Dell’ egoismo e del dovere
Si alza da sola al mattino, Hermione, il letto al suo fianco vuoto, rifatto come di consueto.
Si alza in silenzio, indossando solo la leggera camicia da notte e si siede sulla sponda del letto, illuminata solo dal pallido riflesso di luce che il cielo plumbeo di Londra lascia entrare dalla finestra, e si prende la testa tra le mani.
Immerge le dita nei lunghi boccoli, li tira al limite del dolore, li stringe trascinando indietro la testa e il collo in una posizione che ha un che di spiritato, nella speranza che le lacrime rimangano confinate ancora un po’ dietro alle palpebre chiuse.
Siede sulla sponda del letto e pensa. A sé, semplicemente.
Sono già le 7.35, tra poco lui tornerà dall’ ennesima notte passata in missione. E lei si alza dal loro letto, il cotone bianco che sfrega sulla pelle, va alla finestra, fissa la strada sotto di lei, aspettando che suo marito si smaterializzi sul marciapiede con il solito Crac.
Passa davanti allo specchio, per un attimo ha la tentazione di fermarsi, ma no, non ce la fa neanche oggi, a guardarsi.
Vuota.
Vuota la camera, vuota la strada, vuoti i suoi occhi.
Vuota, la sua anima, lei.
Facili le leggi magiche, in quel mondo dove il matrimonio diventa una prigione, facili da accettare e impossibili da infrangere; faceva meno paura prima, quando ancora non capiva il problema, non condivideva il tormento.
Si chiede come Ron possa amarla ancora, volerla ancora, quando sa che lei è sporca.
Forse è la consapevolezza che soffre già abbastanza, ogni giorno, sapere che prova dolore nel corpo e rimorso nell’ anima, che ha cicatrici sul corpo e ferite aperte sull’ anima.
7.36 e ancora lui non è arrivato, magari ha voluto darle del tempo, tempo per riflettere.
Si stacca dal vetro freddo, torna vicino allo specchio, ha deciso che questa volta si vuole guardare, vuole rivedere quel volto così diverso.
<< Ma le conosci le leggi magiche? >> era scorbutica, stanca, combattuta, lo osservava grondante di pioggia, fermo fuori dalla sua porta.
<< Si e non mi importa! >> replicò avvicinandosi.
<< Importa a ME! >> gli gridò indietreggiando, sconvolta, spaventata, non era quello che doveva fare una moglie, lei doveva evitare quello che stava succedendo.<< Io sono sposata! >> ansimò, più lui si avvicinava, più lei avrebbe voluto indietreggiare.
<< Le conosco le norme che vincolano il matrimonio magico. >> rispose lui avanzando ancora fino ad entrare in casa.<< Me ne fotto delle leggi, e anche di quel pezzente di Weasley! >> era davanti a lei, i capelli biondissimi, bagnati di pioggia e gli occhi grigi, come il cielo di tempesta.
<< Tu mi ami Mezzosangue, lo so che è vero, e mi desideri. >> era vicino, troppo, e lei si sentì in trappola.
<< E io, ti amo anche io Mezzosangue. >> poi fu come inevitabile, le labbra di lui si posarono sulle sue con dolcezza, ma anche desiderio, ed egoismo.
Urlò Hermione, dolore, fuoco, nell’anima, nella testa, sul volto.
Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre l’uomo che aveva appena detto di amarla si allontanava con il terrore in volto.
Ricordava solo il dolore, Hermione, solo dolore. E fiamme.
Vede la sagoma di suo marito, riflessa nello specchio, la sta guardando, osserva il suo volto, le cicatrici che lo attraversano e lo rendono quasi irriconoscibile.
<< Mi amava… >> sussurra piano sfiorandosi la pelle del viso.
Si avvicina lui,le circonda la vita con le braccia e la bacia piano sulla guancia.
<< Se ti avesse amata davvero avrebbe capito che non avresti mai disatteso i tuoi doveri. Era semplicemente egoista. >> le sorride e poi si scosta, uscendo dalla stanza senza fare rumore .
E lei torna ad accarezzarsi le cicatrici, a sfiorare la pelle con dita leggere.
<< Mi amava. >> sussurra al proprio riflesso, come per giustificarsi.
<< Ma ha sempre amato di più se stesso. >> la corregge la voce della ragione.
Se stesso. Egoista.
Malfoy.
Note:
Salve signore e signori! Avevo scritto una storiella smielata su Naruto per San Valentino e poi ieri, mentre stavo ad ascoltare musica, “Unfaithful” di Rihanna mi ha dato un idea.
Non è da me non scrivere niente di depresso nei due giorni più sdolcinosi dell’ anno e così… eccoci qua.
Spero tanto che vi piaccia e che qualcuno voglia recensire, ci tengo al vostro parere!
Baci, Adhara