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Autore: ripper_wolf    15/02/2012    2 recensioni
Il Signore Oscuro è morto, Harry Potter e i Difensori di Hogwarts hanno vinto. Ma il peso delle responsabilità può schiacciare anche il più forte degli uomini, adesso senza più una ragione di vita. Ci penserà un'amica a sollevargli il morale e ad aprire un nuovo spiraglio nel mondo.
Questa storia ha partecipato al concorso "The Magic in the Music" indetto sul forum di EPF da TheGostOfYou, piazzandosi quarta e vincendo il "Premio Strappalacrime" della giuria
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: ripper_wolf
Titolo storia: 21 Guns – Il vuoto dopo la battaglia
Pacchetto: 21 Guns; location n°27
Elementi utilizzati: tutti e tre (paring - Harry/Hermione, canzone - 21 Guns, location - Parco di Hogwarts)
Genere: Malinconico, Introspettivo
Personaggi: Harry/Hermione
Rating: Verde
Avvertimenti: One-Shot, Missing Moments, Song-Fic
Introduzione dell'autore: Un tour de force per scrivere questa FF, dal sapore un po' troppo dolce per i miei gusti (non sono particolarmente versato per queste cose...). Prima song-fic che scrivo, spero che ne sia venuto fuori un prodotto piacevole. Buona lettura :)

Storia:

 

Do you know what's worth fighting for?
When it's not worth dying for?
 

Solo, nel grande parco di Hogwarts. Immobile come i calcinacci ai suoi piedi. Ancora non poteva crederci: dopo tanto tempo, dopo sofferenze indicibili, ce l'aveva fatta, Voldemort era finalmente storia passata. Morto per sempre.
Ma Harry pensava a quanti erano morti per potergli permettere di raggiungere quel traguardo. I suoi genitori, Sirius, Silente, Remus, Piton, Fred erano solo alcuni tra i tantissimi: persino dei ragazzini come Colin Canon erano morti quella sera perché credevano in lui, nella sua capacità di sconfiggere il Signore Oscuro. E adesso, ora che l'angoscia per il futuro incerto, che l'adrenalina della battaglia stava passando, pian piano si faceva largo il rimorso per tutto quello che aveva fatto sino ad allora, per la scia di cadaveri che si era lasciato dietro. Meritavano di morire? No, naturalmente, ma erano morti lo stesso. E lui non aveva potuto fare niente per evitarlo; sapevano ciò che rischiavano, ma questo non alleggeriva per niente il peso che adesso lo stava schiacciando.
All'improvviso si sentì picchettare la spalla da una mano “Ciao Harry” disse Hermione, raggiungendolo al suo fianco. Aveva i capelli sporchi di sangue, terra, polvere e sudore, i vestiti laceri, il volto graffiato e gli occhi rossi di pianto, ma nonostante tutto sorrideva “Come stai?” domandò gentile.
Lui sorrise triste “Come vuoi che mi senta? Sono un eroe. Ho ucciso Voldemort” commentò mentre si incamminava verso il Lago, cercando di convincerla ad abbandonarlo.
Ma la ragazza non cedette affatto “Perché sei così abbattuto? Harry, abbiamo vinto” gli disse con lentezza.
L'altro scrollò la testa “Sì, abbiamo vinto. Ma a che prezzo?”.

Does the pain weigh out the pride?
And you look for a place to hide?

“Ron?”.
“E' con Ginny. Sono insieme agli altri Weasely per... per onorare Fred...”.
Passeggiavano sul bordo del Lago con calma, senza che nessuno li disturbasse. I difensori di Hogwarts stavano piangendo i loro morti, come i Weasely, e chi non lo faceva stava ripulendo il terreno dai Mangiamorte rimasti sul campo. In quanto salvatore, Harry era stato dispensato da entrambe le due macabre mansioni, almeno per il momento.
Volse lo sguardo verso il nero Lago, mentre una leggera brezza primaverile ne incrinava la superficie “Ti ricordi quando tirai fuori Ron da laggiù?” domandò indicando un punto in mezzo all'acqua.
La ragazza sorrise “Certo che me lo ricordo. Ero preoccupata da morire per entrambi” gli rispose.
Harry si fermò a contemplare la massa scura “Quelli erano tempi migliori” commentò sedendosi. Non aveva chiuso occhio quella notte, se non per morire: si sentiva distrutto e senza energie.
Hermione lo imitò “Adesso non potranno che migliorare” rispose mentre puliva l'erba sotto di sé prima di sedersi.
Harry non rispose. Ricordava tante cose legate a quel lago: la prima volta che aveva visto Hogwarts quando l'avevano attraversato con le barche, quando aveva scacciato i Dissennatori venuti a prendere Sirius, alla prova del torneo Tremaghi... tutto sembrava così lontano adesso. Si decise a parlare; dopotutto, Hermione non l'aveva mai giudicato. Corretto forse, ma non giudicato “Non so se ce la posso fare” confessò.
Lei lo capì al volo – o forse l'aveva già capito – ma voleva che parlasse chiaramente “Cosa non puoi fare?” domandò.
Harry esitò “Tutto” rispose infine.
Hermione lo squadrò “Harry, hai appena sconfitto uno dei maghi più potenti della storia della magia. Cosa c'è che non puoi affrontare?” gli domandò sarcastica.
Lui scrollò la testa con vigore “No, no, no, non è questo!” esclamò prendendosi la testa tra le mani “Il fatto è che... sono morti tutti per causa mia. Come posso andare fiero di quello che ho fatto?”.
Hermione lo guardava in silenzio, con espressione severa, senza proferir parola.
“Valeva davvero la pena tutti quei morti, tutta questa distruzione? Davvero era impossibile qualsiasi altro metodo? E perché dovevo essere io a porre fine a tutto questo? Maledizione, Silente era il più grande mago della storia, perché non è stato lui ad uccidere Voldemort?! Perché dovevo essere io?!” esclamò in un crescendo di rabbia e frustrazione “Io avrei solo voluto nascondermi e vivere una vita normale! E invece ho perso tutto! Perché è andata così?!”.
Hermione sapeva che sarebbe avrebbe avuto una reazione del genere “Perché tutto è cominciato da te. E tutto doveva finire con te” rispose, cercando di essere dura “Può non piacerti, ma questo è il motivo, l'unico. Tu sei sempre stata la causa di e la soluzione a tutti i nostri problemi”.
 

When you're at the end of the road
And you lost all sense of control.
 

Harry balzò in piedi e la guardò con odio “E' facile per te parlare così! Ma tu non hai visto tutte le persone che tenevano a te morire! Non hai visto la responsabilità negli occhi di ogni singolo mago che ti guarda!” esclamò furioso.
Anche Hermione scattò in piedi “No, ma ho visto lo sguardo dei miei genitori che non avevano idea di chi fossi io, quando li ho Oblivati!” esclamò la ragazza, urlandogli in faccia. Lui rimase spiazzato, e lei ne approfittò per riprendere la calma “So bene come ti senti. Sei alla fine della strada, ti manca pochissimo per arrivare, ma stai perdendo il controllo. Non puoi cadere adesso, non dopo tutto quello che hai fatto per vincere” gli disse mentre le lacrime le salivano di nuovo agli occhi.
Harry prese un profondo respiro e fece un passo indietro “Io... sono così confuso...” balbettò. Si mise le mani in tasca ed improvvisamente toccò qualcosa di solido e sottile “Forse tutto questo è solo uno stupido scherzo...” disse minaccioso, estraendo la Bacchetta di Sambuco.
Hermione non tremò nemmeno un po' “Cosa vuoi fare con quella?” domandò spavalda, gonfiando il petto “E' un'arma della Morte, non può che portare dolore e sventura, se venisse utilizzata”.
“Dolore...” sussurrò Harry, mentre la Bacchetta gli sussurrava nella testa dolci pensieri di potere e gloria “Forse sono nato solo per portarne, dopotutto” aggiunse levando lentamente il braccio contro la ragazza.
 

When it's time to live and let die
And you can't get another try
Something side this heart has died
 

Lei lo guardò tristemente “Harry, sei solo sconvolto ed hai bisogno di dormire” disse ragionevole, ma senza essere preoccupata.
Harry fece un altro passo indietro “Credi che non sia in grado di farlo?” domandò.
Hermione lo fissò un momento “No, non credo che tu ne sia capace” rispose sicura.
Il vento caldo soffiò di nuovo tra gli alberi e sembrò come se tutta la foresta stesse avvolgendo con la sua personalità. Esattamente come era successo quando quella sera di anni prima scappavano da Remus trasformato in lupo e per la prima volta si erano abbracciati cercando totale conforto l'uno nell'altro, quando sembrava che la fine fosse ormai giunta. Aveva pensato intensamente a lei: se qualcuno avesse visto i suoi pensieri prima di morire, che almeno fossero belli, aveva pensato.
Harry fece un volto inquietante “Siamo lontani dal castello, e tu non hai la tua bacchetta dietro. Se decidessi di fare qualcosa, non potresti fare nulla per reagire” disse con calma.
Lo sguardo di Hermione divenne serio “Ora basta piangere Harry. E' finito il tempo degli assassini, non c'è più posto per loro nel nostro mondo; adesso devi imparare a vivere” disse con la voce tremante.
Mosse un passo in avanti ed Harry serrò le mani alla bacchetta “Non scherzo” disse lui, mentre sentiva le lacrime salirgli in gola.
Lei sorrise. Provaci voleva dire.
Benissimo, sarebbe morta. Tutti quelli attorno a lui morivano, dopotutto...
E allora perché non riusciva a colpirla? Cosa bloccava la sua mano, che era sporca del sangue delle centinaia di vittime di Voldemort? E perché si sentiva come se il cuore stesse per morire?
Prima che potesse fare qualsiasi cosa Hermione, con lentezza esasperante, gli aveva abbassato il braccio puntato contro di lei e lo aveva abbracciato “Ormai tutto è distrutto. Fuori come dentro di noi. Possiamo solo ricostruire d'ora in avanti, insieme” aveva sussurrato con le lacrime agli occhi.
 

One, twenty-one guns
Lay down your arms
Give up the fight
One, twenty-one guns
Throw up your arms into the sky
 

Harry tremava mentre la ragazza lo stava abbracciando. Deglutì a fatica “Io... io...” balbettò, mentre calde lacrime cominciavano a scorrergli lungo le guance. Vedeva tutti in quelle lacrime, tutti di fronte ai suoi occhi; i suoi genitori, Sirius, Silente, tutti. Era come se fossero usciti dalla Pietra della Resurrezione, più veri che mai ed era come se lo stessero osservando per giudicare le sue azioni “Io li vedo. Sono qui”.
“Liberati di tutti i tuoi fantasmi” gli disse Hermione, stringendolo più forte “Quando se ne saranno andati, si estinguerà anche l'ultimo fuoco di questa guerra inutile. E allora tutte le vecchie sventure scompariranno. Solo allora un nuovo ordine, un nuovo futuro potrà nascere; sarà in quel mondo che tu, che noi vivremo. Non più come Purosangue o Mezzosangue, ma come uomini. Ma fino ad allora, finché tutto non sarà ridotto a zero, nulla di tutto questo sarà possibile”.
“Io non posso dimenticarli” disse il ragazzo, mentre guardava uno ad uno tutti i volti delle persone che gli avevano voluto bene.
“Non devi. Devi ricordarti di loro, sono loro che ti hanno dato la forza di vincere V-Voldemort. Ma non puoi farti schiacciare dalla loro assenza” continuò Hermione “Tu sei più forte”.
“Come posso essere più forte di Sirius, Remus e i miei genitori? Come posso esser più forte di uno come Silente?” domandò Harry, tremando sempre più evidentemente “Lui era il miglior mago della terra e non è riuscito a superare la morte di sua sorella...”.
“Silente... V-Voldemort... e Grinderwald sono stati schiacciati dalla loro sete di potere. Volevano... volevano essere liberi da Ministeri, convenzioni, persone ed epoche, ma l'unico modo in cui hanno trovato la libertà è stato quello di plasmare quelle convenzioni, dall'interno, senza essere in grado di uscirne. Ma tu, Harry...” disse Hermione, guardandolo con gli occhi rossi e gonfi di pianto “Tu... sei il Padrone della Morte. Tu hai la possibilità... di uscire dal sistema, di scegliere. Ora non sei più il pupazzo di nessuno; nessuno ti può più ordinare di fare qualcosa. Solo tu sei il padrone del tuo destino”.
Sembrava che le figure davanti ai suoi occhi fossero d'accordo.
Ed anche lui lo era.
Pian piano i fantasmi diventavano più evanescenti, meno definiti, mentre grandi sorrisi si formavano sui loro volti.
“E' ore di andare Harry” gli disse lei, piangendo come una bambina, e sfregiando amorevolmente le guance sulla sua barba ispida “Voltiamo pagina. Trova una nuova ragione di vita. Non hai perso tutto: hai ancora Ron e Ginny. Hai ancora me...”.
Le figure evanescenti stavano scomparendo: prima quelle che conosceva poco o per nulla, in lontananza, mentre quelle davanti diventavano più trasparenti e meno materiali.
“Se ne stanno andando...” disse Harry, che sentiva di nuovo la speranza nascere dentro di sé.
La mano di Hermione scivolò lungo il suo braccio, fino a stringere la bacchetta che l'altro ancora impugnava saldamente “Lasciala andare” sussurrò lei “ Non c'è più bisogno di combattere. Lasciala andare, Harry”.
La voce di Hermione che pronunciava il suo nome, fu come una dolce medicina, che spazzò via quasi tutti i fantasmi, tranne quelli dei suoi genitori, di Sirius e di Remus. Sapeva che prima o poi sarebbero tornati a cercarlo, ma avevano deciso che per quel giorno sarebbe stato in pace.
La mano di lui lasciò la Bacchetta, adesso nelle mani di Hermione.
“C'è spazio per un solo possessore della Bacchetta alla volta...” cominciò lei, guardando la stecca, con un'ombra di desiderio. Poi la lanciò lontano ed essa si alzò alta nel cielo azzurro per poi ricadere nell'erba verde e rigogliosa “No. Lanciamola nel cielo. Il mondo starebbe meglio senza possessori della Bacchetta...” concluse abbracciando di nuovo Harry, che stavolta ricambiò l'abbraccio disperatamente.
“Il... il tempo degli assassini è finito...” disse lentamente, ripetendo le parole che lei aveva pronunciato qualche minuto prima “... non c'è più posto per loro...”.
“Hai ragione...” disse lei, stringendolo come se la sua vita dipendesse da quello “Loro non possono stare nel nostro mondo. Il tuo ed il mio”.
 

You and I

 

FINE

Giudizio del giudice:


ripper_wolf con 21 guns - il vuoto dopo la battaglia.

Titolo: 5/5
Grammatica e Sintassi: 9,8/10
Originalità: 10/10
Utilizzo pairing: 10/10
Utilizzo luogo: 5/5
Utilizzo canzone: 5/5
Caratterizzazione dei Personaggi: 4,5/5
Gradimento personale: 9,8/10
Totale: 59,1/60

Beh, ti dirò... Non sono ne morta dal ridere e nemmeno dal disgusto. Mi è piaciuta veramente tanto e mi ha commossa. L'ho letta ascoltando 21 Guns, una delle mie canzoni preferite, e mi sono venuti i brividi. Come ho già ripetuto mille volte, la classifica è data da differenze di centesimi minime, che ho dovuto attuare perché altrimenti ci sarebbero stati come minimo cinque primi posti! Il titolo è coerente con la storia, che trovo decisamente originale: mi è piaciuto leggere di un Harry che non sa come affrontare il dopo, che si sente troppo ferito e colpevole. Mi è piaciuto il rapporto che c'è stato tra di loro, ed il bene che si vogliono nonostante tutto. La determinazione di Hermione è fantastica, una vera Grifondoro! Tutto perfetto per quanto riguarda luogo e canzone. Come hai detto tu, Harry è un po' OOC - non significa che non abbia apprezzato, anzi! - però non è una cosa gravissima. Non ti ho dato il massimo in grammatica perché ho riscontrato alcuni piccolissimi errori di distrazione che, una volta riletta, sono sicura correggerai.

Per il resto, davvero complimenti!

  
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