Il ragazzo moro teneva gli occhi rivolti al cielo e osservava le strane forme di quei batuffoli bianchi chiamati nuvole. La brezza leggera gli accarezzava il viso, insinuandosi tra i suoi capelli.
Era confuso, molto confuso.
Strane sensazioni si agitavano in lui, sfuggendo al suo controllo. Eppure non gli era mai capitato di non riuscire ad affrontare le situazioni razionalmente; questa era la prima volta che non riusciva a dominare i sentimenti e a rinchiuderli nella gabbia che aveva creato dentro di sè fin da quando era bambino.
Perchè lui non aveva mai avuto modo di manifestare le sue emozioni, erano qualcosa di inutile. Così si era ritrovato a doversi rintanare in un mondo piccolo e buio, da solo.
Era necessario per apparire il migliore, per sembrare ciò che non era e non desiderava essere, per compiacere l'unica persona che sorrideva davanti ad un involucro vuoto quale era diventato il suo corpo, senza degnarsi di vedere la sua sofferenza. Aveva dovuto nascondere anche quella, non c'era spazio per i sentimentalismi.
Continuava con quell'esistenza incapace di cambiare, senza sapere dove trovare la forza.
Finchè la sua vita non era stata sconvolta. Qualcuno l'aveva afferrata con due mani e l'aveva scossa con forza, capovolgendo il suo universo. Un persona con due grandi occhi blu come il cielo.
Lui aveva colorato la sua vita.
Era diventato tutto ciò in cui credeva e di cui aveva bisogno, gli aveva dato forza.
E ora, aveva deciso di rivelargli la verità. Non poteva aspettare ancora, perchè quello che avevano non gli bastava più.
La mente lo riportò indietro, scorrendo tra i ricordi. Ripensò ai suoi sorrisi, alle liti, ai giochi, ai pomeriggi insieme, alle sere passate a studiare, agli scherzi, ai giorni di scuola dove, per uno strano caso, erano sempre capitati compagni di banco.
I ricordi affollavano il suo cuore. Sorrise.
Era il suo migliore amico.
No.
Era più di questo.
Si era accorto che quel sentimento che li legava aveva iniziato a crescere sempre di più, a divenire importante a tal punto da essere il motivo della sua felicità.
Amore.
Ecco cos'era che gli faceva battere il cuore così assurdamente veloce.
C'era voluto un po' prima di capirlo, ma non voleva più perdere tempo.
Doveva dirglielo. Per questo motivo lo stava aspettando sul tetto della scuola.

Il rumore della porta alle sue spalle lo fece sussultare e si preprarò a fronteggiare la situazione delicata che si era venuta a creare. Si voltò e lo vide.
Avanzava verso di lui con un gran sorriso, quel meraviglioso sorriso in cui aveva trovato rifiugio.
Lo amava, non aveva dubbi.
Più lo guardava e più ne era convinto.
Come avrebbe potuto essere diversamente? Il loro legame era troppo forte per essere semplice amicizia.
Però aveva paura. Non poteva sapere come avrebbe reagito, che cosa realmente portava nel cuore.
C'era anche la probabilità che la strada che aveva intrapreso fosse a senso unico.
Il biondo si fermò a due passi da lui, con gli occhi accesi da una felicità che provava solo quando era con il moro.
"Sasuke"
"Naruto"
"Hai detto che volevi parlarmi.." esordì subito Naruto infilando le mani in tasca.
"Già.." Sasuke fissò i suoi occhi d'ossidiana in quelli dell'amico.
"Allora dimmi cosa c'è". Naruto aveva capito subito che si trattava di qualcosa di molto importante, perchè aveva visto l'amico turbato negli ultimi tempi e ciò l'aveva fatto preoccupare.
Aveva incominciato ad agitarsi e ogni volta che il moro si comportava in modo strano sentiva crescere l'ansia.
Aveva paura che questo discorso avesse a che fare con la loro amicizia.
Forse Sasuke voleva mettere fine al loro legame? Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Qualcosa che l'aveva ferito?
Non ne aveva idea. L'unica certezza era che non voleva perderlo.
Anzi, no. Non poteva. Sasuke era diventato il centro del suo mondo, non avrebbe sopportato di vederlo allontanare. Aveva capito da molto che non poteva vivere senza di lui, perchè l'amava.
Sasuke aveva perso d'un tratto tutta la sua risolutezza, si era bloccato.
Doveva saperlo che nonostante avesse pianificato tutto con precisione, deciso ogni parola e stabilito ogni reazione, la vista del biondo gli avrebbe fatto dimenticare ogni cosa.
Era sempre stato così con lui, non c'era modo di evitare che fosse tutto imprevedibile.
Naruto sentiva di dover fare qualcosa, doveva agire; Sasuke sembrava in difficoltà, avvertiva la distanza che li separava.
Non poteva lasciare che finisse tutto, perchè Sasuke era per lui la persona più importante.
Si mosse senza riuscire a controllarsi, senza che il suo cervello riuscisse prima a formulare un pensiero.
Vide la sua immagine riflessa negli occhi del moro, come se fosse estraneo alla situazione, mentre appoggiava una mano sulla spalla dell'amico che lo guardava agitato; si vide avanzare verso di lui con un lieve sorriso che gli increspava le labbra accorciando la distanza che separava i loro volti, mentre il battito del suo cuore aumentava vertiginosamente.

Sasuke non si aspettava che fosse il biondo a muoversi per primo, quando era stato lui a chiamarlo senza nemmeno rivelargli l'argomento della conversazione. Ma quando sentì il tocco della sua mano sulla spalla un lampo di agitazione invase i suoi occhi, per sparire subito dopo aver visto apparire un sorriso sul viso dell'amico. Naruto si avvicinò facendo diminuire drasticamente la distanza tra loro, provocandogli un tuffo al cuore.
E poi le loro labbra si unirono in un dolce bacio, accarezzandosi a vicenda.
La loro attrazione era così naturale che era accaduto tutto con spontaneità.
Chiusero gli occhi lasciandosi trasportare da quell'attimo unico mentre le loro dita si intrecciavano teneramente.
Sentirono le loro lingue sfiorarsi delicate, rigonfie d'amore per l'attesa, e quando aprirono gli occhi rimasero a guardarsi tenendosi per mano.
"Sasuke.." mormorò il biondo.
"Naruto.." rispose debolmente il moro.
Sorrisero.
Non avevano bisogno di parole. Non era mai stato necessario.
Bastavano gli sguardi per capirsi, occhiate silenziose che in realtà dicevano più di mille parole.
In fondo sapevano che doveva andare così, perchè era quello che aspettavano entrambi da sempre, dalla prima volta che si erano visti.
"E' il nostro destino". Il biondo si portò una mano al viso, scottava.
"Lo so" disse il moro compiaciuto.
Non era più il ragazzo timoroso di poco prima, era quello che lo porteggeva e che restava sempre al suo fianco, era il Sasuke che amava.
Il moro afferrò il braccio del biondo, attirandolo a sè.
"E sai una cosa Naruto?" pochi centimetri separavano i loro volti e il bisbiglio di Sasuke aveva assunto un tono davvero sensuale.
"C-cosa?" riuscì a pronunciare solo quella flebile parola.
"Non avrei potuto chiederne uno migliore" e le loro labbra si unirono in un altro bacio.
Un bacio più sicuro, che voleva recuperare il tempo perso a causa delle loro incertezze.
Perchè la loro storia era cominciata già molto prima di allora, era inziata quando le loro strade si erano incrociate.
O forse ancora prima.
Quando il filo rosso del destino aveva deciso di unirli per sempre.







Angolino dell'autrice: Mi farebbe molto piacere se vi fermaste a lasciare un commento (: