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Autore: Atreius    15/02/2012    1 recensioni
“Il tuo fidanzato ti ha lasciato?
In amore non sei mai stato fortunato?
Il tuo migliore amico ti ha tradito?
A molti e non pochi risulti famigliare assai sgradito?
mai più cuori infranti, e sentimenti ingombranti!
La prima assicurazione contro ogni forma di delusione!”
Genere: Comico, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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F. era uno degli individui più calcolatori che si fossero mai visti. Letteralmente. Aveva uno spiccato senso per gli affari. Imparò a contare, prima di dir “mamma”, e a tre anni conosceva già le più basilari operazioni matematiche, padroneggiandole meglio di certi adulti. Era metodico, ordinato, preciso. E sapeva stabilire con incredibile esattezza, il valore di ogni oggetto che riuscisse a vedere, dalle macchinine del compagno di banco, all’intero ammontare della somma spesa dalla scuola, per rifocillare a mensa gli studenti. E non per un giorno solo, troppo facile, bensì per due quadrimestri e per ogni singolo anno scolastico. Senza tralasciare il numero preciso di studenti per classe.

La sua dispensa era suddivisa in cassetti, con un’etichetta per ogni tipo di pasta, e F., senza sbagliare mai, cucinava sempre le stesse unità di rigatoni, spaghetti, trofie, e via così, sempre più difficile, senza dimenticare i grani di riso. Perfino quando si ritrovava nella solitudine del proprio bagno, usava sempre lo stesso numero di quadretti di carta igienica, adeguandoli alle varie necessità.

Capite bene che personaggi di questo genere, nella vita d’ogni giorno, o diventano esattori delle tasse, o banchieri, o assicuratori, o cravattari. Raramente matematici geniali bramosi di mostrare al mondo la bellezza di cifre e simboli. F., infatti, fra tutte queste meravigliose qualità, possedeva anche il rovescio della medaglia. Era avaro e avido come non mai.

Fu così, che F., intorno ai trent’anni, ragionò di lucrare sull’unica cosa su cui non si era mai lucrato davvero, in modo sfacciatamente pecuniario. Non fraintendetemi, sulla cosa in questione, si è lucrato notevolmente, anche finanziariamente, in modo più o meno diretto. E non si può dire che non abbia lasciato molti in mutande. Anche senza, potreste giustamente osservare.

F., decise di aprire il primo istituto assicurativo sui sentimenti. Non è un’idea geniale? Il giovane F., rampante manager nel suo completo blu scuro, sorrise amabile ai giornalisti e alle decine di curiosi che affollavano la sala della sua holding, al quinto piano di un palazzo nel bel mezzo della City. Amabile per quanto possibile ad uno squalo, s’intende.

Non aveva badato a spese, per l’evento. Da giorni pubblicità dirompenti tempestavano i cittadini del Vecchio Continente, invadendo giornali, cartelloni ai lati delle strade, radio e televisori. Il suo slogan d’effetto:

“Il tuo fidanzato ti ha lasciato?

In amore non sei mai stato fortunato?

Il tuo migliore amico ti ha tradito?

A molti e non pochi risulti famigliare assai sgradito?

Mai più cuori infranti, e sentimenti ingombranti!

La prima assicurazione contro ogni forma di delusione!”

Accompagnato da immagini di individui afflitti, depressi, lacrimanti e piangenti, con il cuore teatralmente lacero di tristezza, che illuminati dalla luce d’un insegna, ritrovavano un miracoloso, quanto frusciante, collante per il proprio cuore a pezzi.

Per chiunque se ne intenda un minimo di polizze, questa non era nient’altro che un’assicurazione privata col medesimo carattere di tutte le altre. Quel che era la novità, era l’oggetto assicurato, ossia il proprio cuore se vi ritenete romantici, il vostro orgoglio potenzialmente feribile se siete più realisti, la vostra anima se vi pensate religiosi, il vostro cervello se siete per la scienza. Insomma, un concetto abbastanza vago, per la verità, che però tutti conosciamo molto bene.

Considerato che ogni relazione, a due, perchè alla fine tutto si riduce a questo, nei rapporti interpersonali, è potenzialmente a rischio, allora l’importante fu stabilire dei tabellari in cui inserire i vari tipi di danno risarcibile.

Per fare un esempio, amicizia e amore andranno valutati su piani diversi, ed inoltre, la durata del rapporto andrà altresì tenuta in conto. E qui per F., si poneva la questione, da buon calcolatore che era, del problema qualità. Ad esempio, risarcire una persona per una “rottura di cuore”, accaduta dopo tre mesi di relazione, era ben diverso che risacirne un’altra con lo stesso problema, però con quarantadue anni di legame alle spalle. Ma proprio qui, sorgeva il punto: ci sono rapporti brucianti d’ogni emozione in pochissimo tempo, vissuti con un’intensità tale da muovere mari e monti, vere e proprie tempeste, mentre non è affatto raro vedere relazioni durate ben quarantadue anni più tiepide del semifreddo al tiramisù lasciato fuori dal frigo per sei giorni.

Inoltre come considerare lo spinoso problema degli: “innamoramenti a senso unico”? Quelle grandi passioni non corrisposte, che ci sfiniscono, ci rendono esausti ed euforici senza apparente motivo, che alla fine, gli unici amori che non finiranno mai, saranno proprio quelli mai avuti.

F. quantificò con calma, e precisione ogni danno. Inserì la variabile “intensità”, divise per il tempo, addizionò il grado di dolore provato con criteri che cercò di definire obbiettivi, senza rinunciare al criterio di personalizzazione della polizza.

“Facciamo un esempio -disse F., agitando un puntatore luminoso in direzione del grande schermo a cristalli liquidi alle sue spalle-, poniamo d’essere single. Decidiamo, dopo burrascose esperienze giovanili, d’assicurare il nostro miocardio. Noterete che potremmo decidere liberamente la somma da versare, e siamo tutti consapevoli che non sono mai abbastanza! Potremmo anche aumentare o ridurre la polizza in base alla solidità di eventuali relazioni intercorrenti nella nostra vita, di cui non sappiamo valutare il rischio senza una certa oggettività! Intervengono allora gli esperti nella nostra compagnia, a suggerirvi le mosse più appropriate a tutelarvi. Non è grandioso?”

“Ma non c’è un rischio? Se l’assicurato interrompe una relazione volontariamente per intascarsi il premio?” Obbiettò un giornalista.

“Sono lieto mi abbia fatto questa domanda. Ebbene, anche quest’assicurazione ha un accurato sistema bonus malus. Che poi non è un sistema estremamente razionale? Pensateci bene: ponete d’essere alla ricerca di una stabile relazione affettiva. Vi fidereste mai totalmente di un possibile compagno con nuvole di relazioni bruscamente interrotte, alle sue spalle? Vedete? La mia società altro non fa che regolamentare il buon senso!”

Uno scroscio d’applausi suggellò l’indubbio successo dell’operazione. L’umanità intera parve ringraziare F., per questa nuova invenzione di cui si sentiva davvero il bisogno.

Vi starete chiedendo, come vada a finire, questa storia. La verità è che non esiste un finale. E nemmeno una morale. Nella vita, come in questa storia, non esiste affatto, quindi riflettete, per quanto possa sembrarvi alquanto inverosimile, non è niente che non possa accadere davvero.


  
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