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Autore: pict shewolf    15/02/2012    3 recensioni
Ok è la prima fanfiction che scrivo... parla principalmente di due dei miei personaggi preferiti... Kurenai e Kakashi!!
Spero che non sia un disastro...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Prima di iniziare vorrei puntualizzare che questa fan fiction non è a scopo di lucro, e tutti ipersonaggi sono invenzione di Masashi Kishimoto.
                                          Cuore di spine
Capitolo 1: “Finalmente sei tornata”
 
Era una fredda sera di fine Novembre a Konoha e le porte d’entrata del Villaggio della Foglia erano appena state chiuse, quando dalla foresta risuonarono dei passi.
I due Anbu a difesa dell’entrata si guardarono, come per accertarsi di non aver immaginato il rumore, dato che dopo un giorno trascorso a sorvegliare il villaggio la stanchezza poteva giocare brutti scherzi, ma bastò un’occhiata nel bosco per vedere quattro sagome scure avvicinarsi.
Quando le figure furono abbastanza vicine, il primo Anbu si schiarì la gola per attirare la loro attenzione, poi chiese: “Chi siete?”.
A quella domanda il più alto di loro si fece avanti per farsi riconoscere dai due Anbu. Quando fu vicina la seconda guardia infatti esclamò: “Kurenai-san! Non l’avevo riconosciuta con questo buio! È di ritorno dalla missione?”. Chiese poi facendo un sorriso rispettoso alla Jonin.
Kurenai sospirò e rispose con voce stanca: “Si, io e la mia squadra”. Indicando i tre ragazzi che erano rimasti in disparte “abbiamo concluso questa missione e siamo di ritorno da un lungo viaggio…”.
Appena colse lo sguardo stanco ma severo della Jonin il suo volto s’irrigidì e solerte disse: “Le apro subito, Kurenai-san”.
Detto questo, i due Anbu si avvicinarono alle grandi porte e lentamente le aprirono.
Quando furono completamente aperte, Kurenai salutò freddamente le due guardie e andandosene fece cenno ai suoi allievi di seguirla in un silenzio rotto solamente dai loro passi e da un “grazie” bisbigliato da Hinata.
I quattro, ninja dopo due settimane, rientrarono finalmente nel Villaggio della Foglia.
 
 
Camminavano in silenzio lungo la via principale fino a quando giunsero ad un incrocio e Kurenai si fermò dicendo: “Bene ragazzi, abbiamo concluso in modo molto positivo questa missione, siete stati bravi”. E questo, detto dalla maestra Kurenai, era una grande soddisfazione, visto che di solito non era propensa a fare complimenti, “domani mattina andrò a fare rapporto dalla Hokage, voi riposatevi pure. Buonanotte.” Detto questo si girò per andare verso casa sua, mentre i ragazzi dietro di lei le auguravano a loro volta la buonanotte.
Kurenai camminava alla svelta verso casa ed era talmente immersa nei suoi pensieri da non accorgersi che qualcuno nel buio la stava osservando da quando aveva lasciato i suoi allievi.
In pochi minuti la giovane Jonin fu davanti alla porta di casa, mentre guardava la sua abitazione pensò che finalmente aveva portato a termine quel lungo e altrettanto noioso compito, ma fu in quell’istante di completo silenzio che le parve di sentire una voce, quasi un sussurro, che diceva: “Finalmente sei tornata, Kurenai”.
La donna si voltò di scatto e attentamente si guardò attorno, era notte, ma era sicura di aver visto un’ombra sparire un momento dopo che lei si era girata.
Tuttavia era stanca e decise di lasciar perdere, anche se quella voce le era famigliare.
Entrò in casa trovando tutto come l’aveva lasciato e subito si coricò sul letto.
 
 
Quella sera Kakashi era uscito a fare due passi, aveva il mal di testa e sperava che l’aria notturna lo facesse stare meglio.
Stava camminando da almeno mezz’ora quando gli era sembrato di sentire una voce, una voce che non sentiva da più di due settimane, quella della maestra Kurenai.
Allora si era avvicinato al punto da cui proveniva il rumore e si era nascosto in modo da non disturbarla mentre parlava con i suoi allievi.
Solo quando lei li salutò allora anche Kakashi si mosse, ma non per salutarla, non per parlarle, solamente per seguirla nell’ombra e guardarla da lontano.
Neanche lui sapeva perché lo facesse, ma sapeva che lo faceva sentire bene.
Quando però la donna arrivò sulla soglia di casa le parole gli uscirono cosi, esattamente come le aveva pensate: “Finalmente sei tornata, Kurenai”.
Le aveva sussurrate, ma era certo che lei le avesse sentite, non perché subito dopo si era girata in cerca della sua figura, semplicemente perché una parte di lui, non sapeva bene quale, ne era sicura.
Comunque ebbe la premura di non farsi vedere, lui sapeva che era stanca e non voleva disturbarla, aveva troppa paura di darle fastidio.
Kakashi, ormai arrivato a casa, era al settimo cielo, finalmente lei era tornata. Non capiva il perché, ma ogni volta che Kurenai era in missione i giorni sembravano non finire mai e lui era continuamente preoccupato, anche se sapeva molto bene che la Jonin era una dei migliori ninja del Villaggio della Foglia.
Ripensando alla felicità che aveva provato quando aveva sentito la sua voce, Kakashi capì ciò che già da qualche tempo pensava di sapere: lui amava Kurenai.
Purtroppo, però, il Jonin sapeva anche che la donna era di Asuma, perché sebbene lui e Kurenai non stessero insieme, il Jonin la corteggiava da parecchie settimane.
Era anche vero che a lei i gesti di Asuma sembravano non importare, ma Kakashi non poteva fare una cosa simile a lui, anche se fra i due non c’era un vero e proprio rapporto di amicizia i due si rispettavano.
 
 
Kurenai si svegliò presto la mattina seguente e di malavoglia si alzò dal letto, si vestì e uscì di casa.
Quel giorno c’era il sole ma la temperatura era comunque bassa, per questo la mora si affrettò a raggiungere il palazzo dell’Hokage.
Appena entrata scorse Shizune in fondo al corridoio, cosi la chiamò: “ Ehi Shizune!”. L’aiutante della Hokage si girò sentendo il proprio nome e vedendo Kurenai le si avvicinò sorridendo amichevolmente: “Buongiorno signorina Kurenai! Ha bisogno di qualcosa?”. Chiese Shizune guardando interrogativamente la Jonin, “Si, dovrei parlare con la Hokage, è libera? Devo farle il rapporto sulla missione”. Spiegò quest’ultima. “Certo signorina, la Hokage la stava giusto aspettando”. Rispose Shizune indicando con la mano la porta che conduceva all’ufficio di Tsunade, “ok, va bene, non la farò attendere oltre allora. Buona giornata Shizune”. Salutò la Jonin “ Anche a lei signorina”. Detto questo Shizune si avviò verso un altro corridoio, mentre Kurenai bussava alla porta della Hokage.
Dopo pochi secondi una voce dall’interno della stanza disse “avanti” allora Kurenai entrò nella grande sala e trovandosi davanti la Hokage salutò: “Buongiorno Tsunade” “Buongiorno”. Kurenai, vedendo che la Hokage non continuava disse: “ Sono venuta per fare rapporto sulla missione che io e la mia squadra abbiamo concluso ieri…”. Iniziò la Jonin “ Vai pure avanti Kurenai”. Incitò Tsunade e allora la mora continuò: “Be, non c’è molto da dire… Per quasi una settimana abbiamo seguito le tracce dei due ladri, poi dopo un po’ di tempo ho deciso di agire, cosi li abbiamo catturati e lasciati al Villaggio della Sabbia dato che era il più vicino”.Concluse Kurenai, allora la Hokage disse: “ Molto bene, non avevo dubbi sul fatto che avreste portato a termine questa missione, purtroppo però…” qui Tsunade fece una pausa e Kurenai la guardò negli occhi “le missioni di questo tipo sono finite” continuò la bionda e la Jonin, non capendo cosa volesse dire la Hokage, chiese: “ In che senso sono finite?!”. Tsunade dopo aver preso fiato rispose: “Abbiamo dei sospetti Kurenai, pochi giorni fa una squadra di Anbu mi ha confermato ciò che già da tempo temevo…” Kurenai ascoltava attentamente la bionda “Orochimaru non è stato sconfitto definitivamente: si sta riprendendo”.
A quelle parole la Jonin rimase a bocca aperta e dopo qualche attimo di stupore riuscì a balbettare: “M-ma co-come è po-possibile?! S-sembrava v-veramente…” “Si lo so” la interruppe Tsunade “ siamo rimasti tutti sorpresi, probabilmente qualcuno lo sta aiutando…”.
Kurenai guardava fisso davanti a se, non ci poteva credere. Orochimaru. Vivo.
Solo quando si riprese completamente disse: “ Capisco… e ora cosa si fa?”. Chiese riprendendo a guardare negli occhi la donna seduta davanti a lei “ancora non lo so, ma dovremo agire al più presto. Intanto ho ordinato ad alcuni Anbu di partire per cercare delle tracce, però nel segreto più totale, non è necessario, per adesso, avvertire tutti i ninja…” rispose Tsunade “infatti oltre a te e alla squadra di Anbu lo sanno solo altri tre Jonin: il maestro Asuma, il maestro Gai e il maestro Kakashi” continuò “come l’ho detto a loro lo dico anche a te, per il momento non è necessario avvertire neanche gli allievi”. Concluse la donna bionda.
Quando la Hokage ebbe finito Kurenai disse: “Certo Tsunade, manterrò il segreto”. La bionda alzò lo sguardo dai suoi fogli e poi la segregò: “Bene Kurenai puoi andare”. La Jonin si alzò e prima di uscire la salutò: “Buona giornata”. Aspettò la risposta di Tsunade, poi uscì chiudendosi la porta alle spalle.
“Ora devo solamente aspettare che Tsunade decida cosa fare” pensò Kurenai mentre andava a casa per fare un bagno caldo.
 
Continua…
Spazio autore:
Ok questo è il primo capitolo… spero non ci siano troppi errori di grammatica… sono accettati commenti sia positivi che negativi! A presto!!
  
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