto gentile!”
“Eh,sì…il suo
locale è molto conosciuto qui in città!” s’intromise Josè.
“Anche perché
canta Yamato Ishida,con la sua band…”disse Erika con occhi sognanti.
“Non mi dirai
che ti piace,vero?!”esclamò Sora. No,non era possibile!!Erika era una ragazza
intelligente!
“E a chi non
piace?Dai,sono sicura che ha colpito anche te…”Erika le diede una piccola
gomitata,facendole l’occhiolino.
“Affatto!!!”
“Sì,sì…”rispose
l’altra in tono poco convinto.
“Ma è quello di
stamattina?!”chiese Josè allarmato.
“Sì,Josè…”sospirò
Sora.
“Erika,ciò
conferma i tuoi gusti pessimi…Sono molto meglio io!”
“Sì,su un altro
pianeta…”sussurrò Erika a Sora,che scoppiò a ridere. Josè le guardò in maniera
interrogativa,come a dire :”Donne!Chi le capisce è bravo!”
Al diavolo i
bicchieri da lavare! Uff…Sora era così stanca! Non erano neanche le dieci(e ciò
voleva dire aspettare almeno altre quattro ore prima di poter staccare!),ma era
già distrutta! Si vedeva che “Le Rencontre” era uno dei locali più in,tutti i
giovani erano lì a divertirsi! Tranne lei,che doveva lavorare…
Persino Erika
non era rimasta sui libri,Josè l’aveva convinta(chissà come!)a vederlo
ballare,in modo che lei si rendesse conto di chi aveva davanti. In realtà,aveva
invitato anche lei;ma doveva lavorare! E stranamente non aveva ancora visto
Yamato…
“Brava,Sora!So
che per te è dura,ma stai facendo un ottimo lavoro!”
”Ah,signor Romains…è lei…grazie mille!”Sora sorrise al suo cortese principale.
“Senta…”continuò
la ragazza.”…ma stasera non viene Yamato a cantare?”
Lui sorrise,e
rispose:”Perché,sei interessata a lui?”
Sora fece una
faccia così buffa che l’uomo si affrettò a dire:”Dai,scherzavo!Comunque
sì,verrà a momenti!”
Si allontanò
velocemente,lasciando la ragazza con dei boccali da riempire. Era curiosa di
sentire la voce di Yamato…sbruffone com’era,probabilmente lo applaudivano solo
per l’aspetto fisico! In effetti,la clientela femminile predominava…
All’improvviso,chinata
sotto il bancone a prendere un po’ di ghiaccio,sentì un applauso fortissimo.
Per la curiosità di vedere, sbatté la testa. “AHIA!!Ma tu vedi,Yamato mi fa
male anche a distanza!”
Ci aveva visto
giusto,l’applauso era per l’entrata in scena di Yamato & co. Dietro le
quinte,però,vide un altro ragazzo biondino, più piccolo ma molto simile a
quello sbruffone…chissà chi era!
“Una coca cola
al limone…”
Oh,un’ordinazione!Che
sciocca a soffermarsi su di loro!
“Subito…”
“Sora??” Una
voce femminile era abbastanza stupita. Ma chi diavolo…? Sora ci mise un po’ a
capire di chi fossero la voce e il volto,vista l’oscurità e la musica.
“Hikari?!Che ci
fai qui?”
“Che ci fai tu
qui?!”esclamò la bruna,sorpresissima. Lei e Sora non si vedevano da quel giorno
in aeroporto!
“Io ci lavoro…ma
tu?”
“Ehm…”Hikari
arrossì parecchio. “Io ero venuta qui…per…ahem…vedere una persona!”
“Chi?”chiese
Sora,sperando vivamente non fosse Yamato.
“Quel biondino
lì…no,non quello che canta…l’altro…”
“Uff…per un
attimo avevo temuto che…” sospirò. Meno male che Hikari non si era presa una
cotta per quel bellimbusto!
“Cosa?”chiese
l’altra in preda alla curiosità.
“Avevo temuto
che ti fossi innamorata di Yamato,il cantante…!Non te lo consiglio proprio!”
Hikari represse
a stento un sorriso…Sora si stava comportando in maniera esilarante!
“Non ti
preoccupare…quello te lo lascio!”
“Ma…hai
frainteso tutto!”
“Come no…ora
vado,Sora…”
“Sì,va a fare
conquiste…”
L’espressione di
Hikari s’incupì un po’. Cercare anche solo di parlare con Takeru era un’impresa
impossibile…
“È uno dei
ragazzi più desiderati di tutta la scuola!”
“Ah,punti in
alto…”
“Una soda
fresca,per favore…”
Una voce
maschile aveva fatto un’altra ordinazione,distogliendo così Sora dalla
conversazione.
“Certo!Ecco a
lei!”
“Ehi,ma tu non
sei…aspetta…Hikari,giusto?Almeno,la tua amica ti ha chiamato così!”
“Takeru?!Scusa,ma
non ti avevo proprio riconosciuto!”Da dove era sbucato?!
Hikari si
profuse in mille scuse davanti al bel ragazzo,sotto lo sguardo divertito di
Sora. Sì,era carino,ma aveva sì e no 18 anni…e poi lei non era andata lì per
trovare l’amore!
Sora si rese
conto che non aveva prestato affatto attenzione alle canzoni che Yamato stava
cantando…forse perché erano tutte rock!
“Ehi,ma siete
sorelle?”chiese Takeru a Hikari.
“No…siamo solo
amiche!”gli rispose lei.
Che bello poter
scambiare quattro chiacchiere con lui!
Solo che tutt’a
un tratto la musica cambiò,era diventata una bellissima ballata lenta,e Takeru
venne invaso letteralmente dalle fan,che volevano ballare con lui. Senza
considerare tutte le ragazze adoranti ai piedi di Yamato! Sora non poteva
sopportare quelle persone che davano false speranze,e Yamato che sorrideva
loro,era proprio una di queste!
“Mi dispiace,Hikari…”
”Di cosa,Sora?”
Ma…Yamato aveva una voce stupenda!!Come aveva fatto a non accorgersene prima?
Rimase tutto il tempo della canzone ad osservarlo,senza neanche rendersene
conto. La sua voce aveva un effetto così…sconvolgente…
Yamato la vide e
le sorrise,sincero. A quel sorriso,il cervello di Sora parve risvegliarsi dalla
trance in cui era caduto…distolse di colpo lo sguardo.
“Sora…!”
“Eh,cosa,Hikari?”
“Niente…”disse
lei,cercando con lo sguardo Takeru…uffa,era scomparso! Intanto erano già le
undici e qualcosa;quindi doveva tornare a casa dal tutor…sennò chissà che
ramanzina l’avrebbe aspettata!
“Allora a
presto,Sora!Verrò spesso a trovarti!”
“Ci conto!!”la
salutò l’altra.
Sora continuò a
raccogliere ordinazioni su ordinazioni,e ad asciugare bicchieri fino all’una.
Era davvero esausta…
“Mi dai una
birra,SORA?”disse in modo spavaldo un ragazzo sui vent’anni circa. L’unico che
diceva il suo nome in quel modo era…
”Non c’è bisogno di enfatizzare così il mio nome!”rispose la barista guardando
negli occhi l’interlocutore. Come le faceva rabbia!!Yamato era così
spaccone,eppure sapeva incantare!
”Ehi,come siamo acide!Strano,però…quando cantavo non eri così!”sorrise
sprezzante.
“Tsk…sei solo un
po’ bravo a cantare,tutto qui.”gli rispose lei,porgendogli il boccale e
arrossendo un po’.
“Come
vuoi…vabbè,andiamo,Takeru,per te è già tardissimo!”Yamato si rivolse a quel
ragazzo che tanto piaceva a Hikari. Mmm…che fossero fratelli?
“Au revoir…” la salutò Yamato. Takeru le fece un cenno con la mano.
Sora non se ne
curò più di tanto,della presunta parentela fra i due,anche perché era quasi
orario di chiusura!
E pensare che…in
fondo era ancora il suo primo giorno effettivo!
(*)=Posso
aiutarti?
(**)=Macchina!
HikariKanna:ohhh,finalmente ho
finito questo capitolo!!!Scusate per l’enorme ritardo(causa quell’orribile
edificio chiamato scuola)!!Speriamo però che questo capitolo vi sia piaciuto!(a
me è piaciuto descrivere l’incontro fra Takeru e Hikari!^_^ Eh
eh,conoscendomi!XD) Adesso passo la linea a Sora89!^^
Sora89:
Direi che come storia siamo a buon punto no? Le novità sono già state
affrontate da entrambe le nostre protagoniste… Ora cominceranno i casini!! Il
prossimo capitolo tocca a me!!!
Non
ho la più pallida idea di cosa scriverò… Ma si scoprirà presto ( almeno
spero…)!!!
Sora89+HikariKanna: Au revoir!!