Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lils__L7    14/02/2012    7 recensioni
Ponendo il caso che il destino ti scelga per fare qualcosa di estremamente figo, chiunque credo sarebbe contento. Comincerebbe a sprizzare gioia come una mimbulus mumbletonia spruzza puzzalinfa, con l'unica differenza che spesso la felicità non puzza.
"No, signor Potter, e questo è l'ultimo dei particolari che potreste voler sapere sul vostro viaggio: una Passaporta non potrà bastare per raggiungere la Scuola, poiché si trova fuori dall'Europa." risponde la McGranitt, e Merlino mi fulmini se quello che vedo incresparle impercettibilmente il viso di fronte alle nostre espressioni allibite non è un sorriso: "Il vostro campus si trova a Nashville, nel Tennessee, Stati Uniti d'America".
-Storia sospesa-
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quattro mani!
Da una collaborazione tra Lils_L7 e GianAuror,


1O DAYS NOTICE




Ponendo il caso che il destino ti scelga per fare qualcosa di estremamente figo, chiunque credo sarebbe contento. Comincerebbe a sprizzare gioia come una mimbulus mumbletonia spruzza puzzalinfa, con l'unica differenza che spesso la felicità non puzza.

Eppure, anche quando sei a un passo dal tuo sogno realizzabile, e solo un misero e stupido 1% può andare storto, be' sta pur sicuro che le leggi della statistica valgono solo quando servono a farti abbassare i voti di scuola in una media ponderata: nella vita reale quell'1% predomina preponderantemente su tutto il resto, annullando tutta l'intrinseca matematica.

Ti ritrovi così che il tuo desiderio è influenzato dalla nuova variabile impazzita, dalla mina vagante... da Rose Weasley.


****



Nonostante sia uno degli studenti più bravi a Hogwarts, le ore di Storia della magia sono una tortura alla quale mi sottrarrei sempre molto più che volentieri. Anzi, diciamo che sono proprio una Purga, e con la P maiuscola.

Il professor Ruf, il nostro docente, è un fantasma. E giuro che, per quanto credo, è decrepito anche per i canoni fantasmici: insomma, Nick-quasi-senza-testa non è così stantio.

Se poi ci sommiamo che la materia che insegna è per opinione comune la più noiosa di tutto il nostro orario e che la sua voce si muove sulla stessa tessitura vocale di un aspirapolvere acceso, be' credo di avervi dato un'idea abbastanza chiara di come in realtà siano coinvolgenti i suoi lunghi e prolissi discorsi sulla divisione societaria alla vigilia della Prima Guerra Magica.

“Scorp, stai per iniziare a russare.”

Una voce accanto mi riscuote dalla mia fase REM in cui ero tanto dolcemente caduto grazie alla nenia monocorde del fantasma. “Mh” Bofonchio prima di appoggiare nuovamente la testa al tomo di storia della magia che ha come unico lato positivo delle ottocentoventidue pagine che lo compongono l'avere una consistenza né troppo morbida né troppo dura che ti permette di schiacciare comodamente dei perfetti pisolini. “Non credo che avrò intenzione di passarti i miei appunti, mi pare di lavorare per te come un elfo domestico.”

Questo è Al. Albus Severus Potter, Al se non vuoi morire giovane, Albus il nome con cui lo chiamano i professori, Severus come lo chiama Lumacone, Albus Severus come lo chiama sua madre, Sevvy come lo chiama Lei quando vuole farlo arrabbiare. E puntualmente mi incazzo come una iena io, perchè questo nomignolo odioso l'ho coniato io e lei come al solito deve sempre entrare in mezzo a questioni che non la riguardano... ma non stavo parlando di Al?

Ok, Al è il mio migliore amico, nonché la mia ancora di salvezza per passare indenne l'esame di storia della magia. 
“Piantala Severus e lasciami dormire”


Il tanto agognato suono della campanella interrompe il mio sogno ristoratore per uscire da quell'antro spettrale che metteva solo sonno.

E mi sono destato solo perchè so che è ora di pranzo, altrimenti credo che avrei potuto continuare a dormire per ancora del tempo. Al è ancora indignato, accanto a me, come ogni volta che mi rifiuto di provare a impegnarmi per rimanere sveglio durante una lezione noiosa.

Purtroppo la mia pace di venerdì all'ora di pranzo, quando la mia mente è già pronta a filare in dormitorio a fare un bel riposino pomeridiano dato che le lezioni finiscono prima di pranzo, e quindi è addormentata, deve necessariamente essere interrotta. E per essere interrotta purtroppo bisogna che l'interruzione sia perpetrata a opera di una noiosa, pallosa, irritante, rompiscatole, saccente, saputella, arrogante, schizzinosa ecc... Corvonero. Meglio se di nome Rose Weasley.

“Ecco la coppia più bella del mondo, si può sapere perchè ci avete messo tanto?”

“Avevamo storia della magia e abbiamo finito da cinque minuti.”

Annuisce scrollando quei capelli. “Malfoy, hai della bavetta sul colletto della camicia.”

Me lo dice con quell'aria da so-tutto-io petulante che mi fa venire voglia di prenderla a schiaffi.

“Grazie Weasley” mormoro tra i denti mentre mi do una rassettata prima di entrare in Sala Grande.


Vi risparmio il teatrino di dirvi come è realmente grande questa sala, come il soffitto cambi a seconda del meteo, come i tavoli siano disposti blablabla... Mica solo noi studenti dobbiamo leggere quel delizioso libro di Storia di Hogwarts, che per quanto mi riguarda potrebbe benissimo fare compagnia ai Promessi Sposi, Ragione e Sentimento, Una stanza con vista... insomma ci siamo capiti?

Appena varco quella Sala capisco che devo comunque assumere la mia classica espressione da entrata trionfale: sguardo fiero, sorriso smagliante, occhiatine ammiccanti verso le ragazze sedute agli altri tavoli, camminata un po' storta con le mani in tasca e la cravatta un po' allentata. Sono Scorpius Malfoy dopotutto.

Mi siedo al mio solito posto con Al accanto che si è subito tramutato da imbronciato e sdegnato a bambino che ha appena ricevuto il giocattolo della sua vita, e questo avviene più o meno tre volte al giorno, salvo diverse comunicazioni come festicciole del LumaClub (ho evitato accuratamente di parteciparvici) e similia. A volte mi chiedo davvero come faccia a mangiare così tanto e rimanere così magro, bah. Suppongo che non mi sia dato saperlo.

Il tavolo dei rosso-oro (ebbene sì, per sommo dispiacere di mio padre sono capitato a Grifondoro) non può mai fare a meno di farsi riconoscere durante ogni santo pasto. Ci sono volte in cui vorrei sotterrarmi o andarmene tra i Tassorosso che non fanno altro che poltrire per tutta la durata del giorno.

“Oh che bello, oggi c'è il Porridge”

“Al, ma c'è ogni giorno quella poltiglia informe.” gli faccio notare sapientemente.

“Ma Scorp, come puoi non mangiare il Porridge?” Perchè fa schifo Al. E solo tu sei l'unico che non se ne è mai accorto.

“Scorpius fa bene” interviene Frank Paciock, nostro compagno di stanza assieme a quel babbeo di Owen Finnigan e Edwin Cervellodigallina McLaggen. “Si dice che gli elfi domestici lo vomitino per prepararlo, io non lo mangerei...”

“Frank, questa è una cazzata colossale...” osserva Al mentre Owen e Edwin lo guardano ammaliati come se fosse un profeta. “La McVecchia non permetterebbe mai una cosa simile...”

“Io ti dico che è così invece” Dio, ma non sono gli Scamandro quelli strani? “Lo sanno tutti che gli elfi nelle cucine sono molto sporchi; una volta dicono che abbiano persino fatto il bagno nelle botti di succo di zucca...”

Onde evitare di farmi rovinare il pranzo decido di smettere di ascoltare Frank, limitando il suo blaterare a un ronzio di sottofondo indistinto mentre mangio come un automa, pronto per andare a dormire fino a pomeriggio inoltrato.

“Scorpius! Al!”

“Ciao Fred!” Al come al solito mi precede per parlare “Che succede?”

“Finito il pranzo la McGranitt vi vuole nel suo ufficio”

Ok. Addio riposino pomeridiano.

-------------

Credo di aver letto una volta in un libro di mia madre di un tizio Babbano diventato famoso formulando una legge secondo la quale se qualcosa può andar male, beh, lo farà.
Non sono mai stata una persona sostanzialmente pessimista, quindi mi sono sempre schierata a sfavore di tal Murphy; o per lo meno, fino a quando non ho incontrato per la prima volta Scorpius Malfoy. Giuro di aver provato a stargli lontana per vivere un'esistenza priva di grandi disgrazie, ma il caso volle che il giorno in cui mi venne presentata l'occasione della mia vita scoprii che avrei dovuto condividerla con lui.. e in quel momento capii che anche Rose Weasley era soggetta a quelle leggi.

****

Il tragitto verso l'ufficio della McGranitt non mi è mai sembrato tanto breve; non so se è dovuto all'agitazione, alla primavera e alla mia allergia alle piante rampicanti che crescono guardacaso proprio in questa zona del Castello o alla parlantina di Lysander che barcolla accanto a me, fatto sta che in men che non si dica ci siamo ritrovati di fronte ad una porta chiusa e alquanto inquietante senza la minima idea sul motivo per il quale potremmo essere stati convocati né uno straccio di scusa plausibile da rifilare alla cara vecchia Preside, nonostante le nostre geniali menti Corvonero - il che è tutto dire.

Il Cappello Parlante ha avuto senza dubbio buon senso quando si è rifiutato categoricamente di smistarmi a Grifondoro, con gran sgomento di mio padre, dato che devono essere passati almeno cinque minuti buoni da quando siamo arrivati e nessuno dei due ancora ha avuto il coraggio di bussare.

"Tu hai i parenti coraggiosi" mi dice lui, "devi aver ereditato almeno qualcosa da loro: avanti, bussa"

"Ma non dire stupidaggini! Dov'è finita la cavalleria?" lo rimbecco, incrociando le braccia al petto.

Lysander mi guarda con quell'aria stralunata in cui chiunque riconoscerebbe sua madre e boccheggia come un pesce fuor d'acqua un paio di volte prima di avere l'idea più stupida di tutto il suo repertorio: "Pari o dispari", dice.

Purtroppo, oltre che estremamente sciocca, mi sembra anche l'unica idea che abbiamo e quindi accetto, confidando nella buona stella.

Ma si sa: la stella di Rose Weasley è tutt'altro che buona.

"Signorina Weasley, signor Scamandro. Prego, accomodatevi: aspettavamo solo voi"

La voce della Preside risponde al battito delle mie nocche contro la porta, che si apre e ci lascia intravedere un gruppo di sei studenti seduti in maniera disordinata di fronte alla sua cattedra; Lysander mi stringe la mano di nascosto e indovino senza difficoltà i suoi pensieri: non siamo in punizione!

Senza dubbio, se lo fossimo sarebbero stati presenti anche Fred e Lily, che hanno ereditato la vena scherzosa made in Weasley;  tuttavia tra i sei ragazzi nell'ufficio scorgo una sola testa lentigginosa che attribuisco però ad una Tassorosso del mio anno, una certa Finch-Fletchey. Inutile dire che il respiro di sollievo che stavo per tirare mi muore in gola quando seduto accanto a lei noto quella prima donna mancata di Scorpius Malfoy.

"Allora" comincia la McGranitt appena io e Lysander prendiamo posto, "sono ben lieta di annunciarvi che questa è una delle prime volte che ricevo degli studenti per premiarli e non per punirli, e ne sono estremamente contenta. Lasciate che vi spieghi: qualche giorno fa siamo stati contattati da una Scuola che si occupa dell'orientamento di coloro i quali frequentano l'ultimo anno delle Scuole di Magia; in poche parole, un campus di formazione che permette di effettuare una sorta di approfondimento e tirocinio nelle materie che gli studenti stessi scelgono. La Scuola è nata di recente ma è già ampiamente apprezzata e frequentata da maghi e streghe di tutta Europa; ed è per questo che da quest'anno anche noi di Hogwarts parteciperemo all'iniziativa, inviando sul luogo i due studenti migliori di ogni Casa."

Credo di non essere mai stata così emozionata come in questo momento, e dalle facce da pesci lessi degli altri deduco che la sensazione è reciproca; solo Scorpius è rimasto impassibile, da bravo figlio di papà superiore a tutto ciò che gli sta attorno. Al si agita sulla sedia quasi saltellando da seduto, mollandogli di tanto in tanto qualche gomitata che dovrebbe secondo lui risvegliarlo dal perenne stato di "mi sono stufato di tutto e tutti" che lo contraddistingue; fatica sprecata!

"Naturalmente voglio che abbiate ben chiaro che questo non è un viaggio di piacere come può sembrare, ma un'occasione molto importante per voi e per il vostro futuro che non può andare sprecata per nessun motivo al mondo." dice la Preside con una delle sue solite occhiate arcigne, che non riesce però a smorzare di una virgola il nostro entusiasmo.

"Mi scusi, professoressa" la interrompe il Serpeverde sorteggiato, Allistair Nott - sì, nessun uomo sano di mente chiamerebbe il proprio figlio Allistair; ma a quanto dice nonno Arthur, i parenti di Nott non lo sono affatto. "Quanto potremo restare in questa Scuola?"

La McGranitt stringe le labbra fino a farle sbiancare; a volte mi chiedo se siano state così chiare e sottili anche quando aveva la mia età, ma poi mi rispondo che una come lei non può oggettivamente aver mai avuto diciassette anni. "Ci stavo arrivando, signor Nott. Il soggiorno sarebbe della durata di dieci giorni, l'equivalente di due settimane scolastiche qui ad Hogwarts, al termine dei quali sarete ovviamente sottoposti ad un periodo intensivo di studi per recuperare le lezioni perse. Ognuno di voi, qualora accettaste tutti, sosterrà un breve colloquio con me per scegliere le materie che seguirete e approfondirete. La Scuola provvederà ad organizzare il viaggio ed il soggiorno.."

"Viaggio?" chiede Al, guadagnandosi uno sguardo di disapprovazione dalla Preside. Ah ah! "Useremo una Passaporta?"

L'unica volta che Severus ha utilizzato una Passaporta per spostarsi risale a sette anni fa, quando papà e zio Harry decisero di trascinarci tutti con loro a vedere una partita di Quidditch: non avevamo neanche mosso un passo dopo l'atterraggio che aveva già cominciato a dar di stomaco, mostrando a tutti che dietro quel cuore da Grifone c'è una discreta anima da femminuccia.

Cerco di non ridacchiare troppo apertamente mentre Malfoy arriccia le labbra in quello che dovrebbe essere un ghigno e che mi ricorda invece solo un Troll che ha preso una mazzata in fronte.

"No, signor Potter, e questo è l'ultimo dei particolari che potreste voler sapere sul vostro viaggio: una Passaporta non potrà bastare per raggiungere la Scuola, poiché si trova fuori dall'Europa." risponde la McGranitt, e Merlino mi fulmini se quello che vedo incresparle impercettibilmente il viso di fronte alle nostre espressioni allibite non è un sorriso: "Il vostro campus si trova a Nashville, nel Tennessee, Stati Uniti d'America"

Davanti alla Sala Grande ci scambiamo un sorriso imbarazzato e un cenno di saluto, poi i due Tassorosso e i due Serpeverde si dirigono ai rispettivi Dormitori e noi quattro restiamo a discutere del colloquio con la Preside, eccitati come neanche alla vigilia dei GUFO.

"Ci pensate" interviene Lysander, sognante; "Andremo in America! I miei genitori dicono che è piena di luoghi e creature da scoprire."

"Guarda che non ci abitano più gli indiani, bello. Sono persino più avanti di noi!" ribatte Malfoy, e devo trattenermi dal ridere; a volte Lysander è davvero strano.

"Intendi dire che hanno trovato il modo di tingersi i capelli senza far notare la ricrescita?" lo rimbecco.

Mi guarda dall'alto in basso, sprezzante, soffermandosi qualche secondo di troppo sui primi bottoni aperti della mia camicia; "Non ancora, Weasley, ma sanno far aumentare le dimensioni del cervello senza sottrarre materia da altre parti del corpo"

"Ok, ok" dice Al alzando la voce prima che io possa gettarmi su di lui per un incontro di wrestling alla Babbana; "Noi andiamo a fare i compiti, vero Scorpius? Ciao Lys, ciao Rose!"

Mentre Albus lo trascina via tirandolo per un braccio Malfoy ha il coraggio di girarsi e mostrarmi il dito medio; dieci giorni a contatto con questo qui?! La McGranitt è impazzita!

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lils__L7