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Autore: Flavie    12/02/2012    1 recensioni
Una ragazza il giorno del suo matrimonio,circondata da gente che ama. Tutto sembra perfetto,ma lo è davvero?
Spesso si agisce perchè qualcuno o qualcosa ce lo impone,persona o morale che sia,ma è davvero giusto?
Bhè,lei dopo una vita non ci sta. Non più. E opta per la libertà.
"...e con mio sommo stupore scopro che c’è qualcosa nel “ cassetto”: jeans ed una maglia. Sono miei. Che ci fanno qui?
C’è anche un biglietto. Riconosco la calligrafia,è di lei."
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’abito bianco mi prude leggermente sulle braccia,però è bello.
Oh,eccome se lo è, il più bello del mondo. Costato una fortuna,fatto su misura,ma è esattamente quello che sognavo.
Le mie amiche mi sorridono gioiose nei loro completino raffinati,come mia madre. La chiesa è più bella del solito,addobbata da me personalmente. Tra poco sarò legata a lui per sempre.
È tutto come volevo.
Credo.
O almeno l’abito e le decorazioni sono perfette.
Comincio a respirare un po’ a fatica,ma non eccessivamente. Sarà la tipica ansia da sposa,quella che si presenta il giorno del matrimonio. Dicono sia normale,quindi perché non dovrebbe essere anche per me?
Mi rimiro allo specchio un’ultima volta: sono davvero bella. Che capelli,che pelle,l’abito…che grazia. Nel riflesso,poco dietro di me c’è la mia migliore amica,è bella e felice anche lei.
Mi prende la mano e cominciamo ad incamminarci verso l’uscita di casa,e poi la macchina che ci porterà a destinazione.
Lei è sempre stata silenziosa,quasi una “presenza” nella mia vita,mai irruente,ma sai quelle piccole persone che fanno la differenza? Quelle senza le quali hai la certezza non saresti la stessa? Ecco,lei è una di loro. La mia piccola differenza.
In auto si congratula ancora con me e mi fissa un secondo,con uno sguardo strano,un po’ curioso un po’ vuoto,ma sono troppo in ansia per badarci. Le stringo forte la mano mentre comincio a sentire la nausea e mi viene da vomitare. Un po’ per il mal d’auto,un po’ appunto per lo stress,l’ansia…
Sarà un gran bel matrimonio,mi ha detto mamma,tutti se lo aspettavano da noi. I fidanzatini eterni. Quelli che li guardi quando hanno dieci anni e pensi “ si sposeranno e avranno tanti bambini,una bella casa ed un cane affettuoso”.
Bhè,ad esser sincera anche io l’ho pensato spesso,ed anche lui. Quindi perché no?
L’autista si ferma. Ci siamo.
Respiro.
Inspiro ed espiro.
Mi sfioro i capelli per controllare stiano bene.
La mia migliore amica è dietro di me,sostiene con eleganza il mio strascico.
Lo vedo,LUI è lì,all’altare.
È bello. Lo è sempre stato per me,checché se ne voglia dire. La bellezza è soggettiva.
Mi guarda ammaliato.
Ci stiamo per sposare. I miei piedi si muovono,avanzo lungo la navata,presto saremo legati l’uno all’altro.
Vivremo sempre insieme. Per sempre.
Credo che ci abbiano comprato una casa di nascosto,o stiano pianificando di farcela trovare al nostro ritorno dalla luna di miele.
Esattamente quella casa. Quella che tutti hanno sempre sognato per noi,quella con il giardino curato e le siepi ed un prato all’inglese e la cuccia per Fido.
Che poi io ho sempre voluto un gatto. Tanti gatti. Non che non mi piacciano i cani eh!
E poi non mi va un prato all’inglese. Ci stresseremmo solo per curarlo e non avremmo ne la voglia ne la forza di stare a pensare ad altro o rilassarci.
Da piccola sognavo tanto di andare a vivere al mare,ma ci vogliono più vicini,in campagna.
Ci vedo da adulti,a me e lui: una coppia,ormai un po’ in là con l’età, lui che mi aiuta in tutto,si preoccupa di non farmi affaticare,di rendermi felice,che mi scruta e studia ogni mio sguardo e movimento per capire i miei stati d’animo ed io che lo accontento in tutto,sentendomi un po’ in dovere di ricambiare le sue attenzioni. Non sono mai stata anticonformista,e lui con me è sempre stato accomodante. La coppia modello.
O no?
Sono molto vicina lui,ci separano una decina di passi.
Ma è davvero quello che voglio,essere unita,legata a qualcuno per sempre?
E se poi smettessimo di amarci?
Impossibile,dicono.
Però lo dicono loro. Io non sono mai stata d’accordo con molte scelte che hanno fatto,ma mi hanno insegnato a non contraddire.
Perché loro vogliono il nostro bene. Solo il nostro bene.
Dovrei esserne felice,oltre che sentirmi in debito.
Io però non voglio vivere in campagna,non voglio un  giardino da curare,un cane ed un marito apprensivo. Non voglio più che prendano scelte per noi. Per me.
Però lo amo. Non riesco a fare altrimenti.
Anche se a volte…
Ma no,impossibile che io abbia dubbi. Mi hanno inculcato in testa che siamo perfetti. Lo dicono per il mio bene. Solo quello.
Guarda cos’abbiamo fatto per te,sembrano dirmi con lo sguardo dalle panche, l’abito costoso,la festa….
Lui mi guarda e basta,quasi come per abitudine.
Cosa c’è di sbagliato in me?
Lo amo,e allora perché non lo voglio più sposare improvvisamente?
Non voglio fuggire e poi pentirmene. Sbaglio sempre se agisco di mia iniziativa. Sempre.
Però…
Mi volto e vedo che la mia amica non mi tiene più lo strascico…ma non sono ancora arrivata!
Mancano nove passi…
Io sono sempre stata l’angioletto di casa,buona,brava a scuola,educata,carina. Mai un rimprovero,una ribellione,uno scandalo…MAI.
Cosa succederebbe se io oggi dicessi di no?
Oppure se adesso facessi retro-front?
Barcollo leggermente su questi tacchi che mi hanno costretta a mettere,nonostante li detesti.
Per essere femminile,perché io DEVO esserlo,mi spiegano.
Ma io non voglio essere femminile,diamine!
Non sarei sempre la stessa con delle scarpe da ginnastica?
A quanto pare no. Tra poco sarò una DONNA sposata,una moglie,con delle responsabilità.
E se io non le volessi,queste responsabilità?
Sento una grande scarica di adrenalina dentro di me,e la musica di sottofondo mi da la forza di avanzare,seppur lentamente,verso l’altare.
Otto passi…
Sette passi…
Lo guardo come per scusarmi e con la mano sinistra,la mano che uso più spesso,ma non quella che uso in pubblico- sarebbe controproducente dicono- mi sollevo l’abito e comincio a correre. Percorro quei pochi passi al contrario e sono fuori.
Fortunatamente lei non mi stava trattenendo lo strascico,penso. Poi capisco che lei sapeva da prima di me e sorrido.
Le voglio bene.
Sento questa lunga scarica di ribellione in me. Potrò fare quello che voglio.
Tagliare i capelli,tingerli,buttare quegli stupidi abiti che non metto e pure i tacchi. Comprarmi pantaloni in pelle e fare tardi la sera.
Non stare più a dieta.
Uscire più spesso.
Essere libera a comprarmi un gattino.
Però la bella sensazione dura poco,dentro cominciano a realizzare l’accaduto.
Non ci penso due volte che mi sfilo le scarpe e levo il velo e,sempre tenendomi l’abito leggermente sollevato da terra inizio a correre lontana.
Qui vicino c’è un grande prato dove da piccola io e la mia migliore amica giocavamo. Prendevamo il sole sotto una grande quercia con un buco enorme nel tronco. Lo chiamavamo il nostro “cassetto” segreto.
Arrivo li in un secondo,certa che non mi troveranno subito.
Mi poggio al tronco e con mio sommo stupore scopro che c’è qualcosa nel “ cassetto”: jeans ed una maglia. Sono miei. Che ci fanno qui?
C’è anche un biglietto. Riconosco la calligrafia,è di lei.
 “ Pensavo sarebbero potuti servirti. Stranamente lo spero. Magari un giorno andiamo al cinema,appena puoi. Allo spettacolo più tardi che c’è!”
Le voglio tanto bene. Mi spoglio velocemente ed infilo quegli abiti.
Ripongo l’abito nella busta che mi ha lasciato nel tronco e afferro il cellulare che ci ha messo. Mi guardo dietro e ricomincio la corsa.
Le voglio davvero bene.
Corro per il prato con i capelli al vento,con le scarpe da ginnastica e libera.
È davvero una bella sensazione. 
  
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