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Autore: The Black Dahlia    14/02/2012    1 recensioni
1)One Shot su Severus Piton/Lily Evans - Seconda classificata al contest "The Magic in the Music" di TheGhostOfYou
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nickname: MrsKilljoy
Titolo della storia: L’ultima notte ad Hogwarts
Canzone scelta: Just Tonight – The Pretty Reckless
Pairing: Severus Piton/Lily Evans
Luogo scelto: Aula di Incantesimi
Rating: Verde
Genere: Malinconico/Introspettivo
Avvertimenti: Nessuno




But just tonight I won’t leave

13 giugno 1978
Hogwarts

Non usciva mai dalla Sala Comune di Serpeverde di notte, non era nelle sue abitudini vagare per il castello infrangendo le regole: quelle cose le lasciava agli irrispettosi, ai Malandrini. Ma quella notte era diversa: era l’ultima notte ad Hogwarts.
Stentava ancora a crederci: sembravano passati pochi mesi da quando aveva varcato i suoi cancelli per la prima volta, impaurito e smagrito, invece erano passati sette anni. E le cose erano notevolmente cambiate da quel giorno.
Era entrato in quella scuola stringendo la mano di Lily Evans, e ne usciva solo.
Scacciò quel pensiero dalla sua mente: non aveva bisogno di farsi ulteriormente del male, voleva solo smettere di pensare, di ricordare, sollevare dalle sue spalle il pesante fardello che da troppo tempo lo opprimeva, le milioni di conseguenze delle scelte sbagliate. Non poteva fare altro che biasimare se stesso, ma non quella notte.
Quella notte voleva essere libero, voleva vagare per i corridoi dell’unico posto  al mondo che lo avesse fatto sentire a casa, per imprimere dentro di sé ogni angolo, ogni stanza, aula, ritratto.
Camminava silenzioso per i lunghi corridoi del terzo piano, sfiorando con la punta delle dita le armature ordinatamente composte nella galleria, come se quel gesto potesse lasciargli dentro un qualcosa di più di un semplice ricordo degli anni trascorsi. Vagava senza una meta, osservando tutto ciò che lo circondava  con occhi avidi, socchiudendoli su un particolare che non avrebbe voluto dimenticare, come se potesse scattare una fotografia mentale da riguardare quando voleva.
Un bagliore dorato proveniente da una porta socchiusa all’estremo angolo ovest del piano attirò la sua attenzione. Avrebbe voluto tornare sui suoi passi: sentiva crescere dentro di sé l’ansia e la paura di essere scoperto mentre la sua innata curiosità continuava a spingerlo in direzione di quella luce. Con amarezza si rese conto che anche se lo avessero scoperto non gli sarebbe accaduto nulla; l’indomani avrebbe lasciato Hogwarts per sempre.
Davanti alla porta si accorse di trovarsi sulla soglia dell’aula di Incantesimi e se non fosse stato per quella voce avrebbe girato sui tacchi e proseguito il suo pellegrinaggio solitario. Ma quel sussurro, quella risata soffocata poteva appartenere solo ad una persona: lei.
Scostò leggermente la porta cercando di non fare il minimo rumore nonostante la sua mente, ma principalmente il suo cuore, gli urlasse “Non farlo! E’ sicuramente con James! Vuoi farti ancora del male? Scappa finché sei in tempo!”.
Ma Severus non dava mai retta a quella voce …
Lily Evans era lì, sola, con la bacchetta in mano e accarezzava un piccolo gatto dorato, frutto probabilmente della trasfigurazione di un qualche oggetto. Severus rimase ad osservarla per qualche minuto: i capelli cremisi ordinatamente raccolti con un nastro alla base della nuca risplendevano alla tenue luce delle candele. Poi silenziosamente come era entrato, uscì dall’aula.
“Severus?”
Da quanto tempo non sentiva la sua voce chiamarlo per nome? Il suono aspro del suo nome risuonava dolce tra le labbra di Lily. Un brivido di emozione, misto a paura, lo pervase e lo inchiodò al pavimento incapace di muovere un passo, la gola secca. Le dava le spalle e fu grato del fatto che lei non potesse vederlo in viso.
“Non volevo disturbarti.” disse con un filo di voce.
Sentiva lo sguardo di lei fisso sul suo collo e come sempre gli accadeva quando era in sua presenza non sapeva che fare, come muoversi. Aveva l’impressione di risultare goffo, poco aggraziato, e gli arti diventavano improvvisamente delle scomode appendici che non rispondevano ai comandi. Mosse un passo in direzione dell’uscita.
Udì un sospiro. “Perché vai via, Severus? Perché non entri?”.
Si voltò per osservarla in volto. Non voleva ripetere l’ultima assurda e dolorosa conversazione che aveva avuto con lei un anno prima, ma negli occhi della ragazza non c’era traccia di rabbia. Solo tristezza. Annuì e rientrò nell’aula chiudendosi dolcemente la porta alle spalle.
Camminava lentamente, guardandosi attorno alla ricerca di un posto dove accomodarsi. Lily sedeva su un banco di legno davanti alla cattedra e valutò l’ipotesi di sedersi al suo fianco, ma optò per una sedia poco distante.
La ragazza non lo guardava: osservava la grande vetrata artistica alle spalle del tavolo dell’insegnante, raffigurante un mago intento a chiamare a sé un calice di vetro mediante un incantesimo di appello, e negli occhi brillava lo stesso desiderio di Severus di imprimere nella memoria ogni dettaglio della stanza.
“E’ incredibile, non è vero? Sembra ieri … invece sono già passati sette anni!”
Il ragazzo annuì.
“Perché non mi rispondi Severus?” gli chiese Lily puntando le sue perle verdi nel profondo della sua anima. Che senso aveva mentire?
“E’ perché non voglio litigare Lils.”
“E allora non litighiamo!”
“Lo sai che inevitabilmente il discorso prenderebbe quella piega.”
“Facciamo in modo che non accada!”
“Ma come? Non posso nascondere ciò che sono diventato, e tu non puoi comportarti come se non stessi con.. con Potter!”. Non riusciva a nascondere il suo disprezzo nel pronunciare quel nome.
Lily sospirò. “Sev, proviamoci. Anche a costo di fingere o … o di mentire. Stavamo così bene assieme, ci volevamo così bene.”
“Io te ne voglio ancora, Lils!” disse tristemente.
La ragazza sorrise e gli tese una mano, facendogli spazio sul banco. Severus si sedette al suo fianco, assaporando quel momento di calma e ritrovata felicità, non potendo però fare a meno di chiedersi quanto sarebbe durata.
Lily poggiò la testa sulla sua spalla ossuta e per un attimo fu come se ogni cosa tornasse al suo posto, come se ogni pezzo del puzzle avesse ritrovato l’incastro.
“Mi sei mancato, Sev!”
“Anche tu mi sei mancata, Lils. Cosa farai da domani?”
“Vuoi davvero saperlo?”
No, e si. “Forse è meglio se non me lo dici …” ammise.
“E tu?”
“Questa volta penso che sia tu a non volerlo sapere!” abbozzò un sorriso ma il risultato fu un’amara smorfia.
La ragazza gli si parò davanti, alterata.
“Ti prego, ti prego Severus! Le tue frequentazioni … quelle persone, loro sono …  è pericoloso, non sai neanche tu i rischi che corri!”
“No Lily, per favore! Non parliamone! L’hai detto tu, non dobbiamo litigare. Non stasera almeno. Tanto parlarne non cambierebbe le cose. Io continuerei dritto per la mia strada e tu …”
“Ed io cosa?” chiese in tono duro. Ma il ragazzo non rispose. “E’ a causa di James?”
“Potter è solo un esaltato! Un gradasso! Un …”
“E’ cambiato!”
“Non difenderlo!”. Il suo tono di voce stava salendo gradualmente.
“Perché sei così ottuso? Perché non puoi credere che ci sia qualcosa di buono anche in lui?”
“Perché io le conosco le persone come lui. Ho visto con i miei occhi di che cosa è capace e non riesco a capire perché ti ostini a difenderlo, a sprecare il tuo tempo con lui!”
“Non c’è nulla da capire Severus! E’ una persona diversa, è cambiato! Mi piace …”
“Ah basta!” disse il giovane in tono esasperato. “Tu non capisci!!”
Lo sguardo di Lily si fece scuro. “Gia’, cosa mai potrebbe capire una ‘schifosa Mezzosangue’?”
Senso di colpa e vergogna colpirono Severus come uno schiaffo: ripensare a quell’episodio accaduto due anni prima era doloroso poichè aveva segnato la fine della sua amicizia con Lily, in un momento in cui lei l’aveva difesa con le unghie.
L’aria nella stanza divenne pesante, difficile da respirare, e trovare il coraggio di dire alla ragazza ciò che avrebbe voluto dirle fin dal momento in cui pronunciò quelle maledette due parole era un’ardua impresa. Severus non aveva mai chiesto scusa a nessuno nella sua vita.
Abbassò la testa, concentrandosi sulle striature dei pavimenti in marmo dell’aula di Incantesimi, per l’incapacità di sostenere lo sguardo accusatorio di Lily e per paura per leggervi dentro, ancora una volta, dolore e delusione.
“Per me non sei una schifosa Mezzosangue!” disse di getto, senza alzare la testa.
Per qualche secondo un silenzio irreale calò nella stanza.
“Lo pensi sul serio, Sev?” chiese Lily in un sussurro, avvicinandosi al ragazzo.
Severus alzò lo sguardo stupido. “Come hai potuto anche solo dubitare del mio affetto per te?”. Ma avrebbe voluto dire amore.
Lily aggrottò le sopracciglia e si morse il labbro inferiore mentre le sue guance si coloravano di una deliziosa tonalità porpora, segno che si stava vergognando o che provava un forte imbarazzo: era una delle espressioni della ragazza che Severus amava di più.
“Va bene Lils” disse il giovane rompendo l’imbarazzante silenzio che era calato “Solo per stanotte, l’ultima notte. Io non me ne andrò e fingerò che sia tutto come prima. Tu rimarrai con me?”
Le prese la mano e la fece accomodare al suo fianco, cingendole le spalle con il suo braccio. Lily non oppose resistenza e si fece guidare all’interno di quell’abbraccio protettivo che le era mancato troppo negli ultimi anni. Incrociò le sue dita con quelle lunghe e nodose di Severus e mosse la testa in cenno di intesa.
“Solo per stanotte…” mormorò.


***

Giudizio:
Nonostante le lamentele, eccoti qui! Con una storia come sempre commuovente, come solo tu sai scrivere.
Titolo impeccabile, davvero. Credo rifletta molto bene quello che poi c'è scritto tra le righe: l'ultima notte nel posto in cui Severus è cresciuto, l'inizio di una nuova vita.
Come sempre, tutto perfetto, non ho osservazioni da farti. Pause nei punti giusti. Impeccabile.
Tutto mi aspettavo, ma non questo. Non un Severus che infrange le regole, non una persona che vaga di notte pensando alle cose passate e, magari, anche a quelle future.Non ti ho dato il massimo in pairing perchè avrei voluto leggere di Lily ma il suo ricordo, la sua presenza era dietro ad ogni parola.
per quanto riguarda il luogo, ho respirato Hogwarts e la magia dell'aula degli Incantesimi di notte, mi è sembrato di essere davvero li.
Come hai detto tu, la canzone non era facile da abbinare a Severus e Lily, ma con una frase ce l'hai fatta, e ti assicuro che il risultato è ottimo! Complimenti.
Mi piace Severus, mi piace il suo lato nascosto così temerario, mi piace il suo essere così riflessivo e nostalgico nei confronti di Lily e di Hogwarts.
Amo questa storia, le emozioni che trasudano ad ogni riga. Con pochissime parole sei riuscita a commuovermi.


***

N.d.A.: Eccomi qui, e ruberò il vostro tempo per altri pochi minuti. In primis vorrei ringraziare TheGhostOfYou per lo splendido giudizio dato alla mia storia, è stata davvero una sorpresa per me, grazie! Ti adoro!
Come seconda cosa invece vorrei dirvi che da questa OneShot ho partorito una delle mia solite idee strambe. Come noterete non c’è l’etichetta “conclusa” nonostante sia una OneShot, questo perché dedicherò delle storie su alcuni dei principale personaggi di HP sulla loro ultima notte ad Hogwarts. Aiutatemi anche voi: se c’è un personaggio particolare del quale volete leggere, venite sulla mia pagina FB semplicemente cliccando QUI e segnalatemelo. Lo metterò in lista.
Ho detto tutto, vi lascio con un grande bacio e abbraccio! MrsKilljoy

   
 
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