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Autore: FairyCleo    13/02/2012    6 recensioni
“HO DETTO DI NO, DONNA! Lasciami in pace!”.“Giuro che se non ti alzi entro meno di un minuto e non fili in bagno a darti una ripulita, smonterò pezzettino per pezzettino la tua tanto amata Gravity Room, polverizzerò i componenti e ne spargerò i residui in mare. Per di più, potrai anche solo dimenticare di mangiare di nuovo un pasto preparato da me e da sta notte DORMIRAI sul divano".
“TU – NON – LO – FARAI”.
“Oh, si che lo farò! Puoi giurarci, TESORO. E adesso fila!” – ed era uscita dalla stanza, sbattendo con violenza la porta.
“ACCIDENTI” – aveva sbraitato Vegeta, lasciandosi cadere pesantemente sul materasso. Bulma lo avrebbe fatto impazzire. O forse, c’ era già riuscita. [...]“La- la state percependo??” – aveva chiesto Gohan.
“Si!” – aveva risposto Crilin – “E’ spaventosa!”.
“E non è una!” – C18 sembrava tesa – “Sono due!”.
“DANNAZIONE!” – Junior era preoccupato.
“Ma cosa sta succedendo??” – aveva chiesto Chichi, allarmatissima.
“Non lo so Chichi” – Goku aveva uno strano sguardo – “So solo che percepisco due auree. E sono potentissime”.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Moon


Non era possibile.
Quella voce… non poteva essere sua.
E suo fratello… il suo fratellino aveva appena implorato il suo perdono. Sapeva il dolore che avrebbe provato. Sapeva che quella non era una cosa che sarebbe stato in grado di sopportare.

Semplicemente, non riusciva ad accettarlo.
Per tanto tempo aveva sperato, aveva pregato non sapeva neanche lui quale divinità affinché il suo desiderio si avverasse, ma perché proprio adesso? Per quale assurdo scherzo del destino era divenuto realtà proprio in quel frangente?

“Che ti prende? Non sei contento di vedermi?”.

I presenti si erano girati verso l’ essere che aveva proferito parola, rimanendo pietrificati per l’ immagine che si era presentata loro davanti.
Una sayan.
Era di una sayan la gelida voce che si era rivolta a Vegeta.
Ad un Vegeta che la guardava come si guarda un fantasma risorto dal passato.
Un fantasma che aveva il nome più bello del mondo.

“Moon…”.

Gli uomini erano ammutoliti, mentre le donne erano trasalite per lo stupore.
Il principe dei sayan aveva chiamato per nome quella che i loro occhi scrutavano con attenzione: era di certo la creatura più bella che avessero mai visto.
Era alta e slanciata. Il corpo dotato di curve perfette era fasciato da una body celeste che lasciava scoperta la schiena con un profondo scollo a ‘ v ‘.
Le gambe, perfettamente tornite, erano in bella mostra: vi era solo qualcosa di molto simile ad un paio di shorts a coprire il bacino. Ai piedi portava un paio di stivali bianchi alti fino a metà coscia, e i polsi e il collo erano ornati da splendidi gioielli di colore scuro.
Ma, la cosa più affascinante, erano le splendide proporzioni del suo viso: un ovale perfetto era reso ancora più attraente da labbra rosse e piene, il naso delicato e due grandi occhi scuri come la notte. I capelli, lunghissimi, erano raccolti in una alta coda che le ricadeva morbida su di una spalla, coprendole un seno.
Erano assolutamente, totalmente, completamente rapiti da lei.

Yamcha aveva letteralmente la bava alla bocca. Mai nella sua vita aveva avuto la fortuna di respirare la stessa aria di un simile spettacolo e, per un breve istante, aveva dimenticato che si trattasse di una sayan e che l’ altra aura terribilmente potente che avevano avvertito appartenesse a lei.

Persino Goku, solitamente insensibile al fascino femminile, aveva accusato il colpo. Era bellissima: Davvero non riusciva a smettere di guardarla.

Eppure, la splendida sayan non si era minimamente curata degli sguardi che la stavano divorando.
Lenta e inesorabile, si era sollevata in volo, sfiorando con le punte degli stivali la soffice erba che si piegava ad ogni suo tocco.

Bulma aveva un presentimento terribile, ma era incapace di proferir parola. Sapeva solo che se Vegeta aveva reagito in quel modo nel vederla, doveva esserci una motivazione più che valida. Una motivazione che di certo l’ avrebbe fatta soffrire terribilmente.

In pochi attimi, la sayan era giunta accanto a Vegeta, fissandolo con quei suoi sensuali occhi scuri.
Quasi come se lo stesse studiando, aveva reclinato il capo, da un lato, e poi dall’ altro, apparentemente inespressiva.
Vegeta non poteva sottrarsi a quella sorta di esame. Non riusciva ancora a credere che fosse proprio lei la sayan che aveva davanti.
Era esattamente come la ricordava. Bella, bellissima e severa. Persino i capelli erano acconciati allo stesso modo in cui l’ aveva vista l’ ultima volta. Solo i vestiti che indossava erano diversi. Ma la rendevano solo più meravigliosa di quello che era sempre stata.

Tarble si era messo da parte, guardando suo fratello con rammarico.
Non avrebbe dovuto saperlo in quel modo.
Non era giusto.
Vegeta stava male, poteva leggerglielo sul bel volto maturo. C’ era qualcosa di diverso in lui. Qualcosa che non era riuscito a capire, ma che lo rendeva una persona totalmente differente dal ragazzo che aveva avuto al suo fianco fino a quel giorno maledetto.
Il Vegeta che conosceva non avrebbe mai e poi mai tremato di fronte a lei. Il Vegeta che conosceva non avrebbe mai e poi mai lasciato trapelare le sue emozioni in quel modo. Il Vegeta che conosceva non sarebbe mai rimasto senza niente da dire in sua presenza.

La scena era quasi surreale.
I due sayan si guardavano senza dire una parola.
La ragazza, Moon, sovrastava il principe dei sayan in altezza. Era splendida e maestosa.

Neanche il vociare sommesso dei presenti era stato in grado di infrangere quella sorta di incantesimo creatosi fra loro.

“C-18… Hai visto come si stanno guardando?”.
“Già Crilin… c’ è qualcosa che non mi torna…”.
“Ehi… Goku…” – Mr. Satan, che si era nascosto dietro il grande eroe per la paura di rimetterci le penne, era curioso di sapere cosa stesse accadendo – “Chi è quella tipa? Tu lo sai?”.
Ma Goku cascava dalle nuvole.
“Mi dispiace, ma non ne ho idea!”.
“Volete fare silenzio??” – aveva bisbigliato Videl – “Che impiccioni!”.
Trunks non ci capiva più niente! Aveva appena scoperto di avere uno zio, ma chi era quella sayan? Chi? E perché guardava suo padre in quel modo?
Avrebbe voluto mettersi ad urlare, invece, non riusciva a farlo. Suo padre gli avrebbe dato una spiegazione più che valida, ne era certo!
“Bulma… stai bene?” – Chichi aveva notato immediatamente il cambiamento d’ umore della sua amica. Non doveva essere facile per lei vedere una sconosciuta talmente avvenente osservare negli occhi il proprio marito.
Eppure, non si aspettava una reazione simile: Bulma era sempre stata tremendamente gelosa di Vegeta, e non si spiegava il perché della sua passività, il perché di quell’ ostinato silenzio.

D’ un tratto, la splendida sayan aveva allungato le belle braccia finemente scolpite fino a posare gli avambracci sulle possenti spalle di Vegeta.
Un seducente sorriso si era dipinto sulle labbra di lei.

“Non sei felice di vedermi, mio principe?”.
Era stato un attimo. Un attimo in cui il mondo aveva smesso di girare.
Moon si era sporta in avanti e aveva posato le belle labbra rosse a quelle di Vegeta, rimasto perfettamente immobile.

Chichi si era coperta la bocca con le mani sconvolta.
Goku non riusciva a dare un senso alla scena appena vista, così come tutti gli altri, del resto.
Ma, coloro che avevano più di tutti accusato il colpo, erano stati il piccolo Trunks e la bella Bulma.
“Pa-papà…” – aveva appena sussurrato.
Bulma si era irrigidita più di prima. Gli occhi blu si erano riempiti di calde lacrime amare.
Non poteva essere accaduta una simile cosa. Non lì. Non davanti a tutti.

Indispettita dalla passività di Vegeta, Moon si era staccata da lui, senza spostare le braccia dalle sue spalle.

“Tutti questi anni, e mi accogli così? Sai, potrei anche offendermi”.
Ma il principe dei sayan non aveva battuto ciglio, continuando a fissarla, inerme.
“Si può sapere che ti prende, Vegeta?”.
A quelle parole stizzite, il sayan aveva afferrato le braccia della donna che lo abbracciava, allontanandole dal proprio corpo.
“COSA? Ma che significa, come osi?”.

Ma tutto era diventato chiaro nell’ istante in cui lo sguardo di Vegeta si era posato su di una di quelle nullità che avevano attorno. Nell’ istante in cui si era incatenato allo sguardo ferito di una donna dai capelli turchini.

“E’ così che stanno le cose, allora?”.
In una frazione di secondo, la sayan era scomparsa, riapparendo davanti alla sporca terrestre che aveva guardato Vegeta, pronta a sferrarle un potente colpo mortale.

“MOON! NO! FERMATI!” – ma l’ invocazione di Tarble non era stata ascoltata.
La ragazza stava per colpire.
Bulma era talmente terrorizzata da non essere stata capace neanche di urlare, e Moon era stata così veloce da non permettere a nessuno di intralciare il suo cammino. A nessuno tranne che a Vegeta.

Il principe dei sayan l’ aveva afferrata per un braccio, fermandola un istante prima che lanciasse la sua micidiale sfera di energia.

“Non osare toccarla”.

Gli occhi di Vegeta dardeggiavano furenti ma, allo stesso tempo, tradivano un dolore troppo grande per poter essere celato.

Bulma era caduta a terra, terrorizzata.
Gli occhi erano sbarrati e colmi di lacrime, incapaci di vedere nitidamente le due figure che aveva davanti. Non riusciva neppure a sentire le voci concitate degli amici che la chiamavano, né quella di suo figlio che agitata le domandava come si sentisse.

“Insomma basta!” – era stata Chichi a parlare. La donna era furente – “Dicci chi sei e che cosa vuoi da noi!”.
Goku guardava orgoglioso sua moglie. Era davvero la donna più coraggiosa che avesse mai incontrato.

Moon si era limitata a guardarla di sfuggita, posando i suoi occhi in quelli di Vegeta.
Con uno strattone, aveva liberato il braccio dalla sua salda presa.
Sorrideva arcigna.

“Perché non glielo dici tu, Vegeta, chi sono io?”.

Il principe si era nuovamente irrigidito. Come avrebbe potuto farlo? Quali parole avrebbe potuto usare per non ferire le persone a che amava?

“Moon, basta, ti prego…”.
“TARBLE! TI ORDINO DI TACERE!”.
All’ ordine perentorio di lei, il piccolo sayan si era messo da parte. Non avrebbe potuto difendere il fratello in nessuna maniera.

“Vegeta… per favore…” – Goku non sapeva come prenderlo. Ma, sta volta, non aveva paura di un suo scatto d’ ira. Non sapeva neanche lui di cosa avesse paura, in realtà, ma sapeva che in ballo c’ era molto di più che l’ orgoglio del principe dei sayan.

Così, le spalle di Vegeta si erano rilassate, e i pugni che teneva serrati si erano aperti.

“Lei è Moon…” – eppure, nonostante la buona volontà, non era stato capace di continuare.
La giovane lo guardava di sbieco, mentre pronunciava le parole che avrebbero cambiato ogni cosa.

“Il mio nome è Moon… E sono la sua promessa sposa”.

Il cuore di Bulma aveva perso un battito.

Continua…
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Salve a tutti Dragonballiani! =)
Eccoci qui con un nuovo capitolo...
Finalmente, abbiamo scoperto a chi appartiene la voce che aveva fatto tremare Vegeta.
Cavolo, era una vita che volevo scrivere questa storia. Per quanto fosse un sayan, Vegeta è un principe, e tutti i principi che si rispettino hanno una promessa sposa, no?
Una promessa sposa così, poi! La immagino bellissima, sensuale, forte e severa. Proprio come Moon.
Una degna rivale per la nostra Bulma.
Poverina... Che colpo deve essere stato per lei.
Lo so che forse starete dicendo ' E dunque?? Vegeta è suo marito? ', ma potete immaginare che trauma che deve essere stato scoprire di avere una rivale talmente bella e prestante che bacia suo marito davanti a tutti?
E poi, ci sono altre cose da dire...
Rimanete con me se volete saperlo, mi raccomando...
Baci grandi!
Cleo


   
 
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