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Autore: Phoenix_cry    13/02/2012    2 recensioni
Questa storia è un'altra versione dell'episodio della Serie Classica 'La Posta In Gioco'. Kirk, Spock e Bones vengono rapiti dagli spietati giocatori d'azzardo di Triskelion. Dovranno combattere contro varie razze aliene e contro loro stessi in lotte per la sopravvivenza e prove di lealtà.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16

“Come sta, Bones?”

“Come temevo ha contratto un’infezione piuttosto grave.”

“Ce la farà?”

“Non lo so. Mi ha detto che sarebbe entrato in una specie di stato meditativo per dare al suo corpo la possibilità di lottare.”

“Meditazione? A me sembra in coma.”

“Lo so.”

Kirk si sedette sul bordo del letto di Spock. Fissò il suo amico intrappolato nella sua meditazione. Sudore gli inumidiva la pelle e fece una smorfia di dolore mentre dormiva. Kirk sospirò e appoggiò la mano sulla spalla di Spock. gli occhi del Vulcaniano si mossero sotto le palpebre, ma quello fu l’unico segno che era cosciente di ciò che lo circondava.

“Dobbiamo riportarlo sull’Enterprise.” Disse Kirk.

“Non c’è niente a bordo dell’Enterprise che non abbia qui, Jim.”

“Questa non è casa sua, l’Enterprise sì.”

“Jim…”

“Bones, può essere spostato o no?”

“Dovrai chiedere ai Protettori, non ho idea di come funzioni il loro teletrasporto.”

“Protettori?”

“La sua nave è all’interno di un raggio normale e il teletrasporto non dovrebbe essere dannoso per il Vulcaniano a questo punto. Volete che vi riportiamo a bordo?”

“Sì. E non pensate neanche per un secondo che la Federazione non venga a controllarvi di tanto in tanto per assicurarsi che manteniate la promessa.”

“Gli schia…la gente che desiderava tornare a casa è stata accontentata e coloro che non avevano un luogo al quale tornare, avranno la possibilità di creare una nuova civiltà su Triskelion.”

“Bene. Per favore riportateci indietro.”

“Come desidera, Capitano.”

Il ritorno a bordo dell’Enterprise fu un po’ scomodo, non fisicamente, ma mentalmente. Sembrava che fossero passati anni dall’ultima volta nella quale si erano trovati a bordo. Erano stati teletrasportati direttamente in Infermeria e Bones si stava assicurando che Spock fosse a suo agio a letto. Una volta assicuratosi che Spock fosse stabile si voltò.

“Infermiera?” Chiamò McCoy. “C’è nessuno?”

“Dove sono tutti?” Chiese Bones guardandosi attorno.

“Bella domanda. Resta con Spock.”

 Kirk uscì dall’Infermeria per andare a cercare il suo equipaggio. Il tutore alla gamba stava facendo il suo lavoro e lui a malapena zoppicava. Sentì dei rumori provenire dalle sale comuni. Corrugando le sopracciglia Kirk aprì le porte della sala. Ciò che vide lo lasciò basito e momentaneamente senza parole. Sembrava che tutto l’equipaggio fosse impegnato ad avere quello che si poteva definire unicamente come party. Si era aspettato che i suoi uomini fossero in grado di comportarsi meglio in sui assenza invece di lasciarsi andare in stile ‘quando il gatto non c’è i topi ballano’.

“Cosa sta succedendo qui, in nome dello Spazio?” Ruggì Kirk.

“Capitano!” Lo salutò la folla.

Sulu, chiaramente ubriaco, incespicò fino a Kirk gettandogli le braccia attorno. Ancora sotto shock Kirk rimase immobile come una statua con Sulu addosso. Alla fine si scrollò di dosso Sulu e lo tenne a distanza di braccio.

“Sulu? Che diavolo hai?”

“Sono ubriaco.” Ammise. “E molto felice di vederla…essere Facente Funzione di Capitano di questa nave è davvero stressante.”

“Non capisco…”

“Credo di poterla illuminare, Jim.”

Kirk voltò di scatto la testa al sentire la familiare voce. L’altro Spock si trovava al centro della confusione. Era seduto ad uno dei tavoli con l’Infermiera Chapel in grembo. Ancora sotto shock Jim  fissò la versione alternativa del suo amico. Spock aiutò gentilmente Chapel a scendere dal suo grembo e si mise in piedi.

“Jim mi deve riportare dai Vulcaniani in fretta, sono io che sto facendo questo al suo equipaggio.”

“Co…cosa?”

“La prego di non chiedermi di spiegarmi, avrei fatto voltare io stesso la nave…ma dovevo assicurarmi che i Protettori la riportassero sulla nave.”

“Sapeva dei Protettori?”

“Jim, la prego, sto avendo un raro momento di lucidità. Faccia come le ho chiesto.”

“Um…giusto. Va bene. Non mi ha mai spinto verso la strada sbagliata in passato.”

“La ringra…”

Kirk scattò in avanti e prese l’Ambasciatore prima che potesse cadere a terra. Dato che era appena svenuto il suo incantesimo sull’equipaggio si infranse. Sulu si guardò attorno confuso e poi in una combinazione di terrore e sollievo alla vista di Kirk.

“Capitano!” Gridò Sulu felice.

“Signor Sulu, voglio delle risposte, e le voglio ora!” Abbaiò Kirk.

Sulu cominciò in fretta a parlare e cominciò a raccontare tutto quello che era successo sin dalla scomparsa degli Ufficiali Comandanti. Kirk stava avendo qualche difficoltà ad assimilare tutto quello che Sulu gli stava dicendo. Alla fine l’unica cosa che capì era una.

“Spock sta morendo?”

“Temo di sì, Signore.” Disse Sulu. “Suo padre sta cercando di nascondere la malattia al nostro Spock.”

“Non si può fare niente?”

“No.”

Kirk abbassò gli occhi sull’Ambasciatore addormentato fra le sue braccia. Prendendo una decisione ordinò a Sulu di portare la nave su Natala. Portò l’Ambasciatore giù in Infermeria, per la sorpresa di McCoy, e lo adagiò su uno dei letti nella zona di isolamento. McCoy si avvicinò e fissò l’Ambasciatore.

“Jim?”

“È una lunga storia.” Sospirò Kirk. “La cosa importante è che Spock non sappia che si trova qui.”

“Co…”

“Spock!” Gridò Uhura entrando in Infermeria.

Kirk e Bones rientrarono nella sala principale dove Uhura stava felicemente salutando suo marito. Alzò gli occhi su di loro, ansiosa.

“Starà bene?”

“In verità si è stabilizzato negli ultimi minuti.”

“È qualcosa che ha a che fare con l’aria a bordo dell’Enterprise.” Sorrise Kirk.

“Non possiamo farglielo sapere,” disse Uhura “non possiamo dirgli della Sindrome di Bendii.”

“Bendii?” Ripeté McCoy.

Kirk raccontò a Bones ciò che era venuto a sapere a proposito del nefasto futuro di Spock, lontano ancora centotrenta anni. Anche se Bones era certo che Spock sarebbe rimasto nel suo stato meditativo Kirk gli ordinò di assicurarsi che entrambi gli Spock rimassero addormentati durante il viaggio verso i Vulcaniani.

Quando arrivarono su Natala il ‘raro momento di lucidità’ dell’Ambasciatore era ormai finito. Era doloroso vederlo così lontano dalla realtà. Non si ricordava nemmeno dei momenti passati a bordo dell’Enterprise. Di nuovo in mano ai Vulcaniani si calmò, ma rimase distaccato dal mondo attorno a lui.

Ancora nel mezzo della sua meditazione Spock venne portato sul pianeta in caso succedesse il peggio. Sarek guardò suo figlio con la sua tipica espressione vuota. Kirk era in piedi ai piedi del letto e attendeva silenziosamente. Sarek alzò gli occhi per guardare Kirk e, per un breve istante, Kirk poté giurare di averlo visto sorridere leggermente.

“Si riprenderà.”

“Sono sollevato di sentirglielo dire, Signore.” Sorrise Kirk.

“È un utilizzo così illogico della tecnologia e del potere.” Disse Sarek con calma.

“Lo era.”

“È sicuro che la smetteranno?”

“Ce ne assicureremo.”

“Posso fidarmi del fatto che non informerà Spock del suo futuro?”

“Può.”

“Grazie.”

Sarek riportò gli occhi su suo figlio e si perse fra i suoi pensieri. Kirk attese in silenzio, domandandosi se era il caso di andarsene. Sarek allungò una mano e spostò i capelli di Spock dai suoi occhi.

“Vorrei poter ringraziare sua madre.”

“Signore?”

“Non credo che Spock sarebbe riuscito a sopravvivere a Triskelion senza il suo sangue umano.”


E questo cari i miei lettori è l'ultimo capitolo di questa storia. Ora, so che probabilmente mi starete odiando tutti per la spaventosa lentezza dimostrata in questo periodo, ma purtroppo devo occuparmi di scrivere la mia tesina per l'esame di maturità quindi questo è stato il meglio che ho potuto fare. Ancora le più sentite scuse : ). Ringrazio infinitamente tutti coloro che hanno seguito questa storia nonostante tutto. Siete magnifici! Ci vediamo alla prossima storia!

 
  
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