Eccoci qui per l’ultima volta *piagnucola* mi dispiacerà non
aggiornare più questa fan fiction, credevo che dopo Painful Reality (22
capitoli XD), ci avrei fatto il callo a salutare definitivamente i personaggi.
Invece non è così U_U *stringe Moe e Aoi* vi voglio
bene ragazzi! >_<
Anche questo capitolo non sarà allegro, credo che ve lo immaginiate… Però c’è
qualcosa…
Buona lettura ^_^
La
colonna sonora per quest’ultimo capitolo è Butterfly
(farfalla), perché Moe volerà leggiadra e spensierata proprio come loro <3
Link: Butterfly – Yiruma http://www.youtube.com/watch?v=BjfyXKPRqbQ&feature=related
P.S: come per il capitolo del matrimonio, in fondo alla pagina
troverete il dizionario Giapponese/Italiano, per i termini che non ho potuto
modificare.
Second Life
Capitolo XIII – Butterfly
葵 – Aoi
Il cielo piange, come me anche lui è triste, è plumbeo e non accenna a voler migliorare; ma tanto sinceramente, non mi interessa.
Non ho nemmeno la forza per sorreggere l’ombrello che mi tiene all’asciutto, Kouyou al mio fianco lo fa per me, anche lui è triste e i suoi occhi, lasciano cadere piccole stille d’acqua salata.
Oggi ci sono tutti, persone che ho imparato a conoscere grazie a Moe e persone, che invece facevano già parte della mia vita; tutte accomunate dallo stesso sentimento, il bene verso Moe.
Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di imbattersi in lei sono qui oggi, per donargli l’ultimo saluto e anche se non avrebbe mai voluto vederci piangere, per oggi ci perdonerà.
Non posso, non riesco a credere che ci abbia lasciati per sempre, il mondo si presenta d’innanzi ai miei occhi così confuso ed ovattato, che ho come l’impressione di non vivere.
Da qui riesco a vedere i genitori di Moe e suo fratello Nobu, loro sono già seduti all’interno della sala cerimoniale; io mi preparo per raggiungerli.
Tra le mani stringo il mio Juzu, tra medio e medio in modo da formare un otto; insieme a Kouyou mi porto di fronte all’altare con sopra la foto di Moe, l’ho scelta insieme a Nobu, qui lei sorride felice nel giorno delle nostre nozze.
« ti amo e ti amerò per sempre »
« anche io amore mio »
« ma promettimi che sarai felice anche quando non ci sarò
più ».
« …. »
« Yuu, promettimelo… »
« te lo prometto »
Kouyou stringe appena la presa intorno al mio braccio riportandomi al presente, insieme a lui mi inchino e successivamente entro nella sala per sistemarci vicino a Nobu.
È come se vivessi due vite, quella felice e spensierata rievocata dai ricordi e quella confusa, ovattata ed estremamente dolorosa del presente.
La stanza è satura dell’odore dell’incenso che brucia lentamente, il fumo da essi provocati si alza verso il cielo ignaro della nostra sofferenza.
Al centro della stanza è disposta l’umile cassa dove Moe riposa in posizione fetale, vestita con lo Shinishozoku bianco candido, due lacrime scendono silenziose sul mio volto.
L’ombrello che teneva Kouyou è sparito, qui dentro non serve e la sua mano ora è ben stretta nella mia che ancora tiene il Juzu.
Man mano che i minuti passano le persone si sistemano vicino a noi, anche i miei amici ora sono qui, tutti visibilmente scossi.
Non sono mai stato particolarmente religioso, al contrario di Kou per esempio, lui e Moe avevano lo stesso grado di spiritualità, però grazie a lei ho imparato a comprendere ed ora so, che vivrà in eterno.
Il suo tempo sulla terra, in questa vita è terminato, ma ora l’aspetta un altro viaggio in un posto migliore, è solo questa convinzione che riesce a non farmi impazzire del tutto.
Al lato della stanza vedo il monaco che adempierà alla cerimonia alzarsi, mi muovo appena e noto che tutte le persone sono qui dentro; ognuno di loro ha pregato d’innanzi alla foto di mia moglie.
« pace a tutti. Siamo qui per testimoniare il nostro
affetto e la nostra stima verso una persona che non è più con noi » la
cerimonia ha inizio ed io vorrei fuggire lontano, questo è l’ultimo saluto,
dopo di questo più nulla; di Moe non resterà che polvere e ricordi.
Tutti si siedono su richiesta del sacerdote ed io come un robot
eseguo lo stesso movimento, ormai sono due giorni che non faccio altro.
« il Buddha dice: tutto ciò che ha un inizio ha anche una fine e
tutti gli esseri animati debbono morire, la causa della morte è la nascita.
Questa morte nel nostro cuore causa dolore, ma tale sofferenza è comune a tutto
il genere umano ed il Buddha ci ha dato la parola del Kisaqotami ed il seme di
senape » il monaco continua la sua omelia, ma di nuovo la mia mente sfugge a
tutto ciò per viaggiare in un tempo che non tornerà mai più.
« dove stiamo andando
amore? » chiede lei ancora bendata ed ignara della loro destinazione.
« ti ho già detto che è
una sorpresa » risponde lui, divertito dalla curiosità della propria moglie.
« uffa però » ribatte
lei sorridente.
Una volta arrivati alla
meta lui spenge il motore e scende dall’auto, si porta dalla parte del
passeggero e l’aiuta a scendere.
Lei sorride
sorreggendosi bene al marito, la paura di cadere è molta ma stretta a lui è
sicura che non cadrà, perché lui non lo permetterebbe per nulla al mondo.
Il sole caldo è alto nel
cielo, anche se privata della vista i rumori intorno a loro le fanno capire
dove si trovino.
I gabbiani, le onde che
si infrangono sulla spiaggia e l’odore salmastro che aleggia nell’aria le
dicono, che si trovano al mare.
« oh Yuu... il mare... »
sussurra lei entusiasta.
Lui scioglie il nodo
leggero che teneva la benda, in modo da donare di nuovo a Moe il dono della
vista, per poter godere di quella meravigliosa visione.
Gli occhi di lei si
illuminano, divenendo così più splendenti del sole stesso; lui non chiede
altro, solo la possibilità di vederla felice.
« tu adesso sai quanto tutto il mondo conosce, cioè che la morte
ed il dolore sono comuni a tutti, tuttavia c’è una strada che porta alla
cessazione della sofferenza » il sacerdote continua a parlare, alternando con
dei canti religiosi; mi chiedo se io abbia parlato.
So che dovrei prestare molta più attenzione, ma non riesco a
concentrarmi più di così, il mio cervello reagisce di sua iniziativa senza che
io possa controllarlo.
« la vita è una ed indivisibile, sebbene si manifesti ai nostri
occhi in varie forme. Il corpo della nostra amica è morto, ma la qualità ed i
caratteri che formavano la sua persona continuano a vivere, di tanto in tanto
ritorneranno fortificati dalle virtù guadagnate nelle precedenti esistenze ».
La cerimonia è finita, ad annunciarlo un lento e poderoso gong,
ora dovremo portare Moe al crematoio. Voltandomi, infatti, trovo il Reikyusha
dalla tipica forma di cappella buddista, fermo ad attenderci. Piano, la cassa
contenente il corpo di mia moglie, viene adagiata al suo interno.
« vieni Yuu… » Kouyou accorgendosi della mia immobilità, mi
sprona.
Lo seguo fino alla sua auto dove mi siedo al posto del passeggero,
in una situazione differente avrei guidato senz’altro io, ma in questo stato
non sono proprio in grado.
Sento gli sguardi preoccupati dei miei amici fissi su di me, sanno
che questo è un duro colpo che non supererò facilmente ed io vorrei tanto
sorridergli, rassicurarli che sto bene, ma questa è l’ennesima cosa che non
posso fare.
Dietro il Reikyusha raggiungiamo il forno crematorio, chiudo gli
occhi non riuscendo a metabolizzare l’idea che tra poco Moe diverrà cenere.
Di quella ragazza solare, gentile che ho amato più di chiunque
altro al mondo, non resterà altro che i ricordi dei suoi cari.
« se non vuoi assistere, non sei obbligato Yuu.. » il mio amico si
rivolge a me dopo aver spento il motore.
« no… ce la faccio » lo devo fare per lei, per lei che non si è
mai tirata indietro di fronte a nulla.
Prendo un gran respiro mentre apro la portiera e scendo dall’auto,
subito ad accogliermi trovo i miei tre amici, dietro di loro c’è Nobu.
A turno tutti mi abbracciano facendomi sentire che mi sono vicini,
quando è il turno di Nobu lui non mi lascia andare, mi tiene stretto come se io
fossi la sua ancora di salvezza.
« l’hai resa felice Yuu, grazie... » le sue parole sussurrate nel
mio orecchio.
M’impongo di non piangere, anche se non sono più padrone delle mie
azioni devo farlo per lei; in questo momento ha bisogno di serenità per
permettere al suo spirito di volare lontano e non sarò di certo io ad
impedirglielo.
In un silenzio surreale tutti seguiamo la cassa dentro al
crematoio, penso che il dolore che provo sia così intenso e potente che il
cervello mi impedisca di metabolizzarlo. Questo senso di torpore e di intontimento
in cui sono sprofondato, non è nient’altro che un piccolo giochetto di
quest’ultimo.
Le fiamme divampano avvolgendo la cassa di cipresso e ciò che vi è
al suo interno, Moe, moglie, figlia, sorella e amica.
In mano stringo la tavoletta su cui, in lettere d’oro, è stato
scritto il suo Kaimyo, lo carezzo piano con le dita augurandogli buon viaggio.
Sicuramente, ovunque andrà, porterà l’amore e la gioia che ha saputo donare a
noi in questa vita.
Il sacerdote si avvicina a me donandomi l’urna contenente le
ceneri, consegno la targhetta al padre di mia moglie prima di afferrarla; una
smorfia di dolore si dipinge sul mio volto, odio l’impossibilità di piangere,
urlare, strapparmi i capelli o semplicemente, morire.
Resto immobile con in mano la pesante urna, la guardo pensando che
non potrò più abbracciarla, baciarla, parlargli e sorridergli.
« ti amo » sussurro e la mano di Takanori si posa sulla mia.
Mi voto verso di lui, il suo volto è dolorante, gli occhi rossi e
lucidi mi fanno capire che anche lui come me, come tutti, si sta opponendo alla
tentazione di piangere.
« andiamo? » mi chiede ed io annuisco, è giunto il momento di
portarla al cimitero.
∞
Entro stancamente in casa, sono esausto, mi sento come se avessi
camminato per due anni di seguito senza mai fermarmi.
Con me ci sono i miei amici, sembrano non volermi lasciare solo e
li comprendo benissimo, anche io farei lo stesso con loro.
Mi lascio cadere sul divano senza forze poggiando la nuca sullo
schienale, so che ora sarà peggio, che il dolore e la mancanza di Moe si
moltiplicheranno a dismisura d’ora in avanti e questo mi fa paura.
« vuoi stenderti? » il riida mi porge una tazza di tè.
« no, grazie Yuta » gli rispondo prendendo la bevanda e
soffiandoci sopra.
« devi riposare Yuu » mi ammonisce Akira.
Mi volto verso di lui « lo farò... »
Dopo aver sorseggiato il tè insieme agli altri mi alzo, tutti gli
occhi si puntano su di me.
« perché non andate a casa? Anche voi avete bisogno di riposare »
ho bisogno di stare un po’ da solo.
« ma… Yuu.. » prova a dire qualcosa Kouyou senza però terminare la
frase.
« tranquilli, non farò nulla di stupido. Mi farò una doccia e poi
mi stenderò sul letto » non è un’impresa facile la mia, ma tentar non nuoce.
Il primo ad alzarsi è Akira, si porta vicino a me e mi abbraccia
forte.
« non ti romperemo fino a domani mattina Yuu, ma se ti serve
qualcosa » interrompe l’abbraccio per puntare le sue iridi scure nelle mie «
alza il telefono e chiama. Ok? »
« afferrato » soffio.
Dovrei ringraziarlo e un giorno lo farò di sicuro, perché appena
saranno fuori di qui, si dovrà sorbire tutte le proteste degli altri; se
potessi evitargliele lo farei, ma ora necessito veramente di un po’ di tempo
per conto mio.
I miei amici prendono le loro cose per recarsi a casa, inutile
dire che ognuno di loro ha la sua raccomandazione da pormi, a turno li
rassicuro accompagnandoli alla porta.
Una volta che sono entrati nell’ascensore chiudo piano la porta,
tutto questo silenzio mi spezza l’anima, però so che dovrò farci l’abitudine;
la casa non verrà più riempita dalle sue risa.
Mi sposto in salone e subito i miei occhi vengono catturati da una
foto, io e Moe insieme ai nostri amici e parenti. Siamo tutti sorridenti e
realmente felici, mi volto verso il piano e lo raggiungo.
Sedendomi sullo sgabello inizio a suonare, il silenzio che
aleggiava viene spezzato dalle note che si alzano nell’aria ed è come se Moe
fosse qui con me. Riesco a vederla, in piedi poggiata al pianoforte, mentre con
gli occhi chiusi muove la testa seguendo la melodia.
Non la dimenticherò mai, resterà per sempre nel mio cuore finché
avrò vita ma ora devo lasciarla andare; so che piangerò e mi dispererò ma allo
stesso tempo so che ce la farò, perché gliel’ho promesso.
« addio amore mio.. » sussurro continuando a suonare.
« promettimelo Yuu » le
labbra sorridono, ma la richiesta è seria.
« uffa Moe, ti ho già
detto che non mi va di parlarne » risponde lui guardandola negli occhi.
« ma dobbiamo amore,
fammi contenta »
Lui sospira non
riuscendo a negargli nulla « e va bene » cede infine.
« grazie, ma devi dirlo
Yuu.. » ribadisce lei.
« ti prometto che
quando.. » si ferma non riuscendo a continuare, è doloroso pensare una cosa
simile, anche se è la cruda realtà.
« ti prego amore » incalza
lei.
« ti prometto, che
quando non ci sarai più, sarò forte.. andrò avanti, lasciando che il tuo
spirito si prenda cura di me » finisce lui, sapendo a memoria la richiesta
della ragazza.
« e.. »
Di nuovo lui sospira «
basta così, non chiedermi di dimenticarti amore, perché ti amerò per sempre ».
Lei sorride teneramente
« anche io ti amerò per sempre amore mio.. me lo farò bastare » sorride ancora,
posando le sue labbra su quelle dell’amato.
In fin dei conti
l’importante è sapere che quando non sarà più su questa terra, lui continuerà a
vivere perché l’ha promesso e una promessa, va mantenuta.
Le lacrime scendono silenziose, come a non voler interrompere la
dolce melodia scritta per Moe.
“
spiegami che significato ha finire,
per continuare a camminare ancora una volta.
Riuscirò
a continuare ad avanzare senza voltarmi,
perché
tu mi sei e mi sarai sempre vicina.
Così
che le mie lacrime non abbiano mai più da scorrere,
ecco
perché ho deciso che non ritornerò…
ecco
perché in quel giorno ci siamo fatti una promessa… “
The
End
Note:
è corto lo so, ma sarebbe stato inutile scrivere delle ulteriori parole, messe
lì a casaccio tanto per allungare il capitolo. È essenziale, solo ciò che
occorreva per giungere al termine vero e proprio della storia. Perché come è
vero che Moe se ne è andata, è anche vero che Aoi è ancora vivo e deve fare i
conti con il futuro senza sua moglie.
Spero che il messaggio sia forte e chiaro, Yuu continuerà a vivere per Moe. La
frase: “ perché l’ha promesso e una
promessa, va mantenuta “ l’ho inserita più di una volta in questa storia,
non perché sono sclerotica e non lo ricordo, ma perché – come il pianoforte e
le canzoni di Yiruma – fa parte della storia stessa.
Tutto è nato da qui, Moe se ne sarebbe andata un giorno, ma Yuu doveva
continuare a vivere la sua vita, non scordandola, ma continuando ad amarla e
amare la vita stessa.
E’ un bel messaggio secondo me, da seguire assolutamente e non parlo da
sapientona, insomma non mi permetterei mai…
Ma, avendo provato sulla mia pelle, ciò che vuole dire voler morire per una grave perdita, so anche
che cosa voglia dire sopravvivere ad essa.
Anche se le mie motivazioni sono state un po’ diverse di quelle di Aoi, grazie
amore mio, sei stata tu lo sai no? <3 (non c’è bisogno che rispondi a questo
XD)
Le parole del testo di Farewell di Gackt ci cadono a
pennello, amo quest’uomo perché scrive delle canzoni splendide, tutte con un
messaggio molto forte.
La melodia che suona Aoi all’ultimo, è Moonlight la
canzone che ha composto per Moe, lo preciso se casomai non si fosse capito ^_^
Dopo
il dizionario, i ringraziamenti <3
Dizionario Giapponese/Buddista/Scintoista :
Ho fatto una ricerca sullo Shintoismo, o meglio, sul funerale di
una persona di questa fede. Ho scoperto che lo Shintoismo e il Buddhismo vanno
a braccetto, perché entrambe molto antiche e simili tra di loro, per questo gli
Scintoisti hanno un funerale Buddista.
La trovo una religione splendida, piena di amore e pace, sia per
gli uomini che per la natura che ci circonda.
Breve descrizione della preparazione della salma: la salma viene
posta in una cassa di cipresso, preferibilmente non verniciata, in posizione
fetale (segno di regresso al grembo materno) o dormiente, come il Buddha, che
spesso viene raffigurato con la guancia destra sopra le mani giunte almeno
nella versione orientale. Alcuni autorevoli “ Maestri ”, soprattutto di
tradizione Giapponese consigliano di lavare e detergere accuratamente le
spoglie, per poi velarle con un lenzuolo bianco, non prima però di aver
sistemato sul petto del morto un coltello, in grado di scacciare gli spiriti
del male.
Juzu – rosario Buddista formato da 108 grani tutti uguali, numero che rappresenta i desideri terreni. Più altri 4 più piccoli, che simboleggiano le quattro guide dei Bodhisattava della terra. Si può tenere tra le mani, tra medio e medio formando un’otto (come ho descritto io) perché forma il simbolo dell’infinito. Può essere sia in legno che in plastica.
Shinishozoku – indumento da viaggio che si fa indossare ai defunti, di colore bianco.
La parola del Kisaqotami ed il seme di senape
– questa è una parabola che narra di una madre che, disperata per la
morte del figlio, si prostrò dinnanzi al Buddha per impetrare la grazia della
guarigione. Egli gli promise il miracolo ad una condizione, la donna avrebbe
dovuto offrire un seme di senape che provenisse da un luogo ove mai nessuno
fosse stato colpito dalla morte. Quando, dopo un’affannosa ricerca non riuscì
nella propria disperata impresa, affranta ritornò da Buddha che le rispose: “
Tu adesso sai quanto tutto il mondo conosce, cioè che la morte ed il dolore
sono comuni a tutti, tuttavia c’è una strada
che porta alla cessazione della sofferenza “ e le indicò il cammino
della saggezza. Kisaqotami, accantonò il suo egoismo che la faceva credere
l’unica vittima del lutto ed intraprese la via che porta alla liberazione dagli
affanni.
Reikyusha – è il
nostro carro funebre, però questo ha una forma molto particolare, cioè a forma
di cappella Buddista.
Kaimyo – Questo è il nome postumo, perché una
volta che il corpo muore si da un nuovo nome all’anima che intraprende un nuovo
viaggio. Questo viene annotato, in lette d’oro, su apposite tavolette che si
terrà sull’altarino Buddista di famiglia (Butsu-Dan)
a casa.
Or dunque, arrivati alla
fine non posso esimermi dal ringraziarvi ^_^
È stato un immenso
piacere farvi compagnia e sono felice che vi sia piaciuta, anche se ho visto
che le visite sono di più delle recensioni >_<
C’è una certa repulsione
su EFP, a lasciare i commenti XD
Comunque, grazie per
aver letto ^__^
Un
grazie particolare và a:
Oreo: Grazie per tutti i tuoi
commenti, non ne hai saltato uno, anche se hai molti impegni ^_^ Sappi che ogni
volta è stato un piacere immenso leggere ciò che scrivevi e provavi. La tua
passione per gli strumenti, ci ha legate in qualche modo e sono enormemente
lieta che questa fic ti abbia toccata <3
Grazie! ^_^
Chibi_Suzuki: sorellina mia! <3
Sai che senza il tuo supporto molto probabilmente non scriverei un’accidenti!
XD Grazie, perché anche tu hai seguito questa storia dall’inizio alla fine,
anche se le storie tristi e che fanno piangere a te non piacciono poi molto ^_^
Sei sempre accanto a me, pronta a consigliarmi e a rassicurarmi, Grazie!
E non chiedermi scusa per i ritardi, chi meglio di me può sapere quanto hai da
fare? Tra il lavoro, la casa e anche tu che scrivi, il tempo di leggere è
sempre poco ^_^
StrixOfNebula: La mia dolce tesora tanto amata! <3 Tu che questa creatura l’hai
vista nascere dal nulla, ma anche sapendo bene come andava a finire l’hai
comunque seguita nel postaggio (?) Grazie del tuo
appoggio, dei consigli e dei complimenti. Hai amato Moe, quando tante altre
persone l’avrebbero odiata solo perché amata da Aoi >_<
La finisco qui, poi ci sentiamo per messaggi XD
Tinabolu: anche se hai commentato
solo un capitolo, ti ringrazio per quelle parole che mi sono rimaste nel cuore
<3 Spero che hai continuato a seguire “ Second
Life “ anche in silenzio ^_^
Dobato_KobatoXD: Grazie per aver
seguito Second Life e di averla recensita, facendomi
sapere che ti è piaciuta, grazie dei complimenti, per me i vostri pareri sono
importantissimi! ^_^
Un bacio a tutte!
Ja ne! <3