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Autore: Tawariell    20/09/2006    3 recensioni
Una visita inaspettata apre definitivamente gli occhi ad un giovane attore inglese, che vive una situazione sbagliata
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annie Brighton, Archibald Cornwell, Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao Grace grazie a te di aver letto e recensito la mia storia con dei commenti così carini !
Sono davvero molto contenta che ti intrighi:
cercherò di aggiornare con una certa frequenza!
Mi sa che il finale che ho in mente ti spiazzerà..
Buona lettura, By Silvì

Ritrovar se stessi

 

 

 

 

CAPITOLO II: L’OSPITE MISTERIOSO

 

 

“Albert?” domandò Terence stupito.

Si quello che aveva davanti era indubbiamente il suo vecchio amico, ma…

Dov’era il simpatico vagabondo che aveva conosciuto anni fa?

Ora pareva un impettito uomo d’affari con indosso quell’elegante completo blu, in giacca e cravatta e con il volto perfettamente rasato.

Deglutì a più riprese per darsi un contegno.

“Si Terence sono io. Sono sempre io nonostante l’abbigliamento “ mormorò la voce pacata dell’uomo, ma con un tono di disappunto che non sfuggì alle orecchie del suo giovane amico, che gli sorrise divertito

Il più vecchio gli sorrise di rimando e spalancò le braccia sconsolato quasi come a dire:

 “ Guarda come mi tocca bardarmi”

Il giovane Granchester gli sorrise quasi per incoraggiarlo

“Ti trovo bene.. nonostante tutto” il ragazzo calcò la voce sarcasticamente sulle ultime parole.

Il capo della famiglia Andrei fece con la mano un gesto seccato

“Lascia stare ti prego..”

“A cosa devo questa piacevole visita?Non ti aspettavamo..”

Susanna aveva osservato tutta la scena in silenzio cercando di controllarsi: sapeva perché quel..quell’Albert fosse li. Lo sapeva..Gli lanciava occhiate di fuoco, tremando come una foglia. Aveva sperato e pregato che quel momento non avvenisse mai. Lui..lui non poteva..

“Lo so io perché è qui… perché vuole convincerti a lasciarmi ecco perché… perché sono solo un peso per te”

Terence le prese di nuovo le mani e gliele strinse con fare affettuoso

“Susanna ti prego, Albert è mio caro amico, siamo amici da sempre e non vuole nuocerti in un nessun modo, ne sono sicuro..”

“Ha ragione Terence, mia cara signorina Marlowe, io voglio soltanto il suo bene mi creda”

La giovane lo fissò con rabbia crescente: pareva sul punto di esplodere. E nel contempo pareva una bambina sperduta, che sentiva che la terra le sarebbe presto mancata sotto i piedi.

“Non è vero, voi mi odiate, mi odiate, mi odiano tutti!!!”

L’ attore inglese le accarezzò il viso

“Susanna forse è meglio che ti porto un po’ a riposare e resto io con Albert, d’accordo?”

L’inferma tremò di nuovo nella sua sedia a rotelle.

“Si hai ragione Terence caro, sono molto stanca. Ma tu..tu promettimi che..che non..non gli permetterei di metterti contro di me”

Ora più che mai pareva una bimba smarrita.

“Non temere mia cara”

Poi rivolto all’amico

“Torno subito”

Prese la sedia a rotelle dove sedeva la giovane donna e la portò nella sua camera.

Delicatamente la prese in braccio e la poggiò sul letto.

“Riposa ora ti prego”

Lei annuì in preda al panico

“Non mi abbandonare”

“Non lo farò te lo prometto”

Lentamente rientrò in salone chiedendosi a più riprese cosa significasse quella visita.

Sapeva bene che Candy e Albert si erano fidanzati ufficialmente ormai da tempo e che il loro matrimonio doveva avvenire entro breve: sempre che non fosse già avvenuto. Conosceva fin troppo bene entrambi da sapere che avrebbero sicuramente preferito una cerimonia senza tanti fronzoli.

“Scusami non ti ho nemmeno fatto accomodare: prego siediti” mormorò rivolto all’amico.

Subito quest’ultimo gli sorrise di nuovo, quasi con fare paterno, poi accettò l’invito.

“Stai bene? Suppongo che il tuo nuovo abbigliamento sia per rappresentare al meglio gli Andrew” fece il ragazzo e nel pronunciare quel cognome usò un disprezzo che non si curava di nascondere.

“Esattamente. Comunque ti ringrazio sto bene. E tu come stai?”

Terence gli lanciò quasi un’occhiataccia: che razza di domande faceva?

“Ma certo che sto bene sono la più grande stella del teatro, che potrei volere di più dalla vita?”

“Magari essere felice con una donna..” ironizzò Albert con una punta di malinconia.

“Se sei venuto a fare prediche quella è la porta. Oltretutto non le posso accettare da chi..”

“Da chi?”

“Sai benissimo cosa voglio dire..”

“Non lo so.”

Il più giovane si alzò e i suoi occhi blu cobalto parevano il cielo prima di un uragano

“Per caso sei venuto a dirmi che vi siete già sposati e che Candy è incinta?”

“Non essere meschino!”

“Ah ora sarei io il meschino?E tu che vieni a sbattermi in faccia la tua felicità, la tua felicità accanto all’unica donna che ho amato in vita mia?Mi va bene sapervi felici non fraintendermi, era quello che volevo per entrambi, ma non hai il diritto di venirmelo a sbattere in faccia, e fare prediche sulla mia vita!”

Il capo della famiglia Andrew scosse la testa.

“Non sono venuto a fare questo, se tu mi lasciassi spiegare.”

Terence lo fissò torvo per qualche secondo, poi con calma apparente si risedette.

“Di quello che devi dire e poi vattene..”

“Credevo fossimo amici.”

“Si un tempo ma ora capisci anche tu che la cosa non è più attuabile.”

Albert sospirò tristemente

“Ho sempre tenuto molto alla tua amicizia”

“Anche io” replicò il ragazzo in tono asciutto, che tradiva però una certa mestizia nel cuore.

Si anche lui aveva sempre tenuto molto all’amicizia di Albert: era il suo più caro amico. Forse il suo unico amico insieme a lei. E saperla con lui le dava conforto, malgrado tutto.

“Sai… se dovevo perderla preferisco…. Preferisco sapere che sia con te.”

L’uomo gli sorrise grato: come gli mancavano le risate fatte con quel ragazzo. Lui era l’unico, insieme a lei, che comprendesse e condividesse la sua sete di libertà. La sua voglia di essere soprattutto se stesso.

“Ti ricordi… ti ricordi quando… quando tu mi dicesti che la chiamavi Tartan tutte lentiggini? Eravamo al mio zoo e lei… lei ci sorprese a ridere come pazzi”

Il giovane Granchester scoppiò a ridere, incapace di trattenersi, subito imitato dal suo vecchio amico: si sentivano di nuovo i due ragazzi spensierati di tanti anni prima, senza pesi nel cuore, ma tanti sogni e tante speranze per il futuro.

Il più vecchio fu il primo a fermarsi.

“Ti sbagli sai?”

“Su cosa?” rispose Terence asciugandosi, con il dorso della mano destra, le lacrime causate dal troppo ridere.

“Non sono felice. Non lo è nessuno. Tantomeno lei.”

“Cosa vuoi dire?Ma… ma… non dovete sposarvi?”

“Non ci sarà nessun matrimonio.”

“Co… come?”

“Non ci sarà nessun matrimonio: Candy ed io abbiamo deciso di comune accordo di lasciarci.”

“Ma perché? Siete… siete perfetti insieme!”

“Ti sbagli di nuovo. Tu e lei eravate perfetti.”

“Albert… ti prego lo sai che non posso… anche lei lo sa… “

L’ex vagabondo sorrise malizioso.

“Ti stai sbagliando ancora: lei non lo sa.”

Terence spalancò gli occhi.

“Di che accidenti stai parlando? Come non lo sa?”

“Sai perché ci siamo lasciati? Perché né io né lei sappiamo mentire: lei mi vuole bene, mi è grata per tutto, ma non mi ama e non lo farà mai. E’ te che ama e io non sarò mai te:è molto semplice.

Lei conserva tutte le riviste che parlano di te, tutte, persino i terribili giornali scandalistici e i suoi occhi si illuminano quando vede una tua foto o un articolo su di te. E’ così fiera di te, vorrebbe venire ad applaudirti ogni volta, ma si trattiene… o meglio si è trattenuta fino ad adesso… “

Terence tappò la bocca dell’amico con la mano

“Smettila perché mi stai facendo questo!”

“Perché ti sono amico, perché non è giusto che continui a sacrificarti così. E per cosa?Credi che Susanna sia felice? L’ hai vista prima? A me non pareva affatto una persona felice. Lei lo sa, lo sa che non potrà mai averti! Lo sa! La gratitudine non è amore Terence: io l’ ho imparato sulla mia pelle. Ho capito che ho diritto ad avere accanto una donna che mi ami! E anche Susanna ha diritto ad avere un uomo che la ami come tu ami Candy e come Candy ama te. “

Il ragazzo prese di peso l’amico e lo trascinò alla porta.

“Vattene… tu non capisci: io non posso abbandonare Susanna!”

“E chi ti ha detto di farlo? Tu puoi essere felice con Candy e aiutare Susanna: una cosa non esclude l’altra.

Ti ricordi? Anche Candy te lo disse poco dopo l’incidente, poi si convinse che questa assurda farsa era la cosa giusta: non lo è mai stata mettitelo bene in testa! Anche Candy ora lo sa!Non è sacrificandoti così che ridarai a Susanna le sue gambe e la sua vita.”

Furioso il giovane Granchester tirò un pugno in pieno viso ad Albert e lo sbattè fuori di casa.

Poi quasi barcollando si diresse verso il piccolo bar del salotto, prese una bottiglia di whisky, si versò un abbondante bicchiere e lo trangugiò tutto d’un fiato.

Le parole appena udite lo avevano ferito come una pugnalata in pieno petto: non poteva lasciare Susanna, non poteva. Anche se ora Candy era libera. Candy che aveva lasciato Albert perché amava ancora lui.

Ancora dopo più di tre anni? Com’era possibile? E cosa voleva dire il suo amico con “Anche lei lo sa” e “O meglio si è trattenuta fino ad adesso..”

Tremò dalla testa ai piedi: voleva forse… forse dire che lei avrebbe lottato per riaverlo accanto a se?

Avrebbe lottato per lui? Com’era possibile?

“Ti prego Terence possiamo ancora stare insieme, non è giusto che ti immoli per starle vicino: le staremo vicino insieme. Le daremo tutto il nostro appoggio..” *

Abbandonò il bicchiere vuoto sull’elegante tavolino di ebano e rientrò in camera. Da Susanna.

Dormiva, ma anche nel sonno tradiva tutta la paura, il terrore che provava.

“A me non pareva affatto una persona felice. Anche Susanna ha diritto ad avere accanto un uomo che la ami”

Le prese la mano e la strinse.

“Che cosa devo fare? Che cosa devo fare?” bisbigliò a voce impercettibile.

“Non abbandonarmi ti prego..”

Una lacrima solitaria scivolò lungo la guancia abbronzata del ragazzo mentre una campana lontana rintoccava le undici di sera.

 

 

FINE CAPITOLO SECONDO

 

 

 

 * Non sono queste le parole precise di Candy ma so che poco prima della separazione lei dice qualcosa del genere a Terence.

 

 

   
 
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