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Autore: DonnieDarko28    12/02/2012    3 recensioni
La storia di una ragazza di nome Kate chiusa in sé stessa per colpa di un ragazzo, Jake.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sette: E Ora?

La gravidanza di Abby precedeva a gonfie vele. Era un maschietto.

“Non vedo l’ora che nasca!” ripeteva ogni giorno Abby con le lacrime agli occhi.
“Anch’io! Avrà un fantastica e bellissima mamma” rispondevo io.
“Per non parlare della Zia Kate!” ridendo disse.

Mi piaceva questa situazione. Una nostra mini famigliola, quella che io “non ho mai avuto”. Volevo dare una speranza a questo bambino.

“Come si chiamerà?” Mi chiese Abby con un’aria pensosa.
“Non saprei... William?” Risposi.
“Noo è troppo diffuso!” mi urlò dietro.
“Ok stiamo calmi!” riposi
“Dai scherzo!”

Presi in mano una rivista e cominciai a sfogliarla. Mi venne un lampo di genio.

“Che ne dici di... Jonathan? E’ poco diffuso, non è pacchiano..” esclamò Abby.
“Sì, mi ispira..” risposi con uno sguardo alla Sherlock Holmes.
“Bau!” disse Rain
“Vedi, anche a Rain piace questo nome!” risposi sghignazzando.
“ahah!” rise lei.

trrrtrrrtrrr  

Il mio telefono squillò. Mi catapultai in cucina...

“Pronto?”
“Ciao Kate..”
“Hey! Ma che fine avevi fatto Petunia? E’ da un sacco di tempo che non ti vedo!”
“Lunga storia.. Ma non vai più a scuola?”
“Ehm.. lunga storia... Mi devi dire qualcosa?”
“Si.. Mi trasferisco in Italia”
“Cosaaaa???!”
“I miei si sono separati e mia madre ha deciso di portarmi in Italia... Sto per prendere l’aereo”

Scoppiai in lacrime.

“ E me lo dici adesso?” dissi piangendo.
“Scusa. Ritornerò. Ti voglio bene.” Rispose piangendo.
Mi buttò giù la chiamata. Abby corse subito incontro a me e mi abbracciò. Le spiegai tutto. Eravamo distrutte.
“Beh, mi sa che qui dovremmo cavarcela da sole..” dissi io con un filo di voce.
“Mi sa proprio di si.” Rispose Abby.

Arrivò un messaggio sul cellulare di Abby. Era di Dave. Voleva parlarle da sola. Abby aveva paura.

“Io non ci vado da sola” Disse Abby spaventata.
“Ci devi andare.” Dissi io con fermezza.
“Ho paura che mi faccia del male.”
“Verrò con te”
“No, devo pensarci io. Vado, ci sentiamo dopo”

Abby uscii di casa, io molto insospettita andai con lei. “Mi sento uno stalker” dicevo tra me e me. Dave l’aspettava all’entrata della scuola. Abby si avvicinò a lui. Dave agitando le braccia, le disse qualcosa. Lei cominciò a piangere e si mise le mani in faccia. Lui con le mani in tasca si guardava i piedi. Abby fece scivolare le mani lungo i fianchi. Dave le mise una mano sotto il mento. Abby prese il suo braccio e glielo sposto con violenza, cercò di dargli uno schiaffo ma lui la fermò. La prese per le due braccia e la fece cadere all’indietro. Scappò via.

“ABBY!ABBY!”

gridai scrollandole le spalle. Non rispondeva. Perdeva molto sangue. Decisi di chiamare Jake e ci dirigemmo subito all’ospedale. La ricoverarono d’urgenza.

“Quel bastardo..” disse Jake stringendo la mano in un pugno.
“Non dovevo mandarla, no” mi ripetevo.
Passammo la notte in ospedale. Una lunghissima notte. Verso le sei del mattino dopo, apparve il primario.
“Allora? Come sta? Il bambino?” bombardai il dottore di domande.
“ Ha avuto una grande emorragia tre ore fa.. Stanno sorgendo molte complicazioni.. Il bambino è prematuro.. Non so se si salveranno.”

Comincia a piangere, Jake mi abbracciò in silenzio.

“Possiamo vederli?” Disse Jake.
“Sala 58” disse il dottore.

Ci dirigemmo verso la stanza. Tremavo come una foglia. Jake mi stringeva a sé sempre di più. Entrammo. Mi sedetti sul letto di Abby.

“Abby...” Le dissi spostandole una ciocca di capelli.
“Kate..” rispose lei a bassissima voce.
“Hey... Va tutto bene..” cominciai a piangere.
“Non è vero Kate... Tenete voi due il bambino..” disse.
“Perché dici così? Abby? Abby?”
“Sei stata un’amica fantastica. Abbi cura di lui. Ti voglio bene” Ripeteva.
“Abby??! NON MI PUOI ABBANDONARE! COSA PENSERÀ TUOP FIGLIO? COSA FARÒ IO!! ABBY!” gridai piangendo.

Jake corse a chiamare l’infermiera. Mi prese per il bacino e mi trascino fuori.

“ABBY!!!!!! NON MI PUOI ABBANDONARE! NON VOGLIO RIMANERE SOLA” gridai piangendo.
“KATE! KATE! CALMATI!” urlava Jake.

Piansi addosso a Jake. Jake mi stringeva. Mi era rimasto solo lui. Dopo venti minuti uscii dalla stanza le infermiere e il primario.

“Mi spiace. Abbiamo fatto il possibile.”

Quelle parole mi rimbombavano in testa. Per quella cazzo di caduta, Abby era morta. Jake guardò per terra. Scappai in bagno. Cominciai a piangere. Jake mi raggiunse.

“Kate? Dove sei..”
Io continuai a piangere... Jake apri la porta.
“Kate non puoi fare così!”
“E che cazzo faccio adesso? Non lo so dimmelo tu!” Gli dissi piangendo.
“GUARDAMI IN FACCIA! RICORDI COSA TI HA DETTO ABBY PRIMA!?” mi disse guardandomi negli occhi.

Non risposi. Gli feci un si con il capo.

“BENE DOBBIAMO TIRARE SU QUEL BAMBINO COME SE FOSSE NOSTRO! ADESSO TORNIAMO DI LÀ E COMPIAMO LA VOLONTÀ DI ABBY!”
Smisi di piangere. Ci dirigemmo verso la sala di Abby.
“Vuoi qualcosa da bere?” mi chiese un infermiera dagli occhi azzurri.
“Si grazie..”

Nel frattempo Jake, visto che era maggiorenne compilava delle carte per l’affidamento.

“Il bimbo sta migliorando.. Che nomi avevate deciso?” Mi chiese Jake.
“ Penso che... lo chiameremo William Jonathan.”

Quelle parole continuavano a venirmi in mente. Non riuscivo a crederci.
  
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