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Autore: _Trixie_    12/02/2012    5 recensioni
Song-Fic accompagnata da una canzone Disney "Molto onore ci darai" tratta da Mulan, con protagonista una ormai adulta Hermione Granger alle prese con il tanto sospirato matrimonio.
Si è classificata seconda a pari merito al contest "Disney for R/H" di sole :), alias pollama, aggiudicandosi il Premio Originalità con mia sorpresa ^^
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Luna Lovegood | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nick autore:Trixie
Titolo: Di matrimoni, tradizioni e onore
Film scleto: Mulan.
Scena descritta: La scena che accompagna la canzone “Molto onore ci darai”.
Raiting: verde.
Genere: Fluff, introspettivo, sentimentale.
Avvertimenti: One-shot.
NDA:  Credo nessuna, già è lunga la storia, evito di dilungarmi inutilmente anche qui.
 
* Frasi tratte da Mulan.
 

  
Di matrimoni, tradizioni e onore

  

 
Tu sei quella da sistemare
Sta tranquilla, lo farò!
Ora sembri un bel rametto
Che un frutto darà.*

 
«È gelida!*» esclamò Hermione contrariata, stringendosi le braccia intorno al corpo, tremando per l’acqua fredda in cui si era immersa.
«Sarebbe stata calda, se fossi arrivata in tempo!*» la rimproverò esasperata Ginny, riscaldando la tinozza d’acqua con un colpo di bacchetta. I muscoli di Hermione si rilassarono e lei smise di tremare.
«Non capisco. Perché devo lavarmi, di nuovo?» protestò, con cipiglio corrucciato.
«È la tradizione».
«Perché devo lavarmi con te nella stanza?»
«Sono la sorella dello sposo e tua amica. È la tradizione. E poi, con tutta quella schiuma, non vedo niente, non preoccuparti».
«Da quando segui le tradizioni, Ginny?! Questo matrimonio mi sta uccidendo!»
Qualche goccia d’acqua cadde sul pavimento quando Hermione incrociò le braccia con un movimento repentino, sottolineando il suo disappunto.
«Da quando mamma e Ron si sono alleati contro di me. Tra i due, non so chi sia il più insopportabile.Oh, Hermione deve essere perfetta! Dovremo seguire la tradizione alla lettera! Oh, Miseriaccia!»
Hermione aprì la bocca per ribattere, contrariata  da tutte quelle cerimonie. Era emozionata per il suo matrimonio, certo, ma le sembrava sciocco doversi lavare con acqua di rose.
Le parole si trasformarono in un urlo di esclamazione e sorpresa, quando la porta della stanza, riservata per l’occasione in casa Weasley, si spalancò.
«Scusate, ragazze. Non volevo spaventarvi» salutò Luna Lovegood con voce eterea.
Ginny ridacchiò e Hermione sospirò sollevata. Almeno non era uno dei fratelli di Ron.
«Non preoccuparti, Luna. Sei arrivata giusto in tempo per aiutarmi con i capelli di Hermione» la rassicurò Ginny.
«I miei capelli?»
«Certo, Hermione. Ginny sa qual che dice, i Gorgospirzzi non le stanno rosicchiando il cervello. Non ancora, almeno» sorrise Luna.
«I Gorgosprizzi non esistono» dichiarò Ginny, alzando gli occhi al cielo.
«Oh, Merlino! Allora sono già nella tua testa!»
Luna sbarrò gli occhi e si avvicinò a Ginny con il collo piegato a destra. Prima che Ginny potesse reagire, Luna l’aveva già afferrata per le spalle e stava urlando nelle narici del naso spruzzato di lentiggini dell’amica.
«Non vogliamo farvi del male! Uscite da qui, ve ne prego! Vi-».
«Luna! Io sto benissimo!» esclamò Ginny, cercando di divincolarsi dalla presa ferrea dell’altra.
«Stai ferma, Ginny! I Gorgosprizzi potrebbero paralizzarti!»
«Non c’è nessuno stupido animale nel mio cervello!»
«Porta rispetto per i Gorgosprizzi!»
«Luna, lascia-».
«RAGAZZE!»
Sulla soglia Molly Weasley osservava le due ragazze con cipiglio severo. I suoi occhi saettarono su Hermione, in piedi vicino a un piccolo fuoco fatuo, avvolta in un morbido asciugamano, prima di ritornare sulle due ragazze.
«Cosa sta succedendo?» chiese a Ginny e a Luna.
«Sto aiutando i Gorgosprizzi a trovare le strada per uscire dalla testa di Ginny» spiegò Luna, candidamente.
«Ma non esistono!» esclamò Ginny, scandalizzata.
«Luna, aiuterai Ginny domani, dopo il matrimonio, d’accordo?»
Luna acconsentì dopo un breve attimo di riflessione, decretando tra sé che i danni non potevano peggiorare molto in un solo giorno.

 
 
Brillerai come mai
E d’orgoglio brilleremo noi
La più bella certo tu sarai
Molto lustro ci darai

 
 
«Hermione cara, hai freddo? Vuoi che ti faccia un tè? Ora Ginny e Luna faranno qualcosa per questi capelli, d’accordo? Così si potrà procedere con tutto il resto» disse Molly dopo essersi avvicinata alla futura nuora e averle sfregato le braccia con le mani, nel tentativo di scaldarla.
«Tutto il resto?» trasalì Hermione.
«Sì, non preoccuparti, abbiamo tempo. Ovviamente, ti servirà qualcosa di blu, qualcosa di prestato e qualcosa di vecchio. Per il prestato… aspetta un secondo, torno subito!» esclamò Molly elettrizzata, scoccando un’occhiata severa a Ginny e Luna, rimaste silenziose e mansuete, mentre usciva.
Le due sorrisero, Luna con curiosità e Ginny in modo inquietante.
«Che c’è?»
«Mi chiedo cosa fare per quei capelli, non puoi tenerli selvaggi» soffiò Luna.
«E sono asciutti. Come credi che possa sistemarli se sono asciutti?» domandò Ginny estraendo nuovamente la bacchetta.
La signora Weasley tornò in quel momento, trafelata e stringendo tra le mani un scatoletta dall’aria malconcia.
«Se vorrai accettare di portala, durante il matrimonio, ne sarei felice».
Disse in tono speranzoso.
Hermione aprì lentamente la scatola con dita tremanti per il freddo e la trepidazione.
Sapeva cosa c’era in quella scatola, l’aveva già vista in occasione del matrimonio di Bill e Fleur.
«Grazie, signora Weasley» disse con un sorriso radioso, accarezzando delicatamente la tiara di Zia Muriel.
Hermione era consapevole che era la tradizione, ma il gesto della signora Weasley di offrirle un tesoro così prezioso per la sua famiglia, laloro famiglia, le sembrava importante.
«Oh, cara, chiamami pure Molly. Da domani ci sarà un’altra signora Weasley».
Molly si soffiò il naso, nascondendo quella lacrima solitaria, pura felicità, che le scendeva sulla guancia rosea.
«A proposito di signora Weasley! Fleur ci raggiungerà tra poco. Mi ha raccomandato di non darti nulla di blu, ci ha pensato lei».
Molly guardò Hermione con orgoglio, affidandole la tiara, prima di uscire e lasciare nuovamente sole.
«Se avete bisogno di una mano sono in cucina a finire la torta, ragazze».
Hermione la sentì soffiare il naso nuovamente dietro la porta la chiusa.
 

 
Grazie a noi, quegli eroi
Le altre donne non vedranno più
Con un taglio, più curato tu
Molto onore ci darai

 

 
«Bene, bando alle ciance, ragazze. Si va in scena!»
Hermione inarcò il sopracciglio spostando lo sguardo dalla tiara, che aveva appena appoggiato su una mensola poco distante, a Ginny.
Persino Luna sembrò turbata. Gorgosprizzi.
Ginny sembrò non rendersene conto e agì prima che Hermione comprendesse le intenzioni dell’amica.
«Aquamenti!»
Hermione si trovò nuovamente fradicia e infreddolita da capo a piedi.
«Scusa, volevo solo inumidirti i capelli» si scusò Ginny, in tono poco convincente.
Hermione si limitò a sospirare rassegnata, poi si avvolse in un accappatoio asciutto e recuperò la propria bacchetta per assorbire l’umidità del corpo.
Docilmente, lasciò che Ginny la facesse accomodare davanti allo specchio, mentre Luna osservava concentrata il soffitto.
Il riflesso di Hermione guardò Ginny, una muta domanda negli occhi scettici.
Ginny scosse il capo. La conosci, è fatta così.
«Allora, io direi di raccogliere questi» disse Ginny, tenendo tra le mani la maggior parte dei capelli dell’amica «lasciare sciolti questi e arricciarli»proseguì, passando veloce le dita su qualche ciocca umida ai lati del viso di Hermione «e infine portare avanti un paio di boccoli» concluse trionfante, spostando i pochi capelli che non aveva tra le mani sulla spalla della sua cavia.
«Ginny, servirà un’eternità per ogni singolo boccolo che vorrai farmi. Lo sai che i miei capelli sono dotati di vita propria!»
Hermione non aveva la minima intenzione di rimanere seduta per ore su quello scomodo sgabello, per poi alzarsi con le ossa e i muscoli indolenziti.
Ginny sospirò delusa, ma non si perse d’animo.
«Allora niente boccoli. Un semplice chignon con qualche ciocca sbarazzina?» chiese speranzosa e incoraggiante.
«Un semplice chignon e basta?»
«Non sei la McGranitt, solo lei può star bene con i capelli così severamente raccolti!» esclamò Ginny risoluta, bocciando la proposta dell’amica.
Hermione incrociò le braccia, chiedendosi perché si prestava a tutto quello.
Ron la sposava per il carattere, non certo per i capelli. L’avrebbe sposata anche pelata. O almeno così sperava.
Sapeva di non esser bella, ma nemmeno brutta. Era solo una ragazza con tanta intelligenza nascosta sotto un cespuglio di capelli arruffati, non aveva nulla di particolare.
Non aveva i capelli rossi come Ginny, né le lentiggini che divertivano tanto Harry.
Non aveva la stravaganza di Luna, né il suo viso dai tratti delicati e surreali.
E non poteva competere con Fleur. Nessuna poteva competere con Fleur.
Senza contare che-
«Hermione! Hermione! Ascoltami!» Ginny stava urlando nell’orecchio dell’amica, che trasalì, I pensieri di Hermione divennero un ammasso confuso di paure e speranze.
«Mi sottoporrò ad ogni vostra tradizione, lo giuro!» esclamò, sbarrando gli occhi.
Ginny la guardò senza capire, Luna inclinò la testa di lato e si limitò a fissarla.
«Lasciali sciolti. A Ron piacciono i tuoi capelli. Dice sempre che sono forti come te. Sfidano la legge di gravità e spuntano ogni battaglia».
 Luna sorrise, iniziando ad asciugare ogni singola ciocca dei capelli di Hermione, dandogli la forma che desiderava.
«Grazie» mormorò la sposa, chiedendosi come Luna fosse riuscita a capire ciò che la turbava.
 
Dopo un paio d’ore di duro lavoro, Ginny si stava accanendo sugli ultimi, ribelli capelli di Hermione, che non volevano sottomettersi al suo volere.
«Ginny, lascia che ti aiuti» si offrì Luna gentilmente.
«No, ormai è diventata una questione di principio! Questa è una sfida che voglio vincere!» dichiarò Ginny tenace, la piccola ruga in mezzo agli occhi dovuto alla concentrazione divenne più profonda.
Hermione sospirò, chiedendosi quanto ci sarebbe voluto ancora.
«Ragazze, posso?» qualcuno bussò alla porta con tocco delicato, prima di entrare senza attendere risposta.
Hermione riconobbe Fleur e le sorrise. Da dietro la gonna della donna sbucò il visino delicato di Victorie Weasley, la primogenita di Bill e Fleur.
Le due entrarono e chiusero la porta.
«Ben arrivata, Fleur. Ciao, Victorie» salutò Luna. Ginny sembrò non accorgersi delle nuove arrivate e fissava la testa di Hermione come se volesse incendiarla con la forza del pensiero.
«Cosa sc’è, Ginny?» la pronuncia di Fleur era molto migliorata negli anni, ma a volte qualche imperfezione, seppur lieve, affiorava.
«Non riesce a sistemarmi i capelli. L’ha presa come una sfida personale» rispose Hermione, dopo un paio di secondi di silenzio da parte di Ginny.
«Capisco» ridacchiò Fleur, estraendo la bacchetta e sistemando, con un solo, semplice, movimento del polso, i ribelli capelli della sposa.
Ginny scosse la testa, guardandosi intorno.
«Fleur! Sei stata tu? Ma come hai fatto? Non avresti dovuto, ci sarei riuscita, ne sono certa!» esclamò Ginny, indecisa se mostrarsi infuriata o grata.
Mentre Ginny, Fluer e Luna discutevano degli incantesimi più frivoli che Hermione avesse mai sentito nominare, la piccola Victorie le si arrampicò sulle ginocchia.
«Adesso sei la mia zia, finalmente?» chiese con voce cristallina.
Hermione sorrise e si accorse che le altre le osservavano commosse.
«Certo, nipotina» rispose Hermione, mentre Victorie le gettava le braccia al collo, ridendo.
«Per fortuna, perché zia Ginny non sa leggere le fiabe come le leggi tu».
«Cosa?!» esclamò Ginny indignata, mentre Luna bofonchiava qualcosa come “Tutta colpa dei Gorgosprizzi” e Fleur ridacchiava.   
«Zia Ginny tu sei la migliore giocatrice di Quidditch del mondo però!» dichiarò in tono solenne la bambina, prima di scendere dalle gambe di Hermione e tirare la manica della madre.
«Posso andare dalla nonna?» chiese con sguardo innocente.
«Sì, ma non mangiare troppo scioccolato o ti verrà il mal di pancia come settimana scorsa» raccomandò Fleur, abbassandosi per dare un bacio alla figlia.
«Bene! Ora il vestito!»
Ginny batté le mani eccitata. L’essere la miglior giocatrice di Quidditch del mondo per la nipote sembrava averla rinvigorita.
 
 

Gli uomini, vogliono
Donne, obbedienti, ma che volino
Educate e con del fisico
Molto onore ci darai

 
 
Luna si affrettò ad uscire e rientrò pochi minuti dopo, facendo lievitare dietro di sé un vaporoso vestito bianco.
«E quello cosa è?!» domandò Hermione, mettendosi le mani nei capelli.
«Hermione! Non rovinare il nostro lavoro!» la rimproverò Ginny.
«È il tuo vestito, ovviamente» rispose Luna con semplicità.
Hermione esaminò con occhio critico quell’abito dal corpetto stretto e privo di spalline, una gonna di tulle bianco e uno strascico lungo tre volte lei.
«No, non lo è» esclamò con tono incredulo. «Il mio vestito non aveva né tulle, né corpetti!»
«Sai come è, Hermione. Una modifica qui, una là, cuci, taglia, metti, togli. Sembra un altro vestito, ma è ancora quello che hai scelto» disse Ginny, come se la spiegazione mettesse fine alla discussione.
«È molto bello, Hermione. Metterà in risalto la vita stretta e nasconderà i fianchi» giudicò Fleur, per poi aggiungere: «Non che tu abbia brutti fianchi!»
«Fleur, come mai non sei venuta con Bill?» chiese Ginny, per troncare sul nascere ogni protesta di Hermione e porgendole una semplice sottoveste bianca e la biancheria.
Hermione fece segno alle altre di voltarsi e, mentre le tre guardavano il muro, Hermione si vestì tra uno sbuffo e l’altro.
Per Ron, si diceva, tutto questo perché voglio sposare Ron. 
«Una discussionepetite. Non gli ho cucinato la carne al sangue come mi aveva chiesto. Mi sarei scusata, ma ha detto che una donna deve fare sciò che il marito dice. Sono sicura che oggi mi chiederà scusa» spiegò Fleur con una scrollata di spalle.
«Già, in casa è mamma a portare i pantaloni, in fondo. Nessuno dei miei fratelli è così… maschilista» concordò Ginny.
«Ho finito» le avvisò Hermione.

 
 
Grazie a noi tu sarai
Come un fior di loto, candida
Molto Onore ci darai
Nessun uomo ti rifiuterà
Molto onore ci darai

 
 
«Hermione, scuoti la testa, per favore» le disse Luna, quando si fu voltata.
Hermione fece come l’amica le aveva detto, prima si rivolgerle uno sguardo interrogativo.
«Avevi un Nargillo vicino all’orecchio, ora è scomparso» la rassicurò l’amica.
Ginny alzò gli occhi al cielo, mentre Fleur non diede importanza alle stravaganze di Luna, troppo concentrata ad armeggiare con la propria borsa.
«Scusatemi solo un secondo» esclamò preoccupata quando ne riemerse, prima di uscire dalla stanza con passo veloce ed elegante.
«Ora alza le braccia, Hermione» disse Luna con un sorriso.
«Luna, non ci sono più Nargilli» disse Ginny, guadagnandosi un’occhiata di divertita sufficienza da parte di Luna.
«Lo so, Ginny. Ma se vogliamo infilarle il vestito, Hermione deve alzare le braccia» spiegò facendo lievitare più in alto il vaporoso abito.
«Oh, hai ragione» ammise Ginny.
Mentre Ginny prendeva con delicatezza il corpetto rigido, Luna fece lievitare la gonna di tulle sopra Hermione.
Ci misero qualche minuto più del previsto per evitare che sul vestito comparissero brutte pieghe e per spiegare ad Hermione che non sarebbe stato conveniente appoggiare il vestito a terra così che lei potesse infilarlo dalle gambe.
Non voglio correre nessun rischio.
Mentre Ginny allacciava il corpetto intorno al corpo dell’amica - Piano! Mi stai soffocando! - Fleur tornò trionfante, con le mani nascoste dietro la schiena.
 
 

Perle di bellezza
Mostra con orgoglio
Avrai un amico, qui con te
Ti porterà fortuna

 

 

«Sei bellissima, Hermione» si congratulò sincera con la sposa. «Molly mi ha detto di aspettare a mettere la tiara, vuole metterl-»
Fleur non riuscì a terminare la frase, investita dalla porta davanti alla quale si era fermata.
«Oh, Merlino! Scusami, Fleur!» si scusò preoccupata la signora Weasley, prima si spostare lo sguardo su Hermione.
«Sei… sei…» tentò di dire la signora Weasley, ma Hermione non seppe mai che cosa era, data la commozione della futura suocera.
«Ora manca la tiara. Ti dispiace?» chiese la signora Weasley quando si fu ripresa, afferrando il gioiello e accennando alla testa di Hermione.
La ragazza abbassò il capo e permise a Molly di sistemarle la tiara fra i capelli, mentre Ginny si mordeva le labbra.
Mamma, attenta ai capelli!
La signora Weasley rimase ad osservare Hermione per un lungo minuto, con gli occhi lucidi, prima di baciarle le guance.
«Ora manca qualcosa di vecchio. E qualcosa di blu» aggiunse, voltandosi verso Fleur.
La ragazza si avvicinò alla sposa e si mise alle sue spalle. Hermione sentì una collana fredda appoggiarsi sul suo collo. Abbassò gli occhi e la toccò con le dita.
Vide degli splendidi zaffiri rotondi e brillanti come perle.
«È il mio regalo di matrimonio per te. Manca una pietra, a dire il vero, così ho stretto un po’ la collana, spero non ti dia troppo fastidio» ammise Fleur. «Bill ha trasfigurato lo zaffiro in un piccolo fiore di metallo, lo vedrai appuntato sulla giacca di Ron» spiegò, mettendosi davanti ad Hermione e baciandole le guancie, come aveva fatto la signora Weasley.
«Manca qualcosa di vecchio!» esclamò Ginny.
«No, la signora Granger è arrivata poco fa e-» iniziò a dire Molly.
«Mamma è qui?! Perché non è venuta a salutarmi? E papà?» la interruppe Hermione.
«Credo che non volessero disturbarti, Hermione cara. Si trovano un po’ a disagio con tutta questa magia. Tua mamma mi ha raccomandato di chiamarla, una volta fossi stata pronta» rispose Molly.
«Oh» disse Hermione, rimproverandosi per non aver prestato maggiore attenzione ai suoi genitori. «Vado io a chiamarla» dichiarò, prima che Luna e Ginny le sbarrassero la strada.
«La casa pullula di uomini, tra cui Ron. E lui non deve vederti fino alla cerimonia, che è tra poco più di un’ora!» disse Ginny.
«Andrò io da tua mamma. E’ la signora con i capelli castani che ha sempre un sorriso gentile e i denti bianchi come la neve?» domandò Luna.
«Sì, fa la dentista» confermò Hermione.
Luna uscì alla ricerca della signora Granger, mentre Hermione rispondeva alle domande della signora Weasley, che non aveva mai sentito parlare di dentisti.
«Permesso?»
Hermione trasalì e sorrise al suono familiare della voce della madre.
«Mamma!» esclamò, avvicinandosi alla porta e abbracciando la madre appena questa entrò.
«Noi andiamo. Ginny, aiutami con le galline, per favore» disse la signora Weasley.
«Mamma, devo aiutare Hermione, non poss-»
«Ginny, aiutami con le galline!»
«Ma-»
«Ginny, ti aiuto anche io con le galline!» si intromise Fleur, spingendo la cognata verso la porta.
Il viso di Ginny si illuminò di comprensione.
Dobbiamo lasciarle sole.  
Una volta richiusa la porta, il silenzio colpì Hermione.
Quella giornata era stata così movimentata che non si era nemmeno resa conto del tempo che passava.
«Sei diventata grande, bambina mia» le sorrise la signora Granger.
«Già, mi sto per sposare» concordò Hermione, chiedendosi se tutta l’ansia che la attanagliava fosse naturale.
«Sono fiera di te, figlia mia. Vorrei poterti dire che è merito mio, ma la realtà è che tu sei quel che sei solo grazie alle tue scelte».
La signora Granger accarezzò la figlia, commossa.
«Mamma, sei stata tu il mio modello. Li conosco i sacrifici che hai fatto per me, so quanto ti è costato accettare un figlia diversa. Sono io che sono orgogliosa di averti come mamma».
Ascoltando le parole della figlia, la signora Granger pianse le lacrime di gioia che si era ripromessa di versare solo durante il matrimonio.
«Questa…» disse tra un singhiozzo e un altro. «Questa è la spilla di tua nonna. Te la ricordi?»
Certo che la ricordava. Da bambina chiedeva in continuazione alla nonna il permesso di indossarla, ma l’anziana rispondeva enigmatica: non è il momento giusto.
Hermione annuì con il capo e la signora Granger appuntò con una certa difficoltà la spilla sul corpetto rigido.
«Tua nonna voleva che la portassi oggi. Abbine cura, tesoro» le raccomandò.
«Per me è un onore. Sta tranquilla mamma, ne avrò cura».

 
 
 
Lustro e onore sempre



 

Ed ecco il giudizio di Sole:

2°classificata:
 

Trixie con Di matrimoni, tradizioni e onore:

Grammatica-punteggiatura: 5/5
Non ho trovato nessuna imperfezione. Complimenti! :D
Stile e forma: 5/5
Molto lineare e semplice. Scorrevole al punto giusto, mi è piaciuto molto, perché con il tuo stile sei riuscita a trasportarmi nell’ambiente familiare e pieno di tradizioni della famiglia Weasley *w*
Gradimento personale: 10/10
Mi è piaciuto molto. E’ stato divertente leggere quella parte della storia che credo un po’ tutti avrebbero voluto vivere un po’ di più ^^
Complimenti ;D
Uso del film: 4.5/5
Ho messo 4.5 perché anche se non avrei mai pensato che avresti usato proprio quella scena del film e ciò mi è piaciuto molto, dopo poco la scena va in secondo piano e non è molto- molto rilevante. Ma complimenti lo stesso ;D
TOTALE: 24.5/25


 

   
 
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