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Autore: MandyHoran    15/02/2012    8 recensioni
-Sai di cosa ho paura?-
Scossi il capo da destra a sinistra con aria interrogativa.
- Di perderti- continuò lui.
- Non succederà.-
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Sì sono sempre io. La pazza di One way or another. Sapete, non ho mai scritto una One shot. Mi sono subito buttata sulle fan fiction a capitoli, perché beh... Perché se non facessi cose complicate non sarei io ecco. Quindi siate clementi con me, vi prego. :3 Vi lascio a questa Narry che spero vi piaccia e magari fatemelo sapere lasciando un segno del vostro passaggio con una recensione. Una di quelle che solo voi sapete fare. Sì perché io le amo e lo sapete *-* Introduzione stellare come al solito, non mi spingerò oltre. 
Buona lettura.
Mandy.



Ero seduto su quel sasso da mezz'ora ormai. Guardavo la mia faccia riflessa nella pozzanghera sotto alle mie all star beige. Osservavo a pieno quei lineamenti gentili e rimasi colpito dalla lucidità dei miei occhi verdi. Con un gesto fulmineo della mano mi scansai un paio di ricci che mi erano calati davanti al volto. 
Ero sul punto di piangere. Mi sentivo rifiutato e odiavo quella sensazione. Non mi era mai capitato prima di sentirmi così straziato.
Eppure non capivo il motivo per il quale mi avesse rifiutato. Io era tutto ciò di cui lui aveva bisogno. Ero l'immagine della bellezza e lo sapevo. Ma nonostante quello non gli andavo bene.
Lo amavo con tutto me stesso e glielo avevo dichiarato, però neanche quello sembrava bastargli.
Proprio non capivo dove avessi sbagliato con lui. 
Sapevo che magari non si aspettava una dichiarazione così esplicita e diretta, davanti a tutti, ma cosa potevo farci? Stavo scoppiando e non sopportavo vederlo civettare con un altro. 
Sì perché mentre eravamo tutti dentro ancora, appena finito di mangiare, Zayn non faceva altro che toccarlo e abbracciarlo e lo faceva solo per infastidirmi. Sapeva bene quanto mi piacesse e quanto fossi geloso anche se per lui io non ero nulla di più di un amico.
Insomma mi ero arrabbiato e così glielo dissi. Gli avevo detto che non potevo stare senza di lui e che credevo di essermi innamorato. Ma niente. Niall sembrò non curarsene.
-Scusa Hazza, ma non credo che tu sia... Il mio tipo- aveva risposto il biondo.
Il suo tipo? Come potevo non essere il suo tipo? Eppure io ero sicuro della sua omosessualità.
Scalciai leggermente l'acqua sotto di me e sussurrai: -Boh forse ho sbagliato-.
-No.- disse una voce che avrei riconosciuto tra mille, ma siccome era più roca del solito decisi di voltarmi per controllare che fosse lui.
Niall era lì proprio in piedi difronte a me. Mi fissava con la testa inclinata e gli occhi blu erano un po' più lucidi del solito.
-Sì invece- soffiai leggermente alterato. -Ho sbagliato tutto. Non avrei dovuto confessarti i miei sentimenti così apertamente. Mi dispiace-.
Mi alzai dal sasso di scatto, ma me ne pentii subito dato che il mio sedere aveva preso ormai la forma di quel masso ora era indolensito per il movimento brusco. Mi chinai leggermente in avanti e posai una mano sul fondoschiena arricciando il naso per il fastidio.
Niall continuava a guardarmi senza muovere un muscolo.
-Stai bene?- Si limitò a chiedermi.
-Non mi vedi? Sto una favola- dissi aspramente e schizzai in casa.
-No Harry aspetta...- lo sentii gridare da lontanto, ma ormai era troppo tardi. 
Fui in camera mia in meno di trenta secondi.


Mi buttai sul letto con la pancia rivolta verso il materasso e appoggiai il volto sul cuscino.
Cominciai a bagnare esso e anche le mie guance con le lacrime che avevano deciso di uscire finalmente dai miei occhi.
Ma perché stavo piangendo? Insomma non avrei dovuto per uno così, no? Forse per un semplice sfogo? O forse perché sapevo di aver sbagliato tutto?
La porta si aprì delicatamente e sapevo che l'unica persona che avrebbe voluto vedermi in quel momento era Louis, il mio migliore amico.
Ma io non ero in vena di ricevere visite.
-Lou vattene. Adesso voglio stare da solo- dissi cercando di cacciare l'intruso dalla mia stanza.
-Sono sceso in giardino per parlare e non per essere mollato lì- dinuovo la sua quella voce.
Una voce che mi perseguitava e che di sicuro non apparteneva a Louis.
Alzai la testa dal cuscino e asciugai in fretta una lacrima.
Il biondo aveva un'espressione imbronciata ed era scuro in volto. Fece un passo verso di me e si chiuse la porta alle spalle.
Scattai in piedi e feci per parlare e lui mi zittì con uno sguardo.
-Devo dirti...- cominciò ad avanzare ancora, ma io più velocemente di lui scattai in avanti e lo bloccai davanti alla porta stendendo le braccia e appoggiando i palmi su di essa.
Niall puntò i suoi occhi color del mare nei miei e per poco le gambe non mi cedettero. Il contatto visivo così ravvicinato mi faceva un certo effetto e non sapevo dire se fosse buono.
Di sicuro era attraente come una calamita e inoltre, stando così vicino al suo collo, il suo profumo misto tra quello della liquiriza e del miele, mi invadeva le narici inebriandomi del tutto.
-Si può sapere che cosa vuoi?- incalzai brusco.
-Voglio...- cominciò e con uno scatto della schiena invertì velocemente le posizioni portandomi con le spalle alla porta. Le sue braccia sovrastavano di poco le mie spalle e le sue mani erano ben intente a spingere contro il legno. -Che tu mi ascolti soltanto per un dannatissimo minuto- finì la frase.
Senza interrompere il contatto con gli occhi, feci un cenno del capo come per fargli capire che stavo ascoltando.
-Sono io- soffiò a un centimetro dal mio viso. 
Socchiusi gli occhi e inclinai il la testa guardandolo confuso.
-Sono io che ho sbagliato- spiegò. -Eccome se ho sbagliato. E ti ho mentito. Beh tu... Ecco... Sei assolutamente il mio tipo-.
-E perché non l'hai detto quand'eravamo insieme agli altri?- chiesi subito senza staccare la schiena dalla porta.
-Io... Mi vergognavo, penso- rispose abbassando lo sguardo.
Anch'io abbassai la testa consapevole dell'errore che avevo fatto a ponergli quella domanda. Sapevo che la sua risposta mi avrebbe ferito. Infatti quelle parole mi colpirono al petto come una coltellata.
-Non mi vergogno di te Harry- adoravo quando pronunciava il mio nome. -Mi mette in imbarazzo il fatto che io provi certe cose. Perché non le ho mai provate prima- sputò d'un fiato.
-E cosa provi esattamente?- domandai stupito da quella affermazione.
-Non è facile da spiegare-.
-Provaci-.
-Okay... Quando tu non ci sei...- cominciò - Io mi sento perso. Come se mancasse una parte di me. Quando invece sei con me, vorrei che tu non te ne andassi nemmeno per un secondo. Ho sempre quella strana voglia di abbracciarti, di toccarti e di baciarti... Ho cercato di respingere questi sentimenti in questo periodo e credo tu te ne sia anche accorto...-
-Perché?- gli occhi mi si facevano lucidi ancora una volta, il cuore aveva perso il controllo dei battiti e lo stomaco cominciava a contorcersi. 
-Non lo so!- sbottò staccandosi dalla porta facendo mezzo giro su se stesso e portandosi entrambe le mani nei capelli. 
-Tu hai paura.- non era una domanda da parte mia, era una constatazione.
-Può anche darsi.- rispose il biondo stringendo gli occhi.
Mi avvicinai a lui e gli posai un palmo sul petto. Potevo sentire il suo cuore pulsare addirittura più veloce del mio, sulle sue guance scendeva una lacrima inaspettata che prontamente gli asciugai con un dito.
Ci scambiammo uno sguardo intenso per due secondi che mi parvero infiniti. 
Poi un gesto istantaneo portò il mio braccio a cingere il fianco di Niall che ancora non aveva staccato le mani dai suoi capelli.
-Finirai per strapparteli via tutti.- dissi sorridendo affabilmente.
Sorrise anche lui e mi parve di vedere il sole. Quando lui rideva il resto del mondo si spegneva. Il suo sorriso era l'ottava meraviglia, il dono più bello che lui potesse farmi. Il mio cuore sembrava accelerare le pulsazioni ancora di più, se possibile, e ormai lo stomaco era un groviglio.
Il biondo poggiò una mano sulla mia fronte e scansò un riccio da essa, ponendomelo dietro l'orecchio. 
Lo attirai a me stringendolo piano, in modo da far scontrare delicatamente i nostri petti.
Non fui io ad eliminare la distanza fra i nostri visi. Ci pensò lui allungando il collo e socchiudendo le labbra.
Senza esitare premetti le mie sulle sue assaporandole lentamente. Il sapore dolciastro mi riempì subito la bocca. Schiusi le labbra e la sua lingua colse l'occasione per cercare la mia.
Restammo appiccicati per un minuti intero che sembrò passare troppo in fretta. 
Fu Niall a staccarsi per primo. Puntò i suoi occhi nei miei e li vidi brillare.
-Non è stato così tragico.- gli dissi mostrando un sorriso da ebete, che mi spuntava ogni volta quando mi perdevo in quegli occhi.
- Tutt'altro invece.- rispose lui.
Mi riattirò a se voglioso e con foga mi gettò le braccia al collo.
Gli morsi un labbro e lui sospirò. Colsi quel sospiro come una provocazione, così lo costrinsi ad indietreggiare verso il letto. Poi lo spinsi.
Mi prese un lembo della polo bianca che indossavo e con un solo movimento la sfilò, cosa che io feci con la sua camicia, slacciandogliela velocemente.
Successivamente diresse la sua mano verso la mia cintura e la slacciò.
Poco dopo entrambi eravamo senza vestiti, sul mio letto.
- Niall.- Non volevo formulare una frase completa. Solo pronunciare il suo nome.
- Amo quando dici il mio nome.- disse facendomi sorridere nuovamente.
- Io amo te.- risposi deciso.
-Sai di cosa ho paura?-
Scossi il capo da destra a sinistra con aria interrogativa.
- Di perderti- continuò lui.
- Non succederà.- dissi affondando il viso nell'incavo del suo collo, inumidendolo. Passai poi alla sua clavicola.
Lui s'inarcò leggermente e poi sorrise. 
- Ti amo.- aggiunse.
Gli scoccai un bacio sul naso e poi mi riappropriai delle sue labbra, un'ultima volta prima di spegnere la luce.
  
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