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Autore: Ilmaredentroognicielo    12/02/2012    5 recensioni
Mi aveva incendiata e lo sapevo; il mio problema era il grado di astinenza che avevo indiscutibilmente portato avanti da un anno a quella parte, il che significava che io, avrei potuto scendere nei più fondi piani, presa letteralmente dall'istinto di una donna, comunemente chiamato, uomo. Sapevo che quel ragazzo, conosciuto da solo un giorno aveva il potere di attrarmi come una calamita e non perché fosse bello o attraente, semplicemente perché io, al minimo tocco sbagliato prendevo fuoco. "
***
Hel e Thomas.
Un compito da portare a termine.
Lui, sfacciato, bello da stare male, stronzo e un po' superficiale.
Lei, fragile, innamorata dell'amore; convinta che il mare si trovi dentro agli occhi di tutti.
Costretto a passare del tempo insieme ad Hel, Thomas prova a portarsela a letto. Lei prova, invece, a non cedere, nonostante la strana attrazione che prova nei suoi confronti.
I due giocheranno, si conosceranno, per certi versi si odieranno.
Legati da un compito di filosofia, alla fine, cominceranno ad accettarsi.
Lei farà sesso senza amore o sarà lui a fare sesso, dopo essersi innamorato?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'inizio delle verità. 


Guardai Celeste, mentre arrancava una risposta con il viso scuro. 
" Non ti seguo. " 
Thomas non aveva mai parlato effettivamente della sua famiglia, ma io avevo creduto che, per quanto intimità ci fosse tra di noi, voleva instaurare un grado di 
freddezza. 
Non glielo avevo neanche mai chiesto, timida e impacciata com'ero. 
Magari suo padre non faceva il telecronista o sua madre, non era così perfetta come pensavo.
Assottigliai gli occhi e mi avvicinai a Celeste mentre in soggiorno gli argomenti cambiavano di continuo. 
" Sono morti. " 
La frase mi colpì in pieno. 
Significava che Thomas mi aveva parlato di due persone che non c'erano più?
" In che senso?? " Chiesi, quasi con gli occhi lucidi. 
" In quanti sensi si può morire, Hel? " Mi disse sarcastica, lei. 
In verità di sarcastico non c'era nulla;
non riuscivo a capire se ero arrabbiata per il fatto che una persona quasi importante per me, avesse perso i genitori chissà quando e chissà come, oppure per il fatto che 
Thomas, non mi aveva detto la verità, nascondendomi ogni cosa.
Lo aveva detto lui, dovevamo conoscerci e non mi sembrava che quello era il miglior modo per farlo. 
Mi allontanai dalla mia migliore amica, tornando in soggiorno, con gli occhi infuocati e la dignità sotterrata. 
" Mamma, dovrei parlare con Thom. Ci scusi un attimo? "
Mi avvicinai al mio compagno di corsi, prendendolo per un polso, mentre mia madre, storcendo il viso, annuiva silenziosa. 
" Tra poco ci mettiamo a tavola, quindi, se volete, fatevi una doccia e scendete in cucina. " 
Mio padre, sorrise, ignaro di ciò che dentro il mio corpo si stava creando; non riuscii a ricambiare il sorriso e notai che Thomas mi guardò ammiccante. 
Quando uscimmo dalla stanza e ci avviammo su' per le scale, lo avvinghiai al muro, mettendo da parte il mio carattere. 
" Tu.." 
" Io. " 
" Tu sei la persona più falsa e bugiarda che abbia mai conosciuto. " 
" Sei gentile. " Mi sorrise con un filo di amarezza sulle labbra. " che ho fatto questa volta? " 
Mi aveva presa in giro, ecco cosa aveva fatto. 
La mia famiglia non era perfetta, mia madre era una specie di strano essere mutante, che amava e odiava la mia vita, stimava e allontanva le mie amicizie e più 
particolarmente, Thomas. 
Eppure io ne avevo parlato, ero stata sincera. 
" Mi hai metito Thom. I tuoi genitori.. " 
Sussurrai, mentre il cuore aveva cessato di battere. 
" Sono morti. " Abbassò lo sguardo e mi portò una mano sulla guancia. 
Il suo tocco, questa volta fu semplice e leggero ma, neanche a farlo a posta, mi spogliò di tutto il mio nervosismo. 
Mi spogliò delle mie fragilità, delle mie paure e delle mie freddezze; 
in quel momento mi sentivo più nuda di quando avrei potuto esserlo, senza vestiti. 
" Thomas.. hai fatto tutto quel discorso sul fatto che dobbiamo conoscerci, che devo lasciarmi andare, che devo fidarmi. Come faccio se non sei sincero? "
La storia di Thom doveva essere orribile. 
Aveva perso Lidia, aveva perso i suoi genitori. 
Cos'altro c'era da sapere?
Pensai a come ci si poteva sentire, persi, da soli, senza una realtà su cui vivere. 
Se ami, soffri.
E se non hai nulla da amare oltre ad un semplice ricordo?
Thomas era stronzo, era superficiale e non potei fare a meno di capirlo, senza una barca su cui nascondersi sarebbe affondato.
" Vieni con me. " 
Mi prese per mano, trascinandomi dentro una delle camere da letto che mia madre aveva sistemato per la notte. 
Mi lasciai andare sul letto, perfettamente preparato. 
Era una cosa che non potevo sopportare, avevo parlato così male di mia madre, non sapendo che lui una madre neanche ce l'aveva, avevo parlato con lui con un tono
di voce duro e distaccato. 
Quella era la ua vita, non un compito, non un gioco. 
" Thomas.. sono stata troppo dura.." 
Mi scusai, conscia del cambiamento di tono della mia voce, spezzata. 
" Non volevo essere bugiardo, Hel. Guardami, io sono lo stronzo del campus, io sono quello che va' a letto con chiunque, perché tanto le ragazze fanno la fila per venire
a letto con me. Non ero così, prima ero talmente ... diverso. " 
" Adesso non sei diverso, sei solo... " 
Mi fermò, avvicinandosi con passo lento e incerto. 
Lo vedevevo dai suoi occhi; come può, una persona, conoscerne un'altra, conoscerla così bene, dopo così poco? 
Come potevo capire ogni cosa, ogni movimento che voleva fare, ogni paura che lo stava attraversondo, in quel preciso istante? 
" No Hel. Dopo la morte di Lidia, io ho chiuso ogni porta, ogni finestra, ogni spiraglio di luce che mi potesse avvicinare alle persone. " 
" Come sono morti, Thom? "
" Incidente stradale. Stavamo andando al cinema e io cantavo una di quelle stupide canzoni che ti insegnano in Italia, a scuola. Era tutto così perfetto e mi sentivo 
così.. amato. Poi un camion ci è venuto addosso. Mia madre prima di morire mi ha detto che mi amava. E io le ho sorriso, perché sapevo che era vero, perché speravo 
che dopo quella sera io l'avrei rivista in casa, con il grembiule rosso e troppe cose da fare. " 
" Mi dispiace. "
Mi avvicinai, lo abbracciai e presi la sua mano, stringendola più che potevo. 
Thomas non mi aveva mentito; parlare di quello lo faceva stare male, parlarne con me, un'estranea lo torturava, forse. 
" Ho spento i miei sentimenti, Helen. Ho guardato in faccia la realtà. "
" Thomas, se non vuoi parlarne..io, insomma.." 
" Sei convinta che non ne voglio parlare con te, vero? "
" Vero. "
Infondo ero stata così poco discreta, mentre lo avevo sottratto a mia madre per accusarlo e definirlo un falso e un buguardo. 
In fatto di tatto, a quanto pare ero un disastro. 
Ma per quanto Thomas fosse maniaco, pervertito e stronzo, avevo imparato a conoscere le sue fragilità, scoprendo con poco rammarico che non era così male. 
" La realtà è che oggi posso esserci e domani, posso sparire nel nulla, posso trasformarmi in un ricordo. Che senso ha, avere dei valori, legarmi seriamente ad una
persona, pensare all'amore, alla famiglia, se anche un tizio ubriaco, con un camion enorme, può strapparti via tutto? "
" Non puoi pensarla veramente così, altrimenti non dovresti neanche studiare, non dovresti lavorare, non dovresti sorridere. " 
" L'ho promesso. "
Me ne stava parlando davvero, con quegli occhi verdi e quel sospiro spezzato, me ne stava parlando. 
" Mio padre è morto solo dopo due giorni, in ospedale. Io ho avuto qualche ferita alla testa e una frattura, quel giorno mi sistemai accanto a lui, sul letto. Hel, avresti
dovuto vederlo: mio padre era un tipo così felice, sempre pieno di sorrisi e con una voce allegra,quel giorno la voce non sembrava neanche la sua. 
Mi chiese di vivere, di sorridere, di lavorare, di studiare. Mi chiese di ricordare mia madre, con quel vestito lungo, con quel rossetto rosa, con un po' di gelato sulle 
labbra. Erano le uniche cose che voleva. " 
" Tu le hai rispettate. " 
Come diavolo potevo essere stata così stupida?
Non avevo capito nulla e credevo di aver capito tutto. 
Thomas portava dentro un macigno che nessuno avrebbe mai desiderato, per niente al mondo. 
" Cosa avrei dovuto fare? Questa adesso è la mia vita. " 
Lo strinsi così forte che per un attimo pensai che il suo respiro si fosse spento;
" Hel.. " Sussurrò, dopo, affondando il suo viso sul mio collo. 
" Thom. " 
" Scusami se non te l'ho detto. Questo è il mio carattere, non volevo che tu mi trattassi come un malato terminale, solo per questo. " 
" Thomas.. non ti avrei sopportato lo stesso. " Risi, mentre lui mi guardava con aria furbastra. 
" Grazie. " 
" Adesso andiamo, prima che mia madre ci dia per dispersi. "
" Oppure pensi che siamo finiti a letto nella suite di vostra altezza. " 
Gli diedi una pacca sulla schiena e lui mi attirò a se', incrociando le mani alle mie. 
" Scemo. "
" Non sarebbe una cattiva idea, no? " Ammiccò. 
Per una volta, vederlo in quel modo, sfacciato e sensuale, mi sollevò. 
Provavo qualcosa per lui, che non era amore : volevo che stesse bene, volevo essere sua amica. 
Anche se per lui ero un gioco, anche se per lui ero una boccata d'aria fresca, volevo essere sua amica, sentirlo ridere e sussurrargli che al mondo, qualcuno accanto, 
lui ce l'aveva. 
" Sarebbe un'idea incoscente. "
" Sono le migliori, signorina Castelli. " 
Lo baciai e dopo, mollai la sua presa per ricompormi e scendere silenziosamente le scale. 
" Scendiamo, che devo vincere una scommessa. " sussurrò lui. 
 
 
 
***
" Allora, ti piace studiare? "
Mia madre era partita in quarta e non ebbi neanche il tempo di intervenire, che Thomas sorrideva ansioso. 
I capelli spettinati, gli occhi grandi e di un verde prato meravigliso. 
Aveva fatto una doccia, e si era cambiato:
Jeans scuri e camicia bianca. 
Era bello e sembrava quasi un avvocato, serio e conciso. 
Voleva vincere la scommessa e io volevo assolutamente scappare via da quella situazione imbarazzante;
non volevo spogliarmi difronte al mio compagno di corsi, avevamo un compito da portare a termine, dovevamo essere professionali, beanchè dopo quello 
che era successo sarebbe stato tutto molto più difficile. 
" Signora, studiare è una delle mie priorità. " 
" Che bravo ragazzo. " Disse mio padre,mentre si versava un bicchiere di vino. 
Thom si girò verso di me, sorridendo malizioso. 
Mai giudicare un libro dalla copertina, non potei fare a meno di dare ragione al detto. 
Thomas, bello com'era sembrava sicuro di ciò che era, pieno di risorse e capace di attraversare il mondo a nuoto ma io, sapevo che in realtà, alla minima scossa, 
Thomas avrebbe ceduto e si sarebbe lasciato vincere dalla vita. 
" Signora, mi rendo conto che il professore abbia alcuni dubbi sulla mia personalità. Non frequento filosofia, ma come può vedere, i miei voti sono impeccabili. "
Prese dalla tasca un fogliettino e lo mostrò a mia madre che sorrise compiaciuta. 
Non capivo perché si interessasse della mia vita scolastica se neanche l'approvava. 
" Mamma, non staremo molto, io e Thomas dopo domani torniamo al campus. Abbiamo un compito da portare a termine. " 
Il tono della mia voce era freddo e distaccato. 
Non avevo nulla contro mia madre, questo lo avevo precisato parecchie volte, eppure mi rendevo conto che avere l'appoggio da parte sua, mi avrebbe resa meno 
scortese. Due genitori dovrebbero appoggiare la figlia. 
" Celeste, domani sera che farai, tu? " 
La vidi sorridere, mentre prendeva il suo cellulare, per cercare qualcosa. 
" Esco. " 
I suoi occhioni sembravano illuminati e ne fui felice. 
" Con..? "
Portò una mano ai capelli e guardò Thomas, che nel frattempo si era avvicinato a noi, lasciando mia madre e mio padre da soli, a discutere del vino. 
Quei due si amavano e discutevano di ogni cosa. 
" Te, Thomas e.. Robert. "
Mi soffocai e la guardai, mentre la sua espressione diventava divertita e imbarazzata, allo stesso tempo. 
Robert era il ragazzo che le piaceva da due anni, circa;
non aveva mai avuto il coraggio di confessarlo e aveva vissuto in segreto, per troppo tempo, soltanto un mese fa circa ne avevano parlato e avevano deciso di 
frequentarsi per capire se insieme, stavano davvero bene. 
Celeste era stata sempre la classica ragazza per cui, ogni cosa doveva aver il suo tempo. 
Secondo lei, il sesso, l'amore, l'amicizia, i ricordi dovevano legarsi in un mare indefinito di passioni; non esistevano le mezze misure, il forse, il ma o il se. 
E tutto sommato, ogni cosa, insieme a lei sembrava tornare al posto giusto. 
" Ti sei messa con Robert!!"
" Me lo ha chiesto, ieri! " 
Collegai in fretta tutti i racconti della mia amica e sentii Thomas ridere di gusto, mentre i miei occhi si trasformavano in due punti luminosi. 
Ero felice per Celeste, considerando che ci teneva più di qualsiasi altra cosa. 
" E' fantastico! " Le gettai le braccia al collo e la abbracciai con tutto l'affetto che mi era concesso. 
Il tempo trascorso, sembrava aver portato solo del bene:
Celeste si era fidanzata, avrei completato il compito, Thomas era diventato più sopportabile e mi sentivo meno sbagliata.
" Quindi, se ho capito bene. Usciremo a coppia. " Intervenne Thomas con un sorriso ammiccante. 
" Sei un tipo che coglie i particolari, compagno. " Sorrise Celeste. 
Io non avevo considerato il particolare e mi girò la testa. 
" Non sarà un vero appuntamento a coppia, noi siamo amici, quindi.. " 
Mi fermai, titubante sulle parole da usare. 
" Quindi ci vediamo domani, Celeste. Io vado a fare una doccia e .. buona notte signor e signora Castelli. " 
Thomas salutò tutti con una tale educazione e dolcezza che mi sciolsi sul posto, indecisa se correre in camera sua per spogliarmi, ignorando la scommessa. 
Guardai Celeste, maledicendola in ogni modo; era troppo intraprendente e mi metteva in imbarazzo, continuamente.
Le volevo un bene inimmaginabile ma era impossibile da sostenere. 
Mi prese a braccetto trascinandomi alla porta. 
" Questa notte, tu e Thomas! " 
" Celeste! Hai già fatto abbastanza! "
" Hel, tu e lui siete fatti per stare insieme. " 
La guardai e le lasciai un bacio sulla guancia, salutandola. 
Aveva una fantasia illimitata. 
" Allora tesoro. " Mi disse mio padre, dopo che salutò Celeste. 
" Papà. " Sorrisi io. 
" Quel giovanotto mi piace. " Sussurrò. 
Quel giovanotto piaceva anche a me. Pieno di sorprese e con un carattere forte e fragile. 
Thomas ne aveva viste di tutti i colori eppure conservava un giovinezza e un sorriso che pochi al mondo possedevano. 
"Il tuo professore si sbagliava, tesoro. "
Aggiunse mia madre. 
" Prevedibile. " sussurrai tra me e me, mentre mi si bloccava il respiro; aveva vinto la scommessa. 
Thomas in qualche modo riusciva a conquistare tutti. 
" Vado. " Mi alzai e salii le scale in silenzio. 
Nessuno dei miei genitori si ribellò al mio comportamento; mi conoscevano e si rendevano conto che non ero fatta per quelle discussioni a mezz'aria. 
Nella testa avevo il corpo di Thomas, nudo e perfetto. 
Aveva vinto la scommessa e avrei dovuto spogliarmi difronte a lui. 
" Signorina. " 
La sua voce mi tremò in testa e sussultai, mentre mi spingeva nella sua stanza, con un ghignò visibile sul suo volto. 
Quel ragazzo era un misto tra dolcezza, sensualità, perversione e semplicità. 
Resistere alla sua volontà sembrava quasi impossibile. 
"Thomas, potrebbero vederci. " Sogghignai io, presa dall'ansia. 
Si avvinghiò ai miei fianchi, portandomi nel letto e baciando ogni centimentro della mia pelle. 
" Ho chiuso la porta. " Si giustificò. 
I suoi baci erano roventi e si intensificano continuamente, mentre nella mia testa si espandeva la voglia che avevo di lui. 
La sua mano entrò sulla mia magliettina e si spostò lenta fino alla mia schiena. 
" Ho vinto la scommessa. " Mi sussurrò, mentre chiudevo gli occhi. 
" Lo so. " 
" Dai, comincia. " Non riuscivo a muovermi, con il suo peso addosso. 
" Mi risulta difficile con te, avvinghiato. " 
Lo sentii ridere e mi baciò, senza esitazione. 
Speravo che restasse immobile, per tutto il tempo, con il suo corpo sul mio, eppure, si staccò dolcemente e mi fissò per un attimo. 
" Fai tu, o faccio io? " 




Ciao ragazze!
Mh, forse questo è un capitolo abbastanza corto, non saprei. 
Volevo parlare di Thomas, per cominciare a descriverlo nel migliore dei modi;
Come qualcuno aveva già pensato, i genitori di Thom sono morti. 
Lui ha perso tutto, ecco perché in un certo senso ha spento i sentimenti. 
Chissà chi sarà la persona a farli riaccendere. 
Hel è stata un po' infantile, all'inizio, non calibrando il peso delle accuse che gli stava lasciando;
eppure è stata tenera, quando lo ha abbracciato. 
E' banale il fatto che la loro amicizia adesso si è consolidata. 
Ma ci si può spogliare davanti ad un amico, provando emozioni?
Mmmh, questo lo vedremo nel prossimo capitolo. 
Recensite, recensite, recensite. 
E grazie!
  
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