Un bambino tutto eccitato e tremante si avviò verso lo sgabello. Il Cappello Parlante si posò sulla sua testa e dopo qualche secondo pronunciò la sua sentenza:
“TASSOROSSO!”
Non poteva crederci, lui a Tassorosso? La casa dei mollaccioni buoni a nulla? Cos'avrebbe detto la sua famiglia? Immaginò lo sguardo desolato di sua madre e la vergogna sul volto di suo padre.
Draco Malfoy a Tassorosso. Lui, un Malfoy! Tutta la sua famiglia era sempre stata a Serpeverde, non avrebbe mai e poi mai pensato di finire proprio in una casa diversa. Se fosse stato assegnato a Corvonero, forse sua madre non l'avrebbe avuta tanto a male, a Grifondoro sarebbero stati seccati perché era la casa rivale a Serpeverde, ma comunque non era Tassorosso. “Una disgrazia!” avrebbe detto suo padre. Aveva qualche possibilità di nascondere la realtà dei fatti? E quando poi l'avrebbero saputo? Mentre avanzava demoralizzato verso il tavolo esultante dei tassi, pensava a come mettere fine alla sua vita. Quella sarebbe stata la sua fine una volta tornato a casa, ucciso da suo padre e se poteva preferiva evitarlo.
E mentre una bellissima ragazza bionda si accomodava al tavolo dei Serpeverde e vicino a lui una sottospecie di mostro, nella sua mente c'era un unico e costante pensiero...
Vergognati! Vergognati! Vergognati!
“Alzati, Draco!” la voce di sua madre gli arrivò dal piano di sotto. Non era ancora partito, il treno era appena quella mattina. Tirò un sospiro di sollievo mentre si vestiva, il suo destino non era quello. Raggiunse i suoi genitori con un sorriso, concentrandosi sul suo spirito ambizioso degno di ogni Serpeverde. Draco avrebbe vinto, anche sugli incubi.
Rieccomi qui. Lo so, lo so, mi devo preparare a tante sassate. D:
Aspetto le vostre opinioni.
GGC