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Autore: Katara Hira    12/02/2012    2 recensioni
Una storia che parla di 6 nuovi dei del monte olimpo! Questi sono figli due semidei e ciò fa di loro dei completo. Sono tutti e sei delle specie di orfani e devono sconfiggere il dio Ares che si è impadronito dell'olimpo sconfiggendo e pietrificando i loro nonni dei, e i loro genitori semidei. Nelle loro date di nascita sono presenti numeri primi che li identificano.
spero vi piaccia i personaggi hanno caratteristiche diverse che spesso entrano in contrasto ma con l'arrivo della protagonista, Ludmilla, il gruppo diventerà molto più unito fino ad un finale inaspettato!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Combattuta tra la curiosità e la saggezza

 
Stavano per morire Daphne ne era certa. Non poteva fare a meno di aprire gli occhi in continuazione anche se Delphina le aveva categoricamente vietato di guardare. Era troppo pericoloso, ma allo stesso tempo troppo curioso. Le loro temibili avversarie erano due donne dall’aspetto terrificante che pietrificavano le persone guardandole negli occhi. Avevano al posto dei capelli una chioma di serpenti ed erano velocissime.
-Chiudi quei maledetti occhi- le intimò Xeni. Daphne obbedì ancora per qualche minuto, che invidia… la sua amica era cieca e poteva vedere quello che accadeva con i suoi poteri. E poi quella attesa era snervante. Da dieci minuti non c’era più alcun attacco. Le Gorgoni si erano limitate a pietrificare solo tre centauri? No...non era possibile. E allora che aspettavano? Perché non si facevano avanti?
Daphne era impaziente di entrare in azione, era la sua prima missione e voleva a tutti i costi avere un ruolo decisivo-Tutti i potei degli dei o quasi tutti…- sussurrò
Solimo che le stava accanto le disse- si è una cosa fantastica, ma…Hai notato che Sibilo non era per niente sorpreso della rivelazione delle Graie?-
Ecco, altri sospetti invadevano la nipote di Afrodite. Infatti Sibilo, nella grotta si era comportato come se già conoscesse la profezia. Ma se già la conosceva perché le aveva spinte tutte in questa battaglia? E se…e se fosse stata una trappola? Si, era di sicuro un piano per ucciderle. Magari aveva detto ad Ares il luogo preciso in cui l’esercito si sarebbe riunito e questo stava per raggiungerli. Oppure le aveva portate dalle Graie per poi farle uccidere dalle Gorgoni. Ormai ne era sicura, Sibilo era un impostore. L’avrebbe detto all’esercito
-Devo fare una annuncio impor…- ma fu interrotta da un altro grido. Tutti aprirono gli occhi per guardare la situazione. Solimo era sparito. Le Gorgoni lo avevano preso, ma dove era la sua statua? Daphne adesso era ancora più preoccupata, e se l’avessero torturato?
Un rumore di pietra che andava in frantumi li colse di sorpresa, si girarono e videro quello che restava di un povero satiro pietrificato. Alle loro spalle un altro urlo e un altro colpo deciso alla pietra, e così via. Stavano decimando l’esercito…
A parlare fu Xeni-Chiudete tutti subito gli occhi e non li riaprite per nessuna ragione al mondo, c’è solo una Gorgone per ora. DELPHINA ATTENTA!-
Euriale aveva assalito la nipote di Poseidone che però non aveva alcuna intenzione di aprire gli occhi. La Gorgone rise, ma non era una sola voce era una specie di coro. Come se tutti i serpenti che le coronavano la testa parlassero contemporaneamente-apri gli occhi, non mi vuoi guardare?- disse con tono mellifluo Euriale. Daphne non resistette perché voleva sapere come avrebbe reagito Delphina e aprì gli occhi. Per fortuna la gorgone le dava le spalle e poteva vedere le palpebre della sua amica.
-ho detto apri gli occhi…-
-no, non voglio vattene via, lasciami stare!-
-Sei cocciuta- continuò afferrandola per i capelli-non vuoi nemmeno dare una sbirciatina, sarebbe un grande onore sai?-
La curiosità stava vincendo Delphina e Daphne se ne accorse. Cosa poteva fare? Come poteva aiutare la sua amica?
-dicono che chi guarda gli occhi di una gorgone possa vedere riflessi quelli dei suoi cari defunti. Tu potresti vedere quelli di tuo padre…tua madre…o tuo nonno-
Delphina era stata convinta, stava per aprire gli occhi. La nipote di Afrodite si guardò intorno per cercare aiuto. Ma nessuno oltre a lei stava guardando. Il destino della sua amica era nelle sue mani. A quel punto si ricordò la profezia -nella nipote di Afrodite, gli dei tutti i loro poteri hanno conferito- la determinazione le si dipinse sul volto. Iniziò a muovere le mani come aveva visto fare a Delphina in un allenamento. Niente…non successe niente. Euriale era ancora intenta nel convincere Delphina ad aprire gli occhi. Le palpebre di quest’ultima ormai tremavano, combattuta tra la curiosità e la saggezza. Ci provò nuovamente ma il risultato non cambiò. Ormai la nipote di Poseidone stava cedendo…-No!- esclamò Daphne. La Gorgone si girò a guardarla ma lei aveva già chiuso gli occhi. Euriale lasciò Delphina, molto più interessata dalla coraggiosa ragazza che aveva osato interromperla e le si avvicinò. -vuoi essere tu la prima? Va bene ti accontenterò subito…-
Daphne impugnò la spada e la mosse in tutte le direzioni nel disperato tentativo di colpirla, ma con gli occhi chiusi non la riusciva ad individuare. Euriale rise e l’eroina ne approfittò per colpirla seguendo il suono della voce. La gorgone tacque toccandosi lo squarcio che la spada di smeraldo le aveva provocato sulla guancia. In preda alla collera colpì la nipote di Afrodite e la scaraventò a terra vicino ad un fiumiciattolo.
Euriale, poi, le arrivò alle spalle -Stupida dea avventata. La tua sciocchezza è sconcertante. Come ti sei permessa di colpire una Gorgone. Adesso la pagherai, morirai tra atroci sofferenze.-
Daphne, ancora a terra aprì gli occhi ed individuò il fiume. Quello era il momento buono. Si accertò di avere ancora la spada in mano. Si concentrò sull’acqua e ripeté nuovamente gli stessi gesti. Questa volta l’acqua si alzò e poi si congelò.
Euriale rimase sorpresa e Daphne ne approfittò per alzarsi e guardare l’immagine della sua nemica riflessa nel ghiaccio. Fece roteare la spada e l’affondò con tutte le sue forze nel cuore della sua rivale. La Gorgone si accasciò a terra ansimante. Poi sollevò la sua testa, diede un ultimo sguardo alla propria immagine riflessa nello specchio d’acqua e chiuse gli occhi per sempre.
Daphne non credeva ancora a quello che aveva fatto. Si guardò le mani e poi guardò l’esercito ancora inconsapevole della sua prodezza. Solo Xeni che aveva assistito a tutto le si avvicinò e si complimentò con lei. Poi Rivolta agli altri- Aprite gli occhi! Il pericolo è scampato. La nipote di Afrodite ha ucciso la Gorgone-
Tutti fecero come aveva suggerito Xeni e rimasero stupefatti nel vedere Euriale accasciata a terra con un buco nel cuore, davanti ad una blocco di ghiaccio. Delphina corse ad abbracciare Daphne- grazie, grazie di tutto. Ancora un altro secondo e avrei aperto gli occhi, ma come diavolo hai fatto?-
La nipote di Afrodite era ancora troppo scossa per rispondere a quella domanda e quindi lo fece Xeni per lei- ha usato i poteri di Poseidone per creare il ghiaccio e poi colpire Euriale guardando la sua immagine riflessa su di esso.-
-i poteri di mio nonno?-
Ma non ci fu tempo per rispondere. Un urlo di dolore li raggiunse. Proveniva dall’interno della grotta. Steno forse si era accorta della morte della sua amata sorella e presto sarebbe intervenuta nella battaglia anche lei.
-ANDIAMO TUTTI VERSO IL BOSCO SVELTI!- questo era un ordine di Sibilo.
L’esercito lo stava eseguendo quando Daphne esclamò- NO! Non muovetevi!-
-su vieni- disse Sibilo prendendola per un braccio
Lei si ribellò e gli tirò un pugno nella pancia che lo fece piegare in due dal dolore-non ci porterai tutti nella tua trappola, impostore!-
-ma che diav…- cercò di ribattere Sibilo ancora sofferente
-l’ho capito da tanto che sei una spia di Ares- ormai aveva catturato l’attenzione di tutti e continuò- spiegami come mai non eri sorpreso di sentire quali erano i miei poteri. Spiegami perché di solito fai viaggi che possono durare anche più giorni. Dove vai? Dal tuo padrone forse? Ecco perché sei sempre così cattivo. Hai preso tutto da Ares ma questa farsa non durerà ancora a lungo-la nipote di Afrodite stava per infliggere il colpo finale a Sibilo quando qualcuno applaudì alle sue spalle. Lì c’era Solimo con un sorrisetto stampato sulla faccia e un sacco sulle spalle. Daphne lo guardò stupita. Credeva che fosse morto- belle considerazioni amica mia. Sei davvero una brava investigatrice…peccato che tu abbia sbagliato tutto!- lasciò cadere il sacco a terra. Da lì rotolò fuori la testa di Steno con gli occhi chiusi e Solimo disse invocando il suo capo–per Ares…- aveva compiuto un sacrificio per il dio della guerra per segnalargli la loro posizione. Da un momento all’altro questo li avrebbe raggiunti .-ebbene si…sono io la spia! Oh, non fare quella faccia stupita, depistarti e farti incolpare Sibilo è stato sin troppo facile. Sapete che farà Ares con questa testa? Lo stesso che ha fatto ai vostri nonni e genitori.-
Il terreno cominciò a tremare. Ares si stava avvicinando. Il cielo fu invaso da lampi e tuoni; un fulmine cadde dal cielo e in quel punto un ragazzo con un armatura d’oro e una spada di ametista comparve.
-allora questo è Ares…- pensò Daphne. Poi lo guardò meglio in faccia.
Ares sollevò la testa con un sorrisetto malefico che si dissolse appena i suoi occhi si incrociarono con quelli di Daphne. Quei capelli, quelle labbra…no, non era possibile. –A…Afrodite?- balbetto con un sospiro.
-Afrodite?- pensò Daphne- ma certo! Sono uguale a mia nonna- poi continuò a fissare quei magnetici occhi d’oro. Lui si che era bello! Sibilo non era niente in confronto ad Ares…
Un altro lampo illuminò il cielo e si rifletté sui capelli scuri come la notte di Ares.
-Sembra un diciasettenne- pensò Daphne
-sembra sua nonna- pensò Ares
-Colpiscila!- la voce imperiosa di Crono rimbombò nella testa di Ares, ma lui era ancora troppo scosso per rispondere.
-che stai aspettando?!?-continuò il titano
-no…Afrodite…lei-
-colpiscila e si risolveranno tutti i tuoi problemi. Se non lo fai il bene trionferà! Vuoi che tuo padre salga al potere nuovamente?-
Al sentir nominare suo padre Ares si risvegliò dallo stato di trance in cui era caduto impugnò la spada e si portò all’assalto. Per l’esercito non c’erano più speranze. Ecco stava per colpire Daphne. Lei chiuse gli occhi pronta alla sua fine e… spariti…Tutto l’esercito era sparito.
Il ruggito di Crono si udì in tutta la Terra e Ares si lasciò cadere. Odiava quella ragazza. L’avrebbe fatta fuori, nessuno doveva osare ricordargli il capitolo chiuso di Afrodite!

 

DEDICO QUESTO CAPITOLO A GIULIA, GIUSEPPE E ALLA MIA MIGLIORE AMICA ARIANNA CHE SI STANNO IMPEGNAANDO A LEGGERE IL MIO LIBRO.

  
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