Tell
‘em that it’s human nature
Ship: Mercedes
Jones, Sam Evans {Samcedes}
Rating: Verde
Avvertimenti: One shot, het
Role Mercedes Jones | strifylover; Sam Evans | RenoLover;
Sam
Evans girava per i corridoi del McKinley con un solo pensiero: Mercedes
Jones.
Ora che era riuscito a tornare a Lima, non aveva nessuna intenzione di
farsi
sfuggire la ragazza che gli aveva regalato tutte quelle emozioni dopo
le
Nazionali di New York. Non voleva perdere i sentimenti che provava per
lei, non
per un gorilla, il suo ... "ragazzo", Shane. Ma in fondo, la
verità
sarebbe venuta a galla. Lei ricambiava i suoi sentimenti, e lui doveva
soltanto
dimostrarle che non poteva più negarlo.
Sarebbe
stato facile grazie all'ausilio della cosa più importante
che avevano e che
condividevano: la musica.
Allo
stesso modo, Mercedes vagava per i corridoi del McKinley, combattuta a
causa di
due uomini. Certo non dovevano imbrattarle la vita con le loro
smancerie, ma
visto che entrambi avevano un certo effetto su di lei, la costringevano
a
pensare a loro ininterrottamente. Eternamente indecisa tra il ragazzo
che tutte
vorrebbero al loro fianco, carino, sensibile, cantante, ottimo
ballerino e, per
giunta, anche stripper, e dall'altro lato un giocatore di football, di
grossa
stazza che però con lei riusciva ad dar sfogo alla sua parte
... dolce. Insomma
un dilemma che di certo non le faceva piacere avere in testa. Aveva il
peso di
un macigno che sicuramente non aiutava la situazione. Dopo numerosi
passi in un
corridoio che sembrava infinito, la ragazza di colore si
appoggiò ad un
armadietto.
-
Il prossimo di questi due che svolta e
viene verso di me, sarà la mia scelta finale! -
Pensò tra se e se, visto
che l'azzardo le sembrò l'unica soluzione efficacie l suo
problema.
Sam
svoltò nel corridoio e si trovò dinanzi la
ragazza che stava cercando. La
ragazza che desiderava e che si ostinava a non ammettere che ricambiava
esattamente tutto. Si avvicinò a lei, sfruttando l'effetto
sorpresa e passando
tra la folla. La prese per mano, senza neanche darle il tempo di
accorgersi
della sua presenza.
-
Buongiorno! - la salutò
con
non-chalance, senza preoccuparsi del fatto che il suo ragazzo potesse
spuntare
da qualche armadietto e vederli.
-
Come va? - le chiese, come scusa per
attaccare una conversazione. Aveva bisogno di lei, lo sapeva.
La
ragazza istintivamente si guardò la mano e la vide
intrecciata con quella di
Sam.
-
Ma cosa fai? - Chiese con un tono
che cercò di far sembrare irritato, senza però
riuscirci. Lo disse piano, senza
farsi sentire dalle altre persone attorno a loro, e soprattutto lo
disse con un
tono dolce. Sam era stato il primo tra i due contendenti a svoltare
l'angolo e
ciò significava che era lui l'uomo della sua vita?
No,
non poteva decidere così, troppo facile affidarsi al caso,
ma decise comunque
di dargli una chance!
-
Allora, ancora deciso a riconquistarmi?
- Gli chiese, sfacciata e menefreghista, come al solito, ma questa
volta cercò
di farlo trasparire di più, voleva farlo irritare e vedere
una sua reazione.
Sam
fu costretto ad allontanare la mano, ma non cedette a quella domanda:
non era
facile farlo innervosire ultimamente, dopo tutto quello che aveva
passato a
causa della sua difficile situazione familiare. Non poteva di certo
cedere ai
nervosismi in quelle occasioni, così aveva imparato a
starsene tranquillo.
Neanche gli insulti di Santana riuscivano più a scuoterlo.
Prendeva tutto con
tranquillità.
-
Ti ho detto che avrei lottato per
riconquistarti. - commentò, col sorriso sulle
labbra, ignorando il tono da
finta indifferente della ragazza. Lui sapeva che le importava quella
storia,
almeno quanto lui.
-
Non penserai che io mi arrenda così
facilmente. - le disse, facendole l'occhiolino. Sapeva che
l'avrebbe fatta
sciogliere. Non poteva preferire Shane, non dopo tutto quello che
avevano
passato.
Sam
era consapevole del suo sex- appeal, ovviamente, e anche Mercedes non
era da
meno. Sapeva tutto di lui e sapeva che era deteminato a conquistarla.
-
Già, l'avevi detto, ma non hai
paura di
Shane? Potrebbe spezzarti in due! - Lo avvertì la
mami del McKinley,
insomma infondo a lui ci teneva ancora e vederlo distrutto non le
abrebbe fatto
piacere.
Sam
sorrise spontaneamente: sapeva di correre quel rischio, ma il problema
non
c'era per lui. Voleva riconquistarla e se doveva rischiare, lo avrebbe
fatto
tranquillamente.
-
Ti ho già detto anche che non mi
interessa quanto grosso o cattivo sia il tuo ragazzo? -
chiese con ironia,
sapendo di averglielo già precisato. Non capiva
perché Mercedes fosse restia:
lui era un ragazzo dolce, buono, carino e soprattutto era pronto a
prendersi un
impegno serio con lei. Non una sciocchezza.
-
Dimmi, cosa hai voglia di fare? -
Gli
chiese la ragazza di colore alludendo forse ad un pranzo sostanzioso
per
allontanare i malumori di quella giornata e la tristezza che la
circondava dato
il peso della scelta da fare.
-
Ho voglia di conquistare il tuo cuore.
- disse, aspettando il suo consenso, prima di poter continuare ad
illustrarle quali
erano i passi successivi. Non voleva essere troppo esplicativo, voleva
sorprenderla, voleva farla restare a bocca aperta, in modo che non
potesse
dirgli di no in alcun modo. Doveva assolutamente stupirla ancora di
più di
quanto non avesse fatto fino a quel momento.
La
ragazza di colore gli sorrise, cercando di farsi illustrare i suoi
piani.
-
E cosa vorresti fare? - Gli chiese
con uno sguardo carino e dolce, non era restia all'idea di stare con
Sam, era
semplicemente irritata dal fatto che non riusciva a decidersi, lei che
la
maggior parte delle volte era così sicura sulle decisioni da
prendere e ora si
trovava davanti ad un bivio.
-
Attento Evans, non accetto secondi piani
per me! - Precisò, socchiudendo gli occhi e
fissando il pavimento, tipico atteggiamento
di quando le piaceva qualcuno nelle sue vicinanze. Dovresti saperlo!
Esclamò
ancora, precisando il discorso e cercando di tenere la testa alta.
Sam
conosceva perfettamente Mercedes, non si era trovato con lei soltanto
per
combinazione o per caso.
-
Tu sei Beyoncé, non Kelly Rowland!
-
commentò, non riuscendo più a contare le volte in
cui glielo aveva sentito
dire, ma sicuramente non era una ragazza da secondi piani. Lei andava
intrattenuta come una vera diva, perché era una vera diva e
lui lo sapeva.
-
Perché non lo scopri? -
le chiese,
senza togliersi quel raggiante sorriso dalle labbra che lo
caratterizzava.
-
In auditorium, dopo le lezioni. -
precisò, tentando di stimolare la sua curiosità
quantomeno, se non i suoi
sentimenti.
Una
proposta indecente o cosa? Mercedes rimase per un attimo a bocca
aperta, ma poi
si rese conto che forse non era così. Fece un passo in
più rispetto a Sam e
così si voltò verso di lui.
-
E cosa vorresti mostrarmi? Gli chiese
inarcando un sopracciglio, qualcosa di sconvolgente? - Cosa
aveva in mente
il ragazzino? Uno strip? Chiese con fare ironico. Di certo non era una
cosa per
lei, non sarebbe mai andata a sbavare per qualcuno perchè si
spogliasse. MAI.
Entrambi durante l'estate erano cambiati, le loro priorità
erano cambiate e Sam
non era più il ragazzo solo amore e chitarra e Mercedes
doveva solo imparare ad
accettarlo.
-
O dedicarmi una canzone, qualsiasi essa
sia in modo da finire la nostra giornata con un bel duetto romantico?
- Domandò
cercando di indovinare il seguito della loro giornata insieme.
Sam
sorrise, annuendo, ma leggermente colpito da quella frase. Non sapeva
che idea
si fosse fatta di lui, dopo aver saputo che era stato costretto a
lavorare in
uno strip bar per mantenere la famiglia, ma di certo non si aspettava
quel
commento.
-
Secondo te? - chiese lui, in
risposta, ancora col sorriso sulle labbra. Ovviamente non era offeso,
lui non
si offendeva mai.
-
Sono sempre Sam Evans. -
spiegò con
un cenno della testa, sentendo di doverlo chiarire. -
Sono sempre la stessa persona.
Quello
che aveva fatto era per il bene della famiglia. Non contava.
Ah
Mercedes, Mercedes, ancora una volta aveva svagliato a parlare e a
pizzicarlo
su un argomento così particolare.
-
Scusami... Gli disse, notando le loro
mani distaccate. - Pose rimedio al disguido, riunendole.
-
Certo che ci vengo in auditorium, anzi,
visto che ora avrei educazione fisica possiamo andarci anche ora, se
sei
d'accordo. - Gli propose, sfoderando i suoi denti bianchi in
contrapposizione cromatica rispetto al colore della sua pelle. Era
strano, ma
accanto a lui si sentiva bellissima.
Sam
sentì le proprie labbra curvarsi istintivamente in un
sorriso, quando le loro
mani si incontrarono nuovamente. Smorzava decisamente la tensione in
quel modo
e non poteva che adorare la cosa.
-
Dovrei avere lezione ... - rispose
il biondo, alzando lo sguardo al soffitto, come per pensarci su. In
realtà in
quel momento non gli importava nient'altro che lei. Solo lei.
-
... ma sai già che sono pazzo di te.
- continuò, come le aveva già detto in altre
occasioni, senza allontanare il
proprio sguardo da quello della ragazza. - E
uno pazzo, fa cose pazze.
Concluse
semplicemente, lasciandole intendere che la risposta era sì.
Certo,
non c'era neanche bisogno di chiederlo. Mercedes sapeva che il suo
"lui" avrebbe detto, ma sentirglielo dire era tutta un'altra cosa.
Era inutile fare il finto tonto, infondo si vedeva nei suo gesti che il
suo
sex- appeal era aumentato così tanto da mandare in tilt una
come Mercedes, che
di solito sa rispondere per le rime a chiunque insinui qualcosa di
sbagliato su
di lei o su chi le sta attorno.
-
Allora andiamo... - Disse facendo
scorrere le sue dita su quelle di Sam fino ad imitare il gesto di
Santana e
Brittany, mignolo e mignolo incrociati, loro lo facevano
perchè era un loro
gesto distintivo, ma alla ragazza di colore e al biondino serviva
soprattutto
per passare inosservati e giungere a destinazione senza seccature. Un
passo
dopo l'altro, con molta scaltezza, i due riuscirono ad arrivare
all'auditorium.
Capì
chiaramente che il gesto era volto a non attirare l'attenzione dei
passanti e
lo rispettò, visto che non era lui quello impegnato tra i
due. Si lasciarono
scivolare tra gli studenti che si recavano alle diverse lezioni, mentre
si
approssimavano all'auditorium, che raggiunsero entro poco tempo.
Sam
trascinò Mercedes per mano, ora che erano soli, in direzione
del palco,
scendendo rapidamente le scale tra i posti a sedere. Le
lasciò la mano prima di
salire sul palco: non doveva portarla lui, doveva salire di sua
spontanea
volontà.
Si
fermò lì, proprio al centro dello stage, a
guardarla, con un'espressione
indifferente in modo da non condizionarla.
Sam la guardò,
col sorriso sulle labbra e le indicò un punto al centro del
palco.
- Ti
ricordi quel punto? - chiese con
l’indice ancora rivolto in quella direzione. - Quello
è il punto in cui ci siamo baciati.
Le ricordò, in
occasione del loro duetto, Human Nature, visto che quello gli era
sembrato un
momento sincero, in cui avevano semplicemente mostrato quello che
provavano
l’uno per l’altra.
- E dimmi
che non era quello che volevi. -
disse, mantenendo un tono dolce, senza forzarla.
- guardami
negli occhi, e dimmi che non hai
fatto esattamente quello che volevi fare in quel momento. -
sapeva che
sarebbe stato troppo negarlo. Ogni volta che la metteva davanti alla
realtà,
Mercedes gli sfuggiva e non poteva permettere che accadesse
all’infinito.
La ragazza di
colore fece un respiro profondo, era difficile da affrontare. La
realtà non era
che Mercedes non voleva stare con lui, lui era andato via e lei non
poteva
farsi condizionare la vita, Shane gli sembrò
l'opportunità migliore per
dimenticarlo, ma la sola ricoparsa di Bocca di Trota era stata capace
di
scatenare in lei qualcosa, un qualcosa di inspiegabile che molti
definirebbero
come amore.
- Sai che
io ci tengo a te, molto più di
quanto vorrei, ma è molto più complicato del
semplice affetto - Gli disse
avvicinandosi e accarezzandogli la guancia fino a scendere al suo collo
e
lasciar cadere la sua mano nel vuoto, fino a riportarla vicino al
fianco.
- Lo sai
che provo ancora qualcosa per te, mi
sembra ovvio, anche se sto cercando di evitarlo, perchè
sarebbe più semplice
così. - Aggiunse con tono sincero - Ma
fidati, vorrei baciarti in questo momento.
Sam le poggiò
l’indice sulle labbra, impedendole di continuare a parlare.
- Non
farlo. - commentò, interrompendo
quella dichiarazione sentimentale da “vorrei ma non
posso”.
- Prima
che tu aggiunga qualsiasi altra cosa,
ci sono delle parole molto importanti che vorrei rivolgerti.
- le spiegò,
prendendola per mano e avvicinandola al bordo del palco, prima di
allontanarsi
un istante in direzione della chitarra classica. Si
preoccupò di sistemarsela
per bene, in modo da stare comodo.
- Mi
dirai tutto quello che devi dirmi quando
avrò finito. Ci stai? - chiese, spontaneo e sempre
sorridente, mentre cominciava
a provare la chitarra.
Come poteva non
annuire a quella dichiarazione così dolce? Chiuse gli occhi
appena avvertì i
primi accordi di chitarra. In quel modo credeva di poter alleviare
almeno per
un secondo la voglia di lui, la voglia di stare con lui.
Cominciò a
strimpellare qualcosa con la chitarra che gli sembrò
iriconoscibile, l'unica
cosa che contava era il fatto che entrambi erano lì, da soli
a condividere ciò
che per entrambi era una priorità assoluta: la musica. Lo
ascoltò e,
nell'ascoltarlo, ebbe la necescità di riaprire glio occhi e
guardarlo negli
occhi.
Sam lasciò che le
sue dita ondeggiassero tra le corde della chitarra in quella che sapeva
essere
una canzone meravigliosa, una canzone che poteva esprimere come si
sentiva: What hurts the most.
La guardò,
incrociando i suoi occhi dolci e profondi, mentre la sua voce
cominciava a
farsi sentire, armonizzando.
I can
take the rain on the roof of
this empty house
That
don't bother me
Le
cantò, avvicinandosi a lei.
I can
take a few tears now and then
and just let them out
Quelle parole
contenevano perfettamente la tristezza che avvertiva lui, ogni volta
che la
vedeva con il suo ragazzo.
I'm not
afraid to cry every once in a
while
Even
though going on with you gone
still upsets me
There
are days every now and again I
pretend I'm ok
But
that's not what gets me
Ma era vero: non
aveva assolutamente paura di piangere, non per lei. Era l'unica persona
per la
quale aveva deciso che era ok piangere. Fingeva di stare bene e di
sorridere, e
ora Mercedes lo sapeva.
What
hurts the most
Was
being so close
And
having so much to say
And
watching you walk away
Essere così
vicini, ogni giorno, parlare come sempre e poi guardarla tornare da
Shane.
Quella era la sua orribile tortura, quello faceva male davvero.
And
never knowing
What
could have been
And not
seeing that loving you
Is what
I was trying to do
Chiuse con quella
frase affinché lei capisse che era davvero l'unica cosa che
contava: voleva
semplicemente amarla, quello stava tentando di fare. Semplicemente
quello.
Già, quelle
parole le stavano letteralmente facendo fermare il cuore dall'emozione.
Fece un
respiro profondo e sperò che le lacrime non cominciassero a
scendere da sole,
ma gli occhi lucidi erano quasi impossibili da nascondere. Sembrava
essere una
calamita, quelle parole dette con sincerità, quelle parole
cantate in quel modo
che descrivevano una situazione che Mercedes non immaginava minimamente.
Si avvicinò
ancora di un passo e mise una mano sulla chitarra di Sam, come per
invitarlo a
smettere si suonare, aveva già fatto troppi danni per
continuare. Troppe
lacrime stavano per essere versate, lascrime di dolore a causa della
lontananza
che c'era stata, ma anche di felicità per l'essersi
ritrovati.
Istintivamente lo
premiò con un bacio, un bacio innocente all'angolo della
bocca, non volle
sbilanciarsi anche se avrebbe voluto.
- Se ti
saltassi addosso ora, probabilmente ti schiaccerei
- La prese sul ridere per non scoppiare a piangere e per risollevare
anche il
povero Evans, visibilmente provato da quell'interpretazione difficile
da
affrontare.
- Troverò
il coraggio, Sam, te lo prometto.
- Il coraggio di lasciare Shane e tornare con lui, con il suo piccolo
latticino
preferito.
Il biondo la
osservò, notando che particolarmente emozionata da quella
performance. Le
sorrise ascoltando la sua battuta auto-ironica. Adorava come Mercedes
riuscisse
a scherzare con se stessa con semplicità, adorava lei in
realtà. Le parole che
sentì dopo, però, gli piacquero decisamente di
meno. Trovava assurdo che dopo
quella canzone Mercedes potesse ancora pensare a come lasciarlo.
- So che
è difficile ... - commentò Sam,
avvicinandosi a lei. - Ma l'unica cosa
che devi fare è ascoltare il tuo cuore e, in fondo, sai
già cosa ti dirà. -
le spiegò, poiché entrambi conoscevano
perfettamente i loro sentimenti. Poggiò
entrambe le mani sulle sue spalle, senza spostare il proprio sguardo
dai suoi
occhi.
- Ti
dirà che è con me che vuoi stare. -
tentava di convincerla che prima rompeva con Shane meglio era per tutti
e tre.
Era una cosa inevitabile.
Forse Sam aveva
ragione, la cosa migliore era lasciarsi andare in quel momento, ma per
lei era
ancora troppo difficile.
- Il mio
cuore mi dice di restare qui con te,
è inutile che te lo ribadisca - Disse Mercedes
accarezzandogli la mano
destra sulla sua spalla.
- Sei
speciale Sam e sai perfettamente di
esserlo - Aggiunse mantenendo il contatto visivo tra di
loro. Gli si
avvicinò, riducendo lo spazio che li divideva di un solo
passo, era intenta a
baciarlo e lo fece con molta naturalezza.
Sperava che lui
ricambiasse il bacio, sperava che potessero uscire dall'auditorium mano
nella
mano e andare dritti dritti da Shane a dirgli che era per lei era
meglio stare
con Sam.
Con la mano gli
accarezzò il viso leggermente e con la bocca non
andò ad infierire sulla sua,
ma ci fu solo un leggero contatto tra le labbra, un bacio a stampo per
ristabilire un contatto e riabituarsi l'uno alle labbra dell'altra.
Sam ricambiò quel
bacio lasciando che le loro labbra si lasciassero poi in un sonoro
schiocco.
Riaprì gli occhi socchiusi, trovando di nuovo i suoi e
sapeva che stava
cominciando a farle capire cosa fare.
- Se ne
avrai bisogno, io sarò lì. Sarò
lì
per te.
Le disse, riferendosi
a quella confessione che la ragazza avrebbe dovuto fare al suo ragazzo
che non
sembrava a Sam un tipo da grandi conversazioni in quei casi.
- Posso
venire con te se devi. - disse,
non volendo forzare le sue scelte, non volendo sembrarle invadente. - Anche se poi potrei beccarmi qualche pugno.
Sapeva che era
una possibilità, ma non gli interessava: doveva essere sua e
solo sua.
La ragazza non
avrebbe permesso a Shane di toccare un solo capello di Sam, si sarebbe
messa in
mezzo, come minimo.
- Non
preoccuparti, honey - gli
disse a bassa voce - se cerca di
toccarti le prenderà da una ragazza! - Era
incredibile come Mercedes si
fosse già convinta che stare con Sam era la cosa giusta,
tanto convinta da
minacciare indirettamente Shane. Famelica, si avventò ancora
sulle labbra di
Sam, questa volta schiudendo le sue labbra e premendo su quelle del
ragazzo,
affinchè le loro lingue potessero incontrarsi e sigillare
quella giornata quasi
perfetta, già, mancava il discorsetto a Shane, ma per quello
c'era ancora tempo.
Sam sorrise con
le proprie labbra incollate a quelle della ragazza, mentre le loro
lingue si
incontravano per la prima volta dopo molto tempo.
- Sarò
io a proteggere te ... - sussurrò
tra un bacio e l'altro. - Sempre.
Lasciò che le sue
mani scivolassero verso i fianchi della ragazza, avvicinandola
innocentemente a
sé. Finalmente era riuscito a convincerla: alla fine sapeva
che ce l'avrebbe
fatta, ma era bello che stesse accadendo davvero, anzi meraviglioso.
-
Sempre.
- ripeté, poggiando nuovamente le sue
labbra contro quelle della ragazza. Ora che aveva ricominciato a
baciarla aveva
l'impressione che non avrebbe mai più avuto la
facoltà di fermarsi. Era sicuro:
quella era la ragazza che voleva. Nessuna Quinn Fabray. Nessuna Santana
Lopez.
Nessuno che non fosse Mercedes Jones.
/*************************/
Angolo
dell'Autrice
Eccomi ancora qui, questa
volta a dare sfogo alle mie fantasie amorose tra Mercedes e Sam.
Innanzitutto
ringrazio la mia cara collega RenoLover per essersi sacrificata per
interpretare Sam, ma cosa vuoi che ti dica? Qualcuno doveva pur farlo
(XD).
Spero che questa One- Shot
vi piaccia, anche perchè sono una delle mie coppiette
preferite visto che io la
mia Mercy non la riesco a vedere con quel bestione. Bhe ragazze/i un
bacione
<3
OtherDates
- Lo prometto!
aggiornerò
al più presto la FF di Fisica o Chimica, ve lo giuro!
xoxo Kris!