YOU ARE MY OBSESSION
Quel tardo pomeriggio di
venerdì Harry Potter
non riusciva a concentrarsi sullo studio perché la sua mente pensava in
continuazione a Draco Malfoy, erano ormai mesi che
era ossessionato da lui ma c'era qualcosa di più, se n'era accorto che non
sentiva più rancore per il suo rivale di sempre e ora il suo unico obiettivo è
scoprire che cosa stesse architettando e fermarlo
prima che per lui era troppo tardi. Lascio perdere lo studio e si avvio per gli
allenamenti, era il capitano è non poteva fare tardi, gli tornarono in mente le
parole di Ron “Non puoi mancare ad una partita di Quidditch per seguire Malfoy, sei il capitano!” e aveva
perfettamente ragione ma quando si parlava di Malfoy, ho meglio Draco, era cosi che ormai lo chiamava
nella sua testa, non capiva più niente sapeva solo che doveva seguirlo. Prima
di andare al campo di Quidditch decise di controllare la mappa.
“Giuro solennemente di non avere
buone intenzioni” recitò Harry sfiorando il foglio
con la bacchetta. Immediatamente, la Mappa del Malandrino apparve sulla
superficie della pergamena. C'era un disegno dettagliato di tutti i piani del
castello, e, all'interno si muovevano dei piccoli puntini che ne indicavano gli
occupanti.”Dove si trova Draco?” chiese Harry con urgenza ma non ci fu niente da fare, sulla mappa
non compariva un altra volta, chissà dov'era?
Ad un tratto si ricordo una
conversazione avuta con Ron qualche giorno prima e
gli venne un idea. Si messe
sotto il Mantello dell'Invisibilità e invece di andare al campo di Quidditch per gli allenamenti, scese nei Sotterranei della
scuola, perché non gli era venuta in mente subito? L'unica soluzione era
controllare la sua stanza e poi era curioso di vedere la stanza di Draco.
Arrivato ad un tratto di muro di
pietra squallido e umido, si ricordò la prima e ultima
era stato lì per scoprire se Draco era l'Erede di Serpeverde e ora era di nuovo lì è cercare di scoprire cosa
stesse architettando.
“Purosangue” disse Harry speranzoso, e la porta di pietra scorrevole si aprì
fortunatamente.
Prosegui entrando nella Sala Comune
di Serpeverde e non c'era nessuno, andò dritto verso
la camera di Draco. Una volta là si tolse il Mantello
e iniziò a curiosare in giro, era affascinato da quella stanza, non perché
fosse particolarmente bella o curata ma per il fatto che
fosse la sua stanza.
Si avvicinò alla libreria ed è piena di libri sulle arti oscure,
apre uno sportello e vi trova una bottiglia di whisky incendiario con due bicchieri,
di sicuro lo beveva in compagnia, lui ha molta
esperienza e da quello che si diceva in giro, era passato negli ultimi due anni
di letto in letto e lui aveva solo l'esperienza di un bacio con Cho che non era sto neanche un granché. La sua attenzione
si soffermò su una maglietta sul letto, era strano ma gli sembrava di averla già vista da qualche parte, la girò davanti per
guardarla meglio, c'era lo stemma dei Griffondoro ed
era sbiadita,Harry rimase sorpreso quella era la sua
ed era stato alla fine dell'estate che non la trovava. Perché c'è l'aveva Draco? Come l'aveva
presa? Se era riuscito ad introdursi queste estate al Quartier Generale dell'Ordine della Fenice, non riusciva a
trovare una spiegata a ciò comunque questo lo faceva sperare, forse Draco provava qualcosa per lui, sperava che fosse cosi e
sentendo un rumore di passi, la rimise bene e mettendosi sotto il Martello e
corse verso il bagno e fece passi indietro quando senti che nella stanza era
rientrato Draco e per indietreggiare ancora di più
perché sentiva che stava venendo verso il bagno, tozzo la vasca da bagno e cade
dentro sbattendo la testa e il mantello si levo.
“Che
disastro!” si disse Harry a sé stesso.
“Sono d'accorto con te, sei un vero
disastro Potter” disse Draco
con voce strascicata.
“Mi aiuti ad uscire, non c'è la
faccio da solo”
“Potter che
mi chiede aiuto, questa si che bella” disse Draco ridendo poi gli porse la mano.
Harry
allungo il braccio e prese la sua mano, era stranamente calda e bisbigliò
“Grazie” quando lo aiuto ad uscire dalla vasca.
Una volta fuori Draco
gli chiese “Bene... Potter, che ci fai
qui?”
“Volevo scoprire cosa stai
architettando perché voglio aiutarti” gli rispose Harry
sincero.
“Oh, si! Certo come no… di sicuro
appena l’avrai saputo correrai a dire al tuo caro Silente”
“No, non lo farei mai. Voglio solo
aiutarti”
“Nessuno te lo ha chiesto”
“Lo so ma non vorrei che ti
succedesse qualcosa di male”
“Mi sembra difficile crederti visto che mi odi”
“Io non ti odio, Draco!”
“Da quando mi chiami per nome, Potter?”
“Ascoltami, io ti posso aiutare e
proteggere ma tu devi raccontarmi cosa stai architettando”
“Non ci penso proprio”
“Draco, io
voglio solo aiutarti”
“Perché
dovrei crederti?”
Harry
si fece coraggio e si dichiarò “Perché tu mi piaci e anche molto”
“Non credo a
una sola parola”
“Allora te lo dimostrerò”
“Cosa vuoi
fare?”
Fu questione di secondi, Harry stava baciando Draco, aveva
una mano alla sua spalla e all’altra sulla schiena ma poi venne
scaraventato a terra.
“Non fare più una cosa del genere, Potter!” gli gridò Draco
arrabbiato.
Harry
si rialzò da terra e camminò verso Draco e disse
“Perché mi respingi, Draco?
Di cosa hai paura?”
“Io non ho paura di niente!” gli
rispose Draco riprendendo la sua solita
sicurezza.”Ora vattene via!”
Harry
si stava per riavvicinarsi a Draco quando
quest’ultimo rietreggiò all’indietro.
“Non venire cosi vicino!”
“Draco,
voglio solo aiutarti. Non devi aver paura”
“Io non ho…”
Draco
s’interruppe all’improvviso sentendo un dolore al braccio sinistro, si strinse
il punto in questione con la mano destra.
“Che ti
succede, Draco?” chiese Harry
allarmato, stava per toccarlo ma lui lo fermò.
“Non toccarmi!”
“Voglio solo aiutarti. Ti prego,
lasciati aiutare”
“Non mi puoi aiutare!”
“Certo che posso ma se non mostri
quale il problema, non potrò mai farlo”
Draco
si alzò la manica della camicia e gli mostrò il Marchio Nero. “Sarai contento, Potter? Sono un Mangiamorte”
“Avevo qualche sospetto al riguardo”
“Sospettami di me e non lo hai detto
a Silente? Perché?”
“Te l’ho detto già il perché”
“Ora devo andare, mi aspettano” disse
Draco serio.
“Posso venire con te?”
“Sei pazzo o cosa? I Mangiamorte ti vogliono morto e tu che vuoi fare, entrare
nella tana del lupo”
Draco
non lo capiva proprio.
“Non voglio che ti facciano del male
e poi ho il mio mantello dell’Invisibilità”
“Non se ne parla, Potter!”
gli gridò Draco mascherando la sua preoccupazione per
lui.
“Tu sei preoccupato per me?”
Lui aveva capito ma non poteva, non
voleva che i Mangiamorte arrivarono
a Harry tramite lui.
“Potter, dev…”
“Draco,
cosa provi per me?”
Draco
si fermò con la mano nella maniglia della porta a quella frase e si voltò verso
Harry.
“Devo sapere cosa provi per me” disse
Harry supplichevole “Ti prego, Draco”
Draco
staccò la mano dalla maniglia e si avvicinò a Harry.
“Ora non posso parlare quando tornò
ti avviserò e cosi ti dirò tutto ma tu non devi lasciare per nessun motivo il
castello” gli disse Draco accarezzandogli la guancia.
Harry
arrossì a quella dolce carezza.
“Me lo prometti?”
“Si, te lo prometto”
*****
Harry
tornò alla Sala Comune dei Grifondoro come aveva
promesso a Draco e trovò ad aspettarlo Ron e Hermione sul divano, sapeva
che aveva saltato gli allenamenti e che Ron glielo
avrebbe fatto notare ma adesso Draco era il suo unico
pensiero.
“Harry,
dove sei stato? Ti abbiamo aspettato ma tu non sei arrivato” disse
Ron con un rimproverò.
“Scusami ma dovevo fare una cosa”
disse Harry giustificandosi.
“Centra Malfoy?”
“Si”
“Harry,
ormai ti stai ossessionando con lui”
“Non posso farci nulla, Ron”
“Non dirmi che l’ho hai fatto?”
“Si, non potevo fare altrimenti”
“Di cosa state
parlando?” chiese Hermione sospettosa.
“Qualche giorno fa, io e Ron ci è venuta l’idea di frugare
nella sua camera”
“E perché
non me lo avete detto?”
“Perché
sapevamo che tu eri contraria”
“Certo che ero contraria, sai che
succedeva se Malfoy ti scopriva”
“Non ci posso fare niente”
“Una volta per
tutte, lascia perdere la tua ossessione per Malfoy”
“Non è solo un
ossessione, io lo amo” dichiarò Harry
coraggioso ai suoi migliori amici.
“Cosa???” esclamò
Ron sorpreso.
Ecco ci era
riuscito, un peso si torse dallo stomaco.
“Da quando sei gay, Harry?”
“Da quest’anno, me ne sono accorto
con Draco”
“Ma perché
proprio Malfoy?”
“Era inevitabile, Ron.
Io sapevo che prima o poi sarebbe successo” disse Hermione tranquilla.
“Comunque
non è tutto, c’è qualcosa che vi devo dire” disse Harry
facendosi coraggio.
Harry
raccontò tutto ciò che era avvenuto nella camera di Draco,
la discussione, il bacio, il marchio e il resto. Ron
e Hermione lo ascoltarono in silenzio, videro che era
preoccupato per Malfoy e cercarono di risollevargli l’umore ma con scarsi
risultati. Era ora di cena ma Harry non aveva fame,
voleva solo vedere Draco sano e
salvo e cosi si congedò con Ron e Hermione che erano preoccupati e se ne andò a letto.
Il tempo sembrava non passare mai e
non ebbe nessuna notizia di Draco, era molto
preoccupato e stava per alzarsi per andarlo a cercare ma tornò a sdraiarsi per
la promessa fatta però odiava quella situazione.
Ormai era notte inoltrata, Harry non riuscì a dormire perché ogni volta
la mente si ripiena di pensieri su di lui e sapeva che fino a quando non
avrebbe avuto sue notizie, sarebbe rimasto sveglio con il timore che gli fosse
successo qualcosa.
Dalla finestra entrò Draco senza far rumore, posò la scopa a terra e si diresse
verso il letto di Harry, il quale lo fece sedere dopo
di che chiuse le tende per non essere disturbati.
Harry
felice abbracciò Draco ma senti che qualcosa non
andava.
“Draco, tu
stai tremando” disse Harry preoccupato scostandosi un
po’.
“Non è niente” disse Draco cercando di tranquillizzarlo.”Sta tranquillo”
“Che cosa ti
hanno fatto?”
Draco
non rispose.
“Draco,
parlarmi. Ti prego” disse Harry preoccupato,
scuotendolo dolcemente dalle spalle.
“Stringimi,
Harry” disse Draco piangendo.
Harry
strinse a sé e lo cullava dolcemente per calmarlo.
“Posso stare con te, stanotte?”
“Non devi nemmeno chiedermelo, Draco. Puoi venire ogni volta che vorrai”
“Grazie, Harry”
I due si misero sotto le coperte e si
addormentarono uno nelle braccia dell’altro.
*****
La mattina seguente, Harry si svegliò da solo nel letto e apri subito le tende
ma non c’era Draco, aveva passato la
notte abbracciato con lui e sentiva ancora il dolce profumo di lui
addosso e appena guardò il cuscino trovò la cravatta verde-grigia e si
tranquillizzò, era tornato nella sua Sala Comune comunque non riusciva ancora a
capire perché stese piangendo, lui non glielo aveva detto e non se la sentiva
di sforzarlo a parlare, avrebbe aspettato che era lui a parlargliene spontaneamente.
Quando
fu ora di scendere a fare colazione, Ron lo fermò un
attimo per parlare. I due si sedettero sul letto e stava iniziando a parlare
quando entrò Hermione nella stanza e si avvicinò.
“Hermione,
cosa ci fai qui?”
“Ero curiosa di sapere se Malfoy si
era fatto vivo con Harry”
“Invece
volevo sapere perché stanotte piangeva”
“Io non piangevo”
“Allora chi ho sentito piangere nel
tuo letto?” chiese Ron confuso ma poi notò la cravatta verde-grigio sul letto.”Era Malfoy. Lui piangeva
stanotte, vero?”
Harry
annui con la testa.
“Perché
piangeva?” chiese Hermione curiosa.
“Non me la voluto
dire ma credo che riguardi l’incontro con i Mangiamorte”
gli spiegò Harry preoccupato. “Credo che sta in un
mare di guai”
“Sai, mi dispiace davvero per lui”
“Sono molto preoccupato per lui ma
non voglio sforzarlo a parlare”
“E avete
dormito insieme?”
“Si, abbiamo dormito uno tra le
braccia dell’altro. Era cosi bello, stringerlo e
averlo vicino” disse Harry contento.
“Sono contenta per te, Harry e sappi che noi saremmo sempre dalla tua parte” disse
Hermione contenta per Harry.”Non
è vero, Ron?”
“Sono d’accorto con Hermione, anche se non mi piace Malfoy”
“Ma deve
piacere a Harry, no certo a te”
“Hai ragione”
“Ora andiamo a far colazione” disse Harry mettendosi la cravatta di Draco
nella tasca.
“Posso sapere un’ultima cosa”
“Di che si tratta, Hermione?”
“Vi siete baciati nel letto?”
“Hermione,
che domande fai?”
“Chiedevo solo”
“No, lui era troppo vulnerabile e io
non volevo approfittare”
I tre andarono in Sala Grande e si sedettero
al tavolo dei Grifondoro a fare colazione, Harry guadando verso i Serpeverde
e vide Draco parlare con suo cugino, Blaise Zabini. Non poteva far almeno di guardarlo, c’era sono lui
nella sua mente e nel suo cuore, lui era la sua ossessione da quando avevano
varcato il portone di Hogwarts e ora voleva
abbracciarlo, coccolarlo e baciarlo, lo amava molto e non voleva separassi da
lui per nessun motivo.
Uno dei gufi della scuola gli portò
una lettera, intuii di chi poteva essere e senza altri indugi, la apri con discrezione:
Incontriamo alle 11 alle Serre, ho
bisogno di parlati
Grazie per stanotte
Draco
Harry
alzò lo sguardo verso Draco che gli fece un sorriso e
tornò a parlare con Zabini.
“Non mi sarei aspettato dal furetto”
disse Ron sottovoce ironico.
Harry
gli diede una gomitata e disse: “Non prenderlo in giro”
“Harry, ha
ragione. Sei un insensibile” disse Hermione seria.
“Non ho detto niente di male”
“Harry ci
tiene a lui quindi non prenderlo in giro”
“E va bene”
Ron
voleva bene a Harry e non avrebbe parlato male di lui
anche se era difficile con tutto ciò che era successo
in questi anni ma avrebbe fatto uno grande sforzo.
Appena
finita la colazione Harry salutò Ron
e Hermione e si avviò verso le Serre, non vedeva
l’ora di arrivare e stare con Draco per un po’.
Intravide l’ingresso delle Serre e
una sagoma appoggiata al muro cosi si affrettò a raggiungere Draco, il suo cuore batteva forte a
ogni passo che lo conduceva a lui.
Ecco lì, appoggia al muro con le
braccia incrociate che lo aspettava, era cosi bello
che gli sembrava un sogno, un bellissimo sogno dove non si voleva mai
svegliare. I loro occhi s’incrociarono ed erano fermi uno di fronte all’altro, Draco si staccò dal muro e gli fece segnò di seguirlo, Harry aveva fiducia in lui e lo segui tranquillamente.
Appena furono arrivati a
destinazione, Harry si guardò intorno e notò che non
aveva mai visto quel posto, era una bella raduna nascosto dalle siepi e c’era
anche il continuò del lago poi il suo sguardo si
spostò dalla passaggio a Draco.
“Questo è il mio posto segreto” disse
Draco con voce dolce.
“Mi piace molto” disse Harry contento che Draco gliela
aveva mostrato.
“Ti ho portata qui perché ti devo
parlare” disse Draco serio.
“Dimmi, ti ascolto”
“Ho avuto il compito di uccidere
Silente” gli confidò Draco sincero.
Harry
rimase scioccato da ciò.
“Se non lo
faccio Tu-Si-Chi ucciderà me e la mia famiglia ma io
non sono un assassino, cercavo solo un modo per sopravvivere a tutto questo.
Mio padre si aspetta molto cose da me e sempre stato
cosi fin da piccolo, ho dovuto sempre esaudire ogni pretesa di mio padre e cosi
mi sono dovuto costruire una maschera per nascondere ciò che provavo veramente,
solo quando sono da solo mi lasciò andare a quelle che mio padre chiama
debolezze. Mio padre mi ha sempre ripetuto che le lacrime sono segno di
debolezza e i Malfoy non sono deboli e che non mi era dato di
amare e che non meritavo di amare, ne di essere amato”
Mentre
si apriva, Harry notò gli occhi tristi di Draco e non c’è la faceva a vederlo cosi. Come poteva dire a un figlio quelle cose? Tutti meritano di
amare e di essere amati.
“Tuo padre si sbaglia, Draco. Tu meriti di amare e essere
amato come qualsiasi creatura di questo mondo”
“Sai, credevo davvero che nessuno mi
avrebbe amato e che non meritavo l’amore di qualcuno”
“Ma io ti
amo e tu meriti il mio amore”
“Ora so che mi padre si sbagliava per
questo ti chiedo aiuto, io non voglio uccidere… io vorrei solo essere una
persona come tante altre e stare al tuo fianco”
Draco
aveva detto proprio che voleva stare al suo fianco. Fu una notizia che gli riempi il cuore di gioia.
“Draco,
cosa provi per me?”
“Ecco… io credo di amarti, Harry” disse Draco imbarazzato
con le guance rosse.
“Mi ami?”
“Si, ti amo”
Harry
lo abbracciò dalla felicità. Il suo Draco lo amava.
“Harry, io
non so cosa fare? Ieri sera, mi sono incontrato alla Stamberga Strillante con
dei Mangiamorte e mi riferito che Tu-Sai-Chi
non è molto contento del mio operato e mi hanno…
lanciato qualche maledizione per farmi capire la mia situazione”
“Tu stai bene?” chiese Harry preoccupato avvicinandosi a lui.
“Si, non devi preoccupati e poi ci
sono abituato”
“Che cosa
vuoi dire?”
“Mio padre mi lancia le maledizione da quando avevo tre anni”
“Non posso crederci? Come si può fare
del male a un bambino di tre anni?” disse Harry con rabbia.
“Nella mia famiglia la cosa è
normale” rispose Draco con un sorriso ironico.
“Draco,
forse ho la soluzione”
“Quale?” chiese Draco
speranzoso.
“Stanotte, sul treno… scapperemo via
e andremo in un qualche luogo lontano da
qui… Lontano da tuo padre… Dalla tua famiglia e da quello che ti tiene
prigioniero…”
Draco
fu sorpreso dalle parole di Harry. Scappare e
lasciarsi tutto dietro, era una idea molto alettante…
ma sapeva che era impossibile e poi non poteva fare una cosa simile.
“Non posso fare niente di simile! Verremo scoperto subito e poi non posso venire con…”
“Anche se venissi
preso, non mi importerebbe. Ti aspetterò comunque”
“Harry…”
Harry
prese il suo viso tra le mani e gli sfiorò dolcemente le labbra con le proprie,
Draco si aprì al lui con tutto se stesso. Fu un bacio
dolce per entrambi.
“Ti aspetterò, Draco”
Harry
lasciò il suo viso e si voltò per tornare indietro mentre una
piccola lacrime bagnò la guancia di Draco che
non sapeva cosa fare.
Harry
voleva soltanto strapparlo via da tutto questo.
*****
Era notte, Harry
si trovava a Hogsmeade e aspettava Draco ma era sicuro che non veniva.
Draco
non era il tipo… che buttava via tutto quello che aveva… Harry
non aveva famiglia… e nessuna persona preziosa da lasciarsi indietro… Ma sapeva
che Draco aveva un attaccamento maggiore alle cose di
quanto ne avesse lui.
E
questo… non avrebbe fatto accadere nulla… non c’era nessun bisogno per lui di
proteggerlo o salvarla.
Forse tutto quello era solo per il
suo stesso ego.
Ma
lui…
All’improvviso senti dei passi e alzò
lo sguardo di fronte a lui.
Era Draco.
Subito si precipitò da lui.
“Non so davvero perché io sia venuto qui… Non sono il tipo di persona che può semplicemente
buttare via tutto quello che ha”
Harry
vide il tormento interiore di Draco ma non disse una
parola, lo fece sfogare.
“Ma poi ti ho immaginato qui fuori da solo ad aspettarmi… sono venuto qui il più in
fretta possibile…!”
Draco
ancora incerto continuò a dire “Non sarei dovuto venire, so già che me ne
pentirò! Io…”
Harry
lo prese per il polso e gli disse “Non puoi tirarti
indietro ora”
Harry
lo strinse in abbraccio protettivo.
“Andiamo, tu ed io…
Insieme…”
Viaggiarono per due giorni verso una
proprietà della famiglia Potter di cui Sirius gli aveva parlato quando erano a Grimmauld
Palace, per tutto il viaggio Draco
resto in silenzio ma lo vide fare un sorriso qualche volta.
La villetta da fuori non era un
granché ma era ottima per nascondersi mentre l’interno era meglio dell’esterno.
Harry
e Draco fecero un giro della casa, era enorme e ben
arredata e arrivarono in una camera da letto dove si sistemarono comodi.
Draco
guardava fuori la finestra e non aveva nessun rimpianto.
Harry
si avvicinò a lui, appoggiò la mano sul quella di Draco e gli disse “Sono contento che tu abbia deciso di
venire con me”
“Anch’io
sono contento di essere qui” disse Draco con un bel
sorriso.
Harry
guardò Draco con gli occhi di ragazzo innamorato e lo
vide tremare.
“Hai freddo?”
“Un po’”
“Aspetta, cerco qualcosa di caldo”
Si avvicinò all’armadio e vi frugò
dentro alla ricerca di una coperta per scaldare Draco.
“Vuoi una mano?”
“No, tu metti sul letto”
Cosi si sedette
sul letto in attesa che Harry trovasse una coperta.
Appena
ebbe trovato la coperta si avvicinò a Draco e gliela
avvolse attorno.
“Ecco qua! Con questa starai caldo”
“Grazie, Harry”
“Di niente, Draco”
Harry
si sdraio sul letto e Draco si stringe a lui,
coprendo entrambi con la coperta.
“Quindi
questa casa appartiene alla tua famiglia”
“Si, me ne parlo Sirius
e mi racconto che era protetta da una magia arcana e che è impenetrabile alle
forze del male”
“Ma se è
impenetrabile alle forze delle forze del male perché i tuoi non l’hanno usata
per nascondersi?”
“Perché la magia la
terminata Sirius prima che fosse arrestato”
“Ma Silente
è conoscenza di tutto ciò?”
“No, lui non sa niente”
“Quindi non
può trovarci, giusto?”
“Si, non potrà mai trovare e neanche Voldemort”
Draco trasalì
al suono di quel nome e Harry lo vide con il terrore
negli occhi.
“Scusami, non ci ho pensato” disse Harry
dispiaciuto abbracciandolo.
Sotto quell’abbraccio Draco si
rassicurò, bastava che Harry lo stringesse per
sentirsi al sicuro.
“Che idiota, avrei dovuto
immaginarlo” disse Harry rimproverandosi.
“Non fare cosi, non è colpa tua”
“Ti prometto che nessuno ti farà più del male, io ti
proteggerò per sempre”
Quella promessa fu sigillata con un bacio.