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Autore: Carla Volturi    16/02/2012    4 recensioni
SEGUITO DI "LA STAGIONE DEL CUORE" / Sei mesi dopo: ancora Bianca, pittrice ventiquattrenne e Cristiano, comandante della Marina trentaseienne. Un segreto condiziona il loro amore, sapranno superare i problemi della vita? Sapranno amarsi ancora?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Buon pomeriggio a tutti, vi lascio un nuovo capitolo, che dedico a tutte le mie amiche di penna incontrate qui su Efp.
Vi lascio link di la “Stagione Del Cuore”, per chi non l’avesse letto:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=927069&i=1
Un bacio da Carla.
 
CAPITOLO 19- PACE FATTA!


Adoro bere la limonata fredda, fatta con limoni nostrani, sul mio terrazzo. Soprattutto nel tardo pomeriggio, quando il sole saluta la città, nascondendosi dietro la cima della montagna, che circonda Vietri. Verso le sette/otto di sera potrete ammirare l’inchino del disco solare e l’entrata in scena della luna, solitamente a metà o tre quarti. Quando l’osservo ricordo mia sorella maggiore e il suo sorriso: di solito nomino unicamente Cristiano e in parte credo mi giustifichiate perché in fondo io con il mio fratellone c’ho diviso tutto, compreso la pancia della mamma. Ma non per questo Luna mi è poco cara, anzi…mi ha aiutata moralmente, sempre in ogni circostanza. Mi è stata accanto durante il travaglio ed infine nel parto, mentre Cristiano candidamente sveniva e cadeva a terra come una mela cotta. Non oso immaginare cosa accadrà quando diverrà padre. Per un istante il mio viso s’incupisce: se tutto fosse proceduto bene, forse avremmo avuto tra noi un baby Scala. Ma va bene cosi, o meglio andrebbe bene se i due facessero pace. L’invidio: il loro è un legame di testa, di cuore, di impeto e passione. Vorrei che anche il mio con Adriano fosse in tal modo: sarà, ma piu’trascorrono gli anni e piu’noto che l’uno si abitua all’altro, mettendo da parte l’eros e l’istinto.
Sorrido, portando il bicchiere alle labbra: sono sicura che mi avrete soprannominata “la casalinga/insegnante disperata di Vietri”. Forse lo sono realmente e ne sto prendendo solo coscienza.
I miei pensieri vengono disturbati da due mani calde, che sfiorano le mie spalle. La mia pelle tocca la sua. Si siede a terra, di fronte a me. Gomiti appoggiati sulle ginocchia. Polo scura, sbottonata al collo. Bermuda dello stesso colore. Non faccio alcun cenno, anzi do via alla conta: uno, due, tre e Cristiano inizia a parlare. Sembra un fiume in piena. Senza che io gli dica “dai ti ascolto” oppure “taci, ho mal di testa” mi racconta ogni singola cosa, compreso dettagli intimi, che francamente poteva risparmiarsi. E’ sempre stato cosi: ricordo quella sera a letto, nella nostra stanza e la sua frase pronunciata tranquillamente “sai oggi ho fatto l’amore per la prima volta”. Avevamo 17 anni e lui si sentiva uomo, salvo precisare tre giorni dopo che quella ragazza in fin dei conti non gli aveva comunicato molto durante l’amplesso. Ogni volta sempre cosi: oltre al piacere fisico, niente di piu’. Ma voglio essere sincera: neanche lui nel corso degli anni si è mai impegnato a trasmettere dei veri sentimenti alle sue fiamme.
Poi è piombata Bianca nella sua vita…un vero e proprio uragano. Sono sicura che se lei l’avesse tradito carnalmente con un altro uomo, lui l’avrebbe perdonata, dopo un po’ di tempo, ma l’avrebbe fatto, perché l’ama piu’ di ogni altra cosa al mondo. E’ come se mio fratello dipendesse da quest’amore. Oddio Bianca non è che stia messa meglio. Sembrano due calamite, sempre attaccate, sempre insieme.
I dettagli riguardo la loro riappacificazione non terminano, anzi si moltiplicano, triplicano, quadruplicano. Ma ciò che mi rende felice è sapere che il loro legame è piu’ forte che mai. Riserva un po’ di spazio anche a noi, i gemelli Scala, ultimamente troppo divisi, troppo lontani. Le nostre mani s’incrociano e ci scusiamo l’un l’altro per l’incomprensioni. Lo stringo a me, ma essendo lui un marcantonio d’uomo, ribalta la situazione, portandomi sulle sue spalle. E riecco le sue battute, molte delle quali tremende. Ma per quanto tempo ho desiderato udire le sue frasette pungenti?. Non potete immaginare quanto mi sia mancato: un solo giorno senza di lui e mi sento morire dentro.
Aggrotta il sopracciglio: “Ma tu mi trovi sempre sexy anche a trentasei anni?”.
Gli scompiglio i capelli: “Insomma”.
Perplesso afferma: “Come insomma?”.
Bevo la mia bevanda: “Se tagliassi sti boccolotti che hai, andrebbe di sicuro meglio”.
Tocca i suoi capelli. Preciso non gli stanno male, ma lo preferisco rasato o quasi…mi sa piu’ di uomo che non deve chiedere mai.
Credevo mi rendessero tenebroso”, sentenzia, offeso.
Muovo l’indice della mano destra: “No, ti rendono Tarzan. Tagliali”.
Sogghigna: “Tarzan è virile, va in giro con un solo slip. E’ tutto muscolo ed è il re della foresta”. Ecco che ci risiamo: spara pose che non è altro!.
Incrocio le braccia sotto il seno: “Dunque tu saresti il re di Vietri, bel maschione?”.
Si alza: “No no mi sono ritirato. Ora sono accasato, basta”. Tentenna: “Ma resto un bel maschione!”.
Gli tiro addosso il cuscino della sedia. Si scansa a tempo e ride: “Ora devo andare, che il lavoro mi chiama”.
Ci abbracciamo forte: “Niente piu’ litigi Cri’”.
Mi da un paio di buffetti sulla schiena: “Niente piu’ litigi”.
Un quarto d’ora intenso di mazzate e carezze e va via, finalmente soddisfatto di se stesso. Ora si che posso dir di essere felice. Tutto è stato chiarito. Niente piu’rapporti spezzati, niente piu’ verità da nascondere. Solo noi, consapevoli di ciò che siamo: persone che amano e che vivono gioie e dolori della vita.
 
  
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