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Autore: zoro28    13/02/2012    7 recensioni
SPOILER ZOROXNAMI "e mi trovai a guardare quella fotografia e a pensare che c'era una cosa mi mancava veramente...il tuo sorriso."
LEGGETE E VEDRETE, L'INTRO E' SOLO IL FULCRO DELLA STORIA
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Posizione attuale NUOVO MONDO.

Terminologia volgarmente usata per determinare il tratto del mare dove le correnti del Grande Blue confluiscono in una vasta e sconfinata distesa di oceano aperto e poco esplorato. Dove tiranneggia la pirateria, dove la Marina è eccezionalmente corrotta, dove vige solo la legge del più forte, dove colui che trionfa sul debole calpestando ogni suo diritto, è considerato solo ed esclusivamente il vincitore, e dove al vinto...non è risparmiata la vita quasi mai.

 

 

Nami chiuse il diario di bordo.

Si aggiustò i lunghi capelli rossi in una coda alta, e si strinse nel maglione di lana.

Riprese in mano il pennino e lo osservò girandoselo nella mano, la sua espressione era decisamente crucciata.

Chiuse gli occhi.

Era preoccupata.

Le immagini che le vorticavano in testa si fondevano, si mischiavano, si miscelavano in un susseguirsi di flash febbrili che la turbavano....

Riaprì gli occhi, sentendo il battito del proprio cuore leggermente accellerato.

Prese aria nei polmoni e cercò di calmarsi.

Aprì l'ultimo cassetto della scrivania, vi frugò un po' e alla fine ne cacciò una fotografia tutta spiegazzata e rovinata.

Ritraeva tre ragazzi, quella al centro era lei.

Sorrise e accarezzò con l'indice la sua figura....

 

“ Sembrano essere passati secoli da allora.....”

 

 

 

I corti capelli rossi, pettinati disordinatamente in un caschetto vivace, il sorriso spensierato, le braccia alzate al cielo, quell'immagine di lei, le donava una spensieratezza infinita....eppure, non erano passati secoli....solo cinque anni.

Cinque anni e tutto era così infinitamente cambiato!

Sembravano dei bambini, o forse più semplicemente lo erano, e con dei sogni più grandi di loro...

Accanto a lei, nella foto Rufy e Zoro.

La girò fra le mani, andando a cercare la data, il luogo....qualcosa...ma non vi trovò nulla, ma non era così difficile da classificare nel timeline dei suoi ricordi.

Erano solo in tre, e probabilmente fu scattata in qualche misterioso modo, sorrise, prima dello sbarco sull'isola di Usop.

Rufy voleva assolutamente un qualcosa che suggellasse il momento del loro imbarco, aveva un navigatore, aveva uno spadaccino e aveva quella barca pietosa che per lui sarebbe bastata a raggiungere qualsiasi meta....

Voleva una foto ricordo in stile piratesco...ricordava ancora quanti capricci fece per convincerli entrambi, e alla fine ottenne come sempre ciò che voleva.

Certo, non era esattamente il ritratto di un famigerato trio di pirati quello.

Sembravano perlopiù una scolaresca male assortita.

Ma in fondo poco importava a lui...se al posto di terribili e loschi figuri, furono immortalati tre giovani sorridenti e spensierati.

Sorridenti...

Ecco la parola che in quel momento la feriva di più.

Guardò fuori dall'oblò del suo studio, il cielo era grigio e aveva da poco iniziato a fioccare.

Ora non avevano più un insulsa barchetta rattoppata.

Non erano più tre ragazzini.

Erano una vera ciurma di pirati, con tanto di foto segnaletiche in tutto il mondo, su cui erano citate taglie da capogiro!

C'era qualcosa però, che più di tutto il resto che non esisteva più.

Si alzò dalla sedia, strascinandola sul pavimento di legno.

Infilò la foto in tasca, afferrò il suo cappottino bianco con un vistoso collo di pelliccia dello stesso colore, e lo indossò.

Uscì dallo studio e si diresse sul ponte apparentemente deserto.

Era un mattina veramente grigia e fredda.

La Sunny solcava il mare lentamente, le vele leggermente rattoppate non erano gonfie, e il vento soffiava in modo decisamente scostante.

Avevano abbandonato da una settimana l'isola degli uomini pesce.

Da dieci giorni avevano lasciato l'arcipelago Shaobondi dove si erano ritrovati.

Due lunghi e interminabili anni di separazione.

In cui si erano rafforzati, allenati e cresciuti per prepararsi ad affrontare il nuovo mondo.

Erano cambiati.

 

- Era cambiato -

 

Una folata di vento improvvisa la fece gelare, si strinse nelle spalle e si diresse verso il timone.

Controllò la rotta, guardò la bussola. Tutto in regola, la caravella procedeva nella direzione stabilita.

Non c'era un rumore, tutto silenzio.

Sorrise.

Dopotutto, avevano passato la notte a fare bagordi!

Era assolutamente normale che fossero tutti ancora a letto!

Controllò la direzione del vento.

Lanciò uno sguardo alle vele che si erano gonfiate leggermente.

I fiocchi cadevano lenti e si attaccavano ai suoi capelli.

Si strofinò le braccia cercando di scaldarsi, e camminò in direzione del parapetto.

Si affacciò alla balaustra, soffiò provocando una nuvoletta.

 

“ che freddo! “

 

Sussurrò più a se stessa, tenendosi compagnia.

Osservò la polena.....

E il pensiero le volò a qualche giorno prima....subito dopo aver lasciato l'isola degli uomini pesce.

Si erano trovati malauguratamente di fronte una nave della Marina. Storse la bocca in un espressione poco convinta, e riformulò il pensiero.

Una nave della Marina, si era trovata malauguratamente di fronte a loro, in realtà era quello che avrebbe voluto realmente pensare...

Un equipaggio di poco conto quello, nessun ammiraglio dotato di chissà quali poteri...nessun ufficiale dal terribile curriculum...veramente dei poveracci di poco spessore....

Persino Rufy, aveva saggiamente deciso che una virata di qualche grado per non imbattersi sfrontatamente contro di loro, non avrebbe di certo fatto perdere la reputazione alla ciurma di Cappello di Paglia.

Che un po' di tranquillità durante il viaggio sarebbe servito a ritrovare il feeling giusto fra di loro. Che avrebbero potuto godersi un po' di gioiosa festosità nello starsene in pace senza necessariamente stare a pestare i piedi a chiunque.

Eccessivamente saggio persino per uno come lui.

Ma come pensava da un po', erano tutti cambiati e maturati, e nonostante la gravosa perdita del fratello, lo stesso Rufy non aveva perso quel suo smalto vitale che lo contraddistingueva da tutti, il suo sorriso esisteva ancora, era bellissimo e riscaldava il cuore di tutti, aveva solo acquistato un po' di sale in zucca!

 

...

 

Si rabbuiò, e si morse il labbro, sentì lo stomaco contorcersi dallo spasmo che quei flashback, riportando le immagini alla memoria, le provocavano...

Era come, se quel giorno, al nuovo imbarco sulla Sunny, dopo due lunghi anni di separazione, si fosse aggiunto un nuovo compagno.

Uno che nessuno conosceva.

Uno che era troppo cambiato per essere lo stesso ragazzo immortalato in quella fotografia stropicciata e sbiadita.

E non si trattava di Rufy, e nemmeno di lei...

Zoro, era misteriosamente scomparso.

Quel giorno Kuma, fece sparire per sempre lo spadaccino e il suo sorriso. Al suo posto, era tornato qualcuno, che lei sembrava non conoscere.

 

“ l'ombra più buia di se stesso”

 

Sussurrò provocando una nuova nuvoletta di vapore.

Quel giorno, mentre il capitano saggiamente se ne infischiava di menare le mani, lo spadaccino osservava come un predatore affamato la nave di fronte a lui.

Era visibilmente nervoso, teso, come se non potesse impedire a se stesso di uccidere. Come se l'avventura nell'isola degli uomini pesce fosse stata di troppo poco conto, come se fosse frustrato all'inverosimile per non aver sfogato a sufficienza la sua furia.

 

 

“ attacchiamoli”

 

Aveva proferito quel verbo con un tono atono, ma i suoi occhi dicevano tutt'altro.

Fissava quella nave come se fosse la cosa più insulsa esistente al mondo, ma in quel momento mi resi conto di aver formulato solo io quel pensiero, di aver notato solo io lo sguardo di quell'uomo, e di aver rabbrividito al pensiero che qualcuno avesse spiantato il ragazzo che conoscevo,che amavo...che lo avessero trasformato con un incantesimo, qualsiasi cosa, perchè nessuno mi avrebbe convinto che quello era Zoro.

Rufy lo guardò alzando le sopracciglia e facendo spallucce, probabilmente la faccenda non occupava troppo il suo interesse, una superficialità che riconobbi tipica di Rufy.

 

 

“ fa quel che ti pare Zoro, basta che ci sbrighiamo a cenare! “

 

La ciurma, sembrava scioccamente divertita, Sanji sventolò una mano con fare annoiato, e si diresse in cucina, come diceva lui, a fare qualcosa di più serio.

Fu seguito da Robin e Usop, Brook e Frankye erano già indaffarati nella stiva a fare ordine fra le provviste, mentre Chopper guardava con occhi sognanti e decisamente luccicanti lo spadaccino...lo idolatrava da sempre, e non lo aveva mai tenuto nascosto!

Così mentre io corrucciavo lo sguardo blaterando su quale stronzata fosse l'idea di attaccare una nave della marina, che non mostrava assolutamente intenzioni bellicose nei nostri confronti, Rufy e Chopper si sedettero entrambi a terra a gambe incrociate

impazienti dello spettacolo che Zoro voleva regalare loro.

Fu comunque inutile pararsi un'ultima volta di fronte quel cocciuto...ma lo feci ugualmente, con le mani ai fianchi, brontolandogli contro un'infinità di motivi, che spiegavano la mia contrarietà.

Il mio era il solito atteggiamento...quello di sempre, in fondo a me si erano allungati i capelli, mi era cresciuto il seno....mi ero alzata di statura, e le mie forme erano quelle di una donna. Ero cambiata solo fisicamente.

Ma nell'animo ero sempre e solo io.

Forse, in realtà avevo anche sviluppato un certo sesto senso in più...potevo prevedere le condizioni meteo, i cambiamenti della pressione e...sentire sulla pelle il pericolo.

Una specie di precognizione nefasta che preannunciava guai, rischi...catastrofi...

Come se sentissi distintivamente che quella era un'azione da non compiere.

 

“ Spostati! “

 

Quella fu l'unica risposta di cui mi degnò, un'unica insignificante parola.

Dov'erano finiti i nostri battibecchi? Le nostre litigate? I nostri insulti? In quei due anni, ci eravamo allontanati così tanto?

Mi vennero i brividi, lo fissai sconcertata. Non era possibile che il tempo avesse spezzato il nostro rapporto.

Ero certa che nulla avrebbe potuto incrinarlo, eravamo nati per essere dei silenziosi amanti, per essere l'uno il fianco dell'altra, senza essercelo mai confessato...

Io di questo ne ero certa.

Pensavo che l'avessimo capito entrambi a Thriller Bark, che nessuno dei due esisteva senza l'altro.

Ecco, mi ero sbagliata.

Mi ripetevo che mi ero sbagliata, nello stesso istante in cui lui, mi aveva spostato con la mano, avanzando verso la polena della nave.

Mi girai e guardai mentre si spogliava del suo kimono nero...nero come era nera la sua anima in quell'istante, rimase a petto nudo, si tolse gli anfibi, rimase solo con i pantaloni.

Chopper e Rufy lo incitavano.

Strinsi i pugni e sussurrai una frase che so per certo, lui sentì.

 

“ Non ti riconosco...”

 

Sono certa che il messaggio gli era arrivato, perchè aveva piegato la testa leggermente nella mia direzione, facendo tintinnare gli orecchini fra di loro.

 

Era salito sul parapetto della nave, aveva impugnato una sola spada.

La nave della Marina si era avvicinata, e continuava a non avere intenzioni bellicose nei nostri confronti.

Ero rossa di rabbia, e fulminai con lo sguardo gli altri due cretini che insistevano a fargli il tifo.

Loro un attimo si gelarono, azzittendosi.

Zoro aveva caricato un aurea spaventosa di energia, facendo addirittura oscillare la nave, appena le due caravelle furono abbastanza vicine lo spadaccino caricò un mostruoso balzo, la forza disumana di quel gesto fece ciondolare in modo anormale la Sunny.

Sapevo che si era lanciato a soddisfare i suoi bisogni animali, e cominciai a sfogarmi con male parole verso il capitano e il dottore di bordo...

 

 

 

 

“ Siete degli stupidi senza cervello!!! Non abbiamo mai attaccato per primi nessuno!!!! e quelli...”

 

mi girai indicando la nave della Marina...

Crucciai lo sguardo fissando pensierosa la nave...strano....mi era arrivato al naso uno strano odore di zolfo...e tutti i miei rimproveri, sul fatto che non si uccidono persone innocenti si andarono a far benedire....aprii leggermente la bocca....c'era qualcosa di decisamente strano....mi dissi continuando a fissare la nave della Marina....

Sbarrai gli occhi!

 

 

“ E' UNA TRAPPOLA!!!! “

 

Riuscì ad urlare nonostante il fragore dell'esplosione.

La Sunny fu pervasa da potenti scossoni, dovuti alle onde provocate dalla defragrazione del veliero nemico.

Ci buttammo a terra coprendoci le teste.

Sentii le voci allarmate di Sanji e Usop, udii i passi leggeri e ossuti di Brook insieme a quelli più pesanti di Frankye salire sul ponte...

Mentre Rufy urlava a squarciagola il nome di Zoro.

 

 

 

 

 

 

 

Il mio sguardo era perso nell'orizzonte.

Poi starnutii...

Era decisamente fredda quella mattinata.

 

 

“ Hai deciso di prenderti un malanno? “

 

 

Nonostante fui sorpresa di sentire quella voce calda e roca, non mi girai.

Tornai a fissare la distesa dell'oceano di fronte a me, ma sebbene la ragione guidasse il mio corpo, il mio cuore perse comunque un battito.

Imposi a me stessa un certo rigore. Nessuno aveva il diritto di farmi soffrire gratuitamente come solo lui era riuscito a fare, e non lo avrei perdonato per questo. Non meritava niente di quello che potevo offrirgli.

Sapevo anche, che aveva chiaramente capito, che la situazione era off limits...e lo sentii allontanarsi di qualche passo...

Tesi l'orecchio, rimanendo concentrata su quello che accadeva dietro di me.

Cercando di non farmi vincere dalla voglia di girarmi.

Però su una cosa mi sbagliavo, non aveva chiara l'idea che doveva starmi alla larga.

Perchè quei passi, si erano mossi verso di me, e non lontano da me.

Alle narici mi arrivò l'odore del caffè.

 

“ Ti andrebbe di fare due chiacchiere....Nami...? “

 

Non so esattamente cosa mi fece scattare come una molla.

Se il suo menefreghismo masochista, o se il mio nome pronunciato dalla sua voce che non sentivo da giorni ormai....ma detto questo mi girai di scatto, trovandomelo di fronte. Inutile dire che il mio sguardo furente ed iracondo si dimezzò quando lo guardai.

La vistosa benda che gli copriva l'occhio sinistro mi turbò.

E mi ricordò che la lezione quella volta era costata caro prezzo.

 

Mi porse la tazza che aveva in mano, chiaro segno che veniva in pace.

Meccanicamente accolsi il gesto, seppur in maniera esageratamente stizzita.

Cercai di mascherare lo sguardo indagatore che lo percorse da capo a piede, squadrando ogni centimetro del suo corpo, sguardo che non fallì nel suo intento.

Anche sotto quella maglia, sapevo benissimo dove si trovasse ogni singola fasciatura fatta da Chopper.

Decisamente un miracolo che fosse in piedi.

E in fondo la festa della sera precedente, era dedicata proprio al suo risveglio.

Avevano temuto tutti, che quella poteva essere stata la sua ultima spacconata.

 

 

“ abbiamo qualcosa da dirci?.....Zoro? “

 

Sapevo di aver calcato in maniera velenosa il suo nome. Lo avevo fatto volutamente.

Era un segnale che lo ammoniva in maniera inequivocabile.

Avevo finito di tracciare quel confine, che lui stesso aveva iniziato a definire tagliando il nostro rapporto.

Anche se in realtà, un vero e proprio rapporto non era mai esistito.

 

 

“ nulla di che....in fondo....”

 

 

E se io ero stata decisamente velenosa, lui era stato altrettanto tagliente.

Scosse la testa in maniera lenta, lo notai, non mi sfuggiva niente riguardo i suoi gesti. Era certamente ancora dolorante, e probabilmente non ancora si abituava alla nuova visuale, che, la perdita dell'occhio poteva offrirgli.

Si infilò le mani in tasca, sapeva che il duello l'avevo vinto io, girò i tacchi e fece per andarsene.

 

 

“ solo una cosa....”

 

 

Dissi infine io stessa.

Mi pizzicavano gli occhi, forse per il freddo...forse no.

 

“ sapevi che quella nave trasportava esplosivo? “

 

la domanda forse più sciocca che mi era venuta in mente, dal profondo dello stomaco mi venivano solo insulti...e invece mi venne solo da chiedergli quella cosa...

 

 

“ entra dentro che prendi freddo...”

 

 

ecco che dentro di me tornava l'ira.

Mossi uno o due passi. Senza rendermene conto ero quasi di fronte a lui, che nel frattempo si era girato a guardarmi.

 

 

“ rispondi “

 

 

mi fissò una decina di secondi, stava ponderando la risposta.

Ma non mi servì ascoltarla, gli occhi mi pizzicavano, decisamente non era il freddo.

E lo schiaffo lo colpì il pieno viso. Proprio sul lato sinistro.

So che gli ha fatto male, so che non avrei dovuto farlo, so che era convalescente, so che aveva provato rabbia e dolore per la perdita dell'occhio.

Ma a me in quel momento non me ne fregava niente, avrei voluto ucciderlo con le mie mani.

Aveva distrutto tutto.

Era un egoista, non gli importava che per me anche solo un suo sguardo mi rendesse la donna più felice del mondo, non gli importava quanto mi facesse soffrire ignorandomi, non gliene fregava che avevo bisogno di capire cosa gli fosse successo in quei due anni...e del perchè fosse così cambiato.

Lo dovevo uccidere io, come lui stava facendo con me.

Iniziai a piangere senza rendermene conto, probabilmente nel momento stesso in cui vidi quella benda sull'occhio macchiarsi di sangue.

Mi afferrò per il braccio e mi strattonò verso di lui abbracciandomi.

 

 

“ perdonami “

 

 

sussurrò affondando la testa nei miei capelli.

 

 

“ so di non essere la stessa persona che ricordi....ma dammi il tempo necessario per ricomporre i pezzi...ti assicuro che non è facile...”

 

 

lo strinsi così forte da provocargli non poco dolore.

Iniziai a singhiozzare, mentre la sua mano mi carezzava dolcemente i capelli.

 

 

“ sei uno stupido Zoro! “

 

 

 

e lui mi regalò il suo primo sorriso, dopo due anni o anche più, lo rividi...

 

 

 

 

 

inutile dire, che l'unica cosa che potè fare per calmarla...fu baciarla.

 

 

  
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