Blatereggiando.
Oh mamma mia,
da quanto non aggiorno? C’è ancora qualcuno? Salve! Manca poco ai 100 capitoli,
non posso mica abbandonare questa benedetta raccolta così! DDDD: Ci siamo quasi!
Spero caldamente che non ve ne siete andati tutti anche se effettivamente
dopo tutti ‘sti mesi di attesa sarebbe più che lecito, LOL. Il capitolo di
oggi è incentrato su San Valentino. Originalità portami via. Mi è venuta
l’illuminazione così, mentre imprecavo contro il mio simpatico paparino al quale
hanno regalato (REGALATO, DANNAZIONE, REGALATO!) un tablet. Non mi vergogno a
dire che sto rosicando in una maniera indegna. DDDDD: Cooooomunque sia. Grazie
come sempre per tutti i vostri commenti! Sono felice che la raccolta vi piaccia
e sia di vostro gradimento. :3 Ultimamente mi sono trasferita permanentemente
sul fandom di Dragon Ball, in più, per chiunque sia interessato, ho creato un
profilo personale su Faisbucco,
quindi qualsiasi richiesta di amicizia è ben accetta! Anche se siete dei
maniaci come Sanji-kun! Bon, e con questo ho concluso. Ancora grazie per le
vostre bellissime recensioni, e alla prossima!
Disclaimerchemidimenticosempre
»
One Piece © Eiichiro Oda.
Thousand Musses ~ ZoSan
91. » Gift.
Sanji strabuzza gli occhi, sbalordito.
Il troglodita patentato gli ha seriamente lasciato un regalo per San Valentino sul tavolo, cosa oltremodo sconvolgente – se non proprio raccapricciante, perché il marimo che prodiga rosee scatole di cioccolatini al mondo anziché dedicarsi alle consuete attività da buzzurro che lo contraddistinguono risulta piuttosto inquietante –, e tutto ciò che può fare è rimanere imbambolato come un idiota al centro della cucina, lasciando ciondolare il mozzicone di sigaretta tra le labbra schiuse.
Dopo qualche istante di sincera titubanza afferra il pacchetto e se lo rigira guardingo tra le mani – non sia mai che il bastardo ci abbia infilato dentro qualche scarafaggio di plastica, pensa –, degnando di una celere occhiata l’orrido biglietto verde marimo (o ramarro, a seconda dei punti di vista) posato lì accanto e constatando con uno sbuffo dal naso che sì, quella scatoletta di cioccolatini dev’essere per forza opera del marimo, perché solo una creatura protozoica come lui può vantarsi di una scrittura così altamente illeggibile e contorta (e “al cuoco demente”, presume ci sia scribacchiato, ma non ne è proprio certissimo). La carta è avvoltolata alla bell’e meglio attorno alla scatola, stracciata in più punti e consunta in altrettanti. Sembra che sia già stata aperta e, in sostanza, è un vero schifo.
Insegnare i basilari principi del buon gusto a Roronoa Zoro è una causa persa sin dal principio, suo malgrado.
Solleva il coperchio e si ritrova a strabuzzare gli occhi più di quanto non abbia già fatto pochi istanti prima nel momento in cui, con estremo orrore, si ritrova dinanzi ad una scatola vuota. Completamente vuota. Con qualche granello di cioccolato residuo sul fondo.
E allora aggrotta le sopracciglia, Sanji, stritolando il regalino non molto regalo tra le mani e spezzando la sigaretta tra le labbra. O Zoro è ancora più deficiente di quanto ha sempre creduto, o qualcun altro di altrettanto deficiente ha messo le mani dove non doveva metterle.
Fulmineo come una saetta il nome del responsabile di quell’inconsulto atto vandalico gli balza brutalmente nel cranio, facendogli scoppiettare allegramente un paio di venuzze sulla fronte. Il conseguente urlo belluino echeggia tonante per tutta la Sunny, facendo tremare pericolosamente persino le acque dell'oceano.
« RUFY! SPUTA IMMEDIATAMENTE I MIEI CIOCCOLATINI, IMBECILLE PATENTATO! ».