QUESTIONE DI BACIO
Inutile.
La festa a cui stava partecipando era
totalmente, inevitabilmente inutile.
Stava ancora pensando a cosa l'aveva
convinta a venire.
Fatto sta che ora era lì, in mezzo a
gente impegnata a sorseggiare drink, chiacchierare e ridere alle
battute più sceme, in una villa gentilmente messa a
disposizione dal
signor Vanitoso McLane per il party di quello stupido reality.
E come se non bastasse, era pure San
Valentino. Festa odiosa, fatta solo per far spendere soldi alla
gente.
In altre parole, Inutile. Esattamente
come la festa.
Per
quello se ne stava lì, seduta da
sola sul lato destro di un piccolo divano, a sorseggiare
tranquillamente un drink analcolico.
Una risata allegra e prepotente la
distolse dalla finestra che stava fissando.
Burromuerto, il suo rivale,
colui che aveva buttato giù da un vulcano senza alcuno
scrupolo,
stava venendo verso di lei con in mano un drink.
Tum Tum. Tum Tum.
Il cuore cominciò ad accelerare.
Heather fu costretta a distogliere lo
sguardo, e a concentrarsi sulla sensazione prepotente che sentiva
dentro, e che aveva chiamato Odio, pur non sapendo se era quello il
suo vero nome.
Lo odiava. E come poteva non essere
così, erano nemici!
Nemici opposti, però. Lui il fuoco,
implacabile e vendicatore, lei il ghiaccio, fredda e insensibile.
Incompatibili. Alla fine, uno dei due
avrebbe distrutto l'altro.
Persa nei suoi pensieri, non si era
accorta che il suo nemico si era lentamente avvicinato, e con il fare
tipico da cascamuerto fallito, si era accomodato sul divano di fianco
a lei.
Stupido spagnolo sexy.
Si concesse giusto uno sguardo, ma quel
poco bastò al Burromuerto per ammiccare verso di lei,
esordiendo con
un
- Heylà, Chica! -
Ma ci sarebbe voluta ben più di
un'occhiata sexy e una frase carina per far cadere Heather, la regina
di ghiaccio.
Aveva passato 3 lunghe stagioni del
reality a farsi odiare, a costruire quella maschera dietro alla quale
aveva nascosto ogni sua emozione, e non l'aveva fatto per crollare in
una serata.
Probabilmente l'occhiataccia che lei
gli riservò non fu abbastanza rovente, perchè lo
spagnolo riprese:
-Bella la fiesta!
Ti stai divertendo, chica?-
La risposta arrivò secca, implacabile:
-Sì, finchè non sei arrivato tu-
Perfetto, si complimentò
la ragazza con sé stessa.
Alejandro, per nulla sconvolto dalla
sua freddezza e senza smettere di sorridere, poggiò il drink
sul
vassoio alla sua sinistra.
Sembrava davvero sicuro di sé. Forse
fin troppo.
-tranquila,
señorita,
giusto
il tempo di
prendere ciò per cui sono venuto e me ne vado-
Ottimo. Niente di
meglio, almeno poi se ne sarebbe potuta andare anche lei, da quella
stupida festa. Era la cosa più idiota che...
-
Mi dai un beso?-
Quattro parole
interruppero i pensieri della giovane.
Parole semplici,
dette con naturalezza dallo spagnolo, che aleggiarono fra loro per un
po', come ad affermarsi meglio.
-
Scusa?!-
No, aveva
sicuramente capito male. Doveva aver capito male.
O meglio, non
poteva permettersi di sperare di aver capito bene.
-
Ah, sei anche sorda, chica?-
la schernì il ragazzo, prima di allungarsi sul divanetto
dalla sua
parte, e appoggiare con leggerezza le labbra sul suo orecchio,
sussurrando con fare più serio:
- Voglio un
bacio, Heather. Dammelo, per favore-
Brividi.
La prima cosa che
lei sentì furono i brividi, piccoli ma prepotenti, che la
percorsero, assieme alle sensazioni più varie: sorpresa,
timore,
rabbia, odio.... desiderio.
No, non poteva
essere. Lei, Heather, la donna di ghiaccio, non poteva provare
desiderio per.... lui. Lo odiava, ne era certa.
Certa come del
fatto che al mattino c'è sempre il sole.
… Ma
ogni tanto il sole è coperto da una nuvola, giusto?
-Io....
Ma sei impazzito?!? - Sbottò
infine, senza badare al prepotente rossore che aveva tinto le sue
guance.
Lui, che non si era
mosso di un centimetro dalla sua posizione, emise l'ennesima
risatina.
-D'accordo,
vorrà dire che mi servirò da solo-
E così dicendo, si
allungò ancora di più verso di lei, superandola
addirittura con un
braccio, fino a poggiare le sue labbra sulle sue guance arroventate,
lasciandovi un lieve bacio.
Quando si ritrasse,
però, lasciò cadere un piccolo oggettino
luccicante sul grembo
della ragazza: rotondo, color argento, su cui campeggiava una scritta
a caratteri blu, dello stesso colore delle piccole stelline che
ornavano la carta.
Alejandro ne
stringeva uno uguale fra le dita.
Heather si girò di
scatto, ancora incredula, e lo vide: esattamente di fianco a lei, un
vassoio di dolci occupava un piccolo tavolino di legno.
Rimase
lì, imbambolata, tanto da non accorgersi della vicinanza
dello
spagnolo, che la fece sussultare quando le sussurrò: -
E' solo strategia, chica. Buon
San Valentino, mi Amor-
Poi, così some era
arrivato, scomparve tra la folla.
E lei rimase lì,
seduta, a contemplare quel piccolo, luccicoso e dolce equivoco.
Nota
dell'autrice (se così si può definire):
Ciao a tutti! ^^
Storia scritta di getto, in una serata, e spero
di essere riuscita a mantenere Ale e Heather abbastanza fedeli agli
originali ^.^ e soprattutto, che vi sia piaciuta!
Accetto qualsiasi recensione, positiva o meno! Anzi, le critiche sono ben accette per migliorare! ;)
Se piacerà, ne scriverò altre simili, fatemi
sapere, mi
raccomando! ^^^
Un bacione, e un GRAZIE in anticipo a chi recensirà, e a chi
darà
anche solo un'occhiata! :3
smelly13 ^^