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Autore: DrCox    14/02/2012    4 recensioni
La missione a Taki no Kumi non è andata come doveva, e il Team 7 torna a Konoha senza uno dei suoi membri. Che fine avrà fatto Sasuke Uchiha? E come la sua mancanza inciderà nella vita del villaggio di Konoha? Inoltre, sarà solo Konoha a subire conseguenze di ciò, o l'intero mondo?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Jiraya, Naruto Uzumaki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Tetre e cupe nubi stanziavano in cielo in quell'uggiosa mattinata di primavera. Quel giorno il mondo parve essersi fermato, depresso e malinconico, privato della voglia di difendere le sue creature. In questo scenario desolato, in una delle tante foreste che ricropivano la selvaggia Terra del Fuoco, tre figure si facevano avanti lungo il tortuoso sentiero che portava al loro villaggio natio. Queste tre persone portavano il coprifronte di Konohakagure no Sato[1], dunque erano ninja, probabilmente di ritorno da qualche missione. L'adulto del gruppo portava la tipica divisa militare dei ninja, cioè un completo formato da maglia e pantaloni, entrambi scuri, e da un giubbotto verde con una moltitudine di tasche cucite sopra. Ciò che incuriosiva, però, di questo strano personaggio non era di certo il coprifronte mal posto e che quindi copriva un occhio, e nemmeno la chioma brizzolata che egli osava definire capelli, quanto quella strana maschera, in tinta con la divisa, che gli celava il volto.
Gli altri due invece erano dei semplici ragazzini, un maschio ed una femmina, ed all'apparenza non li si sarebbe mai scambiati per soldati prondi a dare la vita pur di difendere la patria, eppure era così. Il ragazzino non conosceva, evidentemente, il significato della parola mimetismo, visto che la sua divisa era un due pezzi la cui tinta principale era l'arancione. Un arancione che risultava un pugno in un occhio in qualsiasi ambiente il ninja avesse deciso di nascondersi, ma lui non l'avrebbe mai fatto. Il ragazzo era uno che rideva in faccia al pericolo, che si presentava di fronte un affersario e affrontarlo "da uomo a uomo", nonostante la giovane età, e spesso questa attitudine aveva messo nei guai l'intero gruppo. Di solito se l'era sempre cavata con una risata, di quelle vere, genuine, una grattata alla sua chioma biona come il grano di Giugno e poi via! Verso nuove avventure.
Non era stato quello il caso.
Nella mente del biondo i pensieri erano evanescenti, di poco conto, oppressi da sentimenti che, da qualche giorno, erano diventati parte intengrante della sua vita, ma prima ancora del suo cuore: delusione e senso di colpa. Questi due demoni si stavano rivelando ben più infidi della Kyuubi No Kitsune[2], in quanto agivano direttamente nell'animo del biondo, corrodendolo e portandolo alla deriva. E più precisamente ciò accadeva dal termine di una certa missione svolta a Taki no Kumi[3].
Affianco a lui marciava una ragazza. Per quanto all'apparenza potesse risultare gracile ed indifesa, nessuno, nel suo villaggio natio, avrebbe mai osato mettersi contro di lei. Genin neo-diplomata nella rinomatissima accademia ninja di Konoha sotto la guida di Iruka Umino, la giovane kunoichi era divetata famosa in tutto il villaggio, e presto lo sarebbe stata nel mondo, per il suo scarso autocontrollo e per essere una delle ragazze più manesche a cui Konoha avesse mai dato i natali. Sotto questo punto di vista ricordava un certo Habanero Rosso Sangue[4] che molti anni prima aveva solcato quelle stesse terre. Ma solo in questo. In realtà, sotto quella maschera da maschiaccio, si celava un animo gentile, fragile e facilmente influenzabile. Infatti la ragazza, sin dall'infanzia, aveva sempre trattato con grande diffidenza il suo attuale compagno di squadra, reo di non si sa quale crimine contro l'umanità e contro la natura stessa delle cose, e adesso, che aveva veramente in mano le prove che ciò che sosteneva la gente era vero, che lui era un Mostro, un reietto, un elemento poco affidabile, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per macchiare ulteriormente la coscienza di un innocente.
Kakashi Hatake, Sakura Haruno e Naruto Uzumaki erano di ritorno dalla famosa missione a Taki No Kumi dove il Ninja Copia aveva dovuto affrontare il Demone della Nebbia Rossa, Zabusa Momoichi, mentre Naruto e Sasuke si erano dovuti occupare dell'accompagnatore di Zabusa, un giovane onin[5] di nome Haku.
A questo punto sono certo che una domanda sorge spontanea: che fine ha fatto Sasuke?


*



-Bene ragazzi, siamo arrivati.- Annunciò con leggerezza il più anziano del gruppo, mentre finalmente i ragazzi varcavano l'enorme cancello che annunciava l'ingresso nel loro villaggio natio.
Le guardie poste di vedetta all'entrata salutarono con un cenno del capo il rispettatissimo jonin argenteo, e altrettanto fecero con la kunoichi in rosa. L'unico a cui fu sottoposto un trattamento diverso era l'Uzumaki, sul quale si posarono quattro occhi trasudanti un odio forte ed incondizionato. Il ricordo del disastro di tredici anni orsono era ancora troppo vivo in loro per accettare la Kitsune come un concittadino.
Kakashi notò ciò, e decise di far allontanare i due dall'ingresso del villaggio, in modo da dare una tregua al giovane genin biondo, anche se, si era ritrovato a pensare Kakashi, dubitava che se la meritasse. -La nostra missione giunge finalmente a termine. Andate a casa a riposarvi.- Aveva detto l'adulto del gruppo sorridendo ai due ragazzini -Ci penso io a fare rapporto all'Hokage.- Disse, mentre scompariva in una nube di fumo, tipico effetto teatrale dei ninja di alto livello.
Erano rimasti solo loro due. Due anime separate da un odio incolmabile, universi distanti anni luce uno dall'altro. Il vento che spirava leggero da est era l'unica cosa che li accomunava in quel momento.
-Sakura-chan... io...- Aveva iniziato il biondo, tenendo lo sguardo basso, conscio delle sue colpe.
-Naruto tappati quella fogna!- Gridò la ragazza, finalmente libera. Libera di sfogarsi, di piangere, di provare emozioni. Di vendicare se stessa e ciò che Naruto si era portato via.
Il biondo rimase muto, si aspettava una reazione del genere da parte della sua compagna, ma aveva sperato sino all'ultimo che la ragazza potesse perdonarlo, che tutto sarebbe tornato alla normalità. Povero ingenuo, niente sarebbe stato più com'era prima.
-Sparisci, maledetto!- L'Haruno aveva alzato ancor di più la voce, avvicinandosi al biondo per colpirlo con uno sonoro schiaffo. Il custone del Kyuubi non reagì. Subì, impassibile, quel gesto. Era il punto di non ritorno. La rosa ansimava, fissando con disprezzo il proprio compagno. Si era aspettata che Naruto scoppiasse a piangere, che si voltasse e che, da reietto qual'era, scappasse con la coda tra le gambe.
Invece era ancora lì, a far ancora più danno di quanto avesse già fatto. -Ti ho detto di sparire, Mostro, non voglio più vederti! Assassino!- Le ultime parole furono la goccia che fece traboccare il vaso. Il biondo non resse più quel trattamento. Saltò su un ramo e balzò sul tetto di una casa adiacente. Da lì iniziò la sua folle corsa verso casa. Quello era l'unico luogo in cui nessuno lo avrebbe attaccato, ne era certo.
La gente, una massa di pecore stupide ed ignoranti, aveva troppa paura di lui per avvicinarsi a quel luogo.


*



Nell'ufficio del Sandaime Hokage[6] in quei giorni era regnata una strana e flebile tranquillità. Era un periodo decisamente florido per il villaggio, e l'Hokage era convinto che solo una grande catastrofe potesse minare una tale pace.
Anche il problema più grande che il suo secondo mandato avesse mai avuto, ovvero Naruto Uzumaki, aveva finito per ridimensionarsi. Ovvio che il Sandaime sapeva che il vero problema non era il ragazzo, ma la popolazione del villaggio, però in tutti quegli anni non era ancora riuscito a convincere i propri del fatto che il giovane Jinjuriki[7] fosse uno di loro. All'improvviso due forti colpi risuonarono dentro la stanza della massima autorità nazionale.
-Avanti!- Aveva detto il vecchio, col suo solito tono di voce affabile e tranquillo.
Dopo quell'ordine, la porta si aprì, e da essa apparve la figura del grande Kakashi Hatake.
-Oh Kakashi, di ritorno dalla missione?- Aveva chiesto l'anziano, radioso in volto. Era sicuro che il suo protetto si fosse fatto valere in quella pericolosa missione. Pericolosa per un genin ovviamente.
-Si, Sarutobi-dono.- Repplicò l'Hatake, mantenendo lo sguardo grave col quale era entrato nello studio. Era ovvio, pensò il Sandaime, che qualcosa era andato storto.
-E' successo qualcosa, Kakashi? La missione è fallita?- Si preoccupò di informarsi immediatamente l'Hokage, mentre il jonin argenteo sospirava, sconsolato.
-La missione è stata completata con successo, ma a causa della negligenza di Naruto Uzumaki, purtroppo Sasuke Uchiha è morto.-
Il Sandaime fissò sconvolto il suo sottoposto, perdendosi un attimo a ricordare il giovane ragazzo scomparso. Dopo di che avvertì fin dentro le sue viscere la necessità di un po' di tabacco, così aprì il primo casseto della sua scrivania, e accese la sua fedele pipa.
Prevedeva tempi bui. Molto bui.






Glossario:
[1] Konohakagure No Sato: Villaggio nascosto della Foglia
[2] Kyuubi No Kitsune: Demone volpe a nove code, amichevolmente detto Kurama
[3] Taki no Kumi: Villaggio delle Onde
[4] Habanero Rosso Sangue: soprannome con cui era conosciuta Kushina Uzumaki, madre di Naruto.
[5] Onin: ninja inseguitore specializzato nella cattura di nukkenin
[6] Sandaime Hokage: Terzo Hokage, letteralmente Terza Ombra del Fuoco. L'Hokage era la massima carica nazionale nella gerarchia dei ninja.
[7] Jinjuriki: cercoterio, ovvero essere umano reso contenitore di demone




Spazio autore: E' lui o non è lui?! Ovvio che è lui, di ritorno dopo un anno ed oltre di assenza con un vecchio progetto mai terminato, ma questa volta sono più voglioso che mai di completare l'opera. Era una vita che non trattavo di Naruto, e rieccomi qua con questo pezzo dove il nostro giovane eroe viene completamente umiliato... dico solo che non avete ancora visto il peggio ^^. Ho in mente per lui una pessima fine... prima della risalita, ovvio!
Spero che apprezziate il mio lavoro =) cercherò di aggiornare il più celermente possibile, ma non assicuro nulla.
Grazie per aver letto il prologo de: "La volontà del fuoco".
See ya, my friends.
Reds92

  
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