PROLOGO
Cambiai canzone. “Rain over me” la mia preferita. Stavo rientrando a casa dalla mia passeggiata proprio in quel momento, appesi il giubbotto all’attaccapanni e misi le chiavi sul tavolino accanto alla porta. Mentre le voci di Pitbull e Mark Anthony inondavano le mie orecchie, qualcuno mi toccò la spalla, mi girai di scatto sorpresa e quando vidi che era mia madre tirai un sospiro di sollievo. Spensi l’i-pod.
-Perché sei già a casa?- le chiesi.
-Ho finito prima al lavoro, quando torna anche tuo padre dobbiamo dirti una cosa-
-Ok… mi devo preoccupare?-
-No figurati, dobbiamo dirti i piani per quest’estate- mi disse sorridendo.
Io le sorrisi di rimando e andai in camera mia a prepararmi per uscire con i miei amici. Mi diressi in bagno e mi feci una bellissima e rilassante doccia. Una volta uscita e avvoltami nel mio accappatoio arancione, ritornai in camera per decidere come vestirmi. Mentre ero persa nel mio armadio qualcuno bussò alla pota.
-Avanti!- urlai.
-Ehi tesoro!- mi salutò il mio super papi.
- Ah sei tornato! Com’è andata la giornata?- gli chiesi.
-Tutto bene, la tua?-
-Benissimo, per fortuna domani cominciano le vacanze estive!- dissi entusiasta
-Già, a proposito... io e tuo padre dobbiamo dirti una cosa- disse mia madre che ci aveva raggiunti.
-Io e la mamma vogliamo andare a fare una vacanza in Argentina e visto che tu Marta hai ancora 17 anni andrai a stare dagli zii in Toscana e li aiuterai alla fattoria tutta l’estate.- mi spiegò mio padre.
-Cosa? Ma avevo già pianificato tutta l’estate con le mie amiche qui a Brescia, non è giusto!- mi lamentai lasciandomi cadere seduta sul letto.
-Ormai è deciso e abbiamo già avvisato gli zii perciò niente lamentele.- replicò mia madre con il suo solito tatto, e poi uscì dalla mia camera.
Mio padre si sedette accanto a me e poggiandomi una mano sulla spalla mi disse: - Ti prego Marta, è una vita che io e tua madre non ci facciamo una vacanza da soli,fai questo piccolo sacrificio, fallo per me!- mi implorò.
Lo guardai fisso negl’occhi:
-E va bene!- sbuffai rassegnata.
Come potevo dirgli di no se mi faceva quella faccia da orso Baloo.
-Grazie! Ti voglio bene.- mi disse lasciandomi poi un bacio sulla fronte.
- Io di più.- gli risposi.
Si alzò e prima di uscire si girò e mi disse: - Ah dimenticavo parti domani!-
-Cosa?- urlai io lanciandogli un cuscino che lo prese dritto in faccia.
Ok a quel punto capì che la mia serata sarebbe saltata così chiamai i miei amici e li avvisai. Mi misi una tuta e tirai fuori dall’armadio la valigia più grande che trovai.
-Ok valigia siamo solo tu ed io!- borbottai tra me.
Cominciai a riempirla. Dopo mezz’ora cenammo e finito mi ritirai nuovamente in camera mia per terminarla. Diedi un’occhiata all’orologio era quasi mezzanotte e io ancora non avevo finito la valigia.
-Guarda te cosa mi tocca fare per la famiglia.- borbottai infilando in valigia l’ennesima maglietta.
-Ok la finirò domani mattina- decretai infine.
Mi misi il pigiama e andai a dormire attendendo il giorno seguente come se fosse la mia condanna a morte, ma non sapevo quanto mi stessi sbagliando perché quella sarebbe stata l’estate più bella di tutta la mia vita.