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Autore: meow7    12/02/2012    1 recensioni
Se anche tu come me, sei stata rapita dalla magia di Fairy Oak, hai desiderato almeno una volta di vedere Vì e Babù cresciute,come tutti.
Questa storia è nata per questo. Per ritornare in quel paese incantato.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiedo perdono per l'assenza,sul serio. Scusatemi da morire. Spero che ci sia ancora qualcuno disposto a leggere questa storia ... vi lascio al capitolo :)

4 ANNO.

- Ci liecco! - disse Anthea,sollevata da Grisam,che cercava di posizionare la stella cometa sull'albero di Natale.
Il tempo passa velocemente quando si è felici,e in certe situazioni non può far altro che volare.
- Grisaaaaaaaam! Dopo vieni ad aiutarmi,stasera Nepeta e Francis,devono darci qualcosa,e sto preparando dei biscotti per accoglierli ... - esclamò Pervinca dalla cucina,distraendo il marito.
- Arrivo! - rispose lui ad alta voce. Posò la bimba su una poltroncina accanto l'albero. - Stai qui principessa,arrivo subito. - disse alla piccola andando in cucina.
- Non tono una plincipetta ... - borbottò Anthea,che aveva ancora qualche problemino con il pronunciare alcune lettere. Si alzò in piedi sulla poltrona e cercò di sistemare la stella sulla punta. Anche in punta di piedi però non riusciva ad arrivare alla cima,così si agitò e quel tanto bastò per cadere.
La piccola scoppiò a piangere,non tanto dispiaciuta per la violenta caduta,ma perchè la stella nell'impatto con il pavimento si era rotta in mille pezzi.
Pervinca trattenne il respiro e corse da Anthea insieme al marito,la prese in braccio e cercò di consolarla. - Anthea! Cosa cercavi di fare? - chiese con un tono a metà tra il dolce e il rimprovero. La bimba spostò le braccine per stroppicciarsi gli occhi,ma appena le mosse,iniziò a piangere più forte di prima. - Aiaaaa! - gridava. Grisam era leggermente in panico,ma cercava di rendersi efficente : tolse i pezzi della stella cometa ormai rotta dal pavimento,li portò dove Thea non avrebbe potuto prenderli; poi tornò dalla moglie e dalla figlia. Le guardò il braccino,cercando di capirci qualcosa.
- Se le piccole nozioni di zio Duff non mentono,si è appena rotta un braccio. - disse sospirando.
- Rotta il blaccio?! - si agitò Anthea. - Ma ta venendo Natale! Ola come gioco con Tommy e gli altri? Co Susy,Dave e Florence? - singhiozzò.
Pervinca,che in situazioni del genere cercava sempre di mantenere la calma,portò la piccola sul divano,davanti il camino che scoppiettava. - Tesoro,dovrai mettere soltanto il gesso. Non è nulla. - la rassicurò. - Anzi,farà capire che sei una bimba intraprendente! E coraggiosa. E tu sei coraggiosa e intraprendente,vero? - la piccolà annuì energicamente. - Certo che lo sei. Quindi mettermo il gesso per guarire e non ti lamenterai. - concluse la mamma.
Grisam sospirò e sorrise. - Gli ospiti stanno per arrivare. Sarà meglio prepararsi principessina del papà ... - disse prendendo delicatamente in braccio Anthea.
Pervinca tornò in cucina a finire di preparare torte e dolcetti vari,mentre quei due si preparavano. Il giovane Burdock,decise che quella volta avrebbe deciso la sua bimba. Ma ovviamente non era buona idea far scegliere come vestirsi ad una bambina di 3 anni,che ne avrebbe compiuti 4 da lì a qualche giorno. Mi avvicinai a padre e figlia e decisi io l'abbigliamento per la piccola : un vestitino di lana pesante,blu notte con dei fiori azzuro chiaro ricamati di sopra,due belle scarpette e delle calze pesanti. Era una bambolina.
Sorridendo soddisfatti del "nostro" lavoro,scendemmo tutti e tre al piano di sotto,dove Vì stava avendo qualche problema ai fornelli.
Mi avvicinai in fretta quando vidi del fumo che sporcò di cenere il bel viso della mia strega e sporcò il mio vestitino fatto di nuvole di nero. Tossì velocemente e cercò di pulirsi gli abiti,io starnutì centoquattro volte, quel tipo di polvere mi stuzzicava il naso terribilmente.
- Wow,secondo me tu sei più bella. - disse Grisam parlando con Anthea. Pervinca si voltò e anche se nervosa,scoppiò a ridere nel sentire la risata della sua bimba che rideva divertita.
- Ti diverti,eh,piccolina? - disse pulendosi le mani sul grembiule,e la piccola annuì entusiasta del "nuovo volto" della mamma. Sorrise e andò velocemente in bagno per sistemarsi,appena in tempo per aprire la porta agli ospiti,che erano arrivati ed aspettavano sulla soglia.
Si salutarono abbracciandosi e ridendo del disastro in cucina. Nepeta spiegò a Vì dove aveva sbagliato,Francis parlò di quando si ruppe anche lui il braccio,e i bambini sorridevano comprensivi quando Anthea diceva di essere intraprendente e coraggiosa mostrando il braccio.
- Questo è per te,gioia. - disse Nepeta sorridendo e offrendo a Thea il suo regalo di Natale. Lei lo posò sotto l'albero,anche se curiosa avrebbe aspettato il Natale. Era come una sfida con se stessa. Pervinca prese sempre da sotto l'albero i due regali per i bambini,che ovviamente non aspettarono per aprire e che si misero subito ad ammirare i loro nuovi ingredienti per preparare alcune innoque pozioni. Iniziarono a scalpitare per giocarci subito,ma Nepeta sospirando glieli tolse di mani. - Prima si ringrazia! E poi,quanto torneremo a casa,ci giocherete. Siate pazienti. E ringraziate! - disse lei con aria stanca e divertita.
- Grazie signora Pervinca,grazie signor Grisam. - risposero in coro i bambini. - Ora torniamo a casa? - chiesero.
Ma "i grandi" si misero a chiaccherare,e un discorso tira l'altro,così quella domanda fu ripetuta centinaia di volte quella sera. Quando però i piccoli iniziarono a sbadigliare giocando con le spade di Anthea,che cercava di partecipare per quanto le permetteva il braccio destro (nda : si è rotta il braccio sinistro. E' mancina!),ma che alla fine sbuffò buttandosi sul divano,scocciata di quella sua situazione, i genitori decisero che era ora di andare a dormire,e ringraziando i padroni di casa,e baciando Anthea,tornarono alle loro abitazioni.
Anthea si trascinò su per le scale e andò in camera sua,tentando di sfilarsi il vestito. Sua madre venne subito in suo aiuto. - Uffa! A cosa sevve essere coraggiosa e intrapreddenne se non potto fale niente? - sbottò irritata. Lei sorrise e le baciò la fronte,infilandole il pigiamino. - Amore,ogni cosa a suo tempo. Domani metterai il gesso e cercherai di imparare ad usare la destra. - la piccola salì sul lettino e la mamma le rimboccò le coperte. Grisam salì e le lesse una storia,piuttosto complessa per una bimba della sua età,ma Anthea era molto intelligente e precoce.
La bambina non si addormentò fino alla fine del capitolo,anzi,guardò con gli occhi spalancati il papà. - Perlhè hai smesso? Continua,per favore! - disse sedendosi sul lettino. Grisam le baciò la fronte e le promise che avrebbero continuato domani.
Lei sospirò. - Felì? - mi chiamò sussurrando quando i genitori spensero la luce della cameretta. Mi avvicinai a lei. - Che c'è,piccola? - chiesi avvicinandomi a lei ed accarezzandole il nasino all'insù. - Tu credi che è coraggioso avere il braccio rotto? O è da stupidi? - mormorò. - Dipende da come vuoi vederla. - risposi sorridendole. Strofinai il mio nasino contro il suo,lei arriciò la bocca in un sorriso,poi si voltò verso di me e chiuse gli occhioni azzurro/verdi con uno sbadiglio.
Entrai nel mio barattolino,mi misi alla scrivania e iniziai a scrivere nel diario la giornata nei minimi dettagli. Quando finì,guardai la Luna,e andai a coprirmi nel mio batuffolo di lana. Guardai Anthea,che respirava tranquilla con la boccuccia semichiusa,e mi addormentai anch'io.




 

  
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