...Ricordi dopo
la Tempesta...
‘Erano gl’ultimi
giorni di scuola prima della pausa estiva e Jun finalmente poteva riprendere
posto nel suo banco dopo i mesi passati in ospedale e a fare riabilitazione.
Con un piccolo sospiro aprì la porta della classe, accolto dalle grida di giubilo dei suoi
compagni. Mentre passava da una domanda all’altra, da un sorriso ad una pacca
sulla spalla, Jun cercava con gl’occhi l’unica ragazza che davvero voleva
vedere in quel momento. Poco dopo
l’insegnate costrinse i ragazzi ad andare al loro posto per iniziare la
lezione, come tutte le mattine fece l’appello, e Jun non aspettava altro che
arrivasse al cognome Misaki, per sapere se qualcuno sapeva perché non era
venuta a scuola, purtroppo però, quando
avrebbe dovuto esserci il nome fatidico, la professoressa lo saltò a piedi
pari, quasi come non fosse mai esistita. Frastornato il ragazzo si guardò
attorno, notando solo in quel momento che mancava anche il banco. Con il cuore
che gli martellava nel petto dovette aspettare la pausa pranzo per chiedere di
Lily a qualcuno.
“Che fine ha fatto Misaki?” chiese con finta indifferenza al centrocampista
della sua squadra, mentre andavano fuori per pranzare tutti assieme.
“Come non lo sai? Circa un mese fa sua madre è morta e lei adesso si è
trasferita a Nankatsu col padre ed il gemello.” Fu la semplice e coincisa
risposta ottenuta, ma che ebbe il potere di lasciarlo senza parole e con il
cuore in gola. E così lei se ne era andata via. Via lontano da lui. Con la sua
indecisione era riuscito a perdere anche Lily.
“No, non lo sapevo... nessuno mi aveva detto nulla.”
“Beh è normale. Visto l’intervento che hai subito, nessuno voleva metterti
sotto pressione con questa notizia.”
“Cosa vuoi dire?” chiese Jun all’amico mentre addentava una mela.
“Ma dai capitano! È chiaro come il sole che tu hai sempre amato Lily e non Amy!”
Quella frase ebbe di nuovo il potere di lasciarlo senza parole, possibile che
tutti si fossero resi conto dei sentimenti che lui provava e lui fosse stato
tanto cieco? Fu silenzioso per tutto il resto della giornata scolastica e
quando arrivò a casa l’unica cosa che disse fu:
“Voglio andare in vacanza a Nankatsu questa estate!” quindi salì di sopra in
camera sua.’
Jun
si riscosse da quel ricordo con ancora la tristezza nel cuore. Ieri l’avevano
cercata, ma inutilmente. Purtroppo se Lily non voleva farsi trovare, non la si
trovava. Ed ora lui stava per tornare a casa senza aver avuto la possibilità di
chiarire la faccenda del bacio che Amy gli aveva dato a tradimento. Con un sospiro prese di nuovo il cellulare e
compose il numero della ragazza, ma come sempre gli rispose la segreteria
telefonica, chiaro segno che l’aveva spento.
Furioso gettò il telefono sul letto e riprese a guardare fuori dalla
finestra. Avrebbe tanto voluto che le vacanze non fossero finite, avrebbe
voluto fermare il tempo e stare anche un momento solo con lei per spiegarle
tutto.
“Jun ci sono i tuoi amici” lo chiamò la madre dal disotto ed il giovane, anche
se un poco di malavoglia, scese per salutarli.
“Mi dispiace ma ieri notte non è nemmeno tornata a casa...” rispose Taro alla
muta domanda che il viso dell’amico gli rivolgeva.
“Capisco...”
“Non abbatterti! Anche se torni a casa vedrai che le cose si sistemeranno!”
cercò di rassicuralo Tsubasa posandogli una mano sulla spalla e facendo un
timido sorriso.
“Ci penseremo noi a dire a quella testona come sono andate le cose.” Rincarò
Genzo, mentre gl’altri due annuivano.
“Grazie amici... spero solo che sia come dite voi!” mormorò Jun sorridendo un
poco rincuorato.
“Andiamo Jun è ora.” lo chiamò il padre e così tutti uscirono in giardino, dove
la cameriera stava caricando l’auto con l’ultima valigia.
“A presto ragazzi e grazie!” li salutò il ragazzo salendo in macchina.
“Ciao Jun e fai buon viaggio!” lo salutarono in coro i ragazzi, mentre l’auto
si avviava sulla strada. Il ragazzo guardava con aria assente e triste fuori
dal finestrino e nemmeno i suoi genitori sapevano cose dire per rincuorarlo. Un
sospiro triste gli increspò le labbra e gli fece alzare lo sguardo verso il
cavalca via a cui stavano passando sotto, e là, posata contro la balaustra
c’era lei, Lily che lo guardava andar via con le lacrime che le segnavano le
gote. Jun non fece in tempo a dire che fermassero la macchina che lei era già
sparita. Battendo un pugno contro il sedile Jun prese la sua decisione, quello
stesso fine settimana sarebbe tornato a Nankatsu per chiarire con quella dolce
testona.
*
In piedi fuori dalla classe Lily guardava persa fuori dalla
finestra, mentre Nessa accanto a lei si dondolava avanti ed in dietro, mentre
aspettavano che l’insegnate di turno le chiamasse così che si potessero
presentare ad i loro compagni. Un piccolo sbuffo sfuggì dalle labbra di Lily
che riscossasi dai tristi pensieri che l’accompagnavano si volse a guardare
l’amica.
“Hai pensato a cosa dire?” le chiese Nessa fermandosi e rilassando le braccia
lungo il corpo.
“Credo che dirò sempre la stessa cosa... alla fine poco cambia... staremo qui
solo qualche mese...” rispose Lily stringendosi nelle spalle, mentre andava a
sistemare ancora una volta la gonna.
“Già... ricordo ancora il discorso che hai fatto quando siamo entrate alla Musashi...” ridacchiò la ragazza scuotendo la testa, mentre
l’amica socchiudeva gl’occhi.
“Non credo però che questa volta ci sarà qualcuno che salterà su sconvolto
chiedendomi se sono la davvero la sorella gemella di Taro.”
“Jun era sconvolto! Solo in seguito ho capito che lo era per via del fatto che
vi eravate già conosciuti e non immaginava di certo che fossi sorella del suo
amico...” rincarò Nessa dandole una gomitata ed ammiccando.
“Non credo che ci saranno altri Jun Misugi nella mia vita...” commentò ancora
Lily andando a fissarsi la punta delle scarpe con aria triste ed assente.
“Solo perché sei una sciocchina! Accendi quel dannatissimo telefono! Sono certa
che avrai mille chiamate e mail da parte sua!” sbotto stizzita l’amica cercando
di rubarle il cellulare così da poterlo accendere.
“Vorrei, ma ho paura!”
“Ma di cosa!?” chiese esasperata Nessa, mentre qualche lacrima scendeva lungo
le guance di Lily.
“Che non sia stato tutto solo un malinteso... che sia tornata davvero per
riprenderselo...”
Nessa stava per replicare qualcosa, ma la porta dell’aula venne aperta
costringendo Lily a riprendersi in meno di mezzo secondo e sfoderare il
migliore dei sorrisi che possedeva.
Entrando in classe vide immediatamente Taro e Tsubasa seduti allo stesso banco con dietro Ishizaki. Di
certo dopo avrebbero voluto affrontare l’unico argomento del quale non voleva
parlare e la faccia del suo gemello non preannunciava nulla di buono e così
dopo essersi presentata attese nervosamente la fine delle lezioni, cercando di
sgattaiolare via dalla scuola senza cadere nelle grinfie del magico terzetto a
cui di certo Nessa si sarebbe unita...
Questa volta
sono riuscita ad aggiornare in tempi decenti ^^ spero che vi piaccia...
Baci, Baci!