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Autore: TurningSun    13/02/2012    2 recensioni
Lei avvicinò di più il viso a quello del ragazzo tanto da poterne sentire il soffio caldo. “Dunque, dovrei competere con una casa infestata?”
Bill la guardò ancora più divertito e la prese tra le braccia. “Prima vediamo come baci.”e colmò la distanza che c’era tra le loro labbra.
[Prima classificata nel contest di TheGhostOfYou 'The magic in the Music'.]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Johnson, Bill Weasley, Fleur Delacour
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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**For the first time**
 

 
And we don’t know how
how we got into this mess is a god’s test,
someone help us cos where doing our best
trying to make it work,
but man, these times are hard

 

Scese le scale lentamente per raggiungere la cucina, dove la trovò intenta a spostare per l’ennesima volta un vaso francese dei Delacour.
Si fermò lì, sull’ultimo scalino ad osservarla. Era più magra e i capelli argentei erano spenti alla debole luce di aprile.
Erano tre giorni che non si parlavano e nessuna parola sembrava adatta per interrompere quel silenzio opprimente.
Tossicchiò per avere l’attenzione della moglie, ma Fleur alzò gli occhi verso di lui e se ne andò nella stanzetta vicino a sistemare, ancora, il letto vuoto degli ospiti.
“Fleur…” la chiamò timido sapendo che la rabbia che era in lei sarebbe esplosa da un momento all’altro.
La seguì nella camera non ricevendo nessuna risposta: era girata di spalle, immobile e la testa bassa. Stava tenendo qualcosa nelle mani. Si avvicinò ancora per vedere meglio, ma lei, appena lo sentì accanto, si girò e si fece spazio per poter uscire dalla stanza.
“Fleur, fermati!” gli intimò Bill iniziando a sentire la rabbia montargli dentro. Era ora di finirla con questa storia.
“Spostati, Bill!” disse dura, la voce incrinata dai singhiozzi rimasti in gola.
“No! Ora parliamo! Non ne posso più di questa situazione!”
Gli occhi Fleur si alzarono per incontrare i suoi. C’era disperazione, paura, rabbia. Erano lucidi a causa delle lacrime.
“Fleur, parliamo…” cercò di mitigare la rabbia che aveva dentro. Voleva solo fare pace con lei: il resto non importava.
Ma tutto quello che ottenne fu lo schianto di una cornice che cadde dalle mani della ragazza e la foto del loro primo appuntamento a terra assieme ai frammenti del vetro rotto.
Lui le baciava la guancia mentre lei rideva abbracciandolo.
“Di cosa vuoi parlare Bill? Di cosa?” urlò lei in lacrime ma restando immobile.
“Dimmelo tu dato che da quando mio fratello, Harry ed Hermione se ne sono andati con il folletto, non fai altro che sospirare ed essere nervosa!”
“Tu non hai fatto nulla! Li hai lasciati andare e no….”
“Cosa avrei dovuto fare?” la interruppe Bill colpito in un tasto che ancora faceva male: aveva lasciato che il fratello tornasse allo sbaraglio, non sapeva cosa avrebbero fatto, non sapeva se l’avrebbe rivisto. Aveva capito che c’era in ballo qualcosa di più grande di loro, ma se suo fratello non fosse tornato, sarebbe stata tutta colpa sua…
“Avresti dovuto mettergli i bastoni tra le ruote e invece..! Cosa farai quando la gherra inizierà? Perché inizierà questa maledetta gherra, je le sais!” Iniziava a singhiozzare segno che la compostezza che si era imposta stava cedendo così che tutte le sue emozioni abbandonassero quell’anima stremata.
Bill la guardò per alcuni secondi cercando qualcosa per ribattere. Tutto quello che gli martellava in testa erano le frasi della moglie: Cosa farai quando la guerra inizierà? Avrebbe combattuto con tutta la sua famiglia ovviamente.
Continuò a guardarla, vedendo la disperazione farsi largo in lei tanto da farla tremare.
“Cosa farai quando arriverà la gherra?!” urlò Fleur guardandolo.
Un abbraccio era tutto quello che era riuscito a darle. Stringerla a sé così forte da fargli mancare l’aria, da farle male, era l’unica risposta che poteva darle.
La guerra incombeva su di loro come una nuvola nera pronta a mostrare fulmini, grandine e tempesta.
E lei aveva bisogno di lui.
Ora l’aveva capito mentre la stringeva contro di sé, bisognoso che lei sapesse quanto l’amasse.
Lei aveva bisogno di sapere che lui, Bill Weasley, non l’avrebbe mai lasciata.
Le alzò il viso poggiando il proprio indice sotto il mento di Fleur così da poterla guardare negli occhi.
Aprì la bocca una seconda volta per poterle dare una risposta, ma nulla uscì dalle sue labbra.
Lei sapeva che non si sarebbe tirato indietro e che, appena ne fosse giunta notizia, avrebbe partecipato alla battaglia.
Lei sapeva e aveva paura.
“Cosa farai, Bill?” sussurrò ancora prima che le labbra di lui coprissero le sue.

 
But we are gonna stop by drinking all cheap bottles of wine
sit talking up all night,
saying things we haven’t for a while,
you're smiling but we're close to tears,
even after all these years
we just now got the feeling that we're meeting
for the first time

 
Aprì gli occhi e la neve fuori incorniciava la finestra che permetteva alla luce di entrare.
Dovevano essere passate un paio d’ore da quando Bill l’aveva baciata e si erano ritrovati sul letto.
Allungò il braccio verso l’interno del letto per cercare il marito, ma non c’era. Il materasso era ancora tiepido eppure di Bill nemmeno l’ombra.
Si alzò dal letto, mettendosi attorno la coperta che era finita per terra quando lui aveva spostato con un unico gesto le lenzuola.
Guardò nel bagno in caso fosse lì. Niente.
Scese al piano di sotto facendo attenzione a non fare rumore: si sentiva come quando da bambina cercava di non farsi scoprire dai genitori, intenti a posizionare i regali sotto il grande abete al centro del salone.
Sapeva che Bill stava da qualche parte a prepararle una sorpresa.
Arrivò all’ultimo gradino che, come d’abitudine, gracchiò sotto al suo peso e continuò la ricerca, mentre la paura iniziava a farsi strada in lei.
Non c’erano rumori nella casa se non l’inquietante ticchettio dell’orologio della cucina.
Fuori dalla finestra la neve aveva bloccato qualsiasi rumore.
Il silenzio era così pesante che si strinse nella coperta.
Iniziava a sentire freddo.
“Bill?” sussurrò cercando in cucina. Non c’erano i resti di un eventuale spuntino quindi non poteva essere passato lì.
Lo chiamò ancora girando per il salone. Era innaturalmente vuoto.
“Bill, dove sei?” questa volta alzò la voce per la paura, la rabbia, la disperazione dell’essere stata lasciata da sola.
Una testa rossa fece capolino dalla stanza degli ospiti in cui prima avevano iniziato a discutere.
“Amore!”
Tutte le emozioni sembrarono esplodere in lei in un unico gesto. Uno schiaffo in pieno viso.
Quando Fleur capì quello che aveva appena fatto, si portò la mano alla bocca dispiaciuta, mentre Bill si massaggiava la guancia tra il divertito e lo stupito. “Cos’ho fatto questa volta?”
“M-mi hai fatto morire di paura! Mon Dieu, non riuscivo a trovarti!” dichiarò arrabbiata e ricacciando indietro tutte le lacrime che volevano uscire: aveva già pianto prima, non l’avrebbe fatto ancora!
“Sono sceso per questa..” le fece vedere una foto. La foto che era nel quadretto che aveva gettato a terra.
Fleur la guardò e l’unica emozione che rimase in lei fu quella di aver trovato finalmente qualcosa.
Le era rimasta la calda sensazione che permane sul petto quando si ha trovato quello per cui si è vissuto.
Era la stessa sensazione che aveva provato durante il loro primo appuntamento.
Era quella che provava ogni volta che lo vedeva sorridere mentre la guardava.
“Sompre il solito stupido..” sorrise guardando il Bill della foto baciarle la guancia.
“Sempre la solita perfettina..” ribatté Bill guardando la ragazza che aveva di fronte. Poi le tolse la foto dalla mano e le porse una foglia secca.
“Questa è..” Lo sguardo di Fleur passò dalla mano agli occhi di Bill, che risero di gioia.
 
“Quella casa sembra così spavontosa!” affermò Fleur fermandosi davanti alla staccionata della foresta poco fuori da Hogsmeade.
“Quella è la Stramberga Strillante! È la casa più stregata di tutta l’Inghilterra!” rispose con entusiasmo.
“Non dirmi che ti piacerebbe entrarsci!” disse lei spaventata, mentre stringeva tra le mani intirizzite la calda Burrobirra.
“Ovvio che sì! Ma ti immagini? Tutti quegli spettri contro cui combattere e le notti da passare accampato al suo interno!” continuò emozionato guardando la vecchia casa “Chissà quanti spettri ci saranno davvero lì dentro!”
Fleur lo guardò estasiata, come se davanti avesse il ritratto della felicità.
Voleva avere un po’ di quel sorriso così gli prese il bavero della giacca e lo vece voltare verso di sé.
“Ma tu.. tu sei sicuramente più interessante da scoprire” sussurrò Bill, guardandola ridendo.
Lei avvicinò di più il viso a quello del ragazzo tanto da poterne sentire il soffio caldo. “Dunque, dovrei competere con una casa infestata?”
Bill la guardò ancora più divertito e la prese tra le braccia. “Prima vediamo come baci.”e colmò la distanza che c’era tra le loro labbra.
Ma dovettero aprire gli occhi subito perché qualcosa non andava.
Si guardarono e nello staccarsi una piccola foglia d’acero cadeva dalle labbra di Fleur, la quale dapprima arrossì violentemente poi scoppiò a ridere quasi fino alle lacrime.
“Questa poi! Non avevo mai baciato in modo così.. naturale!” rise Bill “Potremmo riprovare ora, che dici?” e la baciò di nuovo facendo attenzione alle foglie, fino a che le loro labbra non si incontrarono per la prima volta.
 
“.. È la foglia che non mi ha permesso di fare subito questo.” Bill le prese il viso e lo portò verso il proprio, per poi baciarla dolcemente ed assaporando quelle labbra.
Non ricordava avessero un sapore tanto buono. Eppure le aveva baciate fino a un paio di ore prima.
Non ricordava fossero tanto morbide. Eppure le aveva morse fino a che non aveva avuto bisogno d’aria.
Non ricordava fosse così bello sentirle contro le proprie.
Le stava assaporando in modo così unico che era come se la stesse baciando per la prima volta.
 

 

*Fine*

Giudizio:
 
Titolo: 5/5
Grammatica e Sintassi: 10/10 
Originalità: 10/10
Utilizzo pairing: 10/10 
Utilizzo luogo: 5/5
Utilizzo canzone: 5/5

Caratterizzazione dei Personaggi: 5/5 
Gradimento personale: 10/10 
Totale: 60/60
 
La perfezione. Non avevo mai pianto per una Bill/Fleur, e tu ci sei riuscita! Seriamente, è splendida, delicata, coinvolgente, romantica!
Titolo integrato con la storia, azzeccato e incisivo, come piace a me.
Grammatica e Sintassi impeccabile, non so che altro dire. Ottimo uso della grammatica, frasi corrette e pause giuste.
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia descritto un missing moment, dipingendo Fleur non come la solita oca ma come una persona che ama, ed è preoccupata per chi ama. Ho adorato il ricordo del loro primo bacio.
Utilizzo pairing: Bellissimi, stupendi, perfetti. Devo aggiungere altro?
Hai usato la Stamberga Strillante in modo decisamente nuovo; un luogo strano per un primo appuntamento, che ho davvero adorato.
Mi è piaciuto come hai usato la canzone: ottima, integrata nel testo. La canticchiavo mentalmente mentre leggevo!
Adoro la tua Fleur, i suoi francesismi, la sua ansia, la preoccupazione con la quale rimprovera Bill. E Bill, mamma mia, romantico, dolce, praticamente perfetto!
Questa storia merita di vincere il contest. Mi ha emozionata tantissimo, giuro! Bravissima!
  
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