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Autore: lynn12    22/09/2006    1 recensioni
E' il seguito de "L'ultima scelta". La vita trascorre serena e felice per Inuyasha, Kagome e i loro amici...ma quanto durerà questa pace?
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: DEAI (Incontri)

La mattina dopo, ancora prima dell’alba, la prima a svegliarsi fu di nuovo Kagome. Questa volta non era stata solo la nausea, ma anche il fatto che praticamente non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Il suo cervello aveva continuato a lavorare incessantemente: lei che era diventata una dea, i rapimenti, il sospetto di essere incinta, la luna piena...Troppe cose erano successe e tutte insieme.

Cercando di non svegliare gli altri, si alzò e uscì sul patio, stiracchiandosi con un sospiro. La casa del capo villaggio era immersa nel silenzio, tutti stavano ancora dormendo. Decise di approfittare di quella pace per fare qualcuno degli esercizi che Kaede le aveva insegnato per imparare a controllare i suoi poteri spirituali.

Mezz’ora dopo, era veramente soddisfatta di se stessa. Grazie a quegli esercizi riusciva a utilizzare molto meglio i suoi poteri di sacerdotessa. In quel momento, sentì la porta dietro di se aprirsi e subito dopo vide Inuyasha uscire.

-Buongiorno!- lo salutò con un sorriso –Come mai già in piedi?-

-Sono sveglio da mezz’ora in realtà- rispose il mezzo demone –Mi accorgo subito quando non sei più accanto a me, ma ho visto che ti stavi allenando e non volevo disturbarti-

-Mi dispiace di averti svegliato- gli disse lei in tono dolce

-Non importa- Inuyasha si sedette accanto a lei –Piuttosto, come mai ti sei alzata così presto?-

-Non riuscivo a dormire. Dopo tre mesi di inattività tutti questi misteri mi mettono agitazione!-

-In effetti sei un po’ pallida, sei sicura di stare bene?-

-Sì, non preoccuparti-

Improvvisamene a disagio, l’hanyou le prese una mano e si mise a giocherellare con le sue dita.

-Senti, Kagome, quando tutta questa storia sarà finita, dovrei parlarti di una cosa- le disse

-D’accordo...Ma come mai non puoi parlarmene ora?- gli chiese perplessa lei

-Ecco...è una cosa importante, perciò preferisco parlartene con più calma-

-Va bene, allora. In effetti...anch’io devo parlarti di una cosa-

Inuyasha la guardò incuriosito, ma non disse nulla. Si limitò a voltarle le spalle e a lasciarsi cadere indietro, così da appoggiare la testa sulle ginocchia della ragazza. Come per un tacito accordo, Kagome iniziò ad accarezzargli i capelli. L’hanyou adorava quando lo faceva. Sentire il tocco delicato della sua mano lo faceva rilassare completamente e sentire in pace con il mondo. E i kami sapevano quanto ne avesse bisogno in quel momento. Il suo sesto senso gli diceva che presto avrebbero dovuto affrontare una battaglia e che non sarebbe stato per nulla facile uscirne vincitori...

-Oh, quasi mi dimenticavo!- Inuyasha si rialzò a sedere improvvisamente e le sfiorò le labbra con un bacio –Buon compleanno, Kagome-

Lei gli sorrise.

-Grazie- gli disse, poi, con una smorfia:-Anche se me l’ero immaginato un po’ diverso!-

-Non preoccuparti, festeggeremo una volta tornati a casa- la rassicurò il mezzo demone

-Hai ragione. E allora mi darai anche il mio regalo?- gli chiese Kagome maliziosa

-Promesso- rispose Inuyasha facendole l’occhiolino

 

Uno dei due villaggi che attraversarono dopo essersi rimessi in viaggio era stato attaccato di recente. La descrizione degli avvenimenti che gli abitanti fecero loro confermarono che si trattava dello stesso gruppo di demoni a cui stavano dando la caccia. Anche lì una sacerdotessa era stata rapita. Poiché erano ormai vicini al monte Hosi, decisero di affrettare il passo e arrivare ai piedi della montagna prima del tramonto.

Giunti alla meta, si accamparono in una piccola radura ed accesero il fuoco. Stavano per mettere a bollire l’acqua, quando Inuyasha balzò in piedi e sguainò la sua Tessaiga.

-Cosa succede, Inuyasha?- gli chiese Kagome

-Sta arrivando Sesshomaru- rispose questo fissando guardingo un punto preciso della foresta

Da quello stesso punto, qualche attimo dopo, comparve il potente signore dell’Ovest, seguito dal suo servitore Jaken e dalla piccola Rin.

-E ti pareva. Dove ci sono guai c’è sempre anche il mio fratellino- esordì Sesshomaru fermandosi di fronte a Inuyasha

-Che cosa ci fai tu qui, Sesshomaru?- gli chiese Inuyasha ignorando il suo commento

-Sono venuto a conoscenza dei rapimenti che stanno avvenendo e sono venuto a controllare-

-Tsk. E come mai sei così interessato a questa faccenda?-

-Se non fossi così ignorante lo capiresti da solo. Questi territori appartengono alla nostra famiglia, perciò ora sono sotto il mio controllo. Tu, piuttosto, cosa sei venuto a fare qui?-

-Non sono affari tuoi! Comunque, se vuoi saperlo, i demoni responsabili di questi rapimenti si stavano avvicinando al nostro villaggio, perciò siamo venuti a dare un’occhiata-

-Non lo sapete che tra fratelli non si dovrebbe litigare?- intervenne in quel momento una voce sconosciuta

Tutti si voltarono in quella direzione e videro di fronte a loro un demone dai lunghi capelli blu e occhi dello stesso colore, dalla pelle chiara e vestito con una sorta di kimono bianco e blu. Sia sul volto di Inuyasha che su quello di Sesshomaru si dipinse un’espressione di disappunto. Come mai non lo avevano sentito arrivare?

-Non stupitevi del fatto che non avete avvertito la mia presenza...- disse il demone quasi leggendo loro nel pensiero –Io sono Kurai, un demone dell’oscurità. Posso rendermi invisibile e annullare la mia aura demoniaca-

-E cosa diavolo vuoi da noi?- gli chiese con fare aggressivo Inuyasha

-Siete entrati nei territori della mia regina. Perchè siete qui?-

-Se permetti, questi sono affari nostri-

-Vi conviene andarvene, se non volete fare una brutta fine- disse Kurai percorrendo con lo sguardo il gruppo –Ma quella è una sacerdotessa...- fece poi con un ghigno soddisfatto soffermandosi su Kagome         –Questo è proprio il mio giorno fortunato...Lei viene con me!-

Inuyasha si frappose tra il suo sguardo e Kagome, sguainando Tessaiga in posizione di difesa.

-Te lo puoi scordare, maledetto!- esclamò con ira

-Vorrà dire che prima mi divertirò un po’ uccidendo tutti voi, cagnolino- replicò Kurai schioccando le dita

A quel segnale, una ventina di demoni circondarono il gruppo.

-Uccideteli e portatemi la sacerdotessa!- ordinò loro

I demoni partirono all’attacco, ma erano troppo deboli per Inuyasha e i suoi compagni e per Sesshomaru e ben presto Kurai si ritrovò da solo.

-Devo dire che la fama del signore dell’Ovest e del suo fratellino mezzo demone non è immeritata- esclamò Kurai ironico –Bene, la prossima volta non sarà così facile, vi avverto-

Detto questo, il demone in un secondo divenne invisibile. Né Inuyasha né Sesshomaru riuscirono ad avvertire la sua presenza nelle vicinanze.

 

-Questa storia mi piace sempre meno- disse Miroku qualche minuto dopo

Il gruppo di Inuyasha si era seduto attorno al fuoco, gustando uno dei piatti precotti portati dal suo tempo da Kagome, mentre Sesshomaru, Rin e Jaken si erano accampati ad un paio di metri da loro, abbrustolendo dei pesci che Jaken era riuscito miracolosamente a pescare in un lago vicino, poiché mai e poi mai il signore dell’Ovest si sarebbe abbassato a condividere qualcosa con il fratello.

-Che cosa ti preoccupa, Miroku?- gli chiese Inuyasha

-Quel demone, Kurai, sembrava conoscere molto bene sia te che Sesshomaru, ciò vuol dire che probabilmente si è informato su di noi...Magari ci ha persino spiato-

-Intendi forse che il nostro arrivo potrebbe non essere risultato inaspettato per loro?- intervenne Sango

-Proprio così- confermò il monaco –Anche l’attacco di oggi...Ho l’impressione che sia stato più che altro un modo per saggiare la nostra forza-

-Pensi che Tsuki ci stia tendendo una trappola, vero?- fece il mezzo demone

-Credo di sì-

-Ma, allora, credi che anche i rapimenti siano solo un pretesto per attirarci qui?- gli chiese Kagome

-Mmh...No, non penso che si darebbe tanto da fare se non avesse un valido motivo. Penso che, come ha detto la divina Kaede, i poteri spirituali delle sacerdotesse rapite le servano per qualche oscura ragione, solo che...- Miroku si interruppe, incerto

-Solo che?- lo incitò Inuyasha

-Solo che ritengo che lo scopo principale che la spinge ad agire sia attirare qui la sacerdotessa protettrice della sfera- concluse il monaco

-La protettrice della sfera? Intendi Kagome?- gli chiese stupita Sango

Il marito annuì.

-Ma per quale motivo? La sfera ormai non esiste più!- esclamò Kagome

-Questo proprio non ve lo so dire-

 

Sesshomaru, le spalle rivolte verso il gruppo, ascoltava quei discorsi senza farsi notare. Anche lui aveva riflettuto su quegli strano rapimenti e sull’attacco avvenuto poco prima ed era arrivato alle stesse conclusioni del monaco. Tuttavia, nemmeno lo youkai era in grado di capire quale fosse il motivo che spingeva la dea Tsuki ad agire in quel modo. Poiché Tsuki dimorava in un castello che si trovava sui territori di suo padre, Sesshomaru aveva avuto modo di conoscerla in passato. L’impressione che ne aveva avuto era di una donna disgustosamente buona e gentile, un po’ come la donna di suo fratello Inuyasha. Allora perchè aveva deciso di rapire quelle sacerdotesse? Qual’era il suo piano?

Le sue riflessioni furono interrotte dalla voce di Rin, che gli annunciava che il pesce era pronto. Senza dire una parola, afferrò lo spiedino che la bambina gli porgeva e iniziò a mangiare.

-Signor Sesshomaru, ha visto? Anche stasera c’è una bellissima luna!- gli disse entusiasta la bambina

Sesshomaru alzò lo sguardo verso il cielo e, proprio come la sera precedente, vide che sopra le loro teste una splendente e perfettamente circolare luna piena rischiarava la notte.

 

 

  
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