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Autore: Niandra    15/02/2012    3 recensioni
Cosa significava poi amare davvero una persona? Non l'aveva mai capito. O forse si, ma semplicemente non voleva accettarlo. La vita ci pone sempre immagini troppo felici, di storie felici, di persone felici insieme. Ci illude che un lieto fine ci sia, in un modo o nell'altro, ma è così per tutti?
(...)
Prese in fretta le chiavi di casa e l'occhio andò a finire proprio su quella Les Paul miniatura portachiavi che aveva praticamente scippato dal mazzo di Brian in una delle tante giornate in cui era in casa sua. Sorrise, un sorriso amaro e rassegnato. Infilò le chiavi in tasca e si diresse a lavoro, quando il suo pensiero tornò ancora a quella sera dove tutto era cominciato..
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi sembra vero di esser riuscita ad aggiornare questo scempio di FF LOL. Sono passati secoli davvero! 
Ringrazio tantissimo quelle buone anime che hanno recensito e che hanno inserito la storia tra i preferiti/ricordate/seguite. Grazie 
<3
Detto ciò, ripeto sempre che gli Avenged Sevenfold non mi appartengono, i loro caratteri sono frutto della mia fantasia così come la storia che vi ho costruito attorno. I personaggi di Layla e Adriana sono miei.

E niente, tutto qui.
Ci si becca al prossimo :)
Ciaociao a tutti i lettori silenziosi passanti di qua!

 

Niandra

 






Live it with no worries.

 

 

May 15, 2007 Huntinghton Beach

 



La luce filtrava penetrante dalla tapparella abbassata e rigava un po' il viso di Adri, addormentata sul divano. Aveva la testa posata sopra un quaderno di appunti e i lunghi capelli tutti scompigliati. Da fuori proveniva un rumore assordante di forse un.. trapano? Di certo non era un buon modo per svegliarsi, né se hai passato la notte a studiare, né se hai passato la notte con un mal di testa atroce. Layla spuntò come una furia nel salotto, pensando fosse colpa dell'amica quel fastidio costante che l'aveva portata ad alzarsi proprio ora che iniziava a dormire con pace, ma quando la vide smuoversi un po' sopra il divano, mentre ancora dormiva, si calmò. Le tempie battevano a ritmo di quell'assordante rumore e le massaggiò, quasi sperando davvero che quel male cessasse, insieme a quel casino.
-Ma dimmi tu se Frank deve mettersi a trapanare di mattina ora, Cristo.- Cercando di far poco rumore alzò la serranda del salotto, sapendo di trovare il fulcro di tutto quello smartellare. Coprì subito il viso con una mano quando la luce, forte, le colpì gli occhi ancora abituati alla penombra della casa. Quando aprì la grande finestra poté osservare Frank, il loro vicino, in giardino con tutti i suoi attrezzi più disparati e d'istinto urlò, sporgendosi un po', incurante del fatto che fosse ancora in reggiseno. -Frank! Già di mattina? Cazzo mi hai fatto prendere un colpo!-
L'intento di non svegliare Adri era finito nel cesso senza rendersene conto. Sentì subito dopo il caldo abbraccio dell'amica dietro lei, che la coprì con le sue braccia mentre con un bacio la salutava. Era ancora assonnata e confusa, lo capì da come teneva poggiata la sua chioma cioccolato sopra la sua spalla, cercando di adattare gli occhi a tutta quella luminosità.
Dal basso del giardinetto di fronte la villetta attaccata alla loro, la grande mano del vecchio Frank, sporca di olio, si alzò in loro direzione, smettendo per un attimo di martellare su una tavola di legno: sembrava stesse costruendo un qualcosa di strano, come suo solito.
-Mattina? Sono le 3 passate del pomeriggio cara! -
E continuò col suo lavoro, ridendo di quanto fossero sballate quelle due, ma gli voleva un gran bene, ormai aveva imparato a conoscerle.
Layla si girò verso Adri, che la guardava con la stessa aria un po' frastornata dell'amica. Possibile fosse già pomeriggio?
Quella notte quando la rossa era tornata aveva trovato Adri addormentata sempre sul divano, con un libro sulla pancia, o almeno così ricordava. Poi era un po' tutto offuscato, ricordò solo il letto e il gran mal di testa. Pensò che l'amica avesse passato la solita nottata a studiare, tipica dei giorni pre-esame.
-Cazzo, già è così tardi? Io ho lezione! -
-Cazzo io dovevo aprire il negozio da stamattina. 
-
Si fiondarono subito verso il piccolo corridoio, dopo essersi guardate ed aver inteso entrambe che il bagno era conteso. Arrivare per seconda significava irrimediabilmente perdere una buona mezz'ora, visti i tempi non molto rapidi a cui erano abituate.

-Ieri ho passato la serata con gli Avenged Sevenfold.-
Layla non voleva di certo passare altro tempo in quella casa, che adorava certo, ma aveva bisogno di aria. La rossa era un po' uno spirito libero, difficile da tenere a bada, così colse quell'occasione al balzo, immaginando un po' la reazione di Adri, che si fermò di colpo, scivolando un po' sul parquet liscissimo, girandosi verso lei che era appena dietro.
Colpita..
Ora il bagno sarebbe stato tutto suo.

 

 

-Senti, ti ho già detto tutto. Sai che sto rosicando, sai che sono invidiosa. Quindi come minimo per farti perdonare, di non avermi minimamente avvisato in diretta, devi farmeli conoscere se ci saranno altre occasioni. Ma da quando ho inteso pare di si. - Se l'intenzione era quella di far presto per arrivare in tempo ognuna ai propri impegni, bé era proprio fallita. Era un'ora che Adri ricopriva di domande Layla su qualsiasi cosa le passasse in mente. Ne sentiva il bisogno e credeva che le era dovuto come minimo sapere tutti i più piccoli particolari della vicenda visto che erano i suoi Avenged Sevenfold. La mora era molto gelosa di loro, Layla lo sapeva bene, era gelosa soprattutto di loro, di tutte quelle cose che non erano sue e non appartenevano al suo mondo. La rossa era allo specchio, passandosi un filo di trucco, e vedeva l'amica rimuginare cose su cose. Entrava con fare nervoso in cerca di qualcosa che nemmeno lei conosceva poi così bene per poi riuscire subito dalla stanza. Ma era tipico di Adri. Sorrise perché sapeva che non si era offesa o che, era contenta in fondo, anche perché sapeva che grazie a lei li avrebbe finalmente conosciuti. - Ha quasi baciato Brian, mioddio non ci credo. Anche il numero di Val.. -
Layla sogghignò, dando uno sguardo all'orologio e di rimando si fiondò subito in camera per vestirsi: era estremamente fuori orario e sperò con tutto il cuore che il padre non chiamasse in negozio o la passasse a trovare sennò le aspettava una bella ramanzina.
-Adri, se qualcuno di loro oggi o un giorno di questi si dovesse ricordare di me, lo sai che farò di tutto per farvi incontrare almeno.-
-Da quello che mi hai raccontato, Brian ricorderà sicuramente le tue tette. Almeno quelle dai..-
-Scema-
Una specie di cuscino a forma di pesce colpì Adri, che si sciolse con Layla in una risata, poi posandole un bacio leggero sulle labbra, attenta a non far cadere i pesanti libri che aveva in bilico tra le braccia.
-Vado a lezione, ci sentiamo appena finisco ok?-
Le sorrise di rimando, guardandola dritto negli occhi e in quei pochi secondi parve si scambiassero fiumi di parole non dette ma intese, complici come sempre.
Passarono nemmeno due secondi, e prima che i pochi passi di Adri arrivassero all'ingresso il campanello suonò. La ragazza quasi interdetta posò la mano sulla maniglia aprendo e pensando fosse sua madre che passava a controllare qualcosa o a riempirle la testa di ansie e angosce. Forse era per quello che aveva deciso di trasferirsi dall'altra parte della città sola con Layla, doveva tenerlo a mente più spesso. Ma quando la porta fu ormai spalancata non ricordò che la madre avesse tutti quei tatuaggi, quelle spalle cosi enormi e nemmeno che avesse una specie di pizzetto. Quando realizzò di avere davanti agli occhi l'oggetto dei pensieri di due secondi prima quasi avvampò e non seppe nemmeno lei per quale strano motivo gli sbatté la porta in faccia di rimando, senza dargli il tempo di formulare pensieri o parole.
-ODDIO-
Forse stava ancora dormendo e era un sogno. Di certo non era possibile che Synyster Gates fosse davanti a lei, a pochi passi. Certo che no.
Brian ringraziò mentalmente la sua prontezza di riflessi che gli evitò di ricevere una porta in faccia da una ragazza che non aveva mai visto prima. Possibile che gli incontri con il sesso opposto fossero così turbolenti ultimamente?
-Adri chi è?- Non sentendo nessuno entrare la rossa si affacciò dal corridoio, guardando la sua amica ferma a fissare la porta chiusa davanti ai suoi occhi, pietrificata quasi. Si avvicinò cercando di capire qualcosa, quando il campanello suonò ancora, in un modo che sembrò molto acido all'orecchio di Layla. Senza pensarci troppo o aspettare spiegazioni aprì di nuovo e la reazione non fu di certo quella che Brian si aspettava e desiderava: magari pensava che la ragazza si sarebbe illuminata, accogliendolo calorosamente. -E tu che ci fai qui?-
Il sopracciglio alzato di Layla era un chiaro segno della confusione per quella situazione. Ora capiva la reazione di Adri, che sembrava ancora un po' imbambolata. Rise sotto i baffi, sapeva quanto ci tenesse a quella band e incontrarli per lei era qualcosa di veramente incredibile. Vedeva la felicità nei suoi occhi e era felice anche lei, senza troppi pensieri.
La faccia indecifrabile di Brian la fece ridere, sembrava stralunato, e vagava con lo sguardo tra Adri e Layla.
-No ma che accoglienza!-
Senza chiedere qualcosa, o almeno un permesso, entrò in casa, con la solita sfrontatezza che lo caratterizzava, cosa che infastidì molto la rossa che quasi lo fulminò.
-E tu entra pure tranquillo.-
-Oh, si grazie.- La faccia da pesce lesso, e un'alzata di spalle, mentre si guardava intorno, e porse poi una mano a Adri, sorridendo più che mai. -Piacere, Brian.-
-..Adriana- La mora si soffermò forse un po' troppo su quella stretta. La mano del ragazzo era enorme rispetto alla sua e pensò proprio che l'aveva sempre immaginata così. Tastando quel contatto iniziava a capire le parole della rossa di poco prima, quando per la milionesima volta le diceva di non idealizzare troppo quella band, che erano pur sempre dei ragazzi e che se li avesse conosciuti si sarebbe resa conto che idolatrarli non sarebbe servito a nulla. Doveva rimanere più con i piedi a terra. Era difficile soprattutto in quell'attimo in cui Brian le rivolse uno sguardo compiaciuto; la felicità che provava in quel momento le attanagliava lo stomaco forte e le guance si colorarono di rosso, lasciando poi le dita del ragazzo. Cercò di riprendere coscienza, la giornata aveva preso proprio una bella piega, e aveva una sensazione stupenda: nella loro vita sarebbe cambiato qualcosa, lo avvertiva. -Ora devo andare che sono in ritardissimo; è stato bello conoscerti Brian! Spero di rivederti presto.. Ciao Fru! -
Si complimentò con sé stessa per l'autocontrollo e la calma, evitando di fare la figura di quelle fan(atiche) che odiava tanto e che rischiavano di svenirgli addosso, anche perché sapeva che Brian non avrebbe di certo gradito. Era una persona come le altre in fondo, no? Lo ripeté, più per auto-convincersi ancora che per qualcos'altro.
Un saluto veloce e la porta fu di nuovo chiusa, lasciando soli nella casa Layla e Bri che si guardavano: lei a braccia conserte mentre lui vagava con lo sguardo per la casa, curioso. La rossa si aspettava che parlasse magari spiegando il motivo di quella visita inaspettata ma per un paio di minuti si divertì a vederlo ficcare il naso tra le mensole che c'erano in sala: toccava ogni singolo oggetto girandolo tra le mani per poi riposarlo al proprio posto. Si soffermò tra la pila di vinili e cd, scorrendo il dito tra i nomi che si leggevano tra le copertine. Layla fu certa di vederlo ghignare quando sicuramente lesse il nome della propria band tra i tanti cd.
-Carina la tua amica -
Layla si portò una mano sul viso, demoralizzata da tanta sfrontatezza. Ma trovava qualcosa di estremamente divertente in lui, in quel mezzo sorriso storto che le aveva appena rivolto.
-A cosa devo la tua improvvisata in questa casa?-
-Non gradisci la mia presenza per caso?-
-Come sei pungente Brian. Ho solo chiesto perché sei qui, visto che sei piombato in casa con molta nonchalance quasi fossi tua sorella..giusto così eh.-
Brian rise, avvicinandosi a lei, appoggiata al muro con una spalla. Quella vicinanza non esagerata portò la rossa a ricordare la sera prima, quando la distanza tra i loro corpi era nulla e c'erano le grandi braccia di lui a stringerla. Si chiese cosa sarebbe successo se qualcuno non avesse interrotto quel momento. Sorrise. Gli uomini erano tutti uguali infondo, no? Scacciò via quelle immagini offuscate e concentrandosi su di lui, non pensando a niente che riguardasse la scorsa notte. Anche da come Brian si comportava, non sembrava un atteggiamento diverso rispetto a quello che per poco aveva visto in lui.
-Non montarti la testa, ero solo venuto a riportarti questo. L'ho ritrovato poco fa in auto, così eccomi.- Sfilò dalla tasca dei pantaloni militari (davvero osceni secondo Layla) il suo telefonino e glielo porse. - Non vorrei passare per una specie di ladro, ci tengo alla mia reputazione sai.. -
-Idiota- Ridacchiando prese l'oggetto in questione dalle sue mani, controllando. Saltò subito all'occhio il nome di Val sotto chiamate perse e sorrise, ricordando quanto quella ragazza fosse un uragano di energie. Le era molto simpatica e l'avrebbe richiamata appena possibile. -Vuoi qualcosa da bere? -
Brian alzò le spalle
-No grazie-
-Bene allora andiamo..-
Layla prese la sua borsa, dando un'occhiata in giro per controllare che avesse preso tutto. Guardò Brian che stava uscendo poco prima di lei e poi si chiuse la porta alle spalle.
-Andiamo?-
Ripete lui, non capendo.
-Si, perché mi dai uno strappo al negozio giusto?-
Sfoderò uno dei suoi sorrisi più abbaglianti, sapendo che Brian fosse arrivato con l'auto. Gli passò un braccio intorno alla vita, fregandosene se non avesse dovuto, mentre lui rideva un po' scuotendo la testa, e posando il suo braccio sulla spalla scoperta dalla canottiera della rossa.
-Ah, le donne..-

 

 

*

 

 

May 24, 2007 Huntinghton Beach
 

Domenica mattina. La spiaggia di fine maggio era già affollata dalle famiglie del posto mentre si aspettavano i turisti per il periodo più caldo e afoso. Alcuni bambini erano sulla riva e facevano volare in aria palloni di plastica colorata troppo leggeri anche per loro mentre i genitori erano sempre attenti che non infastidissero troppo. Qualcuno tentava di fare surf, ma quel giorno le onde erano davvero poche, non c'era vento. C'era un'apparente tranquillità, non troppo caos e serenità nell'aria tipica di quel periodo. Layla era sdraiata al sole su un asciugamano verde e blu mentre rischiava di addormentarsi. Una brezza le accarezzava la pelle tenuta scoperta da un costume bianco, mentre il sole faceva presa sul suo colorito chiaro. Al suo fianco c'erano Adri e Val anche loro stese su degli asciugamani e impegnate in un cruciverba da una buona mezz'ora ormai.
-Allora, 20 verticale. Suddivisioni temporali.. -
-Secoli?-
-No, son tre lettere Adri..-
-Tre lettere?! Ma controlla è impossibile, è secoli!-
-Ma sono tre ti dico!-
-Ma come può essere tre!-
-Non sono cieca, so contare eh! Uno, due e tre..-
-Ah allora.. ERE, è ERE Val!!-
Il tono concitato di Adri la fece sorridere e voltarsi verso le due, alzandosi gli occhiali sulla testa e fermarsi a guardarle. Nell'ultima settimana non c'era stato un giorno in cui loro e Val non si fossero viste. Si erano ritrovate una prima volta per una giornata di compere senza troppe pretese e era scoccato qualcosa che le aveva portate a stringere una buona amicizia, anche se sembrerebbe affrettato. Val negli ultimi anni aveva seguito sempre i ragazzi in tour, li aveva aiutati e sostenuti per qualsiasi cosa riguardasse la band e molte delle amicizie che non rientravano in quel mondo erano proprio svanite via, avendole messe all'ultimo posto delle sue priorità. Pensava che la vita fosse fatta di scelte e aveva deciso di seguire il proprio uomo, conservando sempre le proprie ambizioni certo, ma molte cose erano state messe da parte. Val non si era annullata per amore, aveva solamente preso il meglio dalla propria vita e l'aveva fatto combaciare con quella di Matt. Aveva cucito anno dopo anno quella che definiva una vita perfetta. Non le mancava niente in fondo, o almeno così credeva. Era sempre stata abituata ad avere sua sorella Michelle come migliore amica, confidente, e aveva dimenticato quanto fosse bello avere quel feeling con qualcuno che non fosse tua sorella gemella. Non sapeva cosa ci fosse di speciale in quelle due ragazze, forse perché a volte erano così uguali che sembravano in simbiosi negli atteggiamenti. Le trasmettevano allegria e spensieratezza. Le avevano fatto tornare la voglia adolescenziale di dormire a casa loro dopo aver fatto indigestione di dolci e guardato un film decisamente stupido. Le avevano fatto capire quanto due figure femminili e vere le potessero mancare, non solo ragazze a lei vicine ormai per abitudine e non per reale volontà. Si era da subito fidata e sapeva che il suo istinto femminile non falliva. Loro non erano lì per avvicinarsi ai Sevenfold, nonostante sapesse più che bene che per Adri erano la sua band preferita. Ma lo capiva dal fatto che nessuna delle due non avesse mai accennato a un'uscita con anche la band, o che non le avessero mai chiesto qualcosa di imbarazzante su di loro o cose del genere. Uscivano con Val solo per uscire con Val e ormai l'aveva capito che poteva fidarsi. Era una bella sensazione pensò..
-Odio il sole.-
Layla si infilò il cappello da baseball che portava Val, girandosi di schiena, e cercando di ripararsi alla buona il viso, almeno quello. La rossa non aveva mai sopportato esporsi troppo a lungo al sole, soprattutto per la propria carnagione estremamente chiara: bastava poco per ustionarsi.
-Laly hai messo la crema? Boschi di conifere..sette lettere- Le rispose distrattamente Adri.
-Abetaie.. Sei diventata rossa sulla schiena Layla. Fai la 8 orizzontale ..-
-No non l'ho messa, mi sono accorta di averla dimenticata l'altro giorno nella tua borsa,Val..-
-È meglio se ti copri un po'..- Suggerì Val, prestando seriamente attenzione al viso scottato dell'amica.
-No ora la smettete di fare sto cazzo di cruciverba e cagate anche a me! Andiamo a prendere qualcosa da bere al chiostro? Ho seriamente caldo-
-36 orizzontale..Due elementi ne fanno una..-
-ADRII!-
Layla, ormai in piedi mentre si sistemava il bikini bianco sul seno per evitare eventuali figuracce, quasi la incenerì, facendo scoppiare a ridere Val che contagiò poi le altre due. La mora si arrese e posò la rivista in borsa, per poi imitare le amiche e metterla in spalla. Val controllò che il portafoglio fosse dentro, afferrando poi il telefono mentre si allontanavano dagli asciugamani lasciati stesi a terra.
-Vi dispiace se ci raggiunge Matt?-
Layla scrollò le spalle insieme a Adri.
-Nessun problema-
La mora aveva fatto la conoscenza di tutti frettolosamente una sera in cui erano passate a casa di Matt e Val perché le ragazze andavano a cena fuori. Val doveva finire di prepararsi e le aveva fatte accomodare. Quando Adri notò che in casa c'era una sorta di riunione dei Sevenfold davanti alla Xbox, di cui non era stata avvisata, quasi non le partì un embolo. Fatte le conoscenze e sciolto un po' il ghiaccio, anche grazie al lato esuberante del carattere di Layla, che usciva nei momenti meno aspettati, anche lei si era lasciata andare, riuscendo anche a farsi convincere a giocare una partita a Call of Duty contro uno Zacky divertito e con lo sguardo forse un po' troppo puntato sulle lunghe gambe scoperte di Adri.
Insomma, non era agitata come lo sarebbe stata tre settimane prima alla sola idea di sapere che Matt fosse arrivato di lì a poco, però di certo la cosa non la lasciava indifferente.
Mentre erano poggiate al bancone aspettando che il cameriere si avvicinasse Layla poté notare il proprio riflesso da un piccolo specchio vicino alla decina di bottiglie di birra vuote in esposizione.
-Cazzo, sono ustionata!-
Lo sguardo delle altre due si posò sul viso della rossa che andava decisamente a fuoco. Nel frattempo il cameriere arrivò e chiese le ordinazioni.
-Una coca cola e due spremute all'arancia, grazie.-
-E anche una birra.-
La voce di Matt le fece sobbalzare dai loro sgabelli di legno per l'improvvisa entrata in scena. Layla non poté far altro che cercare di trattenere le risate quando vide la faccia dell'amica che notò che Matt era decisamente senza maglietta.
-Fossi in te prenderei una bustina di zucchero, sai per eventuali mancament..-
La rossa non fece in tempo a finire di sussurrare quelle parole che venne interrotta dallo scappellotto in testa di Adri che la fulminava seduta stante, controllando anche che Matt o Val non avessero sentito nulla: i due stavano parlottando di qualcosa quando lui la salutò con un bacio leggero e rivolse la sua attenzione alle altre, sedute di fianco alla propria donna. Matt era estremamente felice che Val avesse trovato delle amiche come da tempo le mancavano, era sempre stata circondata da troppe figure maschili che aveva quasi dimenticato cosa fosse l'appoggio e il sostegno di due ragazze al di fuori di sua sorella. Le ultime sere che tornava a casa dopo una delle loro serate, o dopo un pomeriggio insieme, Val era sempre di buon umore e si fermava a raccontargli di cosa aveva fatto e non. Inoltre quell'improvvisa ondata di benessere nella sua donna aveva portato all'aumento del sesso nella loro coppia e doveva seriamente ringraziare quelle due ragazze; non che il sesso fosse mai mancato tra loro, anzi, però qualcosa in più non poteva fare che bene e piacere, pensò il ragazzo.
-Hey, come state ragazze? Tutto ok?- Chiese il ragazzo rivolgendosi alle due.
-Oh si, perfettamente. Queste due mi hanno assillato per tutta la mattinata con un cazzo di cruciverba e ho finito per ustionarmi. Passerò una nottata infernale, giusto per restare in tema. Grandioso direi.-
Matt rise, insieme alle altre, notando infatti che Layla era decisamente rossa. Rise anche per il caratterino che aveva sempre dimostrato quella nanetta dall'aria ingenua, con quelle sottili lentiggini sul naso e i capelli sempre scompigliati. Era bello conoscere ancora persone che non li guardassero e cercassero solo per la loro fama.
-Fai surf?-
L'attenzione di Adri fu catalizzata dalla tavola che Matt aveva posato sotto al bancone, per non dar fastidio.
-Uh si, ma oggi non è proprio giornata a quanto pare, le onde scarseggiano. Ti piace il surf?-
Matt che si era accomodato su uno sgabello di fianco a Val, sorrise, sporto in avanti verso Adri. Le fossette ai lati delle guance la fecero un po' avvampare, erano davvero troppo. Sorrise di rimando, cercando di spiegare che aveva sempre voluto imparare e che non era molto capace, ma venne interrotta da un tornado che si piazzò tra lei e Layla. La pacca che risuonò seguita da un mezzo insulto soffocato dalla mano pronta della mora, venivano dalla parte della rossa: Brian aveva poco elegantemente posato una mano della sua portata, decisamente poco piccola e delicata, su una spalla scoperta e scottata di Layla.
-A chi è che piace il surf?- Disse, incurante della rossa che stava imprecando, con un coro di tre risate intorno. Brian non capì, ma quando Layla si voltò verso lui furiosa forse gli venne in mente di averne combinata una delle sue. Aveva una certa propensione a mettersi nei guai anche se quella volta davvero non si capacitava di cosa avesse potuto fare, visto che erano solo due i secondi che era lì. -Che ho fatto adesso?-
Chiese con aria innocente, indietreggiando e portando le braccia in avanti, mentre Layla era scesa dallo sgabello, pronta davvero a picchiarlo. Quel ragazzo doveva pagarla. Dietro di loro gli altri tre continuavano a ridere e aprirono scommesse sul fatto che Layla gliele avrebbe suonate.
-MA DICO SEI SCEMO?-
-Che ho fatto di così estremamente grave?-
-Oltre scemo sei cieco, non lo vedi che sono ustionata cazzo?- Disse Layla indicandosi. Ma ciò portò Brian a guardare tutto tranne quanto la ragazza fosse arrossata. Il suo sguardo la accarezzò per ogni minimo centimetro, notando quanto quello striminzito bikini bianco le calzava a pennello, lasciando veramente poco all'immaginazione. La rossa divenne ancora più furibonda, mentre sentiva i suoi occhi veloci puntati addosso. -Gates sei morto.-
Layla si avventò contro di lui, iniziando a rincorrerlo per la spiaggia, mentre anche da lontano si sentiva Brian imprecare per la sabbia bollente.
Nel frattempo un altro cameriere aveva consegnato loro le ordinazioni e quando vide Val e Matt si allargò in un sorrisone.
-Guarda chi si rivede!-
-Jack!- Rispose subito pronto Matt, stringendo la mano dell'amico alla sua, con fare amichevole.
-Quanto tempo ragazzi, è da un po' che non vi si vedeva in giro.-
-Lo so, eravamo sommersi di impegni..-
L'uomo sorrise, annuendo. Infatti era molto che non vedeva i ragazzi passare per il chiosco.
-Quel cazzone di Haner crescerà mai?-
Domandò poi facendo scoppiare a ridere la coppia, mentre guardavano verso Brian che stava tornando verso loro con Layla caricata sulle proprie spalle, con il sedere all'insù e la faccia verso la sua schiena, e indossava il cappellino da baseball che portava la rossa. Matt scosse la testa sogghignando, non sarebbe cambiato mai, e non sapeva se era una cosa positiva o negativa.
-È un coglione lo sai..-
-Coglione si, ma non scemo.-
Disse prima di sparire facendogli un occhiolino eloquente. Matt e le ragazze tornarono a parlare di quel film appena uscito che le tre avevano visto al cinema, ma furono di nuovo interrotti dal ritorno di Layla e Brian.
-La prossima volta che ti azzardi a toccarmi il culo ti do un calcio nelle palle Brian, tienilo a mente.-
Commentò stizzita Layla, mentre prese un lungo sorso dal suo bicchiere. Brian si sedette divertito accanto alla mora, alzando ancora le spalle con aria innocente e ordinando una birra anche per lui. Aveva capito che far incazzare Layla poteva risultare un ottimo passatempo.

 

 

 

*

 

 

29 May, 2007 Huntinghton Beach


 

Da: Val A: Laly - Adri 16.02
Ore 22 festa in spiaggia, al chiosco di sempre.
Ceniamo insieme?

Da: Layla A: Val 16.26
Ok, alle 20 a casa nostra. A dopo.

Da:Val A:Laly 16.29
Dì a Bri di tenere le mani a posto

 

Layla allungò lo schermo del telefono verso Brian che lesse incuriosito dalla risatina di lei.
-Io? Non lo farei mai!-
Alzò le mani, girando il viso verso Layla che ridendo di quell'espressione riprese il suo cellulare.
-Tieni il volante, scemo-
-Ok bimba-
La rossa gli tirò un coppino ben assestato.
-La smetti?- Lo incenerì, alludendo a quel nomignolo con cui si ostinava a chiamarla.
-Ok, ok. Manteniamo la calma. Dobbiamo condividere ancora un'ora di viaggio. -
-Ma se due minuti fa hai detto massimo quarantacinque minuti!-
-Errori di calcolo bimba, non sono mai stato bravo in matematica..-
Layla gli diede un altro coppino mentre si sistemava gli occhiali in testa. Quel ragazzo era incorreggibile, ma era troppo interessante. C'era qualcosa in lei che era attratto dalla sua personalità, dal modo che aveva di comportarsi con lei, con quella tranquillità e voglia di prendere in giro che lo caratterizzava. Forse era proprio quella elettricità e voglia di giocare che le metteva addosso che l'aveva spinta a accompagnarlo quel pomeriggio, visto che gli altri avevano tutti da fare, Adri compresa. La cosa che aveva sorpreso tutti era che Layla aveva accettato la richiesta, visto che il ragazzo non aveva mai amato viaggiare in auto solo, senza neanche sapere dove Brian dovesse andare, alzando le spalle e sussurrando un “ok” non curante. Non che ci fosse qualcosa di estremamente stupefacente, però era insolito, o almeno lo era per Val e Matt che per tutto il tragitto di ritorno dalla spiaggia non avevano parlato d'altro. Secondo Matt molto presto Syn se la sarebbe portata a letto, stava solo preparando il campo e Layla gli era sempre sembrata una tipa senza troppe pippe mentali, una che si sapeva divertire a modo loro senza particolari attenzioni verso Syn.
Erano in viaggio di ritorno da Los Angeles, dove Brian aveva dovuto incontrare un suo amico per farsi riconsegnare un amplificatore e alcuni pedali, ora accuratamente imballati e riposti nel portabagagli. I quattro finestrini erano aperti con grande disappunto di Brian, visto che Layla aveva un forte mal di testa, colpa della mania del ragazzo di sparare l'aria condizionata in modalità “pinguini in arrivo”.
Era una giornata afosa, troppo per i gusti dei due che il caldo eccessivo non l'avevano mai sopportato. Layla sporse il braccio fuori dall'auto che sfrecciava in autostrada giocando un po' con l'aria mentre con l'altra mano cercava di sventolarsi alla buona. Brian continuava a asciugarsi nervosamente il sudore che gli occhiali a contatto con il naso gli procuravano mentre scriveva distrattamente qualcosa al telefono.
-Sto per morire.- Sussurrò la rossa, quasi stremata.
-No che schifo, proprio nella mia macchina?- Brian la guardò con una faccia seriamente schifata.
Layla si chiese altrettanto seriamente se avesse qualche problema.
-Idiota egocentrico.- La ragazza gli diede un pugno leggero sul braccio tenuto scoperto da una canottiera. Poi frugò nel cassettino dell'auto e prese il porta cd con sopra stampato il logo dei Sevenfold. Sfilò il primo cd che le capitò e lo inserì nel lettore. Pochi secondi più tardi partì Mouth for war dei Pantera e quasi non saltò dal sedile. -ADORO ADORO ADORO!-
Alzò il volume. Iniziò a scuotere la testa a ritmo del riff iniziale, gridando e cercando di imitare colui che aveva sempre definito uno dei suoi sogni erotici più grandi: Phil Anselmo. Senza pensarci sfilò la magliettina dei Guns che portava quel giorno lasciandosi con solo un normale bikini arancione, roteando la maglia in aria, infastidendo volutamente Brian al suo fianco.
-Se avessi saputo che i Pantera ti fanno quest'effetto avrei infilato prima quel cd..-
-Questo pezzo è un orgasmo - Rispose Layla, ignorando cosa Brian le avesse detto poco prima, chiudendo gli occhi e alzando le braccia, mentre con il piede teneva il ritmo.
Brian ridacchiò, notando quando la situazione gli iniziava a piacere. Non per il fatto che lei si fosse tolta la maglia facendogli godere quello spettacolo senza troppi problemi, ma erano più che altro quelle strane occhiatine e espressioni sexy che lei accennava. E poi diciamocelo, Layla aveva proprio delle belle tette, l'occhio ci cadeva eccome.
La guardò con la coda degli occhi, alternando lo sguardo tra la strada e lei che si avvicinava pericolosamente al suo orecchio mentre lo puntava con quegli occhi verdi.
-Hold your mouth for the war, use it for what it's for..-*
Continuava a guardarlo con quell'aria sensuale, mentre si era avvicinata di molto al suo viso, sfiorandolo con la punta del naso. Appena sussurrate quelle parole prese a mordergli l'orecchio, ridacchiando.
-Layla, non provocarmi.. - Disse subito Brian.
Ok, non era mica un ragazzino che appena vedeva un paio di tette gli partiva l'ormone. Ma se Layla aveva deciso di farsi avanti lui di certo non si sarebbe tirato mica indietro, le piaceva, gli ormoni funzionavano più che bene, e un giretto con lei l'avrebbe fatto eccome.
La rossa in tutta risposta si avvicinò ancora di più, iniziando a baciargli il collo languidamente, sospirando volutamente forte sulla sua pelle. Non sapeva cosa l'avesse spinta a comportarsi così, ma le piaceva e basta. Sarà stata quella canzone che la caricava da morire, il caldo, Brian che era dannatamente bello. Non aveva importanza, voleva farlo e basta, come aveva sempre fatto per ogni cosa infondo.
Portò una mano sul suo ginocchio, facendola scorrere lentamente sul bermuda di lui che gli copriva la coscia.
-Mi piace giocare- sussurrò Layla sorridendo compiaciuta, sentendo che Brian ci stava eccome.
Sentiva come si muoveva lentamente sul sedile quando lei continuava a spostarsi con la mano, avvicinandosi lentamente all'inguine del ragazzo, mentre continuava a giocare col suo collo.
Brian si voltò verso lei, rubandole un bacio veloce, mentre cercava di mantenere lo sguardo il più possibile sulla strada. Layla fu colta di sorpresa da quel gesto e non ebbe il tempo di rispondere a quel contatto così nuovo e inaspettato e decisamente poco soddisfacente. Le labbra del chitarrista sapevano di liquirizia, colpa delle caramelle che aveva sempre dietro.
-Se la metti così mi fermo al primo spiazzo..- Layla ridacchiò, sfiorando appena il cavallo di Brian.
Sentì subito lui tendersi quasi a quel leggero tocco e sorrise compiaciuta. Si allontanò un po' con il viso per osservare bene che espressione avesse: guardava dritto avanti a sé, mentre con gli occhi ogni tanto la guardava di rimando. Layla sapeva il fatto suo, Brian l'aveva capito seriamente in quel momento. Non si aspettava che il viaggio potesse prendere una piega del genere per volontà di lei poi!
La ragazza smise di girarci intorno e posò una mano sul suo cavallo che aveva evidentemente risposto a quelle carezza, iniziando a massaggiarlo mentre lo vedeva sospirare e allargare un po' le ginocchia. Sotto la propria mano Layla sentì l'eccitazione di lui salire, così abbassò la testa, molto lentamente, guardando intensamente Brian negli occhi, facendogli capire cosa avesse intenzione di fare.
-Dimmi che lo stai per fare per davvero...- Il pensiero di Brian si materializzò ad alta voce, in tono grave, che non sfuggì alle orecchie di lei.
Staccò la mano dai suoi pantaloni, iniziando a sogghignare quando lo vide sistemarsi meglio sul sedile. Layla passò la testa sotto il suo braccio che teneva il volante, e ormai a pochi centimetri dalle sue gambe.. lo morse nell'interno coscia, con talmente tanta forza che la rossa fu sicura che l'urlo che tirò fuori Brian l'avesse sentito anche quell'altra auto che era a una cinquantina di metri da loro. Il ragazzo cercò di tenere alla buona il volante, visto la piccola sbandata che aveva fatto la macchina data la sorpresa. Poi si voltò verso lei che era piegata in due dalle risata, aveva le lacrime agli occhi, Layla credeva di non aver mai riso così tanto negli ultimi due anni.
-STRONZA! Cazzo che male, sei una donna morta appena scesa da qui lo sai? Questa non la passi liscia, rossa.-
Layla non gli diede troppo peso, e continuò a ridere, guardandolo mentre si teneva premuta la parte della gamba che aveva morso, borbottando coloriti insulti.
-Vuoi un massaggino Gates?- Chiese lei con aria innocente e quasi seria.
Lui non ebbe il tempo di fulminarla che scoppiò ancora a ridere, buttandosi poi sui sedili dietro quando lui aveva iniziato a riempirla di pizzicotti sulle gambe scoperte. Layla si mise dietro lui, cercando di non esagerare nel distrarlo visto che ci teneva a tornare sana e salva a casa, e prese a posargli una raffica di baci sulla guancia, cercando di fargli passare lo scazzo.
Brian continuava a borbottare insulti mentre lei non smetteva di sbaciucchiargli la faccia, ridendo ancora per la situazione. Il ragazzo cercava di sbollire quelle sensazioni, cercando di buttare la cosa sul ridere e sull'ironico con lei. Non gli era mai successa prima una cosa del genere, e ora aveva quella quasi erezione tra le gambe che ancora pulsava, e gli dava molto fastidio. Il problema non era tanto il dolore, era l'esser arrivato all'erezione senza poi concludere niente. Questo si che bruciava nell'orgoglio di Synyster Gater: maledetta sia quella rossa, pensò irrimediabilmente.





H 00.23


-Ero davvero così odiosa?-
L'aria era frizzante e sulla riva si respirava odore di sale. Il buio era sceso da un pezzo, e la notte pesava sulle spalle di un folto gruppo di amici e conoscenti che beveva e si divertiva sotto le stelle di Huntinghton Beach. La musica alta del chiosco giungeva ovattata e lontana alle spalle di Zacky e Layla che si lasciavano accarezzare le caviglie nude dall'oceano. Il ragazzo stava preparando una canna con la roba che gli aveva dato Matt dieci minuti prima, nel frattempo osservava silenziosamente Layla che continuava a mordersi le labbra, mentre scriveva distrattamente qualcosa al telefono. Aveva delle ciocche che le ricadevano scompigliate ai lati del viso tenuto illuminato dal cellulare. Gli occhi assottigliati a due fessure mentre continuava a toccarsi il labbro inferiore nervosamente. Era dannatamente bella, pensò Zacky, sospirando prima di accendere la canna e fare un tiro.
In quegli anni di successo trascorsi senza vederla di certo non aveva pensato a Layla, a quella ragazzina che gli aveva fatto perdere la testa. Ora sapeva di non provare niente nei suoi confronti, non che un tempo fosse davvero innamorato, però.. Trovarla lì di fianco a lui, a condividere del fumo, gli sembrava una cosa assurda, come era assurdo che il destino l'avesse fatta ricapitolare nella sua vita di nuovo, all'improvviso. La sua fu una cotta pesante, quasi ossessionante a tratti. Più lei lo ignorava, più lui si impuntava su quanto fosse quella giusta.
Zacky era confuso. Faceva strano averla così vicina, così affettuosa e amichevole.
La guardò ancora: era cresciuta, sul petto il seno era più formoso e i fianchi erano più morbidi, mentre sul viso i lineamenti si erano fatti più da donna. Aveva quel non so che di sensuale che faceva impazzire Zacky, sarebbe impazzito davvero se non avesse smesso di pensarla sotto quell'ottica: Layla non sarebbe mai realmente stata sua. Tirò un altro respiro dalla canna, poi la passò alla mano tesa di lei, sfiorandola. Era fredda.
-No, non odiosa. Cioè per la maggior parte lo eri forse, ma io non la vedevo così.-
Si buttò indietro sulla sabbia fresca, portando le braccia dietro la testa e guardando verso l'alto: quello scorcio di infinito lo spaventava.
Zacky era paranoico, lo era sempre stato e non sarebbe mai cambiato probabilmente. Quando c'era qualcosa che non rientrava nei suoi piani, nelle sue previsioni, andava in apnea. Era un tipo ansioso, ed anche logorroico quando ci si metteva.
-Che vuoi dire? -
Quasi gli venne un colpo quando, ancora con gli occhi socchiusi, sentì qualcosa sulle sue labbra. Per un millesimo di attimo aveva sperato che fosse la bocca della rossa, ma poi capì immediatamente che fosse la canna che lei gli aveva ripassato.
Zacky, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non era impacciato, imbarazzato. Stava solo cercando di riordinare tutto quel macello che aveva in testa, che lei aveva di nuovo combinato. Non che fosse il dilemma del secolo il suo, era solo un cercare di trovare un senso a tutto quello che stava capitando. Sembrava quasi che la vita lo stesse riscattando di tutto quello che prima non gli aveva dato: la band e la musica, il successo e tante donne. E c'era anche Layla. Lei era lì ora, certo magari non nei panni che un tempo desiderava, ma c'era e basta. E era un po' destabilizzante. Layla era pur sempre quel passato che aveva cercato di scacciare il prima possibile e dimenticare.
-Che a quei tempi non avrei mai potuto considerarti odiosa. -
Layla sembrava ancora non capire fino in fondo quelle sue parole, anche se lo sapeva che Zacky aveva una cotta per lei. Ma di certo non si sarebbe aspettata che lui fosse pronto a parlarne. Fece finta di nulla, poi si girò verso lui, steso, e poggiò la testa sopra il suo stomaco, mentre lo fissava finire la canna e tirarla lontano.
-Perché?-
Prese a passare un dito sopra le scritte che c'erano sulla leggera maglia del chitarrista, che trovava la cosa molto conciliante.
Zacky cominciò a vederla sotto una luce diversa. Era imbronciata, mentre continuava a stare un po' sulle sue, e evitava di guardarlo troppo negli occhi. Le passò un braccio intorno al collo, stringendola, mentre si sentiva quasi in pace col mondo: l'erba iniziava decisamente a fare effetto.
-Perché per te c'avevo perso la testa.- Le disse tranquillo, guardandola senza problemi.
Non aveva motivo di tenerlo nascosto, di vergognarsi. Era ormai abbastanza grande da capire e da affrontare cose come quella. Ed era sicuro che niente di quello che provava in passato per lei fosse ancora presente. La pagina era decisamente voltata.
Zacky aveva capito che non si poteva amare realmente qualcuno solo per l'idea che ci si è fatti su di lui, senza conoscerlo davvero bene da accettarne tutte le sfaccettature. Di Layla non sapeva proprio niente alla fine, e richiamò a sé la parte più razionale, affinché sistemasse tutto quel caos che quella ragazza aveva creato. I suoi tormenti si erano placati, e si sentì liberato di un peso grande.
-Pensa che scemo che eri Zacky..- sibilò divertita lei.
Lui di risposta scoppiò a ridere, sentendo la testa farsi leggera, mentre lei anche si lasciava andare spinta dalla risata strana e acuta di lui. Nessuno dei due riusciva ormai a smettere.
-Vabè eri figa Layla, mica ero cieco. Poi avevi..no voglio dire hai anche adesso eh, delle tette e un culo che..-
-Non ti azzardare a toccarmi il culo Zacky!- Layla fermò subito le mani di lui che sentiva scorrere sulla schiena, sempre più verso il basso, mentre ancora non riusciva a smettere di ridere.
-Che stronza però!-
Tra le risate Layla vide da lontano arrivare qualcuno. Poté subito delineare Adri tutta affaticata correre a grandi passi, e dietro lei Jimmy che la chiamava dicendole qualcosa di incomprensibile.
-Adri?- La rossa cercò di parlarle, notando di quanto fosse sballata quella sera. -Jimmy ma che le avete fatto bere? -
Lui di risposta alzò le mani, ridendo. Adri emanava un odore di Jack Daniel's molto forte.
-Ha fatto tutto da sola, giuro. È uno spasso la piccoletta da ubriaca!-
Layla rise, di rimando, lasciandosi stringere dalle braccia di Zacky, che si era seduto dietro lei, facendole poggiare la schiena sul suo petto. Rise perché lo sapeva che Adri da ubriaca era proprio incontenibile. La osservò mentre stava intrattenendo una conversazione senza senso sui due piercing che lui aveva alle labbra. Aveva i capelli sciolti, mentre i boccoli fatti poco prima di uscire si erano ormai afflosciati del tutto. Poi fu un attimo che se la ritrovò davanti e le sue labbra premevano forte sulle sue. L'allontanò delicatamente, scoppiando ancora a ridere, mentre sentiva gli sguardi dei due alquanto sbalorditi.
-Adri sei una cretina.-
La mora di rimando nemmeno l'ascoltò, troppo persa in chissà quali pensieri di quale mondo strano e stravagante. Si riavvicinò ancora, prendendo Layla per il bordo della magliettina, tirandolo verso sé. Portò ancora le loro labbra a contatto, mentre con la lingua cercava di farsi spazio. Layla rise ancora sulla sua bocca che aveva un forte sapore di alcool, decidendo di ricambiare, esagerando i movimenti e facendo schioccare forzatamente le loro labbra, giusto per far rimanere di sasso i due amici, tanto il giorno dopo nemmeno se ne sarebbero ricordati, visto già Jimmy com'era sbronzo.
Adri si staccò dopo un po', e senza dire niente se ne andò, zompettando e canticchiando un motivetto inesistente, dopo aver salutato Zacky e Layla che ancora rideva.
-Adri, vieni qui piccola, io e te abbiamo tante cose di cui parlare- le urlò dietro Jimmy, mentre traballante e ancora sbalordito la raggiungeva.
-Le cose si fanno interessanti eh..- disse Zacky, pure lui piacevolmente sorpreso da quella scenetta.
-Credo che sia ora di tornare alla festa Zee, qui sono tutti su di giri, manchiamo solo io e te!-
Layla lo prese per una mano, facendolo alzare, e raggiunsero tutti gli altri al chiosco, non prima di aver preso una birra per sé e il chitarrista.






H 02.05

Layla girava su una passerella di plastica sulla spiaggia aggrappata alla schiena di Brian che la sorreggeva dalle gambe, mentre lei teneva le braccia intorno alle sue spalle. Gran parte della gente era ormai andata via, o era in spiaggia a cercare di recuperare un briciolo di forze per tornare a casa. Il volume della musica era diminuito, ma non cessato. Appena arrivati sotto il chiosco i due ebbero la fortuna di notare appena in tempo una scena che li fece ridere e non poco: Adri e Val, decisamente molto ubriache, ballavano sopra la cassa posta vicino al bancone del bar, senza prestare troppa attenzione a chi era sotto di loro che sembrava molto interessato alle due tipe in pantaloncini attillati e canottiera. Ad un tratto la mora slacciò il costume che Val indossava sotto la canottiera, sfilandoglielo e lanciandolo via, mentre la ragazza la lasciava fare ridendo, senza rendersi conto del paio fischi che giungevano dal gruppo di ragazzi poggiati sul bancone. In meno di un secondo Matt, che aveva casualmente notato la scena, si alzò facendo rovesciare il boccale di birra che il povero Johnny aveva distrattamente posato sul bordo del tavolino di plastica, che si era quasi ribaltato per la furia dell'amico. Matt incenerì Adri con lo sguardo, e trascinò via Val prendendola per un polso, invitando a scendere anche la moretta che prese a sbuffare, e poi ridere ancora insieme all'amica che stava capendo veramente poco della situazione.
Layla guardò Brian, con le lacrime agli occhi per quello che aveva visto, che le risultava estremamente divertente. Scivolò via dalla presa del ragazzo, poggiando i piedi a terra e allontanandosi dal chiosco appena raggiunto, mentre lui la seguiva senza motivo. Intravide poi un muretto più distante e nascosto, vicino a una bassa palma, e si andò a sedere lì, iniziando a sfilare le converse e pulendole alla buona dalla sabbia che le dava fastidio. Quando Brian la raggiunse saltando il muretto in pietra da dietro sobbalzò, non aspettandolo.
-Oddio mi hai fatto prendere un colpo- disse portandosi una mano sul petto.
Brian non rispose, ma restò lì a guardarla mentre ritentava più volte di rifare il fiocco ai lacci che avevano deciso di non allacciarsi. La rossa imprecò un paio di volte, mentre continuava a canticchiare una canzone che aveva sentito poco prima e che per tutta la serata le era rimasta in testa. Quando smise di concentrarsi sui propri piedi e si voltò verso Brian, non passò nemmeno un secondo che lui portò una mano sulla sua nuca e l'avvicinò a sé senza troppi problemi. Cominciò a baciarla accarezzando le labbra carnose di lei, mentre sentiva i sapori di alcolici diversi mischiarsi. Senza molta delicatezza l'avvicinò più a lui, con l'altra mano libera, e la strinse di più avvertendo i seni di lei premere sul suo petto. Layla aveva risposto senza sorpresa, cominciando a giocare con la lingua di lui che cercava la propria avidamente. Non era di certo un bacio dolce, ma molto spinto viste le intenzioni di Brian che era molto deciso a continuare e portare a termine quello che lei aveva iniziato in macchina quel pomeriggio, lasciandolo piuttosto scombussolato e con una voglia insoddisfatta. La grande mano si intrufolò senza problemi sotto la corta canottiera della rossa che rabbrividì al contatto, mentre le dita si muovevano lentamente lungo una parte bassa della sua schiena.
-Mh- Layla gemette piano mentre Brian l'aveva presa sopra le sue gambe, a cavalcioni, iniziando ad accarezzarle ritmicamente le cosce lisce.
Il ragazzo avvertì come la rossa stava reagendo e sorrise compiaciuto, facendo pressione suoi fianchi di lei per farla aderire meglio su di lui. Nessuno dei due si preoccupò troppo di quello che stavano facendo, visto che erano abbastanza distanti e riparati dalla palma da tutti gli altri.
-Che ne dici se ce ne andiamo a casa, io e te?-
Brian si staccò, guardandola mentre aveva gli occhi socchiusi e le labbra dischiuse, e si muoveva impercettibilmente su di lui, alludendo a quello che tutti e due stavano pensando. Layla non rispose, baciandolo di nuovo, poi alzandosi da lì e superare la collinetta di prato, trascinandolo per un polso, diretta verso l'auto di Brian, se ancora ricordava dove fosse.


Poco distante da loro, due occhi verdi e vitrei avevano osservato tutta la scena, senza muoversi di un millimetro.
Zacky era poggiato a delle cabine, riservate di solito ai bagnini del posto. Si era allontanato un attimo dal resto del gruppo perché aveva visto distrattamente una tipa di Huntinghton che spesso si era portato a letto negli ultimi tempi, ma che non aveva assolutamente voglia né di ascoltare né di ritrovarsela la mattina nel proprio letto, con quell'aria piangente di chi sa che presto verrà cacciata senza tatto da lì. Si stava fumando tranquillamente una sigaretta, riposando per un attimo le orecchie dal casino che c'era di là, quando aveva visto Layla e Gates su quel muretto. Aveva visto come lui l'aveva baciata senza aspettare niente, e lei aveva ricambiato, stringendosi di più. Li vide poi scivolare via, mentre avvertiva l'aria farsi improvvisamente strana e fastidiosa. Buttò lontano la sigaretta ancora a metà e innervosito tornò dagli altri: non sapeva se ridere o se piangere. Di Layla non gli importava poi così tanto, era una cosa passata da tanto, ma era fastidioso vedere come Brian avesse ottenuto in meno di un mese quello che lui non era riuscito ad avere in tre lunghissimi anni. Era questione di orgoglio ferito. Era che forse doveva accettare il fatto che Brian avesse qualcosa in più che lui non avrebbe mai avuto, che gli permetteva di conquistare qualsiasi cosa volesse in così poco tempo.
-Fanculo-
Cercò con lo sguardo una testa nera, dai capelli corti, tra i pochi rimasti. Forse una scopata con quella tipa l'avrebbe fatto calmare.





H 14.49

Le note crescenti di una suoneria spiacevole, fecero balzare Layla dal cuscino, impaurita. L'improvviso scatto le procurò una forte fitta alla testa, ricordandole pignolamente tutta la birra ingurgitata la sera prima. Aveva sempre avuto il sonno leggero, si malediva per questo molto spesso, soprattutto se doveva essere svegliata dopo una sbronza e dopo una nottata passata sicuramente e non chiacchierare.
Si alzò controvoglia, dando un'occhiata a quel tipaccio vicino a lei che russava lievemente: aveva la faccia completamente sprofondata nel cuscino, e la rossa si domandò come facesse a respirare e dormire in quel modo assolutamente strano. Recuperò le mutandine a terra, infilando poi la canottiera, mentre andava alla ricerca di quel coso che non la smetteva di suonare. Quando il telefonino si materializzò sotto i suoi occhi, posato su una mensola della camera di Brian, non fu stupita di veder lampeggiare fastidiosamente il nome“Adri” sullo schermo.
-Pronto?- sussurrò Layla, mettendo una mano davanti alla bocca, mentre si stendeva ai piedi del letto: aveva bisogno di dormire ancora.
-Si può sapere dove cazzo sei? Ti ho chiamato cinque volte e non hai mai rispos-
-Dove vuoi che sia!- la interruppe l'amica, sbadigliando, mentre sentiva Brian muovere le gambe sotto il leggero lenzuolo.
-Se l'avessi saputo non ti avrei chiamata tu che dici?- rispose la mora, stizzita.
-Sono da Bri, Adri...-
-Ah.. hai dormito da lui?-
-Si, proprio dormito..- rispose sottovoce e con nonchalance, stropicciandosi gli occhi, poi notando solo dopo che avesse ancora un po' di trucco addosso. Probabilmente assomigliava a una specie strana di panda in quel momento.
-Non mi dire che.. LAYLA!!- quasi non le ruppe un timpano, e dovette allontanare il telefono dall'orecchio di qualche centimetro per non rischiare davvero.
-Come sei perspicace Adri-
-NON CI CREDO!-
-Shh! Non urlare scema..- la rimproverò mantenendo il tono basso. Non avrebbe voluto svegliare Brian.
-Perché non dovrei urlare? Comprendimi, mi dai certe notizie appena sveglia! -
-Perché qui vicino a me c'è qualcuno che ancora dorme..- sogghignò.
Nemmeno il tempo di finire la frase che sentì una mano tirarla verso sé, biascicando qualcosa.
-Qualcuno che dormiva vorrai dire..- disse Brian con la voce impastata e roca.
Layla rise, girandosi verso di lui, che le stringeva la vita con un braccio prepotente. Tra la penombra riusciva a scorgere il suo viso rigato dalle pieghe del cuscino. Aveva i capelli afflosciati e senza senso, mentre la fronte era increspata dall'espressione stordita che aveva messo su. Decisamente non era un risveglio come quello dei film, pensò, dove i protagonisti, seppur devastati dalla serata, apparivano sempre estremamente belli e in forma.
-Colpa di Adri, Brì!- si difese la rossa, notando che l'umore di lui non era forse tra i migliori.
Brian inaspettatamente tirò fuori un mezzo sorriso sghembo, ormai abituando gli occhi alla sottile luce.
-Grazie stronza- disse avvicinando la bocca al cellulare che Layla gli porgeva.
Il chitarrista iniziò a osservarla, ancora intontito, mentre parlava al telefono di qualcosa che né riusciva e né aveva voglia di capire. Aveva il trucco colato, i capelli raccolti in una coda scompigliata. Con il braccio ancora posato sulla vita la portò sempre più vicino, passando subito la mano sotto la canottiera e portandola sui suoi seni. Prese a baciarle il collo, mentre sentiva quella solita voglia mattutina crescere, soprattutto tra le sue gambe. La rossa continuò a parlare, lanciandogli strani sguardi che lui ignorava volutamente. Quando con una mano la sfiorò tra le gambe, leggermente divaricate, Layla gli diede un pugno sul braccio, ridendo.
-Finiscila!- e riprese a parlare con Adri.
Brian sbuffò, anche se era convinto che lei non fosse poi così contraria.
La rossa si girò di spalle, essendo intenzionata a finire decentemente quella conversazione con l'amica, che le stava raccontando concitatamente cosa era successo dopo che era sparita improvvisamente dalla festa. Il chitarrista però non si arrese e continuò ad accarezzarle languidamente i fianchi scoperti, avvicinandola poi al proprio bacino per farle sentire che non era intenzionato a smettere e ignorare la sua voglia. La ragazza rimase ferma e Brian la vide sorridere furbamente.
-Senti Adri, ti posso richiamare più tardi? È una cosa urgente, ma sta tranquilla. A dopo!-
Posò a terra il cellulare e poi si girò verso di Brian, mettendosi a cavalcioni su di lui, che apprezzò la cosa.
-Quale sarebbe questa cosa urgente?- La provocò lui con quel sorrisetto, sapendo benissimo il motivo per il quale Layla avesse interrotto bruscamente la chiamata.
Brian iniziò a muoversi lentamente sotto di lei, e tra il loro fulcro del piacere c'erano solo le mutandine della rossa a dividerli. Lei non rispose, continuando a guardarlo pensando quanto fosse tremendamente attraente. Si chinò su di lui, baciandolo e intrecciando le loro lingue avide già appena svegliate, poi si staccò, sfilandosi la canottiera e lanciandola lontano.
-Volevo darti un degno buongiorno Haner..- gli sussurrò tra le labbra, scivolando poi in una serie languida e umida di baci che scendevano verso il suo torace nudo.
-Ora si che si ragiona, bimba-
Layla scese sempre più giù, mentre non smetteva un attimo di sfiorarlo con le dita, in quella lunga discesa verso il centro delle sue gambe. Quella volta non sarebbe finita come quel pomeriggio in macchina. Gli lanciò uno sguardo inequivocabile, e poi iniziò quell'intreccio di sapori, di lingua e voglia di farlo godere, mentre lo guardava e sentiva gemere di piacere.
Brian portò le braccia dietro la nuca, accomodandosi meglio sul cuscino e godendo alla vista di quella chioma rossa chinata sul proprio sesso. Gli mancava da tempo un risveglio del genere, e si sentiva felice per due motivi: il primo era che aveva passato una notte di sesso incredibile, la seconda era che quella volta non si era dovuto preoccupare di togliersi la tipa dalle palle e mandarla via il prima possibile.
Layla era diversa.
Per quel breve periodo che si erano frequentati col gruppo, più o meno aveva capito come era fatta, e tra loro c'era quella specie di feeling inspiegabile che lo faceva stare tranquillo. Non era assolutamente amore, era solo voglia di divertirsi senza complicazioni, senza problemi.
Layla era un po' un'amica.
Quella che non fa troppe domande, quella che se vuole giocare ti trascina con sé, quella che fa favori senza pensare al ritorno, quella che non ti vede come Synyster Gates, ma ti tratta come lo stronzo che sei davvero, senza alcuna esitazione.
Layla era come lui.
Le piaceva il sesso, quello facile e occasionale. Quello senza implicazioni sentimentali. Quel sesso dove la mattina non ti devi alzare e sperare che la ragazza della notte prima se ne sia già andata, senza strani piagnistei fanatici che tanto spesso gli erano capitati.
-Mh- gemette ancora, soddisfatto.
Layla era proprio quello che ci voleva, anche se non l'aveva mai cercato.
Quindi chiuse ancora gli occhi, passando le mani tra i capelli un po' intrecciati ma morbidi di lei: un'occasione così era da vivere e basta, senza troppe preoccupazioni.

 

 

 

-  -  -  -  -  -  -  -  -  -  -  -  -  -

 

 

*  [ Astieni la tua bocca dalla guerra, usala per ciò che è fatta ]

   
 
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