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Autore: JanineRyan    14/02/2012    1 recensioni
La storia è ambientata alcuni mesi dopo la grande vittoria di Harry & co., ma con alcuni cambiamenti... Voldemort non è morto, anzi si è riorganizzato per un nuovo e grandioso attacco! Altri personaggi, importanti nella mia storia, non sono morti: Piton, Silente, Bellatrix e...
Storia completamente concentrata sul mio personaggio preferito: Lucius Malfoy!!! Il quale dovrà confrontarsi con una ragazza di origini babbane che metterà in crisi le sue convinzioni di purosangue!
***
Ho modificato l'intro per la piega differente presa dalla storia!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'IN GUERRA E IN AMORE NIENTE REGOLE'
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La giovane appoggiò la bici contro un muro di pietra ed entrò nel parco pubblico del paese. Si fermò ad un chiosco per prendere un caffè freddo poi, come sempre, raggiunse il suo posto segreto. Accanto allo stagno, all'ombra di un grande salice, dove nessuno l'avrebbe disturbata e dove era solita passare interi pomeriggi a leggere libri. Le piaceva molto quel posto proprio perché era isolato e perché poteva restare tranquilla per ore intere. Anche se nessuno l'avrebbe detto; Chloe Summers adorava la solitudine.
Quel giorno però era inquieta, fin da quando aveva lasciato casa le pareva d’essere seguita.  Ma, ogni volta che si voltava, non vedeva nessun volto ricorrente.
I due maghi erano nascosti all’ombra di alcuni alberi, poco distanti dalla bionda, e attendevano che la ragazza si accomodasse prima di agire.
«Mi pare il momento perfetto. È sola. Non so se troveremo un momento migliore.» disse Lucius al compagno dopo essersi guardato intorno e non aver visto nessuno. Si sentivano le urla lontane di bambini Babbani che giocavano, ma nessuno pareva averli seguiti.
Erano a pochi metri dalla ragazza. Severus, si guardò attorno; la prudenza non era mai troppa in situazioni tanto delicate. Poi, incrociando lo sguardo dell'amico, fece un cenno d’assenso; il momento era giunto.
«Bene. Prendiamola.».
Subito, Severus puntò la bacchetta contro la giovane e sussurrò:
«Silencio! »
La giovane sentì un strano fastidio alla gola, tossicchiò, ma non ci prestò caso e voltò l’ennesima pagina del libro che stava studiando.
Un rumore improvviso, la distrasse dalla lettura; dei passi annunciavano l'avvicinarsi di qualcuno. Alzò lo sguardo e intravide l’ombra di due uomini che camminavano verso di lei. Entrambi alti e vestiti di nero. Uno dei due reggeva un lungo bastone, nonostante non avesse bisogno di aiuto nel camminare. Quando si avvicinarono, la ragazza poté distinguere i loro tratti: uno biondo platino con lunghi capelli e occhi grigi, freddi, l’altro con capelli neri, più corti e dall'aspetto sporco, e con occhi neri.
Tornò a sfogliare il libro, per nulla allarmata dalla loro presenza.
Sentì i due fermarsi davanti a lei, a pochi passi, ed il biondo esclamò:
«Chloe, non spaventarti. Non vogliamo farti del male. »
Lei si alzò di scatto, tenendo il libro stretto tra le mani. Chi erano? Come sapevano il suo nome? Aprì la bocca, cercando di parlare, ma non uscì alcun suono. D’istinto si portò le mani alla gola. L’uomo con i capelli neri sorrise gelidamente.
«Non puoi parlare. Siamo stati molto previdenti. »
La ragazza lascò cadere il libro ed indietreggiò. Lucius sorrideva divertito nel vedere lo sguardo terrorizzato della giovane. 
«Avanti Severus, non perdere altro tempo. Legala e torniamo alla base. Questo posto è pieno di Babbani e del loro puzzo.»
L’uomo con i capelli neri, le puntò contro un bastoncino e disse, con tono distaccato:
«Incarceramus. »
Da quell’arnese che stringeva in mano uscirono delle corde nere che le avvolsero le gambe e le mani. Il biondo si avvicinò a lei e, dopo averla afferrata per la vita, fissò l’amico, pronti a smaterializzarsi.
A Chloe parve di morire, non riusciva a respirare. “Che cosa sta accadendo?” si chiese. Tenendo gli occhi chiusi, trattenne il respiro. Una morsa la stringeva all’ombelico. Poi, all’improvviso, tutto tornò normale.
Sentì dei passi avvicinarsi poi, un'altezzosa voce femminile, parlò.
«È lei, dunque? »
La Babbana aprì gli occhi. Si trovava in un ampio salone, costruito con roccia e marmo nero. L’ambiente era austero, ma molto ricco. Vide sedute ad un tavolo una donna dai folti e ricci capelli neri e una bionda, con lunghi e fini capelli raccolti in una coda severa.
Ma dove si trovava? Dov’era il parco? Chloe era terrorizzata e si guardava attorno con ansia crescente.
«Non preoccuparti Bella; è lei. Ne siamo sicuri. Stasera la consegneremo al Signore Oscuro.»
«E perché non subito?» chiese la donna riccia alzandosi dalla sedia.
«Quanta impazienza, Bellatrix…lui ha molti impegni.»
La donna arrossì, ma non rispose. Fissò la giovane.
«Siamo sicuri che sia lei?»
«Non ti fidi di noi?» chiese Severus, irritato dall’atteggiamento della donna.
«Vorrei constatarlo io stessa… » sussurrò rancorosa.
«Lui non vuole che le venga torto un capello. » rispose Piton con un tono che non ammetteva repliche. Poi, voltandosi, disse all’amico: «Ora devo andare. »
E così dicendo scomparve. Chloe seguì la scena sconcertata; cosa stava succedendo? Era davvero sparito nel nulla l'uomo dai capelli scuri? Cosa stava accadendo?
Rimasti soli, la bionda si avvicinò a Lucius e gli sussurrò alcune frasi nell’orecchio, prendendolo per mano. Risero. Poi, guardando la signora coi capelli neri, disse:
«Bella portala pure in una camera degli ospiti. E ricorda: Lui non vuole che le accada qualcosa, conosci i piani. Controllati.»
La donna, dopo aver sciolto con un incantesimo i legacci che bloccavano le gambe della ragazza, con modi bruschi, la trascinò su per le scale.  Rimaste sole, la strega continuò a fissarla:
«Non sembri particolarmente dotata di magia… mi chiedo se ci sarai utile o se sarai solo un peso per noi.»
Chloe fissò la donna senza parlare.
«Vero…un incantesimo del silenzio…»
“Incantesimo? La magia, dunque, esisteva veramente?”.  E come poteva avere ancora dei dubbi? Iniziò a comprendere. I bastoncini erano bacchette magiche. I lacci che l’avevano legata erano comparsi dal nulla, segno di una vera magia…e la sua voce, incantesimo del silenzio. E infine la materializzazione per arrivare in questa casa…
Irritata dallo sguardo della giovane, con uno strattone che quasi le fece perdere l’equilibrio, Bellatrix gettò la ragazza dentro la stanza:
«Resta qui, non creare problemi e non ti uccideremo… » si girò per uscire facendo frusciare la lunga veste scura che portava, voltò appena il volto ed aggiunse. «Non ancora per lo meno. » 

  
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