La villa dei Silente era molto ampia. Ariana era nel sottoscala, rannicchiata su se stessa ed impaurita. Nel salone della casa, due ragazzi, almeno di diciotto anni ciascuno, combattevano ferocemente. “Sei un vigliacco, Gellert!” gridò Silente, mosse la bacchetta come se fosse una frusta e un serpente furioso fuoriuscì dalla bacchetta, pronto ad attaccare. “Molto bene, Albus. Vedo che non sei del tutto ignorante in materia di Arti Oscure!” replicò Grindelwald sprezzante. Agitò appena la bacchetta e un leone fatto di fuoco cominciò a correre verso il serpente e lo carbonizzò. Ma non si fermò continuò a correre verso Silente, che non pareva minimamente preoccupato. Effettuò con la bacchetta un movimento sinuoso e il leone scomparve in una nuvola di fumo. “Sei un traditore, Gellert. Sei debole, sei da disprezzare. Ho commesso un grosso errore a fidarmi di te, ma farò in modo di essere l’ultimo a cadere in una simile trappola.” Fece per pronunciare l’Anatema Che Uccide, ma Grindelwald fu pervaso da un feroce senso di rabbia. Fu più veloce. Un lampo di luce verde fuoriuscì dalla sua bacchetta. Ariana, che aveva da poco cominciato ad assistere al duello, voleva urlare, dirgli di contrattaccare, ma rimase in silenzio. Silente, poco prima che l’anatema lo colpisse si smaterializzò. Ricomparve dietro il suo avversario. Gli puntò la bacchetta contro e un fulmine blu elettrico si diresse contro Grindelwald. La potenza dell’incantesimo era tale che la poltrona del salotto fu scaraventata contro la parete al passaggio dell’incantesimo. Grindelwald reagì lanciando una raggio rosso di eguale potenza. Il contatto tra gli incantesimi si interruppe per un attimo. Ariana voleva mettere fine al duello e si interpose tra i due. Fu colpita simultaneamente dagli incantesimi lanciati dai due. Quando Silente si rese conto dell’accaduto era troppo tardi. Ariana giaceva per terra, senza vita. Gli occhi di Silente si fecero neri. Un’incontrollabile ferocia si impadronì di lui. Scagliò un ultima maledizione contro Grindelwald, che fu divorato dalle fiamme, fino a diventare cenere.