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Autore: smlp    13/02/2012    6 recensioni
Una sera Sirius e Remus si ritrovano a parlare nella biblioteca di casa Black. Ad un tratto però Sirius si accorge che l'amico ha qualcosa che non va...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Remus sedeva silenzioso all’interno della biblioteca di casa Black. Fissava distratto le pagine di un libro che avrebbe sicuramente trovato interessante se solo non avesse avuto la mente rivolta verso problemi che risultavano a lui molto pesanti. Sedeva rigido, come se fosse stato ripreso da un insegnante severo, che in quel momento era rappresentato dalla sua mente. Il camino acceso accanto a lui non sembrava regalargli il calore desiderato, la verità era che forse non desiderava affatto il calore di un camino, ma quello di una persona, la stessa persona che occupava i suoi pensieri rendendogli difficile anche solo il pensare di poter leggere quel libro poggiato compostamente sulle sue gambe.
Dall’altro lato della stanza lo osservava curiosamente Sirius, che, per quanto potesse sembrare improbabile, era molto preso dal libro che leggeva preso dagli scaffali di quella vecchia libreria. Aveva scoperto infatti che oltre a orribili libri che sarebbero stati facilmente accettati ad Hogwarts nel reparto proibito, la libreria offriva anche dei bei volumi di narrativa. La sua attenzione sarebbe rimasta concentrata a lungo sul libro, “Il peso della solitudine”, libro che tra l’altro rispecchiava molto il suo stato attuale, se solo non si fosse accorto di un piccolo, minuscolo, sospirato singhiozzo.

Sirius alzò lentamente il volto per non allarmare l’amico nel caso si fosse sbagliato, ma appena i suoi occhi osservarono Remus si rese conto che l’amico, seduto in posizione troppo rigida persino per lui, aveva gli occhi lucidi e pieni di lacrime che si rifiutavano di scendere. L’aveva visto piangere solo una volta in vita sua, alla morte di James e Lily. Cosa poteva quindi averlo sconvolto così tanto? Si chiese se fosse il caso o meno di avvicinarsi e dargli un colpo sulle spalle per sdrammatizzare e per chiedere cosa stesse succedendo quando a Remus cadde il libro di mano.

Questi sembrò risvegliarsi da una specie di trans, ma anziché raccogliere il libro, cosa che avrebbe fatto subito per evitare di sgualcirlo, si limitò ad osservare le sue mani. Dopo un tempo lunghissimo alzò anche lo sguardo verso Sirius che aveva osservato tutta la scena. Con lo sguardo corrucciato Sirius gli disse “ Moony, tutto ok? Non hai un bell’aspetto amico” e Remus, cercando di recuperare la voce cercò di dirgli che tutto andava bene, ma non ci riuscì.
Allora si schiarì la voce e riprovò “si Pad, tutto bene” ma nello stesso momento in cui pronunciava le parole, una lacrima traditrice, di quelle conservate nei suoi occhi, fece capolino posandosi su una delle mani ancora aperte. Subito guardò Sirius che lo osservava preoccupato e che si sistemava sulla sedia rinunciando alla precedente posizione stravaccata solo per guardarlo meglio.

Tra le sue mani un libro. Da quando Sirius leggeva? Pensò di leggerne il titolo, ma Sirius lo poggiò in fretta e si alzò per raggiungerlo. “Moony che ti prende? È mezzora che stai li a fissare un libro senza leggerlo! Che ti è successo?” “Io..” provò a rispondere Remus “io ho fatto una cosa che non avrei dovuto fare, ed ora devo pagare le conseguenze di un gesto sconsiderato..che cosa ho fatto!” disse poi a se stesso.

 Sirius tentò mentalmente di ricordare l’ultima data della luna piena, era stata quasi un mese fa e da allora Remus si era comportato normalmente, che avesse morso qualcuno? Ne dubitava, era sempre così attento! E poi era in quelle condizioni solo quella sera. Certo, da quando era ricominciata la guerra contro Voldemort tutti erano un po’ cambiati, ma Remus più di ogni altro aveva vissuto una guerra continua per tutta la sua vita, particolarmente con se stesso per i tredici anni in cui era rimasto completamente solo. I suoi genitori erano morti, come James e Lily, e pensava anche Peter, non sapeva che fine avesse fatto Harry, e lo credeva un traditore. Tutto il suo mondo era crollato, e la società lo odiava. Sirius si chiese se l’essere stato rinchiuso ad Azkaban per dodici anni fosse stata davvero una pena più grande di quella vissuta  dall’amico per tutta la vita. Non aveva mai avuto il coraggio di chiedergli cosa sentisse alla presenza dei dissennatori..

“Spiegati” disse infine. Remus, che aveva perso tutto il suo monologo interiore sembrava cercare parole. “Non credo che sia giusto dirlo, perché se lo dico mi sembrerà ancora più terribile di quanto non sia nella mia mente. Io ero felice Sirius, e non avrei dovuto esserlo, sono un essere meschino che ha pensato a se stesso prima che alle persone a cui vuole bene. Ho ceduto Sirius, sono un debole. La sofferenza che graffia il mio cuore ora è quanto di più ingiusto io possa provare, sono un mostro spregevole.”
Sirius cominciò davvero ad agitarsi, aveva forse tradito l’ordine? Si maledì mentalmente, già una volta aveva dubitato di lui, non avrebbe ripetuto lo stesso errore. “ spiegati” ripeté di nuovo “ e questa volta per favore sii più chiaro, perché la tua sembra una confessione di tradimento all’ordine e io spero vivamente che non sia così.”
A questo Remus rimase interdetto e ripassò le parole che aveva appena pronunciato. “io ho fatto una promessa, mi sono impegnato ad essere fedele sempre a Silente, mai e poi mai ho tradito l’ordine, né ora né in passato e sicuramente non lo farò in futuro a meno che lo stesso Silente non deciderà di unirsi a Voldemort. Quello che ho detto prima era rivolto ad una persona a cui ho fatto molto male, ed egoisticamente ci sto male anche io anche se so che è la cosa giusta da fare.” Poi piegò il capo e lo poggiò tra le mani nascondendo il viso ad un Sirius adesso profondamente curioso.

“Ma, Moony, di che diavolo stai parlando? Per Merlino! Non so se hai sviluppato una passione per il parlare per enigmi, ma sinceramente non ci sto capendo nulla! Di cosa stai parlando?”. E Remus, senza alzare il viso cominciò a parlare “ Ultimamente, non so se hai notato, sono stato un po’ più vicino a Tonks.” Sirius in quel momento si illuminò.
Era questo che distruggeva il lupo? L’amore? Cosa mai poteva esserci di terribile nell’amare qualcuno? Poteva l’amore essere così crudele da distruggere un uomo?
“si, l’ho notato, ma non credo l’abbiano notato in tanti se è questo a spaventarti” .

“i pettegolezzi? Credi che a spaventarmi siano dei pettegolezzi?” disse Remus alzando il volto e guardandolo come se avesse appena ucciso qualcuno davanti a lui. “Non mi spaventano affatto i pettegolezzi! L’unica mia paura è me stesso! Uno crede di poterlo accettare col tempo, ma non è mai così!” disse cominciando davvero a piangere “ la mia condizione mi costringe ad una vita orribile Sirius, tu la conosci in parte, e mi aiuti, ma questo non mi renda meno orribile di quanto sono! La gente mi evita Sirius, e non come se fossi un criminale, ma come se fossi un mostro! Preferirebbero avere a cena un pluriomicida come credono che sia tu rispetto che ad un licantropo! Cosa ho fatto di male nella mia vita per ricevere un simile trattamento? Anche Silente si rifiuta di farmi l’Incanto Homosembiante perché ha paura di uccidermi! Lui! Il più grande mago di tutti i tempi! Non capisce che preferirei morire ad una vita simile?”

disse alzandosi in piedi iracondo “ non posso avere niente! Un lavoro, una casa, una famiglia! Tutto mi è negato! Il destino è crudele con me Sirius! Ha ucciso ad entrambi anche cari amici, e tutto questo perché? Quale magnifico piano c’è dietro tutto questo?” non smetteva di piangere. Sirius davvero non riusciva a riconoscerlo, eppure ne riconosceva tutta la sofferenza.

“io la amo Sirius! E non posso amarla! Cosa c’è di giusto in questo? È quanto di più orribile potesse succedermi nella vita! Peggio di tutto il rancore, le offese e il veleno che mi hanno gettato sopra! Perché? Perché!?” e si accasciò al suolo tirandosi i capelli e nascondendo il viso con le braccia. Era davvero irriconoscibile. Sirius si avvicinò e si sedette accanto a lui.
“ e cosa le hai fatto di così brutto? Per quale motivo stai più male oggi rispetto a ieri, o alla scorsa settimana?” “ci ho fatto l’amore” rispose Remus quasi in un sussurro. “ieri?” chiese Sirius. “ si.. prima eravamo in camera mia ad organizzarci per la prossima missione e poi lei .. lei mi ha detto che doveva dirmi una cosa, che si era innamorata di me. Di me, capisci? Mi ha detto ti amo. Ti amo! Come si è potuta innamorare di me..” ormai singhiozzava “.. e io non so perché, sapevo che era sbagliato, ma è stato più forte di me, il cuore mi stava impazzendo, io ..io l’ho  baciata, ma poi è degenerato tutto, e ..” Sirius gli mise un braccio intorno alle spalle cercando di consolarlo.
“ E cosa c’è di sbagliato in tutto questo?” chiese allora Sirius. “ in questo modo le sto facendo del male” disse Remus che cominciava a recuperare un po’ di autocontrollo “ Non posso offrirle un futuro Pad, e non parlo solo economicamente. Non posso offrirle una vita normale. Anche una passeggiata ad Hogsmead sarebbe una tortura, verrebbe additata come la compagnia di un mostro, ed io non voglio questo per lei! Il pregiudizio della gente è molto più pesante di quanto non si creda. Senza contare le notti di luna piena e la paura e il rimpianto che proverei nel caso dovessi farle del male. Non potremmo neanche avere una famiglia, quelli come me non si riproducono” disse con un filo di voce.
 “ sono anche più vecchio di lei Pad, io non posso offrirle questa vita. Mi capisci?” chiese cercando il suo appoggio. La verità è che per quanto gli sembrasse ingiusto e volesse la felicità dell’amico, Sirius lo capì davvero. Probabilmente se si fosse ritrovato nei panni dell’amico anche lui avrebbe fatto la stessa cosa. Avrebbe anteposto sempre la felicità degli altri alla sua, anche se avesse dovuto soffrirne incredibilmente dopo.

 Provò un intenso sentimento di compassione per lui, e si chiese se fosse davvero il caso di dirgli che sbagliava nel non voler seguire il cuore. “Tonks cosa ne pensa?” chiese infine. Remus si alzò e aiutò Sirius a fare lo stesso. “Dice che non cambierà idea, lei vuole me. Ha detto che combatterà fino alla fine per farmi cambiare idea”un piccolo sorriso gli increspò le labbra, subito sostituito da una smorfia triste. “ Spero vivamente però che non lo faccia. Preferirei vederla con un uomo che possa amarla liberamente che al mio fianco, per la sua felicità”
 
"e la tua di felicità?  Sei davvero sicuro di non poter vivere questo amore? A lei non importa! Non hai diritto ad essere felice anche tu?” Remus ci pensò su un attimo, poi dirigendosi verso la porta rispose “non in questa vita, non se la mia felicità fa del male ad una vita così bella” e detto questo uscì dalla biblioteca lasciando Sirius ai suoi pensieri.

Poteva l’amore essere così crudele da distruggere un uomo? Per quanto tremenda la risposta era si.

  
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