Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: snowfeather    13/02/2012    4 recensioni
La sua stanza era sempre stata il luogo che più rispecchiava la sua idea di calore, pace, sicurezza… intimità.
...
La notte che si erano incontrati era il 31 Dicembre del suo secondo anno di università e aveva organizzato insieme ai suoi più cari compagni di corso il tradizionale cenone di capodanno...
[Merlin x Arthur]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 4

I personaggi presenti in questa storia non mi appartengono. Essa è stata creata esclusivamente per piacere personale e non a scopo di lucro.



My Home Rooms

Capitolo 4

La sala continuava a girargli intorno come quella volta che, al luna park, era salito su una montagna russa altissima... Quando era sceso si era sentito morire e aveva dovuto restare fermo su una panchina respirando profondamente per dieci minuti prima di riprendersi un po'.
La sensazione era la medesima.

"Forse non avrei dovuto bere mezza bottiglia di limoncello da solo... anche se è stato fottutamente divertente! ...oddio, ma che figura ci faccio con i miei amici. Non mi hanno mai visto ubriaco e ora proprio lucido non sono... ne è la prova che sto parlando da solo con me stesso... aiuto, sono proprio andato. Non devono capirlo, è meglio che stia un po' seduto e mi riprenda un attimo..."
Questi erano i pensieri di Merlin, accasciato sul divano accanto ad una loquacissima Morgana.
La ragazza stava raccontando un aneddoto divertente di quando era piccola e tutti stavano ridendo.

Merlin sentiva, ma non stava realmente ascoltando.

Era immerso nei suoi pensieri al confine del mondo, e in più l'acool non aiutava di certo.

"Quando mi sarò un po' ripreso devo ricordarmi di ringraziare Lancelot per avere invitato Arthur! ...no aspetta... se lo ringrazio capirà immediatamente che mi piace e lo spiffererà a tutti... e Morgana mi metterà palesemente in imbarazzo con lui... e io non potrò più farmi vedere dalla vergogna..."
Povero Merlin! Non si era davvero reso conto che tutti quanti, anche le pareti color crema e i mobili
della casa, compresi tavolo e sedie, avevano capito quanto Athur gli piacesse.
D'altra parte, se con le parole era un asso a non lasciare trasparire neppure il più piccolo segreto, il linguaggio del corpo spesso lo tradiva.
E le orecchie rossissime, lo sguardo lucido e il respiro lievemente accelerato dai baci sotto al vischio non erano affatto sfuggiti ai suoi più che sagaci amici.

Per sua fortuna avevano deciso di tacito accordo di non punzecchiarlo, mettendo avanti il loro affetto per lui alla più che sana curiosità di chiedergli qualcosa...
Non c'è che dire, Merlin era davvero fortunato ad avere amici così preziosi.


- ... e così mi sono ritrovata nella mia stanza senza neppure aver visto lo spettacolo! - Morgana chiacchierava allegramente e gli altri erano davvero concentrati sui suoi racconti divertenti.



Merlin si riscosse quando una mano dolcemente gli si appoggiò sul gomito.
Non si era reso conto di essersi appisolato ed ora Gwen lo stava osservando.
- Dormivi? - chiese dolcemente.
- No, avevo solo chiuso gli occhi per riposarli... che ore sono? - chiese il ragazzo sbadigliando sonoramente.
- Sono quasi le 2. Forse potremmo dirigerci verso le camere... -
- Ma certo, così possiamo iniziare a prepararci per la notte. -

Merlin domandò uno sforzo notevole al suo corpo e si alzò in piedi.
Per fortuna quei minuti di riposo erano serviti ed ora riusciva a stare in piedi senza ciondolare da una parte all'altra.
- Ragazzi, vado a prepararvi il divano-letto per la notte - comunicò agli altri.
- Hai bisogno di una mano? - chiese Lancelot, fiero delle occhiate adoranti che gli stava lanciando Gwen.
- No, tranquillo Lance, grazie, faccio io. -
E così dicendo Merlin lasciò la stanza, dirigendosi velocemente al piano di sopra.


La sua camera era il suo orgoglio personale, la stanza che più amava della casa, la più ampia, la più accogliente. Si sentiva sicuro e protetto quando era lì ed era proprio per questo motivo (oltre che per lo spaziosissimo divano-letto in stoffa rossa) che aveva deciso di lasciarla ai suoi ospiti, per rifugiarsi nella altrettanto confortevole, ma molto più piccola cameretta per gli ospiti.

Preparò il divano-letto per Morgana, Lancelot e Gwen e cabiò le lenzuola al suo, per permettere ad Arthur di riposare in un letto pulito e fresco.
Sì, aveva fatto proprio un buon lavoro!

Si affacciò sulla scala interna e sentì che i suoi amici erano impegnatissimi in una conversazione politico/sociale.

Non aveva voglia di chiacchiere.

Aveva bisogno di un momento tutto per sè.



La camera degli ospiti era piccola e accogliente.
Il letto singolo dal materasso spessissimo e morbido, l’armadio a specchio, il divano in pelle rivestito in rosso, il tavolo di legno chiaro in tinta con il parquet dalle assi lucide e calde… tutto era impersonale, dal gusto sobrio, ma elegante e confortevole.
Proprio il luogo adatto per rifugiarsi quando i pensieri erano troppi e accavallandosi rischiavano di fare andare in tilt la mente già un po’ annebbiata dall’alcool e dalle emozioni di Merlin.
 
In silenzio si accoccolò sul bracciolo del divano, le ginocchia  strette al petto, la testa bruna piegata di lato appoggiata sulla sinistra, lo sguardo perso fuori dalla finestra a vasistas, rapito dai candidi fiocchi che lievi avevano iniziato a danzare e che già lasciavano un primo spruzzo bianco sui tetti.
 
 
Si sentiva tranquillo, euforico, disperato, innamorato, spaventato, disilluso… confuso.
 
 
Era come se fosse egli stesso uno di quei fiocchi che si rincorrevano nel cielo reso limpido e terso dal freddo.
 
La testa girava, metteva a fuoco una realtà, ma immediatamente si ritraeva e si acciambellava nella consapevolezza di qualcosa di illusorio, per poi velocemente risollevarsi in volo, portando con sé lo stomaco e il basso ventre in una scarica di adrenalinica energia.
 
 
Una notte, tanti anni prima, quando era ancora un bambino senza pensieri o preoccupazioni, aveva fatto un sogno che lo aveva fatto sentire esattamente allo stesso modo.
 
Era in piedi, sguardo all’aria, nel cortile di un castello bianco.
Alte torri si stagliavano sopra di lui ed il sole cominciava a diventare rosso. Probabilmente si stava avvicinando il crepuscolo.
C’era odore di guerra nell’aria… anche se ancora non sapeva cosa fosse.
 
Si ricordava la sensazione di meraviglia e la confusione nella mente perché gli sembrava di essere già stato in quel luogo prima di allora.
Ogni dettaglio era chiaro, eppure sfuggente.
La percezione di famigliarità disarmante.
 
Nessuno, silenzio, solitudine.


Poi, come se avesse appena chiuso le palpebre, aveva aperto naturalmente gli occhi e tutto era svanito, tuttavia… non lo era veramente.
Si era sentito strano, appagato, felice, a casa.

Il sogno non era durato tanto, giusto un paio di minuti, ma non l’aveva mai dimenticato.

Non ci era mai riuscito.
Non aveva mai voluto.
 
E fino ad allora non aveva mai provato da sveglio una sensazione simile.
 
Eppure ora era lì, chiara come la neve che stava guardando attraverso il vetro.
 
 
Un brivido, forse di freddo, forse di emozione, forse di paura, gli attraversò la schiena e in quel momento Merlin si accorse delle guance bagnate, dei piccoli singhiozzi che gli spezzavano il respiro, delle proprie mani fra i capelli scuri e disordinati.
 
Non sapeva da quanto era in quella condizione.
 
Sapeva solo che aveva il cuore spezzato e non sapeva neppure lui il perché.
 
Come si può provare rimpianto per una realtà irreale?
Come si può provare passione ardente per qualcosa di giusto… ma non ricordare cosa?
Come si può provare dolore per una perdita senza realmente aver perso qualcosa?
Come si può provare nostalgia per qualcosa che non si ha mai avuto?
 
 
 
Un tocco lieve sulla spalla lo fece sussultare.
Si girò di scatto e si trovò a guardare il paio di occhi chiari che l’aveva gettato nella confusione più totale.
 
- Arthur…- solo un sussurro.
- Merlin…- sguardo immobile, voce calma, calda, attenta - Merlin… perché piangi? -


… e si perse e si ritrovò in quel viso così conosciuto e straniero allo stesso tempo da risultare doloroso.
Non riusciva a togliere lo sguardo da lui… da Arthur… non riusciva e non voleva, come quando aveva visitato il castello nel suo sogno ed aveva paura di chiudere gli occhi perché tutto avrebbe potuto svanire da un momento all’altro.
 
Quando si riscosse dall’abisso vorticoso di emozioni in cui era precipitato, si rese conto che stava guardando l’amico quasi famelicamente… come se fosse stato una settimana nel deserto e gli si fosse parata improvvisamente dinnanzi un’oasi all’orizzonte.
 
Ma ciò che più lo lasciò sconvolto fu che anche Arthur sembrava guardarlo allo stesso modo… Da profondi e silenziosi i suoi occhi erano diventati improvvisamente inquieti e selvaggi.
Si sentiva svuotato da tanta forza, attirato fatalmente da quel corpo e da quel viso che conosceva (come è possibile?) da sempre, intimidito dalla voracità con cui l’altro guardava i suoi occhi, le sue guance scavate e arrossate dal batticuore, le sue ciglia frementi e spalancate, le sue labbra socchiuse…
 
 
Se lo ritrovò accanto in un istante.
 
- Cazzo Merlin… cosa sta succedendo? …cosa mi stai facendo? - la voce di Arthur era inquieta ed eccitata allo stesso tempo.
Sentiva il suo polso destro sulla guancia, delicato, un po’ ruvido.
 
- Oh Dio… io... non lo so, non lo so! È tutta la sera che ho deja-vu su qualcosa che non riesco a capire… vedo cose che non so da dove escano e in tutte quante ci sei tu! Cazzo Arthur, ma cosa stai facendo tu a me! Chi sei davvero? Dove ti ho conosciuto? -
 
 
Guardando quel piccolo ragazzo dagli occhi blu terrorizzati e le orecchie enormi agitarsi sconvolto fra le sue mani, Arthur accantonò istintivamente tutta la paura e lo strinse fra le braccia forti.
Non poteva lasciare che soffrisse ancora…
Non poteva dopo tutto quello che aveva passato…
Che lui gli aveva fatto passare…

 
… da dove diavolo spuntavano questi pensieri? Erano suoi, non c’era dubbio… ma allo stesso tempo di qualcun altro, di qualcuno lontano e vicino, nel passato come nel futuro…
 

Tuttavia sapeva che era la cosa giusta da fare.
 
Rassicurare Merlin.
 
Stringerlo a sé.
 
Coccolarlo fino a quando non avesse smesso di tremare.
 
Prendergli nuovamente il viso fra le mani.
 
Seguire l’istinto e baciare con delicatezza quella bocca sconvolta e dolcissima...



Era bastato solamente il calore avvolgente del corpo di Arthur per tranquillizzare il battito impazzito del cuore di Merlin.
Si era sentito protetto come mai in questa vita.
Certo... non era assolutamente preparato a quello che era seguito.

Le labbra di Arthur... oh, come sapevano piacevolmente di limone e pandoro...
Quelle labbra ora erano sulle sue e danzavano insieme una coreografia armoniosa e sensuale.

Merlin si sentì sciogliere il cuore, le ossa, la mente e l'anima.
Si era sempre chiesto che cosa si provasse a baciare un ragazzo, ma non ebbe modo di pensarci, stretto fra le braccia di Arthur, perché era troppo impegnato a vivere.


Estasi, calore.


Timore, stupore.


Coraggio, magia...


Quando riaprirono gli occhi, avevano entrambi il fiato corto.
Non c'era più paura nell'aria, solo una infinita dolcezza.

I fiocchi di neve continuavano a cadere lenti sulla città e Arthur non potè fare a meno di pensare che non aveva mai visto niente di più meraviglioso, poiché li stava guardando riflessi nei grandi occhi blu di Merlin.


Restarono così, abbracciati, a guardare fuori dalla finestra l'uno dagli occhi dell'altro, finché non sentirono gli amici risalire pigramente le scale.


- Merlin, Arthur, tutto ok? - urlò Lancelot dalle scale con una punta di malizia che non sfuggì al biondino.
- Tutto bene, grazie. Abbiamo fatto due chiacchiere - rispose Merlin con tono magistralmente tranquillo, in contrasto con l'espressione ancora sconvolta.
Si ritirò in fretta nella parte destra del divano, lontano da Arthur, così da non destare sospetti quando i tre amici si affacciarono alla porta.

Ed in effetti la scena che si presentò ai loro occhi fu di due ragazzi seduti tranquillamente sul divano, il moro con le ginocchia rannicchiate sotto di sè, il biondo con le gambe allungate e le braccia dietro la testa, intenti a conversare di chissà cosa.


Sotto sotto Morgana ci rimase male... aveva sperato di trovarli in qualche posizione compromettente, magari avvinghiati l'uno all'altro intenti a scambiarsi baci bollenti... e invece Merlin era il solito lesso e Arthur non sfruttava l'occasione...
... non sapeva quanto i suoi pensieri fossero vicini alla realtà!

- Uffa Merlin, potevi almeno sfruttare l'occasione che vi abbiamo dato e baciarlo, no? - insinuò civettuola.
- Morgana! Contegno! - si indignò Lancelot.
- Cosa!
È vero! Avrebbe potuto...-
- Certo che sì, ma non sta bene. Anche Arthur però... non lo facevo così addormentato... - riflettè con un dito sulla tempia e lo sguardo perso nel vuoto.

- Oh smettetela voi due! - rispose Arthur con una risata. - Solo perché siamo stati un po' da soli non significa che dovevamo saltarci addosso a vicenda...- e lanciò un occhiolino segreto a Merlin, seduto a meno di un metro da lui, incendiandogli le guance di piacere.
L'intimità di quel gesto, nuovamente la sensazione di essere protetto, la condivisione di un segreto...


Merlin si alzò velocemente e si avvicinò alla porta della camera, pronto a fare nuovamente gli onori di casa.
- Venite, miei illustrissimi ospiti! Vi guido nelle vostre stanze. Se volete precedermi... da quella parte, prego. -
Fra le risatine degli amici, Merlin si voltò un istante.


Arthur ancora seduto sul divano lo guardava serio.

Grazie mimò con le labbra verso di lui.

Il sorriso che ricevette in cambio fu ciò che di più perfetto avesse potuto sperare
.




*Angolo dell'autrice*

Stanza piccola, capitolo breve, ma intenso.
Merlin coccolino e Arthur senza macchia e senza paura... Aaaaah! *♥amore amore amore♥*
Ho trovato davvero complicato cercare di ispezionare anche i pensieri di Arthur... Non so se sono riuscita a mantenerlo un po' IC. Io lo spero! Devo essere sincera, è il capitolo che fino ad ora ho trovato più difficile scrivere.
Mi piacerebbe davvero davvero tanto sapere cosa ne pensate...
Un abbraccio gigante e un ringraziamento particolare a chi, con i suoi commenti, mi fa rinascere ogni volta il desiderio di continuare a scrivere questa storia!
snowfeather
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: snowfeather