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Autore: Alexandra_ph    12/02/2012    1 recensioni
Questo racconto è la continuazione di Fly with me ed è stato scritto nella primavera del 2003.
A quei tempi la mia ispirazione procedeva in direzione diversa rispetto alle puntate della 7a stagione che stavano trasmettendo (forse perchè erano puntate ben poco shipper...) e così ne venne fuori una "storia parallela", che seguì la sua strada...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fly with Me'
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Capitolo 17


 

Clayton Webb congedò con un cenno del capo, l’agente che gli aveva appena riferito notizie riguardo al ritrovamento dell’auto del colonnello MacKenzie.

A dire la verità, di notizie ce n’erano ben poche da comunicare. L’auto di Mac era stata ritrovata in una strada alla periferia della città. Un agente di pattuglia alla zona l’aveva notata abbandonata da due giorni e aveva controllato la targa, che lo stesso Webb aveva segnalato alla centrale di polizia non appena Harm gli aveva comunicato la notizia del rapimento di Mac.

L’auto non aveva fatto altro che confermare i sospetti di Harm: tra le varie impronte ritrovate, ce n’erano alcune che appartenevano a Clark Palmer. Che, a quanto sembrava, non aveva alcun’intenzione di nascondersi troppo.

Harm aveva ragione anche in quello, quando sosteneva che stava giocando con lui al gatto e al topo… Se avesse voluto non farsi scoprire, certamente avrebbe trovato il modo di non lasciare impronte, oppure di non far ritrovare l’auto così presto. Clayton era certo di questo! Palmer era troppo furbo, per non considerare questo genere di dettagli.

Il capitano Rabb aveva ragione su tutta la linea. Ma di questo, Webb era stato sicuro fin dall’inizio. Aveva imparato presto a capire che dell’intuito di Harm ci si poteva fidare. Se solo non fosse stato così intransigente su alcuni dettagli…

Alzò il telefono e chiamò Rabb per comunicargli la notizia.

Quando terminò la telefonata, si sentì più irrequieto di prima. Harm gli aveva assicurato che non c’erano state altre chiamate da parte del rapitore, dopo l’ultima del giorno del sequestro. La cosa gli parve strana, e lo disse a Rabb. Lui, di malavoglia, gli spiegò come, proprio durante quell’ultima telefonata, avesse richiesto al rapitore una prova che Mac fosse ancora viva.

Il fatto che non si fosse fatto più sentire poteva significare solo due cose: o che voleva portare Harm all’esasperazione, oppure che Mac…

No, non riusciva neppure a pensare ad un’eventualità simile. Quel fottuto figlio di puttana non poteva averla già uccisa! L’aveva rapita solo per attirare Harm nella sua trappola. Se così era, che motivo aveva di ucciderla subito? A meno che le cose non fossero andate storte per qualche motivo…

Rivide il volto del colonnello MacKenzie, il suo sorriso, i suoi occhi, il suo corpo… Aveva sempre ammirato la sua intelligenza e la sua grinta. E l’aveva sempre trovata una bellissima donna… Se non si fosse accorto subito di quanto fosse innamorata del capitano Rabb, probabilmente avrebbe cercato di uscirci insieme. Ma sapeva che sarebbe stato pericoloso. Era il genere di donna di cui ci si poteva innamorare e lui non poteva permettersi di innamorarsi. Non con il tipo di vita che conduceva. Ma, soprattutto, non di una donna che amava un altro.

Pensò a Rabb e a Mac: insieme avrebbero formato una splendida coppia! Già lo erano sul lavoro, ma avrebbero potuto esserlo anche nella vita privata. Un po’ come sua madre e suo padre: entrambi agenti segreti, con la stessa passione per il loro lavoro.

Harm e Mac erano fenomenali assieme! Entrambi brillanti e intelligenti, si completavano a vicenda. L’istinto di Rabb trovava sempre conferma nella riflessività del colonnello, mentre l’intransigenza di Mac era smorzata dall’imprevedibilità di Harm. Erano sempre in sintonia, anche quando sembrava il contrario. Ma allo stesso tempo erano anche in competizione e questo non faceva altro che evidenziare maggiormente le eccellenti qualità di entrambi.

L’ammiraglio Chegwidden si era trovato due ottimi elementi, per la sua squadra! I migliori.

Clayton, tuttavia, non riusciva a capire Harm. Si era mai accorto dei sentimenti della sua collega e amica? Per quale ragione continuava a trovarsi donne completamente inadatte a lui, quando aveva accanto quella giusta? Era certo che anche il capitano Rabb provasse dei sentimenti per Mac. Se fino ad allora avrebbe anche potuto dubitarne, la reazione dell’ufficiale al sequestro della sua collega non gli aveva lasciato dubbi. Anzi! Gli aveva fatto addirittura sospettare che ci fosse dell’altro, tra quei due. Aveva provato la stessa sensazione anche poco prima, al telefono. La voce di Harmon Rabb era troppo affranta, per non fargli pensare che tenesse a Mac più di quanto fosse capace di ammettere anche con se stesso.

Webb rifletté per un attimo sulle implicazioni di quella considerazione: se davvero Rabb amava la donna che Palmer aveva rapito, certamente non si sarebbe tenuto in disparte durante la caccia all’uomo. Avrebbe preteso di parteciparvi. Se non, addirittura, di consegnarsi nelle mani del rapitore senza pensare alle conseguenze. Considerato il suo spirito ribelle e sempre pronto all’azione, non avrebbe esitato un attimo. E questo, per Webb e i suoi uomini, avrebbe significato complicazioni.

Complicazioni con la “C” maiuscola.

  
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