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Autore: Pachiderma Anarchico    13/02/2012    1 recensioni
Stefan e Tayler se ne sono andati con il vampiro Originale Klaus, facendo perdere le loro tracce.
Ma un'altro nemico minaccia il mondo di Elena.
E mentre il soprannaturale si prepara a una guerra senza esclusioni di colpi,
anche il cuore di Elena dovrà decidere da che parte stare.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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scrivo di te...
Di te che mi hai preso il cuore
Di te che mi inganni
con dolci parole
e prendi con forza
la mia mente.
Bellezza che non tramonta
e' l'amore, seppur sconvolge.
Sei come il fuoco,
che riscalda e poi brucia,
Come la terra, che accoglie...
protegge, e poi copre
con il suo gelido manto.
Io ti Amo...
Seppur non devo...
Ma ti Amo...



 


Damon era sdraiato sul divano del soggiorno, con il bacino scoperto.
Il fuoco danzava sulla pelle marmorea, disegnando su di essa luci e ombre.
Bonnie era china sul simbolo nero, con le sopracciglia aggrottate, silenziosa, sfiorava cauta la zona intorno.
Elena guardava dall'alto, Alexia e Zara osservavano curiose. Angie era nella stanza di Elena, e si stava riprendendo.
Bonnie si raddrizzò.
-Confermo quello che ti ho scritto nel messaggio.-
Damon si mise a sedere.
-Ha tutta l’aria di essere un giochetto della Mutaforma.-
Zara socchiuse gli occhi.
-Cos è successo ieri sera?-
Non guardò le due vampire ma era evidente che si aspettava una risposta completa.
-Successo cosa?-
Alexia si staccó dal muro, con la voce appena tremante.
Zara abbassó lo sguardo.
Damon si alzó di scatto, fulminandola.
-Cosa è successo? Cosa è successo?!- Scandì le parole con estrema chiarezza -Succede che tu sembravi una posseduta e quella che è vicino a te era sull'orlo del terrore!-
Zara si avvicinó e si sedette sul divano.
-Io e Alexia ci siamo trasformate insieme.- Si massaggió le tempie calma e Damon, capendo che la vampira stava confessando tutto, si sedette sul bracciolo, incrociando le braccia.
-Eravamo..Come sorelle- deglutì -Mi ha trasformata un vampiro quando ero in fin di vita.-
Zara alzó lo sguardo, sospirando. -Io ho trecentodue anni e lei trecentouno e ne siamo state solo diciannove insieme, da umane, poi..-
-Poi mi hai tradito!-
Alexia si scaglió contro Zara, alzando la voce.
-Mi hai deluso, la persona di cui fidavo di più, quella che era sempre al centro del mio essere e mi hai distrutta, mi hai distrutta..-
Zara guardava le lingue di fuoco nel camino, e continuó a parlare come se niente l'avesse interrotta.
-Alexia è rimasta un anno umana più di me, mentre io ero già trasformata. In quell'anno, in poche parole, abbiamo conosciuto Rosalia, per circostanze che non ci tengo a spiegare, e lei si è "impossessata di suo fratello, usando l' Elevazione Dell'Anima al massimo livello che un vampiro, o qualsiasi creatura soprannaturale, possa sopportare.  E io fui costretta a..a..-
-A cosa?-
Bonnie aggrottó le sopracciglia, e Damon guardó Elena, che avendo capito fece un sospiro carico di tensione.
-Tu lo hai ucciso-
Alexia sibiló ogni parola tra i denti, muovendosi a scatti.
-Tu me lo hai portato via! Tu che dicevi saresti stata con me qualunque cosa succedesse, e invece è accaduto tutto proprio a causa tua.- alzò ad ogni parola il volume della voce, fino a urlare.
Zara si alzó dal divano, ma non sembrava particolarmente sorpresa, come se sapesse esattamente tutto quello che le aveva e le avrebbe detto Alexia, e si fosse rassegnata.
-Il fratello di Alexia, Dilan, non era più in se. E sono stata costretta a ucciderlo.-
-Esattamente quello che avrei dovuto fare con te.-
Alexia ora tremava, e la rabbia era l'unica padrona del suo volto.
-Alexia ragiona- Zara tentava ancora di recuperarla -Tuo fratello era un vampiro, un vampiro abbastanza responsabile, devo dirlo, ma quando sei sotto qualche diabolico trucco di Rosalia non sei più cosciente delle tue azioni.
Abbiamo tentato di salvarlo, HO tentato, ma non c'è stato niente, niente..-
Alexia si avventó su Zara, che con un abile salto indietro la schivó, facendola cadere maldestramente sul parquet.
-Io ero solo un'umana, e tu mi hai portato via l'unico membro ancora in vita della mia famiglia.-
Il viso coperto dai capelli chiari doveva essere rigato dalle lacrime, perchè la voce, in un bisbiglio sommesso, sembrava rotto dal pianto.
Bonnie provó a portare la conversazione su un livello normale.
-E poi perchè tu sei diventata vampira?-
Alexia alzó lentamente il viso.
Gli occhi prima furiosi, poi disperati, adesso erano accecati dall'odio.
Odio puro, di quello che ti parte dal più profondo abisso dell'anima.
Le labbra contratte e il corpo scosso da singhiozzi interni la facevano sembrare una bomba sul punto di esplodere.
-No- la voce ridotta a un sibilo intriso d'ira -Io la soddisfazione di vedermi morire a questa Stronza non glieló data. Ogni giorno, guardandomi, dovrà soffrire anche lei, e ripensare, ricordare- lentamente si alzó -ripensare e ricordare, a come mi ha rovinato la vita.-
Alexia, tremante, a velocità vampiro, scompari su per le scale.
Zara sospiró, frustrata.
-Non avrei mai ucciso Dilan di mia spontanea volontà.
Lo conoscevo. E conoscevo quella che una volta era sua sorella.
E se un po' di quella ragazza è rimasta, so che non mi perdonerà mai.-
-Quindi, quando Alexia era in trance, era come se.._
-Rosalia usa il punto debole degli altri, per attirarl, farli cadere in trappola, portarli alla pazzia, e controllarli- Zara si alzò e si mise il cappotto –In quel momento lei aveva creato un’immagine di Dilan, il suono della sua voce, e aveva momentaneamente cancellato il ricordo della sua morte..è una cosa alquanto, macabra.-
Zara aprì la porta.
-Dove vai?-
Elena rimase a guardarla confusa.
-Ho bisogno di sangue-
L’umana schiuse le labbra
-Fresco-
e con questo sparì.
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Era l'alba e Elena era rannicchiata nel letto, mentre una debole luce rossa iniziava a diffondersi nella stanza attraverso uno spiraglio tra le tende.
Cosa l'avesse svegliata così presto non lo sapeva, ma ora un senso di inquietudine e agitazione stavano facendosi largo dentro di lei.
Si alzó, e aprendo silenziosamente il cassetto, afferró il suo diario.
 
Caro Diario,
Sono preoccupata per Jeremy. Come se la starà passando lontano da Mystic Fall's?
Ormai sono giunta alla conclusione che, se davvero siamo sull'orlo di un guerra, come ha detto Rosalia, allora nessuno, in nessuna parte del mondo, sarà al sicuro.
E io, ancora una volta, non ho paura per me, ma per le persone che amo.
Stefan era ritornato dopo essersi liberato dall'influenza di Klaus, eppure è tornato dalla sua parte, questa volta di sua volontà, insieme e Tayler, confuso, a dir poco.
Alexia e Zara che rivelano una verità dopo l'altra e Angie che sembra terrorizzata solo al sentir parlare della Mutaforma, e se quel simbolo sulla pelle di Damon è opera sua…
E poi c'è Damon, appunto. Protettivo e determinato. Ma è sempre Damon, e io non me lo devo dimenticare di nuovo.

 
Elena rimase a fissare la sua scrittura frenetica sulle pagine, mentre il sole sorgeva alto all'orizzonte.
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-La casa si trova sulle Montagne Silenziose. É stato quartier generale di Rosalia per un po'.-
-Come ci entriamo?-
Damon incroció le braccia.
-Guarda un po'- Alexia fece tintinnare un mazzo con tre chiavi davanti agli occhi del vampiro.
-Per aprire cosa?-
Elena scese le scale ed entró nel soggiorno.
-C'è una casa a un'ora da qui. È stato il luogo d'incontro per alcune settimane di Rosalia, e..-
-Ed è meglio avvisare Bonnie.-
Damon aggrottó le sopracciglia.
-Bonnie?-
-In fondo Rosalia è una strega. Forse potrà capirci qualcosa.-
Elena prese il cellulare e scomparve nel corridoio.
-Tra dieci minuti deve essere quà davanti, non uno di più.-
Damon fece cenno ad Alexia di seguirla di sopra.
Venti minuti dopo avevano avvisato Zara che rimaneva con Angie, ancora non completamente in forma, ed erano, due vampiri, una strega e un'umana nel fuoristrada nero di Damon.
Il paesaggio si faceva sempre più deserto, fino a uscire dalla città e arrivare a una salita di terra sterrata, circondata da alberi e vegetazione.
Si inoltrarono nel fitto del bosco della montagna.
Si fermarono davanti un grande spiazzo, sui cui era situata una casa a tre piani in legno.
-È questa.-
Alexia teneva gli occhi fissi sulla struttura.
Quando scesero dall'auto il cinguettio degli uccelli era l'unico suono che si estendeva per tutto il perimetro circostante.
Pezzi di cielo limpido e timidi raggi di soli s’ntravedevano tra le cime degli alberi.
Bonnie tennè gli occhi chiusi fino a quando entrarono silenziosamente.
La casa era grande e confortevole.
Interamente in legno, era adornata da tappeti e quadri, tanto che le pareti e il parquet ne erano pieni.
La scala a chiocciola portava ai piani superiori e il soggiorno era illuminato dalla piccola fiamma del fuoco che aveva appena acceso Alexia.
-Io vado a fare un giro qua attorno. Devo incanalare l'energia della natura, non sono abituata alla montagna.-
Così dicendo Bonnie rivolse un'occhiata a Elena prima di stringersi nel cappotto e uscire.
-Noi andiamo..-
-Fuori-
Elena guardó Damon, che la contraccambió confuso.
-Fuori?-
-Si, da qualche parte dobbiamo iniziare. Iniziamo da fuori.-
-Okay...-
Si inoltrarono nella vegetazione.
I rami degli alberi frusciavano ondeggiando e in lontananza si sentiva lo scrosciare di un fiume.
Damon annusó l'aria più volte, ma non trovó niente di sospetto.
Elena tastava di tanto in tanto il terreno e la corteccia degli alberi.
La pace di quel luogo era come un qualcosa di surreale, come fosse fuori dal mondo.
Elena faceva scricchiolare rametti caduti e foglie secche.
Damon invece era silenzioso e si muoveva normalmente, come se il terreno non fosse irregolare o pieno di enormi radici che uscivano dal terreno e che di tanto in tanto la facevano barcollare.
Entrarono in una radura da cui si vedeva il piccolo fiume che scorreva veloce.
-Ti stai nutrendo in questi giorni?-
-Si-
Continuava a guardare a destra e a sinistra, come si aspettasse che Rosalia o Klaus spuntassero da un momento all'altro.
-Di cosa?-
Elena si fermó e Damon fece lo stesso, guardandola di sottecchi.
-Di sangue umano "congelato", Perchè?-
Elena si avvicinó, sfiorando le occhiaie a stento visibili.
-Perchè ho paura che non basti per tutto quello che dovremo affrontare.-
Damon alzó lo sguardo su di lei.
-Cosa starà combinando mio fratello?-
Elena lo osservó, notando la stessa espressione seria che le aveva rivolto così tante volte Stefan.
-Per quel che mi riguarda lui ha deciso.-
Elena si allontanó, sedendosi sulla sponda del fiume, poggiandosi a un grosso albero.
-Elena- Damon si sedette accanto a lei -Sai..Una volta ero io quello responsabile, innocente e altruista- Sorrise vagamente -da umano sono sempre stato sbandato, ribelle, non volevo responsabilità, e mio padre le affidava tutte a Stefan, che non sapeva dire di no. E quando è diventato vampiro è come se fosse scoppiato.-
Elena lo guardava, prendendo pietruzze e lanciandole nell'acqua.
-Io all'inizio opponevo resistenza, ma dopo aver visto il sangue cedevo sempre. Per sfuggire ai persecutori della città, ci rifugiammo su un treno che ci portó a New Orleans.
-Damon si passó una mano nei capelli neri- Lì era fuori controllo. Uccideva anche quando non ne aveva bisogno, e io lo lasciai solo.-
Si giró per guardare Elena, che lo osservava, silenziosa, dall'espressione indecifrabile.
-Mi catturó un noto cacciatore di vampiri della zona. Intanto Lexie e la sua "famiglia" avevano trovato mio fratello. Lei lo accolse, impedendogli di provocare altre vittime, e io, prigioniero di quel sadico, combattevo con animali particolarmente feroci, e nonostante fossi debole e denutrito, avevo sempre la meglio.
Trattavó i domatori come vecchi amici, prendendoli in giro, ma avevo i segni della verbena, e spesso la bocca serrata dalla museruola di ferro e..-
Elena portó istintivamente una mano sul viso del vampiro, toccandolo delicatamente.
Damon rimase immobile.
-Stefan tentó di salvarmi, e per farlo si avvicinó alla figlia di questo pazzo, per carpirle informazioni. Ma mio fratello è debole, e se ne innamoró.-
Un angolo delle labbra assunse la lieve forma di un sorriso.
-Quando mi vide, la seconda volta, venne colpito con un paletto imbevuto di verbena e rinchiuso anche lui.
Volevano farci combattere.
Io contro mio fratello.
Stefan pensava che la ragazza l'avesse tradito, ma quando stavamo per prenderci a pugni, appiccó fuoco e noi potemmo scappare.-
-Perchè mi stai dicendo questo?-
La voce di Damon sembrava lontana, quasi venisse da un altro tempo, e Elena non capiva dove voleva arrivare.
-Perchè Lexie mi accolse e mi diede sangue animale. Ma la notte, l'umana voleva scappare con mio fratello. Non poteva tornare più a casa, e Stefan la amava.-
-Damon..-
-E mentre si baciavano, io la pugnalai alle spalle. Impedì a mio fratello di salvarla col suo sangue e quando mi attaccó cercai di ucciderlo.
Ma arrivó Lexie un secondo prima di farla finita, e scappai.-
Elena gli prese il mento tra il pollice e l'indice, costringendolo a guardarla.
-Perchè?-
Damon sospiró.
-Perchè gli ho fatto vedere esattamente quello che era lui, ma a modo mio.-
Il vampiro si alzó e si pulì il jeans nero con le mani.
Elena continuava a fissarlo, confusa.
-Lo stai giustificando?
La voce le sembrava strana, come se non fosse stata lei a parlare.
-No, affatto.
Volevo dirtelo, perchè è da quel momento che io sono diventato.. Così.-
Elena gli sfioró una guancia ma Damon si scostó.
-Vuoi sapere quello che vedo io? Un vampiro a cui manca terribilmente suo fratello.-
Damon rimase in silenzio, fino a quando non decise che in quel posto non c'era niente, e che potevano tornare alla baita.
Si era alzata una brezza leggera che faceva frusciare l'erba e copriva l'allegro cinguettare degli uccelli.
-Hai trovato qualcosa?-
Damon si chiuse la porta alle spalle.
Elena si guardò attorno in cerca di Bonnie.
Alexia era seduta sul divano, tesa.
-Ho girato due volte per tutta la casa. Dappertutto. Non ho trovato niente.-
-Bene.-
Damon alzó gli occhi al cielo.
-Dov'è..-
Ma prima che Elena potesse chiedere dov'era la sua amica, un urlo squarció il silenzio totale della montagna, echeggiando tra gli alberi.
Elena si precipitó fuori, seguita dai due vampiri, già con i muscoli contratti.
-Veniva da dietro.-
Alexia si diresse verso il retro della casa e in un attimo si trovó davanti Bonnie, a terra, che agonizzava nel dolore.
Urlava, urli lunghi e prolungati che non lasciavano spazio a nient'altro.
Sembravano finti, tanto erano definiti, terribilmente definiti.
Tremava convulsamente.
Elena si accasció su di lei, gridando il suo nome, cercando di sovrastare gli urli della strega.
-È qui! Andate via è qui!-
-Cosa?-
Elena aveva gli occhi lucidi e la scosse, spronandola a riprendersi.
-Chi è qui Bonnie?!-
Damon iniziava ad agitarsi. La voce ferma era incrinata dalla preoccupazione dall'ignoto.
Damon odiava non sapere.
Alexia cercava di scorgere qualcosa tra il fitto del bosco e Elena stava tirando Bonnie per aiutarla ad alzarsi, ma lei continuava e singhiozzare e a tremare.
-Elena...Vai...Via..-
Bonnie emise un flebile suono smorzato prima di svenire.
Elena la tenne stretta ma il corpo era pesante.
Alexia la prese in braccio e spinse con forza Elena accennando alla macchina.
Elena non si mosse.
La vampira allora si liberó una mano e la afferró per un polso, tirandosela dietro.
-Alexia..Damon..-
Elena ansimava, e non sapeva perchè.
-Tranquilla non sarà solo. VIENI!-
Alexia la strattonó così violentemente che per poco Elena non cadde a terra.
La spinse sul sedile anteriore dopo aver adagiato Bonnie sui sedili posteriori e in un attimo erano già sulla strada che portava a Mystic Fall's a tutta velocità.
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Elena non riusciva a stare calma, si agitava sul sedile guardandosi indietro e lanciando occhiate a Bonnie, sdraiata sui sedili.
-Alexia!-
-Elena stanno arrivando Zara, Angie e..-
-Che cosa è successo?!-
La voce isterica della ragazza fece scattare Bonnie, che aprì di scatto gli occhi e ancora impaurita cercó di spiegare.
-Ho sentito la presenza di Rosalia, che si è approfittata del mio collegamento mentale con l'ambiente per intercettarlo ed entrare.-
-Dobbiamo tornare. Fermati, Alexia ferma!-
-Tortura con la mente Elena!-
Bonnie era quasi implorante, cercando di far ragionare l'amica.
Alexia invece la ignorava, entrando nella città a 150/h.
-Non mi interessa, non possiamo fuggire così!-
-Credimi, tutti avrebbero fatto la stessa cosa di fronte a..-
-Non tutti, non tutti.-
Elena si arrese, poggiandosi stancamente sul sedile, senza più proferir parola.
Sperava solo che alla fine niente avrebbe dovuto farla sentire una vigliacca.
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Elena non riusciva a stare calma, si agitava sul sedile guardandosi indietro e lanciando occhiate a Bonnie, sdraiata sui sedili.
-Alexia!-
-Elena stanno arrivando Zara, Angie e..-
-Che cosa è successo?!-
La voce isterica della ragazza fece scattare Bonnie, che aprì di scatto gli occhi e ancora impaurita cercó di spiegare.
-Ho sentito la presenza di Rosalia, che si è approfittata del mio collegamento mentale con l'ambiente per intercettarlo ed entrare.-
-Dobbiamo tornare. Fermati, Alexia ferma!-
-Tortura con la mente Elena!-
Bonnie era quasi implorante, cercando di far ragionare l'amica.
Alexia invece la ignorava, entrando nella città a 150/h.
-Non mi interessa, non possiamo fuggire così!-
-Credimi, tutti avrebbero fatto la stessa cosa di fronte a..-
-Non tutti, non tutti.-
Elena si arrese, poggiandosi stancamente sul sedile, senza più proferir parola.
Sperava solo che alla fine niente avrebbe dovuto farla sentire una vigliacca.
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-Damon caro, ci vediamo spesso ultimamente.-
Rosalia avanzava verso di lui, lenta e calcolatrice, le gambe sinuose come se danzasse.
Damon stava immobile, in posizione di attacco, piegato e teso.
Non sbatteva neanche le palpebre tenendo lo sguardo fisso sulla Mutaforme.
Rosalia gli girava intorno, calma.
Si fermò ad accarezzargli, con estrema lentezza il collo, avvicinandosi stuzzicante.
Damon scoprì i denti, ringhiando aggressivo.
Rosalia abbassó la mano, scosse la testa e lo guardó come si guarda un bene preziosissimo sprecato.
-Potresti avere il meglio Damon. Non fare come quello sciocco di tuo fratello.-
Damon scattó in avanti, gli occhi sbarrati e brillanti come zaffiri.
-Cosa ne sai tu di mio fratello?!-
Rosalia sorrise compiaciuta, sapendo di aver attirato l'attenzione del vampiro.
-Di certo in questo periodo ne so più di te.-
-Nessuno ne sa più di me su Stefan..-
-Mi dispiace per te.-
Damon socchiuse gli occhi, sospettoso.
Un attimo dopo la mente gli scoppiava, i muscoli sembravano paralizzati e gli si annidavano nella mente ricordi che aveva sotterrato da tempo.
Cadde a terra, in preda agli spasmi, stringendo i denti per evitare di urlare, perchè sembrava difficile fare qualunque cosa, anche gridare.
Il dolore avanzava veloce in tutto il corpo, come benzina sul fuoco.
In un attimo scomparve la percezione del tempo e dello spazio, il mondo era sottosopra, e girava veloce.
-Mi dispiace per te, ma ho appena deciso che dovrai essere mio, Damon.-

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-Damon caro, ci vediamo spesso ultimamente.-
Rosalia avanzava verso di lui, lenta e calcolatrice, le gambe sinuose come se danzasse.
Damon stava immobile, in posizione di attacco, piegato e teso.
Non sbatteva neanche le palpebre tenendo lo sguardo fisso sulla Mutaforme.
Rosalia gli girava intorno, calma.
Si fermò ad accarezzargli, con estrema lentezza il collo, avvicinandosi stuzzicante.
Damon scoprì i denti, ringhiando aggressivo.
Rosalia abbassó la mano, scosse la testa e lo guardó come si guarda un bene preziosissimo sprecato.
-Potresti avere il meglio Damon. Non fare come quello sciocco di tuo fratello.-
Damon scattó in avanti, gli occhi sbarrati e brillanti come zaffiri.
-Cosa ne sai tu di mio fratello?!-
Rosalia sorrise compiaciuta, sapendo di aver attirato l'attenzione del vampiro.
-Di certo in questo periodo ne so più di te.-
-Nessuno ne sa più di me su Stefan..-
-Mi dispiace per te.-
Damon socchiuse gli occhi, sospettoso.
Un attimo dopo la mente gli scoppiava, i muscoli sembravano paralizzati e gli si annidavano nella mente ricordi che aveva sotterrato da tempo.
Cadde a terra, in preda agli spasmi, stringendo i denti per evitare di urlare, perchè sembrava difficile fare qualunque cosa, anche gridare.
Il dolore avanzava veloce in tutto il corpo, come benzina sul fuoco.
In un attimo scomparve la percezione del tempo e dello spazio, il mondo era sottosopra, e girava veloce.
-Mi dispiace per te, ma ho appena deciso che dovrai essere mio, Damon.-
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-Bas..ta..-
Damon era sul terreno umido, ansimando, parlando a fatica.
Rosalia lo sovrastava, guardandolo, con un sorriso obliquo sulle labbra.
La mente del vampiro era in fiamme, ogni cellula del corpo sembrava urlargli di morire, qualunque cosa per placare il dolore, che lento e veloce, si insinuava in ogni angolo della pelle.
-Salve ragazze.-
Come era arrivata l’agonia scomparve.
Damon, tremante, alzó lo sguardo sulle due figure accanto a lui.
Zara e Angie erano in posizione d'attacco.
-Zara, quanto tempo..-
-Non fare l'innocente Rosalia, non lo sei mai stata.-
-Ancora arrabbiata per averti costretta a uccidere il fratello di quella traditrice di Alexia?-
-Sei un essere spregevole.-
Zara la guardava adirata, con gli occhi scuri come due spilli accusatori.
La maglietta di Damon era strappata da un lato, la quale faceva vedere il simbolo nero.
Rosalia l'adocchió nell'istante in cui Zara si fece avanti, sorridendo complice.
-L’amore fa male.-
-Damon vattene.-
Damon si alzó a fatica, ancora scosso.
Aveva le vertigini e vedeva sfocato.
Caroline era spuntata dietro di lui, silenziosa.
Damon non riusciva a capire come poteva andarsene senza ritrovarsi di nuovo sotto colpo da Rosalia.
Angie incitava Damon con lo sguardo e Caroline non si muoveva neanche.
Damon indietreggió, con passo felpato si portó dietro Zara, che rimaneva tesa e immobile.
Rosalia non lo guardava, non provava neanche a fermarlo, aveva occhi solo per Zara, come se stessero facendo una conversazione con lo sguardo.
Il vampiro si avvicinava sempre di più agli alberi, ai confini della foresta, fino ad inoltrarcisi dentro.
Non si era messo a correre. Non c'è n'era bisogno.
Sapeva, aveva intuito, che una vecchia disputa tra la Mutaforme e Zara si era riaccesa con uno sguardo, e ci sarebbe stata sicuramente l'occasione per fronteggiarsi ancora, peró per ora era di gran lunga meglio andar via.
Il forte odore del muschio gli inondava le narici, gli occhi si stavano abituando alla luce rossastra del tramonto che man mano andava scurendosi, lasciando il posto all'oscurità.
Correndo senza fermarsi sarebbe arrivato a Mystic Fall's in mezz'ora.
Gli alberi, le piante, i fiori nel buio scorrevano veloci, mentre Damon correva a passo sostenuto.
Non conosceva bene quel territorio, ma ogni cosa nella foresta era un indizio, persino il vociare delle cicali.
Si trovava esattamente al centro del bosco, lo riconosceva dalla vegetazione, dagli odori e dai segni sulla corteccia degli alberi.
Gli alberi di quel posto erano i più alti e i più grossi della regione.
Da un enorme pino provenne un frusciare strascicato e sommesso.
Damon si bloccó all'istante.
Quel rumore non era stato provocato da un animale.
Dopo tutto quel tempo sapeva a memoria ogni più piccolo bisbiglio animale.
Il vento era assente, neanche una foglia si muoveva.
L'aria era fredda ma ogni cosa era stabile, e un grosso ramo di un pino non si muove senza che qualcuno ci sia nascosto di sopra...
Vampiro.
Damon ne avvertiva l'odore caratteristico, quello che accomunava tutti i vampiri e poteva essere avvertito solo dai vampiri stessi.
Il fruscio era certamente di un vampiro, perchè, dopo tutto quel tempo, Damon conosceva anche i rumori provocati dai licantropi e da ogni creatura soprannaturale.
Tenendo gli occhi fissi sulla parte alta del pino, immersa nell'oscurità, ricominció a correre.
Non sentiva passi dietro di lui, ma poteva avvertire una presenza che lo seguiva.
Con la coda dell'occhio guardó ai lati, ma non scorse niente, quando un’ ombra veloce gli passó davanti.
Damon si fermò di colpo.
L'aria provocata dalla figura era intrisa dell'odore di riconoscimento di ognuno di essi, ma era uno familiare, troppo familiare.
Lentamente, Damon si voltó, fino a incontrare gli occhi del suo inseguitore.
Un sorriso compiaciuto e per niente sorpreso gli si disegnó sulle labbra.
-Ciao Stefan-
 




Hehehehe! Ma mi devo andare ad incasinare come una dannata! E devo incasinare anche voi!
Alloooora.. 9° Capitolo, si va sempre più in profondità nella questione, è comparso Stefan..
Come potrete notare sto mettendo Elena sullo stesso piano degli altri, tranne per quei brevi scorci di pagine di Diario..Ma tra poco dovrò renderla più presente perchè, guerra si, Rosalia, Klaus ecc. Ma lei deve ancora capire cosa prova, o sbaglio?? ;)
Il capitolo che fino ad ora ha avuto più visite, dopo il 1° è Nothing.
Ma...è piaciuto assai..
Grazie 1OOO per le visite, Grazie alla mia  _Love Bites_ e grazie a chi ha questa ENORME pazienza con l'Inferno a cui vi sto sottoponendo...
Baciiii :-*
Lux _Merien_





SPOILER
Una breve risata senza gioia scaturì dalle parole di Stefan, che rideva sommessamente.
Damon lo osservò a lungo, con tutta la calma del mondo.
-Dì a Klaus di non fare sciocchezze.

  
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