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Autore: sharmylily    16/02/2012    1 recensioni
"-Buongiorno-in fondo sono una signora educata.-Questo villaggio è Fairy Oak giusto?-mi chiese.-Sì,certamente.E' nuovo di qui signore?-volevo sentire ancora la sua voce.-No.Sono solo tornato dopo anni.Sono Duff Burdock,molto piacere"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Duff Burdock, Lillà dei Sentieri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4° capitolo. Vi dico subito che ci stiamo avvicinando alla fine:non la voglio prolungare molto perchè potrebbe diventare banale, andare fuori tema , ecc...Cosa dire su questo capitolo...è molto serio e ci saranno risvolti interessanti che vi ricondurranno anche i libri di Elisabetta. Ringrazio tutte le persone che hanno recensito e anche a emily silente e Pingolina che hanno messo la storia tra le seguite e a Volpina finceis che l'ha messa nelle ricordate. BUONA LETTURA.

--> "Lasciai da soli i due innamorati per dirigermi al porto, dove avevo appuntamento con Duff. Ovviamente prima feci un salto a casa a prendere le bandierine e il cesto con il cibo. Quando arrivai a destinazione, lo vidi venirmi incontro tutto agitato : non vedeva l'ora di partire.

-Lillà! Puntuale come sempre vedo! Forza voliamo fino alla spiaggia.

Quello che ricordo furono solo settimane intere di ricerche interminabili; avevamo scavato nel luogo indicato da Quercia, ma non avevamo trovato niente. Allora scavammo un po' più a nord, poi a sud, a est e a ovest sempre rimanendo nei dintorni della spiaggia.

Io ero sempre più stanca di questa storia, mentre Duff era instancabile: continuava a ripetermi di aver fiducia, di scavare solo più in là...alla fine cedetti.

Era quasi sera, ed era il 30 Maggio. Da settimane avevamo iniziato a cercare il bastone-spada ovunque! Ero arrabbiata e frustrata, poichè non avevamo trovato niente! Finimmo col litigare.

-Io me ne vado. Basta! Mi dispiace Duff, è ovvio che non lo troveremo mai e io sono stanca.-gli dissi rossa in volto. Lui si girò verso di me: le maniche arrotolate fino ai gomiti, la faccia sporca e i capelli arruffati.

-Molli proprio ora che viene il bello?- Oh sì, i maghi del buio erano proprio cocciuti come dei muli.

-Sì, me ne vado. E stavolta non ce la farai a convincermi di rimanere. Sono stanca di questa storia, pensavo che uno come te non desse ascolto a frottole del genere!

-Frottole dici? Secondo me è tutto vero! Dobbiamo solo..

-Vero niente! Dobbiamo lasciare perdere, io lascio perdere!

-Non ti facevo così arrendevole..

-Ma ti rendi conto? Stiamo praticamente girando in tondo! Nemmeno tu sai più dove scavare!Ammettilo! Questa storia non ha nè capo nè coda. Quercia ha perso la cognizione del tempo e tu sei un credulone!- aggiunsi senza accorgermene. I maghi del buio sono permalosi. Difatti mi voltò le spalle. Io non stetti lì un attimo di più e mi diressi verso il villaggio volando.

Se mi pentii di quello che gli avevo detto? Diciamo di sì. Per qualche giorno ci evitammo a vicenda, poi capii che avevo bisogno di un amico. Era l'unico che mi capiva perfettamente e con cui andavo molto daccordo, così decisi così di fare io il primo passo. Misi da parte l'orgoglio e scelsi l'amore. Poichè io l'amavo.

Appena alzata mi dissi che quello sarebbe stato il giorno giusto per fare pace con Duff, avrei provato a casa sua e se non lo trovavo, sarei andata al molo e da lì alla spiaggia. Mi vestii in fretta e furia, cercando di non agitarmi, pensando a cosa dirgli. Prima di uscire però, sentii che sarei dovuta andare nella serra. Non so perchè, ma ci volevo andare. In quel mese avevamo curato poco le piante e chissà che alcune non fossero morte. Eppure quando entrai lo sguardo mi cadde subito sul fico. Aveva dato i frutti. Duff di sicuro ne avrebbe voluti un po', visto che comunque aveva contribuito alla cura dell'arbusto, e così ne presi una decina e li portai con me. Erano dei sacchetti verdi, polposi e profumati. Li avremmo mangiati assieme, decisi.

Arrivai davanti a casa sua troppo in fretta e quando bussai, fu Vic ad aprire.

-Tomelilla!Che piacere!

-Salve Vic !-sbirciai dentro casa - C'è Duff per caso?

-Certo è in giardino, entra pure. Lo raggiungi tu o te lo vado a chiamare?

-Se non ti dispiace, vado io grazie.

-Conosci la strada.- disse sorridendomi. Poi aggiunse. -Tomelilla perfavore dì a Duff che tra poco vado alla bottega. - Glielo assicurai e mi diressi verso il giardino. Non era curato come uno appartenente ai maghi della luce, ma l'erba era verde e rigogliosa e qualche fiore spuntava qua e là. All'ombra di un albero c'era una panchina dove di solito sedevamo io e lui; verso il muretto c'era invece un piccolo abbeveratoio per uccelli, poichè i Burdock tenevano qualche pavone, qualche colomba, tortora ecc.

Lo chiamai: -Duff! Sono Lillà...dove sei?

-Qui.- feci un salto dalla paura, poichè la sua voce proveniva da dietro di me.

-Oh ciao. Tuo fratello ha detto che eri in giardino.

-Sono andato un attimo nella stanza degli incantesimi. Cosa succede? - mi chiese. Non sembrava arrabbiato e non mi stava tenendo il broncio, il che mi fece sperare. Mi fece accomodare sulla panchina del giardino e si sedette accanto a me. Mi ci volle qualche respiro profondo per trovare il coraggio, ma alla fine glielo dissi.

-Scusa Duff, per l'altro giorno.

-Non fa niente. Me lo avevi già detto che era una follia.

-Lo so..ma tu ci tieni così tanto e mi sono fatta beffe di te.

-In effetti eri parecchio scocciata, si vedeva. Iniziavo a chiedermi per quanto ancora avresti retto.- Ci sorridemmo a vicenda.

-In più mi sono comportata da immatura, sarei dovuta venire prima e invece ho fatto la bambina e ti ho evitato.

-Allora siamo in due. Perchè ho fatto lo stesso...Senti Lillà, non ti volevo obbligare a fare niente, però ho lasciato che questa storia diventasse importante quanto la nostra amicizia e...

Non lo ascoltai più. Amicizia? Aveva detto proprio..amicizia? Sì, l'aveva detto. Che pensasse ancora a Oleander? Si sentiva ancora legato a lei? Scacciai i pensieri e decisi di riprendere un vecchio discorso che mi avrebbe fatto capire meglio la situazione.

-Perchè lo hai fatto Duff?

-Oh Lillà...mi dispiace, lo so non avrei dovuto trascinarti in questa storia l'avevi detto fin...

-No, non questo. Voglio sapere perchè dieci anni fa te ne sei andato e perchè hai deciso di tornare. -Mi guardò sorpreso, la sua frase ancora sospesa sulle sue labbra. Poi tornò serio, continuò a guardarmi negli occhim io non distolsi lo sguardo decisa. Capii che era arrivato il momento.

-Il dolore? La codardia? Non lo so di preciso. Ma allora capii che non ce l'avrei fatta a rimanere a Fairy Oak senza di lei..Oleander. Avevo bisogni di staccare. Tutti quegli avvenimenti, il disastro causato dal Terribile 21...no, non riuscivo a tollerarlo.Decisi di andarmene in fretta. Perdendo Oleander avevo perso me stesso. Ho viaggiato in lungo e in largo senza meta, dimenticandomi di Fairy Oak. Non volevo più fare ritorno, non volevo più avere a che fare con un Nemico. Ma più anni passavano più non trovavo un posto in cui stessi bene come qui nella Valle di Verdepiano. - Continuava a guardarmi e io facevo lo stesso. Non avevo intenzione di interromperlo per paura che smettesse di raccontare. - Sono cresciuto e maturato, i miei poteri erano più forti e io più deciso. Esattamente un anno fa, decisi di fare ritorno. Ma come ritrovare la strada? Per mesi ripercorsi il tragitto fatto in precedenza e due mesi fa ..eccomi qui. E' questo che volevi sapere?

-Sì. - risposi semplicemente.

-Sono sempre più convinto di aver fatto bene a tornare..insomma, ho conosciuto una persona come te Lillà!

Il mio cuore fece un balzo. Ma decisi di reprimere la sensazione di contentezza perchè avevo paura. Non so di preciso di cosa avessi paura. Ma mi sembrava sciocco comportarmi come una ragazzina alle prese con la prima cotta. Eppure , proprio come quella ragazzina, le guance mi si colorarono di rosso.C'era una sola cosa da fare :

-Vuoi un fico, Duff?- gli porsi il cestello. -Sono frutti di quel fico che avevamo piantato nella mia serra. -Li fissò,poi ne prese uno, tolse la buccia, lo spezzò a metà e una la diede a me e una se la tenne lui.Prima che io potessi metterla in bocca,lui l'aveva già morsicato,e aveva iniziato a sputacchiare.

-Che schifo! Bleah...non mangiarlo! E' selvatico, accidenti. -Mi misi a ridere di gusto, poichè faceva senso vedere un omone grande come lui comportarsi come un bambino solo per colpa di un fico selvatico. Alla fine anche lui iniziò a sorridere.

Prese le parti di fico spezzate e le lanciò lontano, dopo toccò anche a quelli nel cestello. Alcuni si ruppero mostrando l'interno rosato. Che peccato.

-Ah Duff, tuo fratello mi aveva detto che andava alla bottega.

 
  
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