Il viaggio di ritorno
fu estenuante.
Durò
nove giorni
in totale e nella navicella regnava il caos.
L'ottavo
giorno
avevamo finito il cibo di cui la navicella era
carica e mio nonno e
mio zio non facevano altro che lamentarsi.
-Ho
fame- diceva
Goku.
-Ho
fame- diceva
Goten.
Mi
avvicinai
con una vena pulsante sulla fronte e gridai -ORA BASTA- e si
procurarono
un occhio nero a testa. Ovviamente avrei negato fino
alla morte di essere
stata io.
Inoltre
Bra
faceva la civetta con mio zio e questa cosa faceva saltare i nervi a
Vegeta
(Goten rischiò la vita ventisette volte in quel viaggio
grazie alle avance
della principessina dei Saiyan troppo spinte).
Sbuffai.
Gohan,
mio
padre, era il più calmo del gruppo. Infatti stava in un
angolo scuro della
finestra con gli occhi chiusi a metidare. Decisi di sedermi di fronte a
lui.
-Tutto
ok?-
chiesi. Mi sembrava di parlare con un mio coetaneo e non con mio padre.
Lui
annuì -Devo
solo ragionare su una cosa che mi ha detto il nonno prima di partire-
mi
rispose.
Capì
che voleva
stare da solo r quel giorno mi ritrovai a girare per l'astronave non
sapendo
che fare.
Trunks
era ai
comandi.
-Hey,
posso
guidare io?- chiesi tutta allegra nonostante sapessi già la
risposta. Lui
inserì il pilota-automatico e si voltò.
Mi
guardò in
faccia per trenta secondi buoni e poi cominciò a pronunciare
un lungo -Nnnnnnn-
che finì con un -oooooo-.
Cominciai
a
ridere ricordando quando ci eravamo messi a litigare perché
lui voleva che io
ritornassi sulla Terra.
Lo
contagiai e
sentì il bellissimo suono delle sue risa.
Mi
bloccai di
colpo e lo fece anche lui con un espressione interrogativa sul
suo
bellissimo viso.
Bellissimo
viso?
Come avevo potuto pensare una cosa del genere! Divenni tutta rossa e
con la
scusa decisamente poco credibile di aver nascosto un panino nella mia
stanza mi
defilai da quella discussione imbarazzantissima.
Notai
che quando
uscì dalla sala comandi nessuno si era accorto di niente, o
meglio, quasi
tutti. Mio nonno mi fissava con lo stesso sorriso cretino di mio zio
quando veniva
a sapere qualcosa che non avrebbe dovuto nella maniera più
assoluta sapere.
-Come
ti sei
permesso!- Vegeta aveva preso per il colletto della camicia Goten che
lo
fissava terrorizzato.
Del
tutto
disinteressata a quell'ennesima dichiarazione d'"affetto" da parte di
Vegeta mi rifugiai nella mia stanza.
Così
passo
l'ottavo giorno.
-Prepararsi
all'atterraggio, prepararsi all'atterraggio- la voce metallica che
proveniva
dal megafono mi fece svegliare.
Mezza
insonnolita mi chiesi cosa volessero dire quelle parole quando vennero
ripetute
nuovamente.
-Prepararsi
all'atterraggio, prepararsi all'atterraggio- mi svegliai del tutto e
cominciai
a correre verso la sala comandi dove tutti si erano gia seduti e
avevano
agganciato le cinture di sicurezza.
-Ma
venire a
chiamarmi no eh?- chiesi irritata.
-Goten
voleva
provare il microfono- mi rispose Trunks e guardai mio zio con sguardo
omicida
con l'intento di rimproverarlo e fargli capire quanto era infantile.
L'effetto
sperato non arrivò e io sbuffai semplicemente andando a
sedermi e agganciando
le cinture di sicurezza.
-Sai
Pan,
sull'astronave c'era anche un telefono, mentre tu dormivi abbiamo
spiegato a
Bulma e Videl tutto quello che è successo. E anche che siamo
rimasti senza cibo
per un giorno.-
Atterrammo
in
una sperduta radura dei monti Paoz e quando la porta della navicella si
aprì ci
precipitammo verso l'uscita ma non seppi il come, mio nonno, che doveva
essere
il primo a scendere dall'astronave, inciampò e cadde sul
suolo del pianeta
facendoci fare la stessa fine.
Non
mi rialzai
subito. Respirai aria pura, finalmente. Restai sdraiata sul prato con i
fili
d'erba che mi solleticavano il viso e mi misi a ridere.
Non
sapevo da
dove venisse tutto quel buon umore, forse dal fatto che era quasi un
mese che
non rivedevo la mia casa, forse al fatto che mi sentivo così
sollevata di non
essere più osservata da qualche maniaco della vendetta,
forse al fatto di aver
raggiunto lo stadio di Super Saiyan che agognavo da tempo, ma
stranamente
sentivo che questo non era tutto.
Mi
girai a
pancia in su e vidi gli sguardi seri di Vegeta, mio nonno e mio padre.
-Cosa
c'è?-
chiesi tornando ad essere seria e guardandomi in torno alla ricerca di
nuovi
nemici.
-Il
nonno vi
deve dire una cosa Pan- disse mio padre.
Goku
cominciò a
parlare.
-Ragazzi:
io,
Gohan e Vegeta abbiamo vissuto un sacco di avventure. Facciamo parte di
una
razza quasi del tutto estinta e ora vi devo chiedere di fare un
sacrificio.-
disse guardando me, Goten, Trunks e Bra. -Il nostro ricordo andando
avanti con
gli anni continuerà a sFumare fino a diventare un vago
ricordo se non
scomparire del tutto e questo non può succedere. La Terra
verrà sempre
minacciata da nemici sempre più potenti e un giorno, quando
voi sarete morti, o
lo saranno i vostri nipoti, i nostri discendenti non sapranno la loro
vera
origine. Siete voi i sopravvissuti della Razza Saiyan quindi ho deciso
di farvi
un dono e una maledizione al tempo stesso, potete scegliere se
accettarla o
meno ma lo dovrete fare vagliando i pro e i contro. Quello che voglio
dire è che
ho deciso di farvi dono dell'immortalità.- A
queste parole trattenni il
fiato, avevo tante domanda ma non volevo interromperlo. -Quando divenni
tutt'uno col drago presi anche i suoi poteri ed è per
questo, come già avevo
detto a Pan senza specificarne il motivo, che non posso stare con voi.
Vegeta e
Gohan mi hanno già dato la loro risposta ma
dovrete scegliere da soli,
quindi io non vi dirò niente fino a quando non avrete preso
la vostra
decisione. Posso stare solo due giorni ancora qui con voi. Vi do un
giorno per
scegliere. Vi aspetterò qui, ora tornate da vostri cari.-
-Non
vieni con
noi papà?-
-No,
vi
aspetterò qui - disse sedendosi sul prato.
-Papà,
guarda
che Videl avrà sicuramente preparato qualcosa da mangiare
insieme a Bulma,
stanno dando una specie di festicciola di ben tornati.-
-Urca-
disse
Goku alzandosi di scatto, era bastato poco a convincerlo e a
dissuaderlo
dalla sua "saggia decisione".
-Ma
non c'eri
quando hanno telefonato sulla Terra?- chiesi a mio nonno puntando le
mani sui fianchi.
-Beh
sai io non
ci capisco molto di queste cose tecno... tecno... com'è che
si dice?-
Io
sbuffai. -Sei
sempre il solito nonno. Non ti sforzare. Ho capito- risposi acida
alzandomi in
volo.
-Dove
dobbiamo
andare?- chiesi a mio padre.
-Prima
a casa. Credo
che una doccia sia d'obbligo- detto questo mio padre mi raggiunse
seguito da
Goten e Goku.
-Ma
io volevo
mangiare!- si lamentò quest'ultimo che misteriosamente si
ritrovò con un altro
occhio nero.
(Da
qui il
capitolo si divide in due parti, il ritorno a cada della famiglia Brief
e il
ritorno a casa della famiglia Son e i punti di vista saranno per la
famiglia
Brief, quello di Trunks, per la famiglia Son quello di Pan.)
I
Brief
Non
appena mia madre ci vide corse ad abbracciare
me e Bra. Sapeva che a Vegeta non piaceva mostrare affetto in pubblico
quindi
ci sbrigammo e ci dirigemmo verso l'interno della capsule corporation.
-Bra come stai? E tu Trunks? Non sapete che giorni d''inferno ho
passato. I miei
tesori!- poi si diresse verso Vegeta e lo prese per mano. Lui ci
guardò e
divenne tutto rosso.
Mia madre non disse niente ma gli lanciò uno sguardo carico
d'amore.
Improvvisamente, sorprendendo tutti, Vegeta si avvicinò e
l'abbracciò.
Lei scoppiò a piangere -Che-che d-dite venite anche voi?- ci
chiese con voce
tremante.
E restammo così per un pò, godendoci uno di quei
rari dimostrazioni d'affetto
da parte dell'orgoglioso principe.
I
Son
Non eravamo ancora
atterrati nel giardino
della casa che mia madre ci raggiunse nel cielo piangendo come una
pazza.
Cominciò a stringere me e mio padre tra le braccia
tempestandoci di baci.
Capiva la situazione, visto che ormai aveva imparato ad essere madre e
moglie
di Saiyan, e quindi non ci chiese più nulla del nostro
viaggio.
-Ciao Videl- disse mio nonno un pò imbarazzato.
-Ciao papà- disse a sua volta imbarazzata. Non avevano mai
avuto un rapporto
molto stretto e mia madre non si era mai abituata a chiamarlo in quel
modo.
Quando entrammo in casa crollai su una sedia. Non mi ero resa conto
quanto
fosse stato stancante quel viaggio.
Mi trovavo nella sala da pranzo e mio padre era andato a farsi una
doccia. Mi
dovevo chiarire le idee quindi aspettai un pò.
-Io devo ancora preparare qualche altra cosetta. Tra un pò
arriveranno i Brief-
e detto questo mia madre andò in cucina lasciandomi sola
insieme a mio nonno.
Avevo un sacco di domande che mi ronzavano in testa ma non riuscivo
proprio a
spiccicare parola. Lui intanto stava seduto con gli occhi chiusi. Come
se
avesse bisogno di riposare.
-Nonno io vado a fare la doccia-
-Pan, so delle domande che mi vuoi porre- mi rispose lui prendendomi in
contropiede -Risponderò quando saremo tutt'insieme-
ripeté nuovamente e con
espressione triste aggiunse -Mi dispiace di essere così
diverso da come mi
ricordi ma per questa giorno devo essere molto serio. Urcaaa,
è una
faticaccia.-
-Già- risposi non sapendo cos'altro dire. Mi voltai e mi
diressi verso il bagno.
La cena
Quando arrivarono i
Brief io ero ancora
nella ima camera.
Cercavo qualcosa di carino da mettere e un pensiero mi colpì
improvviso.
Cosa stavo facendo? Io non ero mai stata una di quelle ragazze che
stavano ore
e ore d'avanti allo specchio perciò mi riscossi e presi i
soliti jeans celesti
e una maglietta rossa. Aprì il cassetto delle bandane e ne
tirai fuori una
dello stesso colore dei jeans, la infilai e scesi in sala da pranzo. Il
cibo
era già in tavola.
-Finalmente Pan.- Quasi gridò mio nonno, era chiaro che
avessero aspettato me
tutto quel tempo perciò mormorai delle scuse veloci e mi
sedetti accanto a mio
padre.
Con sei Saiyan a tavola il cibo finì presto.
Guardai Vegeta che guardava arrabbiato mio nonno per avergli soffiato
l'ultima
braciola dal piatto, guardai Bra fare un occhiolino a Goten senza farsi
vedere
dal padre, guardai mio padre stringere la mano a mia madre, guardai
Bulma
mettere una mano sulla spalla a Vegeta per calmarlo e infine guardai
Trunks.
Anche lui guardava me e distogliemmo entrambi lo sguardo diventando
tutti
rossi. Nessuno se ne accorse impegnati com'erano ad impedire a Vegeta
di
uccidere Goku.
Sorrisi, sembrava un ambiente familiare così tranquillo e
normale, anche se
"normale" era l'unica parola che non poteva descrivere la nostra
famiglia.
-Ok, ragazzi- disse mio nonno tornando serio -Avete avuto modo di
ragionare
sulla mia proposta?-
Vegeta si alzò e disse -Prima di parlare credo sia d'obbligo
mettervi a
corrente della scelta mia e di Gohan- lo guardò e lui
annuì leggermente -Noi
abbiamo deciso di rifiutare. Secondo me siete voi a dover difendere la
Terra da
altre minacce future. Io già sarei dovuto morire varie volte
ma mi sono state
date varie possibilità sul riparare ai miei errori. Ora so
di poter morire
perché so che quando lo farò ... beh.. io-
cominciò a balbettare.
-Vegeta vuole dire- proseguì mio padre -Che noi abbiamo
già trovato una persona
che ci aspetterà in "paradiso" diciamo e che ci ha amati
durante la
nostra vita. Quello che lui vuole dire e che noi due invecchieremo
accanto a
queste persone e che non vogliamo rinunciarvi- disse con tono serio.
-Papà- sussurrai -Voi avete trovato questa persona
ma se noi decidessimo di scegliere
l'immortalità non avremo mai figli ne incontreremo mai la
persona giusta-
conclusi diventando tutta rossa in viso.
-Ragazzi, quando vi ho detto di questo mio dono vi ho anche detto che
sarebbe
stato un sacrificio, Gohan e Vegeta hanno scelto di proseguire le loro
vite, è
vero, ma ora tocca a voi e dovete sapere che prima o poi andando avanti
con le
generazioni i nostri poteri andranno più che persi
dimenticati, infatti non ho
concesso l'immortalità a Bulma o Videl perché non
sarebbero ugualmente in grado
di proteggere la Terra.-
-Per questo hai fatto morire la nonna da sola?- chiesi -Per questo ci
hai
lasciato? Credevi non fossimo all'altezza?- lui stranamente non rispose
con uno
dei suoi soliti modi spensierati -Non ho lasciato morire Chichi da
sola. Quel
giorno lei è morta fra le mie braccia.- prese fiato e per la
prima volta vidi
nei suoi occhi qualcosa che sembrava dolore. -Non l'ho lasciata sola
neanche un
attimo. Me ne sono andato solo quando ho sentito Goten rientrare. E no
Pan, non
vi ho lasciato perché credevo che non fosse all'altezza ma
proprio per il
contrario. In ogni lotta nonostante voi aveste raggiunto livelli di
combattimenti elevati avevate lo stesso bisogno del mio aiuto e volevo
cambiare
le cose. Domani dovrò lasciare questa Terra per mille anni
per ricaricare le
sfere del drago di energia positiva. Questo è tutto quello
che avevo da dire.-
-Io ho deciso- disse Goten con un espressione che mai gli avevo visto
sul viso.
-Anche io- disse Trunks lanciando uno sguardo complice con mio zio.
Bra e io ci guardammo a lungo. Non eravamo mai state amiche ma in quel
momento
sapevamo di stare per prendere una decisione che avrebbe cambiato le
nostre
vite per sempre.
"Questa decisione va oltre la nostra semplice volontà" dissi
a Bra,
telepaticamente.
"Ho già preso la mia decisione. Ho capito che la
mia natura non è
quella di una semplice terrestre. Lo avrei dovuto capire prima,
combattendo e
rischiando la vita ai tempi di Baby e dei draghi maligni, ma non l'ho
fatto.
Dopo questo viaggio ho capito veramente cosa significa essere la
principessa di
un popolo scomparso."
Quando finì di dirmi queste parole si alzò.
-Anche io- disse con voce decisa.
Mancavo solo io. Guardai mio nonno con un sorriso.
-Ti perdono nonno.- sussurrai alzandomi. -Anche io ho preso la ma
decisione.-
Mia mamma quasi scoppiò a piangere ma si trattenne
all'ultimo minuto e mi disse
-Ne sei sicura?-
Io annuì.
-Quindi e si?- chiese mio nonno ingenuamente non capendo dove volevamo
andare a
parare.
Noi quattro ci guardammo e annuimmo contemporaneamente.
-Ok. Crescerete fino all'età di ventisette anni, non oltre.
Ovviamente Trunks
smetterà già d'invecchiare e voi lo fare una
volta raggiunta la sua età.
Resterete immortali fino a quando la Terra stessa non morirà
e fino ad allora
dovrete proteggerla da ogni male. Accettate?- ci chiese cercando di
mantenere
un espressione neutra in viso ma si vedeva quanto fosse emozionato.
-Si- dicemmo all'unisono e allora gli occhi di Son Goku si accesero di
rosso
esprimendo l'unico desiderio tanto agognato dai tanti esseri che
avevano
attaccato il nostro pianeta ma che mai, grazie al suo stesso
intervento, ci
erano riusciti.
Chiusi gli occhi e li riaprì conscia del mio nuovo potere e
delle mie nuove
responsabilità.
Guardai gli altri tre e mi resi conto che fino a che il mondo non fosse
finito
non sarei mai stata sola. Guardai Trunks e mi resi conto che forse
avevo
trovato anche io una persona come Vegeta e mio padre avevano trovato la
loro. Ma
questo solo il tempo avrebbe potuto accertarlo. Guardai mio nonno che
mi
sorrideva e che cominciava a... scomparire.
-Nonno- dissi con voce strozzata -Stai, stai...-
Lui mi sorrise e disse con la sua solita voce allegra -Avrò
sbagliato i
calcoli, ma ricordate che vi guarderò sempre dal luogo in
cui sarò.- Ormai era
quasi divenuto del tutto incorporeo. A quel punto mi venne in mente una
domanda.
-Nonno perché non hai voluto mozzare la coda agli Oozaru?-
Sentì il suono della sua risata spensierata
-Perché dovrete sempre ricordare da
dove venite, chi siete, perché solo così potrete
essere uniti, uniti per il
futuro.- E detto questo scomparve, lasciandoci con un sorriso sulle
labbra e
una nuova missione.
Angolo
dell'autrice
La storia è finita, ci tenevo a ringraziare SonGome che ha
recensito la mia
storia sin dal primo capitolo, ma anche soN3 e Scream15,volevo
ringraziare
anche chi ha messo la storia nelle seguite, preferite o ricordate. Sono
davvero
molto contenta che il racconto vi sia piaciuto. Ringrazio anche chi si
è
limitato a leggere in silenzio.
Mi ero affezionata a questa mia nuova storia, spero di aver reso i
caratteri
dei personaggi il più possibile simile al manga. Questo
finale esclude quello
di Dragon Ball Gt, l’ho voluto cambiare perché non
mi andava proprio giù l’idea
che fossero morti tutti.
Detto questo vi saluto e vi ringrazio ancora.