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Autore: Tulipano    16/02/2012    6 recensioni
Dal primo giorno di liceo, Hinata è attratta da un ragazzo che ha visto al bar. Tre anni dopo farà la sua conoscenza, in maniera a lei inaspettata.
Hinata non sa spiegarsi la sensazione che aveva provato vedendo quel ragazzo e ascoltando la sua voce. Aveva percepito all'istante la sua energia positiva e ne aveva conservato un pezzetto dentro di sé per tutto questo tempo.
Correzioni grammaticali inserite.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note dell'Autrice: Questa one-shot è stata concepita grazie a dei prompt dati da Shizue Asahi. Grazie, cara!

Inoltre mi prendo la piena responsabilità del fatto che non ho ambientato la storia in Giappone, il che fa perdere punti alla storia, ma converrete con me che la situazione descritta non avrebbe potuto adattarsi a un liceo giapponese.
Non so cosa pensare di questa storia, mi piace e non mi piace. Certo, non è originalissima, però non mi sembra OOC. In ogni caso mi rimetto al vostro giudizio, se avrete la bontà di recensire. xD




Ogni mattina, prima dell'inizio delle lezioni, Hinata va al bar della scuola per bere un cappuccino e mangiare un cornetto.

E' un rituale che va avanti dal primo anno di liceo, da quando non aveva tempo per fare colazione a casa.

Doveva far presto perché casa sua, la grandissima ed elegantissima Villa Hyuuga, era troppo lontana dalla scuola, quindi si era organizzata per far colazione direttamente lì.

Scegliere il cappuccino era stato istintivo, nonostante lei non bevesse caffè in nessun modo, nemmeno col latte, ma quella mattina di settembre di tre anni prima, quando aveva visto quel ragazzo biondo gridare con energia alla barista di volere un cappuccino con cornetto, aveva sussurrato timidamente la stessa cosa anche lei, quando era venuto il suo turno.

E così era andata avanti per tre anni, anche in estate, sperando di rivederlo.

Hinata non sa spiegarsi la sensazione che aveva provato vedendo quel ragazzo e ascoltando la sua voce. Aveva percepito all'istante la sua energia positiva e ne aveva conservato un pezzetto dentro di sé per tutto questo tempo.

Il ragazzo non andava sempre al bar della scuola come lei, ma quando lo faceva era sempre una forte emozione per Hinata. Senza saperlo le rallegrava la giornata e la metteva di buon umore, mentre parlava -gridando- con la barista (la simpatica signora Akimichi, madre di uno degli alunni) della scuola, dei suoi voti non troppo alti e dei suoi hobby: aveva così aveva saputo che il ragazzo si chiama Naruto, che frequenta l'indirizzo scientifico, che gli piace il giardinaggio (e questo lo aveva scoperto quando Naruto aveva aiutato la signora Akimichi a riportare in vita alcune piantine quasi secche) e che il suo sogno per il futuro è diventare un politico per aiutare le persone.

Hinata era incantata da quel ragazzo così pieno di energia. Così diverso da lei.

 

"Signorina, è sicura di volere un cappuccino? E' giugno, fa un caldo!" a parlare è la signora Akimichi, che alla richiesta di un cappuccino in una mattinata del genere è inorridita e vorrebbe far ricredere la sua giovane (e ormai ben conosciuta) cliente.

"S-sì, che c'è di m-male?" chiede a bassa voce Hinata, avvampando improvvisamente alla vista di una capigliatura bionda, che si dirige dal corridoio verso l'ingresso del bar.

 

"Buongiorno!" Naruto entra nel bar della scuola piuttosto affamato. Non ci va tutte le mattine, ma qualche volta gli piace concedersi una colazione in stile borghese, termine che non ha alcun senso, ma lui associa l'idea di far colazione al bar come una cosa da gente ricca e borghese, per l'appunto.

Dal primo anno, ogni volta che va al bar la mattina c'è quella ragazza, quella con gli occhi inspiegabilmente lilla, che se ne stava sempre seduta a un tavolino sola, col suo cornetto e il suo cappuccino, e qualche volta pure un libro.


Naruto non è una persona che presta molta attenzione alle cose, però gli occhi di quella ragazza li avrebbe notati chiunque. Lilla. Non aveva mai visto nessuno con occhi del genere, per questo la ricorda bene. E poi è carina, ma questo l'ha notato solo adesso che lei lo sta guardando sorpresa, come se fosse rimasta spiazzata dal suo arrivo.

"Signora! Come sta? Fa caldo oggi, vero?"

"Buongiorno a te, caro Naruto! Cosa ti servo?"

"Cornetto e cappuccino, grazie."

"Oh, no, anche tu! Ma se hai detto tu stesso che fa caldo!"

"E allora?"

"Allora niente, adesso te li preparo."

Hinata, intanto, continua a guardare di nascosto Naruto, che sta tanto vicino a lei da farla sentire a disagio. Si sente le guance in fiamme, sa che è arrossita.

Desidera parlargli, però non ci riesce. Non trova il coraggio, ha paura di non essere abbastanza interessante per lui. Meglio star zitta e guardarlo, si dice.

La signora Akimichi dà a Naruto la sua ordinazione:

"Voi due prendete sempre la stessa cosa. Siete un po' monotoni, sapete?"

E' in questo istante che succede ciò che Hinata mai si sarebbe aspettata.

Naruto si volta verso di lei, intenta a dare un morso al suo cornetto, e le sorride.

"Pare che di questi tempi il cappuccino sia fuori stagione, neanche fosse frutta!"

E ride, il ragazzo biondo, e Hinata non può fare a meno di sorridergli a sua volta, arrossendo sempre più.

"Io sono Naruto, piacere!" Naruto le porge la mano e Hinata la stringe, titubante.

"Io sono Hinata, p-piacere."

 

Naruto inizia a parlare, a parlare di sé e a chiederle qualcosa di lei. Lui è fatto così: si apre subito con le persone, soprattutto se gli ispirano qualcosa. Non sa esattamente cosa Hinata gli ispiri, però ha sentito per lei una simpatia istantanea.

Hinata, da parte sua, si sente come qualcuno che è riuscito a raggiungere qualcosa che desidera da tempo.

"Tu fai colazione qui tutte le mattine?"

"Sì, p-perché casa m-mia è lontana dalla scuola e non ho t-tempo"

"E non ti costa molto far colazione sempre qui?" Naruto è molto sensibile su questo tema.

"N-no, in verità. La mia famiglia è r-ricca." dicendo questo Hinata abbassa lo sguardo, perché spesso si vergogna di appartenere a quella famiglia.

"Uh, davvero?" Naruto aggrotta un sopracciglio, pensieroso. "Ho sempre pensato che le persone ricche fossero snob e antipatiche, invece tu sei il contrario!"

Hinata pensa che effettivamente il resto della sua famiglia è snob e antipatica, ma il suono della campanella li fa voltare entrambi.

"Uffa, che palle!" sbuffa Naruto "Ho un compito in classe adesso." aggiunge, rivolto a Hinata. "Mi ha fatto piacere parlare con te, davvero. Ci vediamo, Hinata."

 

Hinata si riscuote dopo aver fissato la schiena di Naruto allontanarsi. E' così felice di aver parlato con lui che quasi dimentica di andare in classe.

Non crede che parlerà di nuovo con lui, però non sa che quando Naruto dice qualcosa poi lo fa.

E pensare che è iniziato tutto per un cappuccino fuori stagione.

   
 
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