Il giorno dopo, Fran si svegliò un po' stordita. Non era normale. Scese come al solito dal letto e scese le scale... Non c'era nessuno... Allora in soggiorno... Nemmeno lì! Ma dove si erano cacciati? Si turbò: "Ragazzi? Dove siete?". Sentì correre giù per le scale. Era Prussia, Gilibert: "Fra? Ci sei? Oh, meno male! Non trovo nessuno, nemmeno Spiga!". Francesca sobbalzò e iniziò a piangere: "Russia... Come può avermi fatto questo!". Gilibert sgranò gli occhi: "Eri già fidanzata?!". Non ottenne risposta. Cinque minuti di silenzio. Poi parlò: "Ivan... Bastard... Du wirst mir sie zahlen! (Ivan... Bastardo... Me la pagherai!)". Uscì di casa in fretta e furia. I capelli le erano diventati neri e rossi. Una combinazione perfetta per attivare la sua modalità tribal fury (Furia Tribale, cioè forza sismica). Andò nello stato vicino. Era proprio Russia che picchiava. La porta in ferro era aperta, tra le spine si vedevano mosse terribili. Ella entrò: Spiga e Trifoglia! "Spiga! Trifoglia! Ivan, lasciale stare!". Ivan si voltò: "Почему я бы буду должным? Я имею хорошее время так сильно! Рассказал им к должен широкий от вас! Но им какие вы/они сделали? Не подчинялись мне! Поэтому они заслуживают наказания! (Perchè dovrei? Mi diverto così tanto! Avevo detto loro di stare alla larga da te! Ma che cosa hanno fatto? Mi hanno disubbidito! Perciò meritano una punizione!)" iniziò a bacchettare la spalla di Spiga. Elle mandò una scossa tale da colpirsi da sola. "Трогательный! Трясете не служит для того, чтобы освобождать вас! Послужите огнем! (Patetica! La scossa non ti libererà! Serve il fuoco!)". Trifoglia ebbe uno scambio di forza interna, dall'erba al fuoco: "Seja eu eu ateei fogo a isto, Ivan! (Te lo do io il fuoco, Ivan!)". Stranamente, le mani di Trifoglia si incenerirono. Ma incenerirono nel senso che diventarono nere! "Wo ist Ludwig? (Dov'è Ludwig?)" chiese la Germania. Ivan mostrò a lei dove si trovava: un filo spinoso avvolgeva la stanza, sangue da tutte le parti: "Здесь это там, что лежит среди thorns! (Eccolo lì, che ciace sulle spine!)" disse il russo chiudendo di botto la porta. Ella sbottò: "Ivaaan!!! Che hai fatto!!!". Si mise a piangere, lo abbracciò senza contare che il sangue la sporcasse: "Quello che ho subito io non doveva accadere a lui!". Ivan tornò nella stanza con un sorriso malefico: "L'ora delle visite è finita! Ti risparmierò la vita se mi baci!". Lei riflettè: -Se io lo bacio e poi gli mordo la lingua fino a quando non la spezzo... Si può fare!-. Lei sorrise: "Va bene lo farò!". Russia la prese al viso e la baciò. La lingua di Ivan entrava nella bocca di lei: -E muoviti!- pensò. Entrata tutta nella bocca la morse molto forte. Lui tirava ma Germa non lasciava la presa. Prese un coltellò e glielo infilzò. Cadde a terra: morto definitivamente. Ella prese in braccio Lud, Spiga e Trifoglia. Ma erano troppo pesanti! Allora li lasciò fuori e trovò Feliciano e Kiku: "Ragazzi! Aiutatemi! Sono stati tutti violentati!"