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Autore: thatsbacky    12/02/2012    6 recensioni
Summer è una dolce ragazza di diciassette anni che ormai vive in un ospedale di New York, è malata gravemente e l’unica persona rimasta della sua famiglia è suo fratello, che viene a farle visita ogni giovedì. La monotonia della sua vita viene interrotta dalla conoscenza di un giovane ragazzo ricco e viziato, Edward. S’incontrano casualmente in ospedale e da quel giorno entrambi resteranno legati l’un l’altro, non potranno fare a meno di vedersi e passare del tempo insieme, fino a quando qualcosa cambierà per entrambi ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando mi risvegliai tutto intorno a me era come vuoto, Edward era nella stanza, teneva in braccio Apple e tratteneva le lacrime. Posai una mano sulla sua spalla, ma era come se fossi invisibile, un fantasma. Lui non mi poteva sentire, ne vedere.
La bambina era splendida, aveva dei bellissimi occhi castani, vispi, esattamente uguali a come li avevo immaginati. Le sue manine, d'una pelle tanto chiara che pareva latte, si spostavano sul petto di Edward in cerca di qualcosa da avvinghiare. Trovò la camicia e iniziò a tirarla. Era così piccola, così fragile.
Tornai indietro, G era nel corridoio, seduto per terra con le mani tra i capelli. Mi sedetti vicino a lui e stetti ad ascoltare ciò che diceva.
"Non dovevi andartene, non ora" nonostante sapessi che qualsiasi cosa avessi detto lui non l'avrebbe sentita, gli risposi.
"Non decidiamo noi il momento in cui andare via, però possiamo scegliere il modo. Ora hai Apple a cui badare." gli strinsi la mano e lui si voltò, per un momento pensai che riuscisse a vedermi, ma i suoi occhi erano vitrei.
Poco dopo G si ricompose ed entrò nella stanza, fissò Edward per un secondo, come per prendere il coraggio di parlare ed incominciò il suo discorso.
"Non mi sono mai fidato di te e non mi fiderò neanche adesso"
"Cosa stai cercando di dirmi?" la voce roca di Ed, mi fece capire che non aveva smesso di piangere.
"Voglio la bambina"
"Si chiama Apple, l'ha scelto... lei... Le piaceva tanto quando la chiamavo Biancaneve" non gli importava della domanda di G, era sconvolto.
"Voglio Apple"
Edward continuava a guardare la bambina, le rimboccava le coperte, la accarezzava, la teneva stretta a se.
"Io.." G non fece in tempo a concludere la frase.
"Non m'importa un emerito cazzo di quello che desideri, hai capito? Ti è chiara la cosa? Perché Summer non avrebbe mai voluto che Apple restasse con te. Lei è mia, come lo era la madre e resterà con me."
"Non sei in grado di badare a te stesso, guardati. Tu saresti all'altezza di crescere una bambina?"
"Sono molto più capace di quanto tu possa anche lontanamente immaginare"
G si lasciò cadere sul mio vecchio letto, fece un respiro profondo. Edward si calmò improvvisamente.
"Ti assicuro che farò sul serio. So che non ti viene facile credermi, però ti chiedo di avere almeno un minimo di fiducia"
"Non riesco a fidarmi di te!"
"Summer lo faceva"
G rimase in silenzio e Ed ne approfittò per continuare.
"Beh, quando uscirà da qui verrà a vivere con me, starà bene, la tratterò come una principessa."
In quel momento sperai con tutto il mio cuore che mio fratello gli dicesse di sì, ma continuava a guardare fuori dalla finestra, i suoi occhi erano lucidi, avrei tanto voluto abbracciarlo, ma anche se l'avessi fatto non sarebbe servito a niente.
"Allora?" incalzò Edward.
"E' tua figlia e so di non poter portartela via, purtroppo."
"Grazie"
G si avvicinò, la sorvegliò per tutta la notte mentre Edward parlava con i medici. Lui non avrebbe rinunciato del tutto ad Apple, si sarebbe comportato come gli avevo chiesto, ne ero certa. La bambina si era appena addormentata, teneva stretto un dito di Giuseppe e faceva delle piccole smorfie col naso, quando Ed rientrò. Le sue occhiaie erano più marcate e i suoi occhi asciutti, come se avessero finito le lacrime
"Dorme?" la sua voce continuava ad essere roca, sembrava che facesse uno sforzo enorme a parlare.
"Si è addormentata poco fa, ora ha preso il possesso del mio dito" sorrise.
"Resto io con lei, vai pure a casa e riposati"
"Ci vediamo domani mattina, chiamami quando vuoi che venga a prendervi" porse la mano ad Edward, era un segno di pace probabilmente.
La strinse ed annuì. Aspettò che G uscisse dalla stanza, abbracciò Apple, le diede un bacio in fronte e con lo stesso tono dolce che aveva sempre usato con me le sussurrò: Dormi bene piccola Mela.
 
 
Avevo sempre pensato che un giorno avremmo raccontato a nostra figlia la storia di noi: come ci siamo incontrati, come abbiamo vissuto, come ci siamo amati.
Fin dal primo momento sapevo che il mio posto era di fianco a te. Ora invece sto cercando nella stanza una sedia libera, per farmi spazio e scriverti questa lettera. Abbiamo avuto molte complicazioni, incomprensioni, promesse non mantenute e ci sono così tante cose che vorrei tu sapessi,così tanti muri che non riesco a distruggere. Ora sto da sola in una stanza vuota e non sono convinta che queste siano le parole giuste. Ho paura, tanta paura, ma devo chiederti, perché sto morendo dalla voglia di sapere: ti sta uccidendo come sta uccidendo me?
Ho come l'impressione che tutto vada a pezzi, che il nostro gioco sia finito e la nostra storia sembra tanto una tragedia ora.
Oh, sono spaventata di vedere la fine, perché facciamo finta che questo non sia nulla?
Ti direi che mi manchi ma non so come, non ho mai sentito il silenzio così rumoroso. Sembra come se sia una gara in cui le persone si comportano come se non gliene importasse niente, cerchiamo di dimenticare la fine, cerchiamo di dimenticare che ormai ci siamo vicini, ma non funziona.
Ora la battaglia è nelle tue mani, lascerò cadere la mia armatura, dimenticherò tutto questo, se tu mi dicessi che preferiresti amare piuttosto che combattere. L'altro giorno con quella promessa però mi hai dimostrato tanto. So che saprai vivere senza di me, che mi ricorderai sempre e che darai a nostra figlia il futuro che abbiamo sempre desiderato.
Tu non sei il principe delle tenebre, sei un principe azzurro.

                                                                                                                                                  Summer

  
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