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Autore: blueElle    16/02/2012    1 recensioni
Song-fic incentrata su Severus e sulle sue considerazioni a dodici anni di distanza dalla morte di Lily. Più che della loro storia, l'attenzione è rivolta ai pensieri e ai rimorsi del Serpeverde.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Breve song-fic sulle note di "I won't let you go" di James Morrison, che accompagna alcune fugaci riflessioni di Severus Piton, nel giorno in cui ricorre il dodicesimo anniversario della morte di Lily. E' una delle prime song-fic che ho scritto, svariato tempo fa. Nata e morta qui, a essere sinceri, nonostante Severus sia per quanto mi riguarda uno dei personaggi più affascinanti dell'intera vicenda. Spero vi piaccia: commenti e critiche sono sempre graditi. 
 

∞ ∞ ∞ ∞ ∞ ∞ ∞
 


When it’s black,
Take a little time to hold yourself,
Take a little time to feel around.

L’alba faceva capolino dalle spesse tende grigie della sua camera da letto. Un altro giorno, solo l’ennesimo di una lunga serie. Un altro giorno senza di lei. Erano dodici anni con quel giorno, dodici anni da quando l’aveva stretta per l’ultima volta tra le braccia. Non aveva bisogno di guardare il calendario per sapere che quello era l’anniversario della sua morte, lo sapeva e basta. Si scoprì lentamente, si sedette sul letto, con i piedi nudi che sfioravano il pavimento freddo. Guardò per qualche istante un punto sulla parete della sua stanza, che in realtà era solo una macchia di caffè lì da anni, da ancora prima che vi arrivasse lui con tutta le sue cianfrusaglie.
Avrebbe dovuto lasciarla andare, come gli aveva suggerito Silente.       

And if you feel the failing of the light,
And you’re too weak to carry on the fight,
And all your friends that you care for have disappeared.

Solo un altro giorno. Un altro senza di lei. Non c’era mattina in cui si alzasse e il suo primo pensiero non fosse rivolto a Lily.  A volte la sua mente si concentrava volutamente su altro, altre volte, come in quel caso, che invece non ci riusciva. I ricordi e i rimorsi gli inondavano la mente senza che le sue barriere potessero tenerli fuori, senza che lui potesse fare qualcosa, qualcosa che non fosse ricordarla. E quando incrociava gli occhi del ragazzo, quando vedeva la speranza e l’amore, non poteva ignorarli. Così simili e così distanti. Si era chiesto molte volte se le cose fossero andate diversamente, dove sarebbe lui oggi. Ma probabilmente la risposta sarebbe stata la stessa: a iniziare un nuovo giorno senza di lei.

Close your eyes and you might begin that there is some way out.

 Anche se fosse viva, non sarebbe sua, ora. Ma questo non gli importava, non gli era mai importato da dopo la sua morte. Non era questo a tormentarlo. Sarebbe stata viva, e felice. E questo per lui sarebbe stato abbastanza. Non avrebbe avuto il coraggio di chiedere di più. Si portò le mani alla testa e si chinò per qualche istante in avanti. Un sospiro gli sfuggì dalle labbra, mentre socchiudeva gli occhi stanchi, nonostante fosse solo l’inizio di una nuova giornata.

Remember how you saved me now,
From all of my wrongs.

 Per quanto provasse a convincersi che ormai le sue sofferenze erano terminate, sapeva che non era certo così. Sapeva che la sua vita era legata a quella del giovane Potter, e sarebbe morto al costo di difenderlo. Aveva fallito con Lily, ma non avrebbe fallito con lui. Così aveva uno scopo, un motivo per alzarsi dal suo letto, un motivo per vestirsi e uscire dalla sua stanza, così aveva un motivo per vivere. Aveva commesso tanti errori in passato, e quello era l’unico modo per riaggiustarli: non gli avrebbe regalato più tempo con Lily, ma avrebbe regalato più tempo a Harry, ed era questo che lei avrebbe voluto. Un sorriso amaro gli comparse sul viso, quasi una smorfia a metà tra il sarcastico e il dolente, quando, ancora tenendo gli occhi chiusi, la sua mente si fermò su quello che era stato tanti anni fa. Mocciosus. Eccolo lì, lo era ancora, in parte.

You won’t let go, but you still keep on falling down.

 Non c’era fama per lui, non c’erano riconoscimenti, e non ce ne sarebbero mai stati. Ma non erano quelli che voleva, non li aveva mai voluti. Lasciò cadere le mani lungo il corpo e sollevò lentamente la testa. Alla fine si alzò in piedi e iniziò a prepararsi. Doveva affrontare un altro giorno. Un altro giorno senza di lei.
Ma non l’avrebbe lasciata andare, ne ora ne mai.

I won’t let you go.

  
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