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Autore: bulma_89    15/02/2012    9 recensioni
Ben trovati, questa fan fiction è il proseguimento di "Adesso sei mia".
"Sulla strada che portava a Mystic Falls Caroline pensava.
Teneva lo sguardo ben puntato fuori dal finestrino, quando non era impegnata a fissare l’ibrido che guidava l’automobile che li stava conducendo a casa o l’ibrido che le sedeva al fianco...Con la coda dell’occhio guardò l’autista dell’auto, era giovane, obbediente ed asservito. Ed era uno dei fedelissimi del suo compagno, il millenario re dei vampiri e dei licantropi Klaus. "
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Adesso sei mia'
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― 3. Una buona giornata? ―

 

Caroline suonò a casa di Bonnie, non prima di aver tentato di fare qualche esercizio di rilassamento.

“ Andrà tutto bene, andrà tutto bene…” si ripeteva continuamente nella mente.

Quando l’amica aprì la porta, il suo sguardo già le disse che la stava aspettando.

― Forza Caroline, entra ―, disse la strega con voce piatta.

― Bonnie io… ―, biascicò Caroline.

Bonnie non rispose e fece cenno alla ragazza di entrare. Caroline non si fece ulteriormente pregare e varcò la porta.

― Ecco Bonnie, io, posso spiegarti tutto, anzi voglio spiegarti tutto, non è che come pensate tutti, cioè… ―.

Con un gesto della mano Bonnie la zittì; ― Ok Caroline calmati, so già quello che stai cercando di dirmi ―. Da un cassetto di una cassapanca Bonnie tirò fuori un plico di fogli.

― Ecco, questo vuoi dirmi. Me l’hai già più volte anticipato con queste… cartoline, fotografie. Klaus è magnifico, Klaus non è un fanatico con manie di grandezza, no Klaus è un tenero orsacchiotto! Non è forse questo che vuoi dirmi, Care? ―.

― Ecco… In un certo senso… ―, rispose Caroline agitando le mani in aria. Il volto e soprattutto gli occhi di Bonnie erano severi e la sua vecchia amica non sarebbe certo rimasta li ad ascoltarla mentre lei snocciolava le qualità del suo fidanzato.

La strega sbuffò e si sedette sul divano del salotto.

― Il fatto è che voi non avete capito niente ragazze, e non sto parlando di te, mi riferisco anche ad Elena. Stefan, Damon, Klaus, nessuno di loro è un tipo raccomandabile eppure voi ve ne siete innamorate. Ma come avete fatto? ―; Bonnie alzò le spalle.

Caroline si sedette a sua volta, stranita dalla piega che stava prendendo la conversazione. Sembrava Bonnie quella sul punto di uno sfogo e non lei.

― Io non so come sia potuto accadere ma è successo. L’amore è fuori dal nostro controllo, Bonnie ―.

Bonnie chiuse gli occhi. ― Mi dispiace per te Caroline ma la vostra razza crea danni a dismisura. Da quando tu te ne sei andata con Klaus Stefan ne ha approfittato, ormai anche lui è senza controllo ―.

― Lo so ―, rispose Caroline.

― Klaus ora che è tornato non starà certo a guardare, si vendicherà. E a rimetterci ci sarà sempre qualche innocente ―.

― Bonnie io non voglio che succeda niente di male a nessuno ―.

La strega la guardò. ― Caroline tu stai con lui, ti schiereresti mai contro di lui? ―.

Lo sguardo della strega non la lasciava, sembrava voler indagare nel profondo della sua anima.

― Si, se mettesse ancora in pericolo la vita di qualcuno che amo lo farei ―, rispose, sostenendo lo sguardo. 

― Sei sincera ―, disse Bonnie, e non era una domanda.

― Bonnie Klaus mi ascolterà, io so che in lui c’è un parte oscura, incontrollata, ma conosco anche il suo volto gentile ed è a quello che parlerò ―.

Bonnie scosse la testa. ― Non ci credi neppure tu Caroline ―.

― Cosa stai dicendo? … ―.

― Se anche l’amore che lui prova per te fosse sincero, questo non basterà a farlo desistere dai suoi propositi, non dopo secoli di vita passati a fare ed ad ottenere quello che vuole.

Hai capito o no Caroline che sono preoccupata per te? ―.

― Si l’ho capito e ti ringrazio, ma non devi Bonnie, non ho nulla da temere ―.

Caroline non voleva certo farsi sopraffare da certe argomentazioni, ma dentro di lei sapeva che quelle erano le stesse paure che l’avevano spinta ad allontanarsi da lui e a scappare qualche mese prima.

Scosse la testa e cercò di non pensarci.

― Elena… Come sta? ―, chiese.

― E’ scossa Care, e incredula. Non pensa affatto che quello che c’è tra te e Klaus… ―.

Caroline scosse la testa. ― Lo immaginavo. Non può crederci visto che lui ha ucciso sua zia Jenna, eppure lei prova qualcosa per Damon, che non è certo un santo, così come non lo è Stefan.

Io voglio parlarle ―.

― Non credo che sia una buona idea Care ―.

― Perché? Insomma eravamo migliori amiche, non può aver improvvisamente accantonato la nostra amicizia ―.

― Ti ricordo che sei fuggita con l’assassino di sua zia ―, rispose Bonnie.

Caroline abbassò la testa, sapeva che non sarebbe stato facile, ma non si sarebbe certo arresa.

Alzò gli occhi e li piantò su Bonnie; ― Ti prego parlare. Facci incontrare ―.

― Non voglio entrarci in questa storia Caroline, risolvetevela da sole ―.

Caroline si alzò in piedi e fece per andarsene. Poi si girò e guardò la strega.

― Bonnie, siamo ancora amiche? ―, chiese.

La ragazza rimase in silenzio per alcuni istanti, poi rispose: ― Anche se non approvo le tue scelte, si lo siamo. E va bene, proverò a parlare con Elena ―.

Il viso di Caroline si illuminò di gioia, si avvicinò a Bonnie e senza preavviso l’abbracciò; ― Grazie mille… Ti voglio bene… ―.

― Anche io te ne voglio, pazza che non sei altro ―.

 

Guidando verso casa, Caroline si sentiva felice.

Nonostante il piccolo diverbio telefonico avuto con Klaus, era contenta perché la sua amica Bonnie teneva ancora a lei e alla loro amicizia.

Sorrideva ancora mentre parcheggiava la sua Fiesta davanti a casa e dovette considerare che in fondo come primo giorno nella sua vecchia vita non era andato poi così male.

Entrò in casa e trovò sua madre che stava preparando la cena, non scaldando cibi precotti come era solita fare, ma una cena vera.

― Ciao mamma ―, la salutò.

Sua madre si voltò e le sorrise mestamente. ― Sto preparando la cena, tra poco sarà pronto ―, disse.

Caroline ricambiò il sorriso e non aggiunse altro, sapeva che sua madre stava facendo tutto quello per lei, perché era felice di riaverla a casa, nonostante sua figlia fosse una vampira che sarebbe potuta sopravvivere con una buona scorta di sangue.

Appoggiò borsa e cappotto ed entrò in cucina per apparecchiare la tavola. In quel momento, però, qualcuno suonò al campanello.

Sua madre e Caroline si guardarono; ― Vado io ―, disse Caroline.

Aprì e la porta e con sorpresa si trovò di fronte Klaus.

― Ciao… Non ti aspettavo, comunque è bello vederti ―, disse Caroline con il batticuore.

L’ibrido aveva il viso accigliato e chiuso.

― Non mi fai entrare? ―, rispose lui, guardandola fisso negli occhi.

― Non è il caso, c’è mia madre, non credo che la prenderebbe bene ―.

Klaus abbassò lo sguardo e sogghignò, ― Ancora questa storia Care? In ogni caso non mi serve il tuo invito per entrare, ho già accesso a questa casa ―.

Il cuore di Caroline divenne di pietra.

― Ti ho detto che adesso non puoi entrare ―, rispose, risoluta.

― Care? Che succede? ―, chiese sua madre dalla cucina.

Klaus sorrise, ― Facciamo sapere a mammina chi c’è qua ―.

Scostò Caroline ed entrò.

― Ehi che diavolo fai? ―, protestò Caroline ponendosi di fronte a lui.

Klaus abbassò gli occhi sul viso di lei; ― Amore mio, perché mi impedisci di entrare in casa tua? ―.

― Ti stai comportando in modo meschino ―, rispose Caroline sostenendo lo sguardo.

― Oh, sceriffo Forbes! Sua figlia non voleva che io entrassi in casa, ci deve essere un malinteso. E’ giusto l’ora di cena ―, disse Klaus sorridendo di sbieco mentre Liz capolino.

Caroline si sovrappose tra lui e sua madre, improvvisamente impaurita.

Klaus la guardò, quasi incredulo.

― Hai paura di me… ―, disse, ― Ti è bastato un giorno in mezzo a queste pecore ed hai di nuovo paura di me ―.

― Esci da casa mia e ne parliamo ―, rispose Caroline.

Klaus scosse la testa e con espressione turpe uscì.

Caroline lo seguì ma l’ibrido si stava già allontanando.

― Klaus aspetta! ―, esclamò Caroline.

L’ibrido si fermò e si voltò di scatto verso di lei, con il dito proteso come ad incriminarla.

― Non dire una parola Care, tanto leggo nella tua testa. Tu non vuoi venire a vivere con me, non è così? ―.

Caroline abbassò lo sguardo e non rispose.

― E’ così. Dovevo aspettarmelo. Sei come tutti gli altri ―, la voce di Klaus era rotta.

La vampira lo guardò. ― Non è vero! Ho solo bisogno di tempo ―.

Klaus l’afferrò per un braccio e strinse. ― Tempo per cosa? Non ti è bastato quello che abbiamo passato insieme? ―.

― Lasciami! ―, gridò Caroline, ― Mi fai male! ―. Klaus la lasciò ma continuò a guardarla senza risparmiarle il suo disprezzo.

― Tu non mi ami affatto ―, continuò Klaus.

― Non dire sciocchezze, Klaus! ―, esclamò Caroline sull’orlo del pianto.

― Non mentirmi tu invece. Evidentemente non eri ciò che speravo. Addio Caroline ―.

Caroline rimase senza parole, interdetta, in conflitto tra la disperazione e la rabbia.

Poi prese il sopravento la rabbia.

― E allora vattene! ―, gli gridò dietro mentre lui spariva alla velocità della luce.

Caroline dovette ricredersi, quella giornata era stata pessima.

 

La notte non riuscì a dormire, mentre le ore non passavano e si facevano beffe di lei.

Ma ebbe il tempo per pensare. No, non si sarebbe chiusa in casa a piangere il suo amore perduto, non avrebbe rimuginato sui loro bei momenti passati insieme. Non avrebbe dato la soddisfazione di far capire a Klaus che si era sbagliato, che lei lo amava sul serio.

Sarebbe uscita di casa e si sarebbe ripresa in mano la sua vita.

Caroline Forbes sarebbe tornata quella di una volta.

 

   
 
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