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Autore: smelly13    15/02/2012    4 recensioni
Ciao a tutti ^^ Sono smelly13, e questa è la mia prima FF, hope you enjoy it! ^.^
"Inutile.
La festa a cui stava partecipando era totalmente, inevitabilmente inutile.
Stava ancora pensando a cosa l'aveva convinta a venire. [...]
E come se non bastasse, era pure San Valentino. Festa odiosa, fatta solo per far spendere soldi alla gente.
In altre parole, Inutile. Esattamente come la festa. "
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ANGEL


-Dai Chica, sarà divertente!-
-No, no, no no e ancora no!-

Uno spensierato Alejandro stava cercando di tirare un'indignata e alquanto scocciata Heather verso un'imponente struttura colorata, non senza un'ostinata resistenza da parte di lei.
-Dai, Heather, un giro solo!!-
-No, No e no! Io non ci volevo nemmeno venire, in questo stupido luna park!-

La ragazza tentava di opporre resistenza, ma senza risultati.... lo spagnolo era di gran lunga più forte di lei.
Perchè, perchè, perchè si era lasciata trascinare in quell'orribile parco? Lei, la ragazza che aveva sempre odiato la spensieratezza, i dolciumi, le risate ma soprattutto.... l'altezza.
Ma non l'avrebbe mai ammesso, non con lui. Con Nessuno. Era un suo punto debole.

-Te lo chiedo per l'ultima volta, chica, vieni con me!-
Al suo ennesimo “No” secco, l'ispanico l'aveva caricata di peso sulle spalle, trascinandola senza alcuno sforzo apparente verso l'entrata di quello che chiamavano “L'arcangelo”.
Già, “l'arcangelo”. Che nome stupido, per un'altrettanto stupida montagna russa.
La più alta del luna park.
Punto debole, Heather, Ricordatelo.
Un leggero scossone, e lei si ritrovò con i piedi per terra, di fronte alla cassa.
-E fai piano, per la miseria!- sbottò indignata, pur sapendo benissimo che lui non avrebbe potuto essere più delicato di così. Come un Angelo tratta le sue ali.
-Due biglietti per l'arcangelo, ragazzi?- la voce dell'inserviente era nasale. Decisamente fastidiosa.
Alejandro a quel punto la guardò dritto negli occhi, e sfoderando il sorriso più disarmante di cui disponesse, le sussurrò: - Per favore, Heather. Fallo per me-
No, no, stop un attimo. Lui, Alejandro Burromuerto, la stava implorando?!? Lui, mister Orgoglioso e Vanitoso “sono il più figo del mondo”, la stava implorando quasi in ginocchio? Cavolo, doveva essere davvero importante!

e chi era lei, per disubbidire al volere del suo accompagnatore?
-.... Si, mi dia questi stupidi biglietti, per favore-

Rassegnata, la ragazza stese la mano verso il cassiere, compiacendosi però prima del sorriso che illuminò il volto del ragazzo.
Ma, cosa c'era oltre al sorriso? Era forse... c'era una strana luce nei suoi occhi. Cos'era?
Non potè domandaglielo.
Lui la prese per mano, portandola a sedere nella carrozza rosso fiammante poco più avanti. Esattamente la prima, da dove avrebbe visto tutta l'altezza venirgli incontro.
Heather.
Giusto. Non doveva pensarci.
Ma, guardando il sorriso soddisfatto e carico d'aspettative del ragazzo, non potè fare a meno di chiedegli il motivo per cui avesse insistito tanto.
-Ma mi pare claro, chica – un sorriso ancora più soddisfatto e...beffardo – Non vedo l'ora di sentirti urlare dalla paura!- Rincarò la dose con un vistoso occhiolino.
Brutto, Arrogante, Idiota e Sexy di uno Spagnolo.
Era proprio quello che sarebbe probabilmente successo
-ah, speranza vana, Cascamuerto! Io non urlo!-
-si, chica, vedremo-

Troppo sicuro di sé, come al solito.

Click, Clack, Tlick, Tlak.
Piano piano la struttura cominciò ad avanzare, prima lentamente, poi sempre più velocemente.
Heather, puoi vincere la tua paura. Tu sei forte. Non ci pensare.
Si arrischiò a sbirciare giù... pessima idea.
Non erano partiti nemmeno da 30 secondi, che già sentiva le gambe molli.
Emise un debole singulto, prima di ritirarsi nella vettura distogliendo lo sguardo.
Debole, ma non per le sue orecchie.
-Paura, mi Angel?-
-No, neanche un po!-
brava. Decisa, sicura di te.
Si sentì trascinata dal proprio peso verso il sedile. Davanti a lei, solo un piccolo pezzo di rotaia, poi il cielo. Tlick, tlack, Tlikete, tlakete. Il vagoncino avanzava inesorabile.
Decise di non pensarci, anche a costo di parlare con Alejandro.
Poi si riprese, e la domanda sorse quasi involontaria
-.... scusa, come mi hai chiamato?-
-
Angel, chica. Tu sei come un angelo, prima di imparare a volare devi cadere... e lo farai urlando dal terrore!-
-hai capito male, zuccone. Io non....-

Poi tutto fu buio.


-Beh, questo è stato di gran lunga meglio di come mi aspettassi!-
Nel sentire quella voce familiare, lentamente aprì gli occhi, e ciò che vide fu rosso.
E caldo, sentiva tanto caldo, a dispetto di qualche minuto prima.
Rendendosi conto di dove si trovava, si staccò subito, guardando il suo compagno con occhi sgranati. Il braccio di lui le stava ancora cingendo le spalle.
Le si affollarono in mente un sacco di idee. Insulti, schiaffi, parolacce, battutine.... ma l'unica cosa che fu capace di dire fu: -
Sto ancora cadendo... stringimi forte-
Poi si riaccoccolò nel posto che era stato teatro del suo “volo”.
-Siempre, Angel-


ANGOLO DELLA PAZZA:
Ciao a tutti di nuovo! ^^
Ecco qui, la mia seconda FF, scritta come sempre tutta d'un fiato! XD spero solo non ci siano errori >.<

Questa volta l'ispirazione viene da un libro molto bello, che come avrete intuito parla di angeli :) Può sembrare molto simile alla prima come stile, ma vi prego di non pensare che scrivo tutte così... è che heather non ce la vedo proprio smielata! Vabè, però alla fine si riscatta, giusto? ;)

Spero vi piaccia! Enjoy it! :D alla prossima!


Smelly13 ^^

  
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